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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 01-12-2005, 15.00.10   #71
Fragola
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Messaggio originale inviato da ellea
Fragola,se puoi, avrei una domanda perchè mi hai fatto venire una curiosità: cosa intende per transfert Jung?

Poi, leggendoti, mi hia fatto ricordare che la psi (junghiana) con cui ho fatto un colloquio di recente mi disse che le sedute durano, per l'appunto 45',e che a volte può capitare che si "interrompano sul più bello" e che questo fa parte della necessaria frustrazione. Ecco,io avevo sempre pensato che l'interruzione sul più bello fosse necessaria per non mettere troppa carne al fuoco o per lasciare un "compito", diciamo così, uno spunto di riflessione da far macerare nel paziente tra una seduta e l'altra, mentre non ho chiara questa necessità di una funzione frustrante dell'interruzione...(sempre che io abbia capito bene quanto mi è stato detto)


Difficile sintetizzare! Jung si presta poco alle schematizzazioni e ai riassunti. Diciamo che Jung ha un'idea di proiezione molto più ampia di quella di freud e quindi ciò che avviene nella relazione tra analista e soggetto è più facilmente descrivibile in termini di proiezione piuttosto che di transfert. Della proiezione ho parlato qualche post più su.
IL transfert sarebbe poi qualcosa di molto più complesso di una riattualizzazione del vissuto infantile e non è detto che si attui in tutte le analisi.
Poi, se ho tempo, vedo se riesco a scrivere in modo semplice qualcosa di più.


Sulla durata della seduta e sul setting, ti riporto quello che ha detto Aldo carotenuto (che mi è capitato sotto gli occhi proprio ora e casca a fagiolo):

"Naturalmente mi viene sempre chiesto: "qual è lo specifico di Jung?". Questa è una domanda legittima; io non dimentico però una frase che Jung dirà a un certo punto nei suoi Ricordi, sogni e riflessioni dove dice che noi dobbiamo sapere tutto, conoscere a perfezione quanto detto da Freud e da altri autori, ma poi dobbiamo anche saper dimenticare tutto. In questo senso io potrei dire che lo specifico di Jung, la tecnica junghiana è quella di non avere nessuna tecnica."


Ultima modifica di Fragola : 01-12-2005 alle ore 15.19.29.
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Vecchio 01-12-2005, 15.30.13   #72
Fragola
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Messaggio originale inviato da Deapsico
A breve scriverò nei dettagli cosa significa secondo me, e per gli psicanalisti in gnereale , e Freudiani il concetto di transfert. Ometto quello che penso di Jung.

Fragola quando dico però:

In teoria : il paziente si sente dipendente da chi " gli ha salvato la vita", l'analista si sente colui che " ha salvato la vita".

uso una metafora che racchiunde un concetto difficilissimo da comprendere e da spiegare, e faccio presente che la stessa metafora è presente in " storia della pscianalisi" di Vigetti Finzi.

Tu sei psicanalista, Dea? Freudiana, immagino.

Senti, io faccio un po' fatica ad immaginare che si possa scrivere quello che pensano "gli psicanalisti in generale". Ci approcci così tanto diversi! Quindi aspetto la tua spiegazione con molta curiosità.

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Vecchio 01-12-2005, 17.31.01   #73
ellea
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Messaggio originale inviato da Fragola
Difficile sintetizzare! Jung si presta poco alle schematizzazioni e ai riassunti. Diciamo che Jung ha un'idea di proiezione molto più ampia di quella di freud e quindi ciò che avviene nella relazione tra analista e soggetto è più facilmente descrivibile in termini di proiezione piuttosto che di transfert. Della proiezione ho parlato qualche post più su.
IL transfert sarebbe poi qualcosa di molto più complesso di una riattualizzazione del vissuto infantile e non è detto che si attui in tutte le analisi.
Poi, se ho tempo, vedo se riesco a scrivere in modo semplice qualcosa di più.


Sulla durata della seduta e sul setting, ti riporto quello che ha detto Aldo carotenuto (che mi è capitato sotto gli occhi proprio ora e casca a fagiolo):

"Naturalmente mi viene sempre chiesto: "qual è lo specifico di Jung?". Questa è una domanda legittima; io non dimentico però una frase che Jung dirà a un certo punto nei suoi Ricordi, sogni e riflessioni dove dice che noi dobbiamo sapere tutto, conoscere a perfezione quanto detto da Freud e da altri autori, ma poi dobbiamo anche saper dimenticare tutto. In questo senso io potrei dire che lo specifico di Jung, la tecnica junghiana è quella di non avere nessuna tecnica."


Grazie
Mi ero imbattuta nella copertina di Ricordi,sogni e riflessioni,proprio due giorni fa...oggi l'ho comprato !!

