Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Psicologia
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze


Vecchio 24-01-2006, 15.17.18   #21
tammy
Nuovo iscritto
 
L'avatar di tammy
 
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
nessuno accusa nessuno, ci mancherebbe

Love Addiction o anche droga d’amore o intossicazione psicologica.
Porta al disagio psichico e va curata, non ha niente a che vedere con l’amore e di solito non esiste in un rapporto di coppia e/o ambiente famigliare “normale/sano”.
Si comincia a soffrire di dipendenza affettiva, senza nemmeno accorgersene e di solito inizia nella post adolescenza (ragazze che escono dall’adolescenza con una distorsione del SE’, autostima pari a zero, pensano:“I miei bisogni non contano”o “non sono degno di essere amato”.
Da adulti gli “intossicati d’amore” dipendono dagli altri per quanto concerne la cura di se stessi e la soluzione dei loro problemi, temono di essere respinti, rifuggono il dolore, non hanno fiducia nelle loro abilità e si giudicano persone non degne d’amore. Ciò perdura ancora in donne tra i 40/60 anni.
Alle spalle hanno dolorosi vissuti di violenza psicologica e a volte anche fisica.
Iniziano a sentirsi sole e si convincono di avere “qualcosa che non va”.
“La precoce esperienza di prendersi cura degli altri abitua la persona ad accontentarsi delle “briciole” pur di sentirsi per qualcuno importante e indispensabile (J. Doane e Daimond, 1994).”“
Questo bisogno ossessivo dell’altro (spesso, in questo rapporto, è l’uomo stesso ad avere un indole possessiva) degenera a tal punto da subire, giustificare, anche maltrattamenti e abusi, da parte dell’altro, pur di non vivere o rivivere essenzialmente uno stato di abbandono.
Perché le donne? “Nell’amore vedono la risoluzione dei propri problemi, la possibilità di colmare un vuoto che ha origini profonde: è il partner che le salva, che dà significato alla loro esistenza e quando non c’è, il soggetto sente di non esistere (DuPont, 1998)”
Anche uomini, in occasione di separazioni e divorzi possono avere crolli psichici catastrofici, che vivono la dedizione d'amore fino al limite estremo: sopportano sacrifici, angherie, maltrattamenti, si annullano per l'amato fino a "morirne", non sempre in senso figurato.

www.siipac.it
www.psicologiaonline.it
www.salutementaledonna.it
tammy is offline  
Vecchio 24-01-2006, 15.22.41   #22
Essere
Ospite abituale
 
L'avatar di Essere
 
Data registrazione: 22-12-2005
Messaggi: 320
La perdita del Io è la perdita della propria identità ?
La dipendenza io la vivo come frustazione " 3 (psicol.) atteggiamento di soggezione o di sottomissione di un individuo nei confronti di un altro " ma questo è dovuto alla mia incapacità di gestirmi e anche dalla troppa protezione , penso che questa dipendenza sia la più difficile perchè non c'è soluzione se non qualche pagliativo , anche se nel mio piccolo non mi manca nulla c'è sempre un bisogno nato di libertà , tutto questo secondo me non mi aiuta a crescere , ma come si può dare responsabilità di adulto ad un bambino ! ma io non sono solo una bambina di 7 anni
Forse questa è una patologia psichiatrica ?
Essere is offline  
Vecchio 24-01-2006, 17.03.30   #23
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
comunque ripeto che bisogna stare attenti a non confondere un legame profondo con una dipendenza patologica.
l'uomo non è un isola, è un essere sociale, il cui benessere dipende, in parte, dagli altri: i bisogni sociali non possono essere soddisfatti in solitudine, a meno di non farsi degli amici ed amanti immaginari, cosa non sana.


Nessuno vuole confondere un rapporto profondo con una dipendenza patologica! Ma tutti sappiamp benissimo che tra la situazione "ideale" e la patologia esistono mille diverse sfumature. Purtroppo la dipendenza affettiva, che secondo me non ha la sua origine nella famiglia patriarcale, ma su questo magari torno un'altra volta, esiste e fa tantissimo male.
Il rapporto profondo però, si basa proprio sull'opposto della dipendenza. Si basa sull'indipendenza! Solo se nom ho bisogno di te posso amare te per quello che sei. Se vivo nell'ottica del bisogno, allora non è te che amo.
E' chiaro che tutti noi abbiamo dei desideri affettivi, ma preferirei chiamarli desideri e non bisogni. Ho voglia di stare con te, ma posso anche stare lontana da te se occorre. La tua assenza non mi distrugge. Se invece si è nell'ottica del bisogno, allora cicrò la tua presenza come ... un diritto! Gli studi psicologici parlano del dipendente come di un manipolato, ma è anche un grandissimo manipolatore! E il co-dipendente (colui da cui dipende) è altrettanto responsabile e altrettanto "patologica". Non è che il dipendente soffre di una patologia. E' la relazione ad essere malata. Molte relazioni sono malate in questo momento storico-sociale. non solo quella di coppia.

