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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 05-01-2006, 12.40.16   #1
April
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si può sopravvivere alla morte di un figlio?

Articolo di Mariella Boerci


Quest'estate, l'antropologa Cecilia Gatto Trocchi si è suicidata lanciandosi nel vuoto da una finestra della sua casa romana. Dopo aver dedicato la su vita allo studio dei comportamenti dell'essere umano, non ha saputo reagire alla morte improvvisa dell'unico figlio: "E' un dolore che ti cancella dal mondo", aveva spiegato a chi le stava vicino. Un dolore che soltanto chi è genitore, forse, riesce a immaginare e che, purtroppo, molte di noi conoscono: lo hanno attraversato, ne hanno pianto, ci si sono perdute come dentro ad un labirinto di disperazione. Innaturale e inconsolabile.
"Un figlio è una parte dell'io, della propria identità corporea e psicologica" Sostiene la psicanalista Silvia Vegetti Finzi. Che, non a caso, legge la morte di un figlio non come una ferita ma come la sottrazione chirurgica di una parte di se stessi. mentale se si tratta di un padre, fisica e più profonda per una madre. E più lacrante quando ad andarsene è un figlio ancora piccolo, ancora più strettamente legato al suo io più profono. Allora i tempi del lutto si allungano: una volta si rifiuta il pensiero di quest prdita, l'altra non si vuole uscire dallo strazio. Forse per esprimere i sensi di colpa, oppure perchè, in certi momenti, è difficile perfino rinunciare al dolore. Che è tutto ciò che rimane, l'unica traccia di quel figlio perduto
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Vecchio 05-01-2006, 12.42.17   #2
April
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Leggere queste parole è leggere la mia anima.
Perchè anche io ho provato cosa vuol dire veder morire il proprio figlio.
Simone è nato il due maggio del 1994 e da subito ha presentato gravissimi problemi respiratori e motori...forse, anche perchè era tanto piccino e così debole che il rapporto tra me e lui, è sempre stato simbiotico, empatico a volte telepatico.
Una mamma è sempre empatica col proprio figlio, specie se neonato, ma io sentivo Simone, come se fosse stato ancora dentro di me...e come avrei voluto fosse così, come avrei voluto poter tardare la sua nascita per respirare io per lui, perchè potesse avere ancora momenti tranquilli...
Non potevo prendere quasi mai in braccio mio figlio, ma restavo con lui tutto il giorno, spesso non andavo nemmeno a mangiare un panino, ma restavo con lui...gli tenevo la manina, lo accarezzavo, gli parlavo, gli cantavo canzoncine...gli raccontavo un mondo che lui, non avrebbe mai visto.
Ricordo quando apriva gli occhi e mi fissava, aveva gli occhi scuri, profondi...io cascavo in quello sguardo e mi perdevo...avrei voluto non tornare più.
Dopo solo due mesi e venti giorni, il 22 luglio 1994 è arrivata la telefonata che temevo...andare subito all'ospedale.
Ho corso, ed è forse stata l'ultima volta che l'ho fatto, senza curarmi delle gambe che mi cedevano, del fiatone che mi squassava i polmoni, del cuore che pulsava e perdeva i battiti...ma sono arrivata e l'ho preso in braccio...erano le 09,30...alle 11,57, ho guardato e abbracciato mio figlio per l'ultimo suo istante di vita.
In quel momento, con lui, è morto il mio cuore, è morta la parte più bella di me...sono morta anche io.
Poi, si riprende a vivere, una vita apparente..ma dentro di te, resta un vuoto, un dolore...resta sempre e ogni giorno, piangi quel bambino che poteva essere e non è stato.
E non è vero che passa con il tempo...col tempo ti abitui al fatto che lui non ci sia, ma aspetti sempre come se dovesse tornare, e ti chiedi sempre come sarebbe stato.."gli sarebbe piaciuta la scuola?" "chissà come si sarebbe divertito a Gardaland?"
Non passa mai.
E anche se io ho un altro bambino, meraviglioso che adoro...
Simone è il figlio del mio cuore, il bambino che non cresce mai...che resta con me quando sono sola...come allora, dentro di me, come sempre nel mio cuore.
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Vecchio 05-01-2006, 12.52.55   #3
Fragola
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Non si può risponderti. Davanti a quello che racconti si può solo restare senza parole. Ma volevo comunque lasciare un segno del fatto che ti ho letta.
ti abbraccio
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Vecchio 05-01-2006, 14.14.15   #4
Metropolis
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Vecchio 05-01-2006, 14.21.51   #5
maxim
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April...

Ora sei riuscita veramente a commuovermi e non posso fare altro che associarmi a quanto detto da Fragola.

