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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 27-01-2006, 20.04.51   #71
Mirror
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L'improbabile volo d'amore... a quattro ali

E' forse una fragile e sciocca illusione quella di volere volare con quattro ali legate fra loro?
Eppure sembra possibile anche se è più che evidente il rischio...ma i teneri cuori assetati di stelle suggeriscono tremanti di tentare...per salire accoppiati nella stessa brama verso il cielo.
E' il vecchio sogno ancestrale che sempre alberga nell'ombra della mente dell'uomo che poi però dolente, con il cuore spezzato e la testa confusa, si riconosce perdente, sentendo il petto rigonfio di un respiro amaro nella caduta.
Siamo protagonisti spaesati di un film terreno a più dimensioni presi in un ipnotico intreccio di luci e ombre, suoni e silenzi, offerto continuamente alla mai sepolta speranza nella lotteria d'invitanti passioni aeree, fatte di roseo legame e possesso, come regalo di prima visione, nella multisala del sogno d'amore chiuso ai verticali raggi di luce.
Poi è inevitabile che qualcuno pianga l'umano errore nel ricordo lancinante di aver già veduto quella rappresentazione, che apparentemente sembrava nuova e per noi speciale.
E allora si paga un prezzo molto alto in lacrime con la colpa, di non averlo capito in precedenti proiezioni, proprio perchè protagonisti immedesimati...persi nel nostro minuscolo amore dipendente.

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Vecchio 27-01-2006, 21.18.37   #72
tammy
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Re: L'improbabile volo d'amore... a quattro ali

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror
Poi è inevitabile che qualcuno pianga l'umano errore nel ricordo lancinante di aver già veduto quella rappresentazione, che apparentemente sembrava nuova e per noi speciale.
E allora si paga un prezzo molto alto in lacrime con la colpa, di non averlo capito in precedenti proiezioni, proprio perchè protagonisti immedesimati...persi nel nostro minuscolo amore dipendente.


".....quando la terra porta in sè dolori nuovi, metto l'orecchio contro il suo suolo, come una volta contro mia madre. Quando la terra porta in sè dolori nuovi, sento sul suo seno rotondo che un Uomo Nuovo viene al mondo"

"buona sera francoise, buonasera fedele signora. Che il giorno le sia dolce":

Aimè Duval: Il bambino che giocava con la luna.
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Vecchio 27-01-2006, 21.34.36   #73
leona
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PER TIMMY

[/b][/quote]
Ti faccio i miei migliori auguri e son felice che questo, inutile, thread possa essere di aiuto a qualcuno.
[/b][/quote]


Grazie per la risposta, voglio sottolineare che questo thread non è inutile.
Anzi, per una donna semplice come me, non solo questo tread, ma tanti altri di questo forum sono stati luce, conforto e aiuto.
Devo dire che il primo avviso del mio malessere me lo ha dato il mio inconscio, da qui la consulenza del medico di medicina di generale che mi ha consigliato la psicoterapia evitando i farmaci e da 15 mesi faccio analisi.
Abbiamo scoperto un episodio “importante” della mia infanzia che mi ha causato non poca sofferenza, ed ora stiamo andando avanti…… ….e ho fiducia e ci credo, anche grazie a persone come Voi, che offrono la loro esperienza e capacità al prossimo.

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Vecchio 27-01-2006, 21.37.04   #74
leona
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PER FRAGOLA

[/b][/quote]Urca! Non ti aspettare un colpo di macchetta magica, però. Nessuno può. [/b][/quote]

Ci mancherebbe!!
Però se riesci a dire qualcosa in più, te ne sono grata.
Grazie per la passione, l’equilibrio che metti nei tuoi post.
Ma adesso basta con le smancerie e i complimenti, mi metto in disparte e seguirò con attenzione i Vostri interventi quando potrò collegarmi
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Vecchio 27-01-2006, 21.37.40   #75
tammy
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Talking mirror

non è che uno si debba sentire in colpa per una dipendenza d'amore, nè per altre dipendenze. Colpa non c'è, forse c'è il riconoscimento che ciò faccia soffrire il dipendente e chi gli sta d'intorno. Il "riconoscimento in precedenti proiezioni" non è così semplice come vedere un film, finchè tu stesso non ti sei accorto di soffrire.
mi sà che dicevi la stessa cosa.