E' un buon segno, per me, spero di essere sul punto di aprire nuovi capitoli...
ellea is offline  
Vecchio 01-12-2005, 17.37.58   #74
Deapsico
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Noooo Fragolaaaa!!!! Quando ho letto quello che hai scritto mi stavo rotolando dalla sedia!!!

Mammagari fossi già una psicanalista, deve passare ancora molto. All'attuale studio psicologia, ma ho uno spiccato amore per Freud, ossia non mi interessa nient'altro. Oltre agli esami che purtroppo devo studiare, da sola ho letto tanto di Freud e non perdo occasione di sommergere i prof di domande. Sul transfert ho letto abbastanza, Jung ehm mi perdonino i jungani ma lo odio veramente, lo reputo il puledrino di Freud come disse la Spierlein ( donna meravigliosa).

Per il resto ho letto un libro stupendo sul transfert, è una storia scritta da uno psicanalista, forse attraverso le varie metafore leggendole con gli occhi dell'analista, si capisce davvero cosa sia questo misterioso transfert e quanto condizioni la vita di chi diventa psicanalista, in quel libro si va un po' oltre Freud, Jung, Breur e altri...

Per chi volesse leggerlo ( è leggero e piccolo) mi puo' contattare in privato.

Fragola poi scrivo che penso del transfert, poi se sbaglio mi correggi. ( Sei psicologa/ psicoterapeuta?)
Deapsico is offline  
Vecchio 01-12-2005, 17.50.40   #75
ellea
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Messaggio originale inviato da Catharsis
Un "pensiero interrotto" (mi ricorda qualcos'altro) è la cosa più tremenda. Magari verso la fine riesco a mettere a fuoco un'idea che mi pare rivoluzionaria (cosa che mi accade preticamente sempre senonchè la sensazione svanisce tristemente di li a poco, dopo averla metabiolizzata...) track..rimango a metà con questo mezzo aborto di pensiero. Secondo me è sbagliato perchè crea dipendenza. Non si vede l'ora di riniziare l'analisi la volta dopo per chiarirsi le idee a riguardo. Centuplica il "transfert". Poi non so...

Forse dovrebbe spronare alla pazienza?


Condivido:anch'io ho reagito a queste interruzioni con una maggiore dipendenza dalla figura del terapeuta, e, nel mio caso, uno spostamento d'attenzione dalla questione in sè al terapeuta,avvertendo più un intralcio che una sofferenza utile.E per questo non capisco come mai quel tipo di frustrazioni debba essere considerato necessario.

In alcuni casi la frustrazione può spronare la pazienza, nel senso che,come si fa con i bambini, costringe a contenere l'impulso dell'avere tutto subito, di vedere assecondati immediatamente bisogni e desideri.


ciao
ellea is offline  
Vecchio 01-12-2005, 19.07.36   #76
sisrahtac
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Eggià, il controllo dei propri bisogni e dei propri impulsi e dei propri desideri...insomma, il controllo in generale..

Che poi gli analisti sono infimi, ti punzecchiano sui tuoi punti deboli e devi (beh, non per forza) rispondere pure da persona civile. Per un bambinone è molto difficile non limitarsi a mettere il broncio o a fare ripicche più o meno subdole (che poi tanto gli si ritorcono contro)...una vera tortura..
sisrahtac is offline  
Vecchio 01-12-2005, 19.46.33   #77
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Messaggio originale inviato da Deapsico
Jung ehm mi perdonino i jungani ma lo odio veramente, lo reputo il puledrino di Freud come disse la Spierlein ( donna meravigliosa).

Per il resto ho letto un libro stupendo sul transfert, è una storia scritta da uno psicanalista, forse attraverso le varie metafore leggendole con gli occhi dell'analista, si capisce davvero cosa sia questo misterioso transfert e quanto condizioni la vita di chi diventa psicanalista, in quel libro si va un po' oltre Freud, Jung, Breur e altri...

Per chi volesse leggerlo ( è leggero e piccolo) mi puo' contattare in privato.

Fragola poi scrivo che penso del transfert, poi se sbaglio mi correggi. ( Sei psicologa/ psicoterapeuta?)

Credo che non sia affatto un problema mettere in un post i riferimenti ad un libro merviglioso....

puledrino di freud? Beh, è esattamente quello che freud avrebbe voluto e che jung si è rifiutato di essere...

Non sono ancora nè l'una nè l'altr cosa. Ho fatto una parte della formazione per diventare psicanalista junghiana ma la legge prevede che per accedere al diploma debba laurearmi in psicologia ed è quello che, senza troppo entusiasmo in verità, sto cercando di fare.

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Vecchio 02-12-2005, 02.49.31   #78
Weyl
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Sine materia

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Messaggio originale inviato da Fragola
Credo che non sia affatto un problema mettere in un post i riferimenti ad un libro merviglioso....

puledrino di freud? Beh, è esattamente quello che freud avrebbe voluto e che jung si è rifiutato di essere...