Un abbraccio.
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Vecchio 05-01-2006, 14.40.50   #6
Elijah
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Cara April,
devo ammmettere che è estremamente difficile trovare le parole adatte per provare a risponderti - sempre che tu una qualche risposta ti attenda -, questo in quanto sei riuscita ad esporci un testo magico dal punto di vista emotivo, insomma, che trasmette emozioni forti, e quindi, da un lato non si osa risponderti in modo sciocco, per non fare la figura dell'insensibile, e dall'altra non si vuole nemmeno scrivere qualcosa di altrettanto toccante, per sminuire le tue incredibili parole...
Detto ciò, ti do un abbraccio forte forte
e mi permetto di dirti, che se il Dio dei cristiani esite, puoi in cuor tuo capire perfettamente cosa debba aver provato a veder morire il proprio figlio senza che Lui potesse intervenire... e puoi capire che nel tuo sconforto Lui è al tuo fianco, consapevole, che la morte del proprio figlio è il peggior dei mali che possa capitare...
Ma a parte questa mia escursione religiosa, sono felice che tu abbia avuto il coraggio e la forza di crescere degli altri figli, e di andare avanti, consapevole che il vuoto che si è formato in te, mai nessuno lo potrà ricolmare come un tempo... Ma anche consapevole che il figlio che hai ora, è altrettanto prezioso come quello che hai perduto...

Un bacio di carità,


ELia

P.S.:
Il rischio - sempre che di rischio si possa parlare - e che tu non riesca ad aprire più il cuore come avevi fatto con il tuo primo figlio...
Se mi è lecito chiederlo, una domanda mi sorge spontanea... riesci ad amare il tuo secondo figlio come vorresti, cioè fino in fondo, o senti dei blocchi? Dimmi, hai timore in questo momento di amare, sei disposta a riprovare il sentimento che hai provato con il primo figlio?
Se libera di non rispondermi...

Ultima modifica di Elijah : 05-01-2006 alle ore 14.54.07.
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Vecchio 05-01-2006, 14.49.12   #7
klee
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Avril le mois des fleurs

Chère Avril

Grazie della tua testimonianza.Alcune lacrime sono scivolate sulle mie guancie... Nessuno ti può capire bene se non ha passato questi momenti.
Perchè non ti dedichi al disegno,ai colori...anche se non ho passato i tuoi stessi momenti difficili,li ho passati ugualmente.
Siamo sempre alla ricerca di una serenità,prova a vedere dove la puoi trovare...dove la tua mente non pensa a niente.Sii serena con te stessa...I momenti sono tutti tuoi e nessuno te li può rubare...Puoi pensare un attimo al passato,ma poi pensa al PRESENTE...
Simone è sempre rimasto dentro di te!
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Vecchio 05-01-2006, 15.31.42   #8
Essere
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si può sopravvivere alla morte di un figlio?
DOBBIAMO
Anch'io non ho parole rispetto il tuo dolore April.
la perdita di un figlio può portare alla pazzia è un dolore lancinante , ma non posso pensare che ;" E più lacrante quando ad andarsene è un figlio ancora piccolo, ancora più strettamente legato al suo io più profono. "
secondo me non conta l'età di un figlio per una mamma è sempre il suo cucciolo , un abbraccio e scusa per il mio commento
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Vecchio 05-01-2006, 16.38.18   #9
April
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Citazione:
[i]

P.S.:
Il rischio - sempre che di rischio si possa parlare - e che tu non riesca ad aprire più il cuore come avevi fatto con il tuo primo figlio...
Se mi è lecito chiederlo, una domanda mi sorge spontanea... riesci ad amare il tuo secondo figlio come vorresti, cioè fino in fondo, o senti dei blocchi? Dimmi, hai timore in questo momento di amare, sei disposta a riprovare il sentimento che hai provato con il primo figlio?
Se libera di non rispondermi... [/b]

Elia, ti rispondo con molto piacere.
Quando ero in gravidanza di Andrea, il mio secondo figlio, devo ammettere che avevo paura...mi sembrava di non volere un altro bambino, ma solo Simone...eppure, nel mio cuore, sentivo che questa personcina che cresceva in me, stava prendendo la sua importanza.
Poi Andrea è nato e appena l'ho visto l'ho adorato, nè più nè meno come Simone.
Non ho mai avuto paura di amarlo, l'unica paura che avevo, almeno i primi giorni, era di perderlo, anche se lui era ,è,perfettamente sano.
Anche questa paura piano piano è stata superata.
Riesco ad amare mio figlio fino in fondo, anche se, essendo diverso e avendo già 10 anni, lo amo diversamente da come amavo Simone.
Ma non di meno.
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Vecchio 05-01-2006, 17.25.52   #10
iudichetta
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April la morte di un figlio non si può dimenticare? Soltanto che possiamo trovare conforto in Dio, e anche nooi dobbiamo lasciare questo mondo.
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