Ultima modifica di tammy : 27-01-2006 alle ore 21.39.43.
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Vecchio 27-01-2006, 22.51.15   #76
edali
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Re: Re: PER FRAGOLA

Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola

... io vorrei arrivarci per gradi, perchè è abbastanza ovvio che il primo passo per spezzare le catene è riconoscere le catene. Ma per ogni dipendenza, anzi, per ogni sofferenza, c'è una storia che è unica ed irripedibile e non è giusto nè possibile affastellarle tutte sotto l'etichetta di una sola "patologia" o avere la presunzione di pensare che c'è una soluzione unica per tutti.
Fragola io scrivo da non esperta, solo col mio modo di sentire. La soluzione può essere, secondo me, applicabile a molte dipendenze, mi riferisco ai famosi 12 passi. Quello che è diverso ed irripetibile, è la causa che ha provocato uno sviluppo del genere. E se la causa viene rimossa la soluzione di uscire dalla dipendenza può essere anche questa, così come può essere un cammino da soli o accompagnati da un professionista. Generalmente nei gruppi di auto aiuto non vanno tanto lontano, alle radici, magari per paura che non avendo all’interno una persona specializzata, anche se si arriva a delle conclusioni, non si sa come rimuovere. Si insiste di più sul bipassismo (il primo, dove ci si riconosce e ci si abbandona e l’ultimo, dove si trasmette il messaggio e si cerca di stare vicino con le proprie testimonianze). Un conoscere se stessi che sarebbe un quarto e un quinto passo, viene fatto, credo, durante tutta la vita e neanche molto approfondito, ... a volte.

Citazione:
Per riconoscere le catene bisogna ripercorrere la nostra storia. E anche darle dignità. Se anche la causa della nostra sofferenza fosse, per assurdo, la perdita di una penna, questo non è meno "lecito" di una che pare più grande. In una prima fase, c'è bisogno di prendere sul serio il nostro dolore di bambini e di piangerlo. E' una fase in cui si rischia di diventre un po' odiosi algi altri, che hanno la sensazione che ci stiamo piangendo addosso. Ma io credo che sia necessario passare di lì. Si può fare in tanti modi. Io ne ho usati due. L'analisi e l'autobiografia. Mi pice scrivere, ho deciso di scrivere la mia autobiografia. E facendolo ho sviscerato cose che non so se avrei potuto sviscerare in altro modo.
Il bambino che ha sofferto, non necessariamente per colpa dei genitori i quali magari più di tanto non hanno potuto o saputo fare, ma per altre cause esterne, può essere anche aiutato, compreso, amato. Leggendo un libro (scrivo piccino piccino per non farmi attaccare da quelli che tanto odiano il new age, anche perché non sono mai stata un difensore di nessun movimento) di Louis L. Hay ho provato a fare un immersione nel passato per incontrare la bambina e per farle delle carezze; quello che non aveva saputo fare mia madre pur essendo una mamma brava e amorosa a modo suo, ma non riuscendo a comprendere tutto il mio mondo immaginario e non. Ci siamo diventate ormai molto amiche: io e la bambina .


Però dal recuperare il bambino sofferente ad amare gli altri, penso che ci siano altre tappe e non so se può andare bene o no il mio modo di sentire e di agire. Ho capito però che posso anche sbagliare senza mortificarmi per questo fatto. Più del fare del mio meglio non ci riesco. Credo che questa vuol dire essere fuori dal continuo girarsi in cerchio in un mondo pieno di sofferenza.
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Vecchio 27-01-2006, 23.19.05   #77
Fragola
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I 12 passi non li conosco. Mi informerò, ma non so proprio dire se vanno bene per tutti o no. Certo, recuperre la nostra storia è una cosa diversa per ogni storia.

Però, a me non preme tanto trovare il modo per superare una dipendenza, come ad esempio interessa fare agli alcolisti anonimi. A me interessa arrivare a quella pienezza da cui, secondo me, scaturisce un amore non dipendente. E qesto è un percorso che si può fare in molti modi diversi. Anche se, pur cambiando i modi, in un certo senso rimangono simili i momenti di trasformazione interiore. I "processi alchemici" che trasfromano in oro (pienezza) la sostanza grezza.

Comunque i bambini che soffrono di vuoto d'amore, soffrono quasi sempre a causa dei genitori. Colpa? E' un parola che non mi piace. Ma è abbastanza umano, per chi cerca di ricostruire la sua storia, attraversare una fase in cui si colpevolizzano i genitori.
Abbandonare il suolo di vittima significa proprio smettere di colpevolizzare. Non nel senso di buonistico perdono, quello non serve a niente! Nel senso che sì, tu mi hai fatto male, ma adesso la pianto di pignucolare che perchè tu mi hai fatto male e mi assumo la responsabilità di trasformare quel male.