Mi dispiace, mi sono lasciata implicare in questa discussione in un momento in cui non ho il tempo per approfondire. Ci sarebbe da dire molto di più. Adesso davvero non riesco.


Fragola is offline  
Vecchio 24-01-2006, 17.13.51   #24
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola
Il rapporto profondo però, si basa proprio sull'opposto della dipendenza. Si basa sull'indipendenza! Solo se nom ho bisogno di te posso amare te per quello che sei. Se vivo nell'ottica del bisogno, allora non è te che amo. E' chiaro che tutti noi abbiamo dei desideri affettivi, ma preferirei chiamarli desideri e non bisogni. Ho voglia di stare con te, ma posso anche stare lontana da te se occorre. La tua assenza non mi distrugge. Se invece si è nell'ottica del bisogno, allora cicrò la tua presenza come ... un diritto!

Non è automatico il passaggio da "bisogno" a "diritto", posso aver bisogno di qualcosa senza pretendere da un altro che mi soddisfi!

nell'amore maturo (ma non nell'innamoramento) l'indipendenza è la condizione ottimale perchè, come tu dici, permette di amare l'altro per ciò che è, e non come strumento per colmare i propri vuoti. In questo ultimo caso si vede solo un aparte dell'altro, quella che ci serve.

ciao
r.rubin is offline  
Vecchio 24-01-2006, 17.23.13   #25
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
Non è automatico il passaggio da "bisogno" a "diritto", posso aver bisogno di qualcosa senza pretendere da un altro che mi soddisfi!

nell'amore maturo (ma non nell'innamoramento) l'indipendenza è la condizione ottimale perchè, come tu dici, permette di amare l'altro per ciò che è, e non come strumento per colmare i propri vuoti. In questo ultimo caso si vede solo un aparte dell'altro, quella che ci serve.

ciao

Sulla seconda, siamo d'accordo.

Sulla prima ... secondo me no. Prometto che stasera, quando ho tempo, spiego meglio. Ma se ti metti nell'ottica del bisogno, magari "ti racconti" che non pretendi, ma inconsciamente pretendi eccome!
Non tu! Un tu generico.
Mi redo conto che ho buttato lì tutto come oro colato. Per ora prendilo così (oro colato perchè l'ho detto io e io ho sempre ragione questa è una battuta evidentemente!) appena posso, motivo. Ora devo staccare.


Fragola is offline  
Vecchio 24-01-2006, 18.50.49   #26
bside
Ospite abituale
 
L'avatar di bside
 
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
Io giudico pretese assurde voler stabilire i limiti giusti nell'amore, cosa sia sano e cosa no. Ancora più assurdo parlare di "malattia". Ognuno esprime e vive i propri sentimenti in modo unico.
bside is offline  
Vecchio 24-01-2006, 19.39.49   #27
tammy
Nuovo iscritto
 
L'avatar di tammy
 
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
Smile domanda

per fragolina del toboso

Così quando torni a casa c'hai già da pensare

Vorrei sapere, dopo aver letto di qua e di là, come si riesca a non trasferire le proprie dipendenze ai figli. Mi spiego meglio. Devo aver letto da qualche parte (sempre in attinenza con la dipendenza e non con l'amore, unione bilaterare di interdipendenza e non di dipendenza esclusiva dall'altro) che bisogna "rompere il cerchio", cioè rompere quel circolo vizioso in cui, "per comodità", a mio avviso si fa meno fatica a continuare sulla stessa strada dei genitori, (magari nemmeno sapendolo per evitare il faticoso percorso del diventare "grandi" "responsabili" di sè stessi), si ripropongono le stesse situazioni vissute dai genitori: "il mio rapporto sarà sicuramente migliore" "io non mi comporterò mai così" ed appunto, come una sorta di cerchio, riprendono esattamente lo stesso percorso. Da quel che ho letto ci sono veramente storie allucinanti dove pur di evitare l'abbandono si arriva addirittura a subire diversi stadi di violenza, ma queste cose ai figli rimangono, come rimangono esempi lampanti di assoluta dedizione e sottomissione fino all'annullamento del SE'. Come potranno loro "rompere il cerchio" se non accorgendosi e capendolo per tempo di essere diventati dipendenti affettivi? E questa presa di coscienza potrebbe avvenire prima di aver subito danni?

buon appetito!
tammy is offline  
Vecchio 24-01-2006, 20.27.09   #28
feng qi
Ospite abituale
 
L'avatar di feng qi
 
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin .

