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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-05-2006, 05.15.26   #1
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
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a un certo punto della mia vita...un dubbio!

avrei un problema,anzi no,un dubbio!
..allora mi ritrovo a 37anni senza un lavoro,in realta ho cominciato a lavorare da quando ne avevo 15,fino ai 34 svolgendo un attivita in proprio.
poi come si dice dalle mie parti,m'ero rotto i k,quindi mi sono sposato e contemporaneamente trasferito in australia. qui ho lavorato un altro anno e mezzo ma era un lavoro diciamo provvisorio,infatti mi sono licenziato.
ora il punto e' questo; vedo chi piu chi meno gente della mia stessa eta circa che ha incominciato da prima una"carriera"-un po come e' stato il mio percorso precedente- e che si trova diciamo cosi inserita nel proprio ambito lavorativo.
del fatto che io ora al contrario non ho piu un lavoro,non me ne do peso e non ho nessuna intenzione di ricominciare da capo,ma d'altra parte tutto questo molto spesso mi fa sentire un po diverso..un po"fuori"(fuori dal contesto sociale?) e penso che ormai,non per rassegnazione bensi per scelta io con il lavoro non vorro piu avere a che fare..a questo punto e' come se mi sembrasse pure inutile,inoltre non vedo nemmeno il senso visto come va cosi a picco il mondo!..
tuttavia in questo mio contesto esiste un significato cui non riesco ancora a decifrare,come la sensazione che gli altri intorno a me,chi in un modo chi un altro vadano avanti mentre per me e' come se mi sentissi di essermi"fermato",ma non so se questo sentimento mi viene incontro come per dirmi..STAI SBAGLIANDO!,oppure il CONTRARIO!..infatti mi sono sempre chiesto per quale motivo,a cominciare dai miei e comunque tutti,nessuno escluso,sento rivolgermi domande tipo: cosa stai facendo?..di che ti occupi?(che gradino occupi nella societa?)..come se essere occupati significasse appunto solo scalare e poi scalare ancora e poi correre e correre,ma per andare dove?..forse per arrivare un giorno,quando vecchi e decrepiti per capire di non aver vissuto veramente la nostra vita ed averla fuggita?...oppure sono proprio io che la sto fuggendo?

le vostre opinioni di qualsiasi genere sarebbero per me molto illuminanti..grazie in anticipo!



acquario69 is offline  
Vecchio 04-05-2006, 10.12.00   #2
Ish459
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Data registrazione: 20-02-2006
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Penso che qualcosa mi sfuggi... non so se il tuo problema è proprio quello di non voler assolutamente lavorare per che ritieni sia un'assoluta perdita di tempo oppure il tuo problema è quello di non essere catalogato su una determinata scala sociale... Ruoli, livelli, gradini...? Quello dovrebbe arrivare molto dopo se in realtà è una cosa che riteniamo importante. Comunque "lavorare" è, secondo me, a mio personalissimo parere, qualcosa di necessario e fondamentale. Non è tanto quello che si fa (cioè se non fai carriera allora "non lavori" o appartieni "ad una seconda categoria") bensì il "come" lo si fa, lo scopo... In realtà non si deve vivere per lavorare bensì lavorare per vivere, perché il lavoro impegna la nostra essenza di esseri sociali che hanno la capacità ed il senso di superarsi.
E poi, parliamoci chiaro, devi lavorare per mangiare perché quello che mangi è altrettanto il frutto del lavoro degli altri. Se vuoi parliamo anche di precarietà, contratti spazzatura, ecc., ma questo è un argomento che entrerebbe in un altro contesto su questo forum.
Il "problema", la questione sei Tu ed il tuo confuso rapporto con la parola "lavoro".
Ti senti inadeguato, altrimenti non mostreresti tanti dubbi.
Secondo me è fondamentale avere degli SCOPI a livello personale.. non solo di "futuro", per quello che vorrai avere o ottenere, bensì con te stesso... superarti, arricchirti... stai rischiando, secondo me, arrugginirti nei banali discorsi che fanno del lavoro un "obbligo" riguardo la società, riguardo la propria immagine verso gli altri.
Non ha intrapreso già in passato una propria attività, fai lo stesso adesso. Pensa alle tue passioni e trasformarle da puri "hobbies" a veri e propri "modi di vita" per vivere... sono stata chiara?
Ish459 is offline  
Vecchio 04-05-2006, 10.58.17   #3
Fragola
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Data registrazione: 09-05-2002
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Mah, se hai l'immensa fortuna di poter vivere senza lavorare... a chi ti chiede cosa fai rispondi che ti godi i tuoi precedenti guadagni. E permettimi una bella linguaccia di invidia
Fragola is offline  
Vecchio 04-05-2006, 11.38.13   #4
Spaceboy
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Ehi, basta essere onesti con se stessi...

Se hai la possibilità di vivere bene senza lavorare, fallo senza pensarci tanto.
Io ho una cara amica, mia coetanea che, pur essendosi laureata in giurisprudenza, non ha nessuna intenzione di avviarsi al mondo del lavoro!
Certo la sua famiglia è molto ma molto benestante e lei si è laureata per far contento papà, ma senza nessuna remora vive di rendita, e in estate vive a Ibiza nella loro casa sul mare....

...chiamala scema....

...chiudi con un aforisma del grande Bukowski, notoriamente contro l'alienazione del lavoro...