Da questo momento in poi, secondo me, le strade si diversificano molto. Perchè ora, quello che c'è da fare è prendersi cura di sè. Riempire quel vuoto d'amore. E credo che questo sia diverso per ognuno. Per carattere, per natura, per il tipo di storia. Personalmente ho trovato questa cosa la cos più difficile in assoluto. Perchè è difficile amarsi se non si è introiettata una "idea" di amore sano. Per me il momento di cambiamento, da questo punto di vista, è stato fare l'esperienza dell'essere amata. E non da un amante. Non un amore di coppia. Ma questa è una cosa difficile da raccontare e credo che sia impossibile dire come fare a fare questa esperienza. Forse, si tratta di arrivare al punto in cui si impar ad essere permeabili all'amore. Chissà quante volte ero stata amata prima ma non me ne ero potuta accorgere!

E da quel momento in poi, anche se la strada verso la pienezza, verso l'oro, è ancora lunga, da quel momento in poi non saremo dipendenti mai più e avremo anche spezzato le catene. Cioè non genereremo dipendenza in chi ci circonda. Non semineremo ulteriore sofferenza. E da quel momento in poi il perdono verso il male del passato viene spontaneo, perchè il passato non ci fa più male.

Beh, non è che succeda tutto in una settimana ma è possibile. E non è che non ci siano mai ricadute, ma non è come l'alcol che se mangi un cioccolatino al liquore ritorni alcolista Se si è vermente curata la ferita, il vuoto d'amore, si possono anche avere momenti difficili ma non ricadere nella dipendenza.

Fragola is offline  
Vecchio 28-01-2006, 00.12.24   #78
Mirror
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Re: mirror

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
non è che uno si debba sentire in colpa per una dipendenza d'amore, nè per altre dipendenze. Colpa non c'è, forse c'è il riconoscimento che ciò faccia soffrire il dipendente e chi gli sta d'intorno. Il "riconoscimento in precedenti proiezioni" non è così semplice come vedere un film, finchè tu stesso non ti sei accorto di soffrire.
mi sà che dicevi la stessa cosa.

Si, diciamo più o meno le stesse cose... comunque te ne accorgi quando soffri...ti rendi conto, prima o poi, di essere in una condizione di dipendenza.
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Vecchio 28-01-2006, 00.54.33   #79
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Re: Re: mirror

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Messaggio originale inviato da Mirror
Si, diciamo più o meno le stesse cose... comunque te ne accorgi quando soffri...ti rendi conto, prima o poi, di essere in una condizione di dipendenza.

Di solito sì. Solo che a volte ci si rende conto di soffrire, ma non si riesce a concepire una via d'uscita possibile. Anche perchè, un po' tutti, ma i dipendenti più degli altri, ci si idenfifica con il proprio dolore. E quindi ci si attacca ad esso tantissimo. E questo è un bel casino! Sono tanti i motivi per cui ci si attacca alla sofferenza. Uno di questo è che la sofferenza, in modo inconsapevole, è sia una vendetta che uno strumento di controllo. Usare, sebbene in modo spesso inconsapevole, la sofferenza come mezzo di controllo, instaura un circolo vizioso.



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Vecchio 28-01-2006, 10.04.40   #80
tammy
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Question è come se

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Di solito sì. Solo che a volte ci si rende conto di soffrire, ma non si riesce a concepire una via d'uscita possibile. Anche perchè, un po' tutti, ma i dipendenti più degli altri, ci si idenfifica con il proprio dolore. E quindi ci si attacca ad esso tantissimo. E questo è un bel casino! Sono tanti i motivi per cui ci si attacca alla sofferenza. Uno di questo è che la sofferenza, in modo inconsapevole, è sia una vendetta che uno strumento di controllo. Usare, sebbene in modo spesso inconsapevole, la sofferenza come mezzo di controllo, instaura un circolo vizioso.




facendosi del male fai male anche agli altri, ma inconsapevolmente?

Se si diviene certi di una propria dipedenza è farsi del male volontariamente e volontariamente carichi gli altri di responsabilità che invece sono solo nostre, com'è, com'è?

buona giornata
tammy is offline  

 



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