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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 08-01-2006, 02.40.43   #11
Elijah
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Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
Re: bha, che dire, niente

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
ci vuole la sentenza di gente esperta, per consolarti, per guidarti soprattutto, ma soprattutto per guidare i genitori e credo che ce l'abbiano o ce l'avranno in un prox futuro.

Non essere così pessimista, la vita non è mica migliore o peggiore a differenza se sei normodotato o meno... Questa è una falsa credenza che hanno le persone cosiddette sane. Ma la realtà è che si può avere una vita bellissima anche con&come persone con problemi fisici o mentali. Non bisogna lasciarsi abbattere, bensì vivere il meglio possibile il tempo che ci viene concesso con loro...
E poi, credere ciecamente negli specialisti, è un'altra cosa poco vera... a certi livelli, si impara molto di più tramite l'eperienza diretta... non per nulla per studiare pedagogia curativa, bisogna necessariamente aver fatto pratica sul campo, perché è solo così che si impara...

Citazione:

Questa giovinetta di quasi 20 anni è destinata a morire. Loro, i genitori, l'hanno portata dappertutto: da neuropsichiatri infantili, psicoterapeuti, ha sempre, ovviamente, avuto l'insegnante di sostegno, mia cugina ha optato per il lavoro part-time per starle vicino, il marito ha pensato bene di farsi un'amante. Che dirti cara odiessea loro, i genitori, ci han sempre bene spiegato come comportarci con lei, come rivolgerle la parola e farsi da interpreti ai grugniti dati per risposta.
Il dolore è solo loro a volte silenzioso a volte vergognoso ed io non posso far altro che restare zitta o, per poco, ascoltare mia cugina, di fronte alle loro scelte hai suggerimenti?

Mostri sconforto, senso di sconfitta, mancanza di energia e voglia di lottare, di vivere... voglio dire, ognuno di noi parte già sconfitto, tutti siamo destinati a morire! questo non significa però che non dobbiamo batterci e dare il meglio di noi stessi... le persone veramente in gamba le si distinguono dalla incredibile forza di volontà che hanno nonostante sanno già in partenza di avere perso la loro causa...
Persone ammirabili, e le si trovano un po' dappertutto, ora in questo momento mi viene in mente Atticus, dal libro "Il buio oltre la siepe", non so se qualcuno lo conosce, ma in due parole, lui è l'avvocato bianco che difende un nero dall'accusa di stupro ad una bianca - tutto chiaramente falso -, e Atticus lotta con tutta la sua forza, nonostante sa con certezza che perderà, dato che si ritrovano in Alabama negli anni 40, dove il razzismo la fa da padrona... Ma lui fa di tutto, mette a repentaglio anche la propria vita, perché sa che è la cosa da fare... lottare fino alla fine, e non con il broncio sul muso, bensì con la voglia di vivere, e con speranza. Eppure alla fine perde... consapevole che non sempre tutto va come vorremmo, ma bisogna accettare le cose e vivere al meglio anche quando non va tutto bene.

Un'ultima cosa... leggere il termine "grugnito" mi ha rattristato parecchio... Non credo che tu ti sia resa conto di quanto fuori luogo sia quel termine... Pregiativo e che rimanda al verso di un determinato animale... La cosa è alquanto grave...
Ma so che in realtà non avevi intenti negativi, e che in fin dei conti le vuoi bene, e che non pensi seriamente male di lei, solo che mi sembra che tu non riesca ad accetterla... e che la consideri una persona sfortunata...
Ma è veramente così?

Notte,


Elia

Ultima modifica di Elijah : 08-01-2006 alle ore 02.45.23.
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Vecchio 08-01-2006, 03.39.06   #12
cannella
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Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
Sono d'accordo con Elia sul rapporto meraviglioso che si può creare anche con bambini che sembrano non rispondere come gli altri.
L'autismo pone l'accento proprio sulla mancata risposta di ritorno, come se la persona vivesse in un mondo a parte.