"."Qualunque ******* è capace di trovarsi uno straccio di lavoro; invece ci vuole cervello per cavarsela senza lavorare. Qui la chiamano arte di arrangiarsi....
...e io voglio diventare maestro in quest' arte".


Spaceboy is offline  
Vecchio 04-05-2006, 11.51.23   #5
klee
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Stai attraversando un periodo di transizione..di cambiamento..

Attraversi un ponte di legno..significa che lentamente attraversi momenti fragili,ma anche di grande cambiamento interiore

Penso che tu debba stare un pò fra te e te..


Ultima modifica di klee : 04-05-2006 alle ore 11.54.19.
klee is offline  
Vecchio 04-05-2006, 12.20.02   #6
Ish459
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Messaggio originale inviato da Spaceboy
Ehi, basta essere onesti con se stessi...

Se hai la possibilità di vivere bene senza lavorare, fallo senza pensarci tanto.
Io ho una cara amica, mia coetanea che, pur essendosi laureata in giurisprudenza, non ha nessuna intenzione di avviarsi al mondo del lavoro!
Certo la sua famiglia è molto ma molto benestante e lei si è laureata per far contento papà, ma senza nessuna remora vive di rendita, e in estate vive a Ibiza nella loro casa sul mare....

...chiamala scema....

...chiudi con un aforisma del grande Bukowski, notoriamente contro l'alienazione del lavoro...

"."Qualunque ******* è capace di trovarsi uno straccio di lavoro; invece ci vuole cervello per cavarsela senza lavorare. Qui la chiamano arte di arrangiarsi....
...e io voglio diventare maestro in quest' arte".



Se il nostro trentasettenne non avessi veramente necessità di lavorare non credo sarebbe tanto cretino (e non lo credo proprio) di scrivere quella sorta di elenco dubbi adolescenziali.
Certo che chi lavora per necessità non vuole nemmeno sentirsi dire dello "*******" che non ha cervello... per fortuna, ce la prendiamo come uno scherzetto dopo sbronza...
Ish459 is offline  
Vecchio 04-05-2006, 20.36.28   #7
Spaceboy
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Messaggio originale inviato da Ish459

Certo che chi lavora per necessità non vuole nemmeno sentirsi dire dello "*******" che non ha cervello... per fortuna, ce la prendiamo come uno scherzetto dopo sbronza...
...un pò di ironia non guasta mai....

...e Bukowski lo sapeva...

...non prendiamoci troppo sul serio cara Ish....

Spaceboy is offline  
Vecchio 04-05-2006, 22.44.00   #8
jasper
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Messaggi: 13
Se hai scritto queste cose forse il problema ti angoscia.
"Il lavoro nobilita l'uomo"; da sempre lo ha emancipato, stimolato, fatto sentire uomo. Al contrario sottrae tempo alla nostra vita la quale però alla lunga ne risulta impoverita se non si ha fatto niente.

Il lavoro però è diurno è spesso si accavalla alle belle giornate di sole e all'estate della vita. Soprattutto quando vicino ai quaranta anni forse ci si sente già a Settembre.

Ogni giorno ci si scontra però con gente che agisce, fa, "costruisce". L'importante è dare un senso alla proprio vita.
Oggi il mondo del lavoro è diventato una giungla pericolosa anche per chi ci è dentro. Non so in Australia!? L'idea di ricominciare da capo, reinventarsi ed affrontare una gavetta o uno start up magari pieno di difficolta, dubbi, scontri con se stessi o con gli altri... potrebbe angosciare molto.
jasper is offline  
Vecchio 05-05-2006, 04.16.36   #9
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
innanzitutto volevo ringraziarvi per i vostri consigli e per il vostro contributo!
..condivido il fatto che il lavoro e' di per se costruttivo ed aiuta a forgiare la personalita,se ci sono certi equilibri,pero e' vero come dice ush che avrei un po di confusione con la parola lavoro,non so forse sbaglio pure a pensare che a quest'eta e' molto difficile riavviarsi,e' come se mi sentissi di essere sceso da un treno,e magari se ne dovessero passare altri sarebbero tutti incredibilmente veloci per poterci salire sopra..su questo mi sento tagliato fuori,sara' pure il fatto di trovarmi qui che esaspera tale situazione..comunque il lavoro che ho fatto prima mi ha dato molto,mi ha fatto crescere,conoscere tante persone diverse e tutto quanto ma non avevo mai tempo per fare niente e a un certo punto mi sono proprio chiesto il motivo e non volevo vedermi invecchiato dentro a 4 mura,(arrivati a un certo punto non avrebbe avuto piu senso,penso sarebbe stato stupido,capite cosa voglio dire!?) infatti non mi pento affatto,vuol dire che quello era il tempo per seminare..naturalmente ora ho tutto il tempo a mia disposizione e sono rimasto sorpreso di constatare che non mi annoio mai,faccio tante cose,e anzi il tempo mi vola!..forse questo modo l'ho pure"ereditato" da tutto quello che facevo prima,nell'organizzazione stessa del lavoro che avevo! e comunque e' vero e' importantissimo e percio non voglio adagiarmi..
...comunque mi e' servito confrontarmi con voi ed ho capito che per adesso va bene cosi,poi vedro come svilupperanno le cose
grazie a presto,saro felice di dare anchio il mio contributo in questo forum!
acquario69 is offline  

 



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