.. in questo tribunale è sotto accusa l'uomo. Allora volevo precisare che non è colpa dell'uomo (anche fosse maschilista) se esistono donne con love addiction: il problema è alla radice della personalità: insicurezza, senso di indegnità eccetera.

questa forma di dipendenza è fortemente negativa, e va aiutato chi ne soffre. [/b]


esattamente così,vai r.rubin!

x fragola:ti sono grata della specificazione ,però penso che il punto di partenza di tammy sia stata la dipendenza e basta.lei non fatto alcuna distinzione tra dipendenza buona o cattiva. le ha messe tutte nel calderone delle cose brutte e cattive e insieme ci ha buttato dentro gli uomini

xbside: sei sempre lucido! un abbraccio
feng qi is offline  
Vecchio 24-01-2006, 22.55.29   #29
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da feng qi
esattamente così,vai r.rubin!

x fragola:ti sono grata della specificazione ,però penso che il punto di partenza di tammy sia stata la dipendenza e basta.lei non fatto alcuna distinzione tra dipendenza buona o cattiva. le ha messe tutte nel calderone delle cose brutte e cattive e insieme ci ha buttato dentro gli uomini

xbside: sei sempre lucido! un abbraccio

Secondo me non esistono dipendenze buone. Esistono però relazioni profonde che non sono dipendenze. E questo nessuno lo mette in dubbio!
L'illusione delle visioni molto "psicologiche" (in senso scolastico) delle dipendenze affettive è di contrapporre nella coppia un cui c'è un dipendente, il dipendente come patologico e il co-dipendente come "sano", mentre secondo questo non è vero. Se patologia c'è, è uguale da tutte e due la parti, cambia solo il modo di manifestarla. Il co-dipendente vive una relazione altrettanto malata.


Fragola is offline  
Vecchio 24-01-2006, 23.16.01   #30
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Re: domanda

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
per fragolina del toboso

Così quando torni a casa c'hai già da pensare

Vorrei sapere, dopo aver letto di qua e di là, come si riesca a non trasferire le proprie dipendenze ai figli. Mi spiego meglio. Devo aver letto da qualche parte (sempre in attinenza con la dipendenza e non con l'amore, unione bilaterare di interdipendenza e non di dipendenza esclusiva dall'altro) che bisogna "rompere il cerchio", cioè rompere quel circolo vizioso in cui, "per comodità", a mio avviso si fa meno fatica a continuare sulla stessa strada dei genitori, (magari nemmeno sapendolo per evitare il faticoso percorso del diventare "grandi" "responsabili" di sè stessi), si ripropongono le stesse situazioni vissute dai genitori: "il mio rapporto sarà sicuramente migliore" "io non mi comporterò mai così" ed appunto, come una sorta di cerchio, riprendono esattamente lo stesso percorso. Da quel che ho letto ci sono veramente storie allucinanti dove pur di evitare l'abbandono si arriva addirittura a subire diversi stadi di violenza, ma queste cose ai figli rimangono, come rimangono esempi lampanti di assoluta dedizione e sottomissione fino all'annullamento del SE'. Come potranno loro "rompere il cerchio" se non accorgendosi e capendolo per tempo di essere diventati dipendenti affettivi? E questa presa di coscienza potrebbe avvenire prima di aver subito danni?

buon appetito!

Bella questione!
E non limitata alle dipendenze affettive. Chi ha vissuto un'infanzia di grande sofferenza si trova certmente legato ad una catena di sofferenza. La riprodurrà nella sua vita adulta. Ma c'è un modo per spezzare la catena. Solo che non si può dare una ricetta che vada bene per tutti. E' molto banale dire che ognuno deve trovare la sua strada, ma è l'unica cosa sensata che si può dire. E' vero che c'è chi trova le risorse per spezzare al catena e chi no. Non credo che ci sia un modo per poter dire perchè e come. Non è nemmeno detto che chi ha sofferto meno ce la fa meglio di chi ha sofferto di più. Non so se è un questione di occasioni, di "fortuna". So che è possibile. Mi verrebbe quasi da dire che è una questione di "libero arbitrio", ma rischierei di sconfinare in una visione mistica Ma certo ad un certo punto dell vita si può scegliere se continuare a soffrire e a seminare dolore oppure rinunciare a tutto questo per assumersi la responsabilità della propria vita.
Per alcuni sono proprio i figli lo stimolo a farlo. Il fatto di rendersi conto di qule eredità gli si sta lasciando.
Probabilmente non ti ho dato la risposta che ti aspettavi. Ma credo che sia l'unica che si possa dare.

Fragola is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it