Quindi l'aspetto sul quale più bisogna lavorare è quello relazionale.
Spesso un bambino autistico sviluppa capacità particolari in alcuni ambiti, in genere necessita di ordine e ripetitività.

L'errore nel quale può incorrere il genitore di un bambino autistico è quello di amplificare questo mondo a parte, di stabilire una relazione unica e, come spesso accade anche nei confronti dei bambini piccoli, di rispondere ai segnali senza insegnare delle modalità più universali.

Mi spiego: la madre che porge quando un bambino che potrebbe benissimo parlare, indica un oggetto, non aiuta lo sviluppo della verbalità.
In questa ottica dovrebbero essere attuati una serie di insegnamenti graduali che possano portare il bambino autistico a relazionarsi sempre di più con l'ambiente.
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Vecchio 08-01-2006, 09.01.09   #13
uranio
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Re: un figlio disabile

Citazione:
Messaggio originale inviato da odissea
salve a tutti; oggi sono molto triste.

Vorrei chiedere se qualcuno di voi ha voglia di condividere la sua esperienza o quello che pensa in merito a questo argomento.

Che fare se diagnosticano a tuo figlio una disabilità? Un ritardo mentale, o una psicosi?

Come si aiutano le famiglie che crescono questi bambini, con amore, dedizione, dolore?

Come ci si deve sentire davanti a una diagnosi di questo tipo? C'è una reazione più giusta di altre, c'è un manuale da qualche parte?
Cosa si dovrebbe dire e pensare?

A voi la parola....se vorrete farmi la cortesia.
ciao
Prima cercate di individuare la problematica e poi la dovete affrontare con la massima traquillità per il bambino. E difficile fare quello che consiglio però la disperazione non aiuta, non ci sono testi per imparare come bisogna comportarsi in questi casi, magari rivolgiti ad un psicologo bravo che ti può affiancare a superare certi momementi. Ti abbraccio ma vedrai che presto la situazione migliorerà

Ultima modifica di uranio : 08-01-2006 alle ore 09.02.24.
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Vecchio 08-01-2006, 09.13.24   #14
uranio
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Messaggi: 470
Odissea, ci vuole tempo con questi bambini non bisoga perdere la speranza nel miglioramento, pensa che anche i bimbi normali possono avere problemi di disadattamento o altro. Poi ricorda che questi bimbi sono molto più sensibili degli altri quindi hanno bisogno di molto calore solo con l'amore che gli facciamo sentire loro migliorano il proprio stato.
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Vecchio 08-01-2006, 13.41.23   #15
Essere
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Non bisogna farsi prendere dallo sconforto , sò che è difficile conosco l'autismo io ho dei tratti , ho iniziato a parlare a 8 anni e ho ancora delle difficoltà a formulare ma ho fatto passi di gigante , non disperate l'ottimismo aiuta non solo voi ma anche il bimbo anche se lui è assente perchè è nel suo mondo , sente .
Ci sono molti libri che hanno scritto autistici , prova a cercarli ti aiuteranno ad essere più serena , ho letto in un forum per genitori che hanno bimbi autistici che una mamma ha scritto , chiedo alla redazione di non mandarmi più news e cancellare l'iscrizione perchè mia figlia ha iniziato a parlare formula bene un discorso i medici hanno detto che è guarita , non voglio lasciare prove per la sua futura serenità
buona domenica a tutti
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Vecchio 08-01-2006, 13.55.51   #16
tammy
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Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
già