Non sono ancora nè l'una nè l'altr cosa. Ho fatto una parte della formazione per diventare psicanalista junghiana ma la legge prevede che per accedere al diploma debba laurearmi in psicologia ed è quello che, senza troppo entusiasmo in verità, sto cercando di fare.



Cara Fragola,
leggo i tuoi scritti in questa sezione del forum con autentica soddisfazione intellettuale.
Mi congratulo con te e voglio che tu sappia che condivido pienamente le tue osservazioni ed ammiro la tua capacità di rendere con estrema chiarezza concetti tanto complessi e difficili.
La legge italiana ti obbliga ad un diploma del quale tu non hai alcun bisogno.
Conosco, per professione (io mi guadagno da vivere facendo lo psichiatra) moltissimi psicologi e psicoterapeuti delle più varie scuole: esprimono, in genere, le proprie inavvertite conflittualità nell'agone (perchè così è avvertito!) della relazione tecnica con il paziente.
Essere didattici ed essere terapeutici, non rappresentano alternative escludentisi, bensì emanazioni di una sola radice sapienziale, la quale alimenta l'una e l'altra progettualità nell'esistenza.
Essere terapeuti è una declinazione dell'amore: una modalità complessa e sofisticata, forse la più difficile di tutte.
Mi pare che tu avverta questa tensione, in quanto sai esprimerla così bene in termini esplicativi e didattici.

Solo questo, nient'altro.
"Perder tempo a chi più sa, più spiace", diceva Dante: un vero peccato che tu debba sprecarne per conseguire uno sciocco e vacuo diploma.
Ciao.
Weyl is offline  
Vecchio 02-12-2005, 09.43.33   #79
Deapsico
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Messaggio originale inviato da Fragola
Credo che non sia affatto un problema mettere in un post i riferimenti ad un libro merviglioso....

puledrino di freud? Beh, è esattamente quello che freud avrebbe voluto e che jung si è rifiutato di essere...

Non sono ancora nè l'una nè l'altr cosa. Ho fatto una parte della formazione per diventare psicanalista junghiana ma la legge prevede che per accedere al diploma debba laurearmi in psicologia ed è quello che, senza troppo entusiasmo in verità, sto cercando di fare.



http://www.internetbookshop.it/ser/s...BP26LAZD7 NIF

Ecco il link dove c'è tutto del libro, più una breve recensione di chi l'ha letto!
Deapsico is offline  
Vecchio 02-12-2005, 10.34.19   #80
Fragola
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Re: Sine materia

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Messaggio originale inviato da Weyl
Cara Fragola,
leggo i tuoi scritti in questa sezione del forum con autentica soddisfazione intellettuale.
Mi congratulo con te e voglio che tu sappia che condivido pienamente le tue osservazioni ed ammiro la tua capacità di rendere con estrema chiarezza concetti tanto complessi e difficili.
La legge italiana ti obbliga ad un diploma del quale tu non hai alcun bisogno.
Conosco, per professione (io mi guadagno da vivere facendo lo psichiatra) moltissimi psicologi e psicoterapeuti delle più varie scuole: esprimono, in genere, le proprie inavvertite conflittualità nell'agone (perchè così è avvertito!) della relazione tecnica con il paziente.
Essere didattici ed essere terapeutici, non rappresentano alternative escludentisi, bensì emanazioni di una sola radice sapienziale, la quale alimenta l'una e l'altra progettualità nell'esistenza.
Essere terapeuti è una declinazione dell'amore: una modalità complessa e sofisticata, forse la più difficile di tutte.
Mi pare che tu avverta questa tensione, in quanto sai esprimerla così bene in termini esplicativi e didattici.

Solo questo, nient'altro.
"Perder tempo a chi più sa, più spiace", diceva Dante: un vero peccato che tu debba sprecarne per conseguire uno sciocco e vacuo diploma.
Ciao.

Ti ringrazio!
Invece io penso che sia una specie di fortuna questo rallentamento.
Credo di avere ancora bisogno di tempo per sentirmela di prendere il posto che a me piace chiamare "dall'altra parte del tappeto".
Non basta sapere delle cose. Secondo me non basta nemmeno aver completato il proprio percorso analitico. Bisogna fare un passo in più che io sento di non avere ancora fatto.
Chi, come me, decide di diventare terapeuta nella seconda metà della vita, di solito lo fa perchè ha in qualche modo dovuto scendere sotto terra e poi risalire. Chi ha attraversato quelle terre può essere un'ottima guida, ma prima deve lasciar smontare la "gasatura" di essere riuscito nell'impresa :-) altrimenti rischia di far fretta agli altri. Almeno, questo è quello che sento io rispetto al mio "autorizzarmi".

Fragola is offline  

 



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