ed è cosi che imparano i genitori a star vicini ai propri figli, strada facendo imparano a comunicare ed è vero che comunicano più con la madre che con il padre, chissà perchè eh?
Purtroppo Ilaria (così si chiama), non sò esattamente cosa gli sia successo, oltre ai tratti autistici ha avuto, nel corso degli anni, delle accentuate malformazioni ossee e non ha mai imparato a parlare, urla, fa versi di ogni genere, che nessuno di noi comprende e sai cosa veramente mi spaventa? (perchè hai ragione, Elijah, personalmente ritengo siano delle disgrazie) la non possibilità di comunicare, quindi eclisso. Non mi danno fastidio le persone diversamente abili, ne conosco e non mi faccio nessun problema nè ad uscirvi nè a parlargli, ma è diverso con chi oltre ad un danno fisico, abbia anche un danno cerebrale, non comunico perchè non ne ho le capacità, nè la preparazione.
In questi anni ho potuto, ogni tanto perchè abitiamo anche in regioni diverse, solo ascoltarla nei suoi lunghi pianti al telefono e nell'impotenza di poter fare qualcosa di concreto per lei e sua figlia. Nei suoi pellegrinaggi l'ho spesso ospitata a casa nostra, ma ormai non c'è più nemmeno la parola speranza nei suoi discorsi. Tutto ciò è molto triste, io non ci riesco proprio a vedere il lato bello in Ilaria, proprio non ci riesco.
tammy is offline  
Vecchio 08-01-2006, 16.29.08   #17
Elijah
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Messaggi: 1,541
Re: già

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
Non ha mai imparato a parlare, urla, fa versi di ogni genere, che nessuno di noi comprende e sai cosa veramente mi spaventa? (perchè hai ragione, Elijah, personalmente ritengo siano delle disgrazie) La non possibilità di comunicare, quindi eclisso.

Cara tammy, devi comprendere che la comunicazione è un qualcosa che va molto al di là delle semplici parole...
Le persone acute, non necessitano di dialogo, per capire se c'è qualcosa che non va nella persona che gli sta di fronte... Lo percepiscono osservando... ma non tutti sono in grado di fare certe cose... figurati, ci sono uomini che non si accorgono nemmeno che la propria donna ha cambiato capigliatura, quando essi tornano a casa...

Citazione:
Non comunico perchè non ne ho le capacità, nè la preparazione.

Ma chi è che ne ha? Pensi che quelli che comunicano, lo fanno perché pensano di essere più bravi di te o chissàchi? Dubito, la realtà è che si buttano nella mischia, e tentano ciò che per molti è impossibile... e non si scoraggiano se sanno che alla fin fine falliranno... cercano di fare sempre lo stesso tutto con gioia e perseveranza, senza mollare un colpo...

Citazione:

Ormai non c'è più nemmeno la parola speranza nei suoi discorsi. Tutto ciò è molto triste, io non ci riesco proprio a vedere il lato bello in Ilaria, proprio non ci riesco.

Sarà che non lo vuoi trovare... lo vuoi trovare? Dimmi, cosa vorresti trovare in Ilaria?

Personalmente, cambiando un po' discorso, io sono rimasto sorpreso di notare come in questa vita, in questa realtà, nel mondo in cui ci ritroviamo, ci sono persone che vivono in degli stati catastrofici, eppure continuano ad essere dei portatori di luce e speranza... mentre ci sono persone che hanno tutto, eppure finiscono che si suicidano (ogni 40 secondi una persona tenta il suicidio... dati impressionanti).
Credo che sia importante rendersi conto, che la felicità è un qualcosa al di fuori dello stato materiale, fisico, mentale in cui ci ritroviamo, ma è dovuto a qualcosa d'altro, a qualcosa che è assai difficile da spiegare, ma che puoi capire vedendo il volto di un qualsiasi bambino che scopre le meraviglie di questa vita...

Ma noi, siamo in grado di fargliele scoprire, oppure ci diamo per sconfitti a priori, senza nemmeno tentare?
Facendo apparire tutto buio, ligubre, freddo, triste...?

Alla fine dipende solo da noi... da come vogliamo comportarci e da come vogliamo agire...
Siamo disposti a dare un po' di speranza a questi bambini, un motivo per cui vivere, un motivo per dire "la vita è bella!", o ci diamo per sconfitti senza nemmeno provare a fare qualcosa...?


Elia
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Vecchio 08-01-2006, 18.43.31   #18
Adele
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Ciao! purtroppo vado di corsa. Sarebbe interessante leggere il libro: Temple Grandin, "Pensare in immagini" Erikson ( non ricordo l'anno).L'autismo spiegato da una ragazza autistica. Ti può permettere di comprendere il suo mondo, di capire da cosa è composto.Non so se possa consolarti ma ormai dappertutto ci sono persone in grado di intervenire con molta competenza e professionalità ( psicologi, facilitatori insegnanti di sostegno...) Spero riuscirai a trovare le persone giuste.
Ti abbraccio
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Vecchio 08-01-2006, 21.12.31   #19
feng qi
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Re: un figlio disabile

[quote]Messaggio originale inviato da odissea

ciao odissea,
ti racconto una cosa. Circa due anni fa frequentando una mia amica con tre piccoli, parlavamo del più piccolo senza capire perché partecipasse poco alla vita familiare,viveva relazioni tutte sue, silenziose e isteriche con fasi di mutismo ed eccessi di rabbia poco finalizzata..non capivamo. Poi la sentenza di chi di competenza:autismo. Io sono sempre stata molto legata a quel piccolo(aveva quattro anni) e mi rattristai molto del fatto che forse non sapeva nemmeno che io esistevo e lo amavo.

Ma alcuni mesi fa li ho rivisti..loro vivono a genova e sono scesi per lavoro..il piccolo non mi ha guardata ma poi ad un tratto mentre giocava si é alzato e mi ha abbracciata fortissimo mugolando di gioia,stupendo la madre stessa. Ed io ho capito:lui mi conosceva benissimo!Così bene che si ricordava di me a distanza di tanto tempo.

così ti dico:non essere triste perché noi non sappiamo nulla del comportamento e della sensibilità di queste creature, ma loro ci sentono ed hanno una sensibilità che va scoperta piano piano, che ci mette alla prova continuamente sulla nostra capacità di dare senza aspettarci nulla, nemmeno la gratificazione di un ricordo. Impara a creare il tuo ponte con lui, anche se non ti darà mai niente..secondo ciò che di solito ci aspettiamo di ricevere.

Goditi la sua diversità così riposante, il suo non chiederti niente in un mondo dove anche l'amore é merce di scambio, il suo silenzio puro e assoluto in un mondo dove il silenzio é condanna.

e poi perdonami per queste parole..


feng qi
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Vecchio 08-01-2006, 23.02.21   #20
tammy
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Citazione:
cosa vorresti trovare in Ilaria?


"Avrei" preferito trovare quella serenità di cui parli, ma così non è stato. La madre non ha più una famiglia, non ha un marito, ha solo una figlia, e dire "disabile" sarebbe una fortuna, che vita ha avuto fino ad ora? Scandalizzatevi pure, ma il Signore dovrebbre prenderli nella Sua Gloria alla nascita o anche prima e, Elijah, non è nemmeno paragonabile alla foto del bimbo che sta morendo di fame. Chiedo scusa ad odissea, le ho rubato il post, non sto parlando di autismo e nemmeno io saprei aiutarti, però parlarne credo faccia bene, è la prima volta che racconto questo di me e mi rendo conto di averne sempre avuto un certo timore, non dei disabili nella loro generalità, ma proprio nella non comunicabilità con alcuni di essi. Io non la faccio difficile, ma non mi pare nemmeno così facile, Elijah, se mi trovo di fronte un cerebroleso parlo con la madre o chi l'accompagna, non certo con lui/lei, ed anche quando mi rivolgo a "loro" mi sento in imbarazzo perchè mi "sembra di capire" che "tanto non capiscono quel che dici" e ciò è frustrante, almeno per me, e quindi che parlo a fare?
tammy is offline  

 



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