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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 09-06-2006, 09.25.45   #21
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
così come esistono i collegi religiosi, esistono anche i licei artistici, le accademie, scuole di design. E poi ogni professore è diverso. Alcuni sono dispotici, altri molto aperti. E poi resta il fatto che 2+2 fa 4 sia per il convergente che per il divergente, e la scuola deve anche insegnare come si fanno i calcoli giusti.

e poi non viviamo più in un villaggio governato dalla tradizione incarnata nel consiglio degli anziani, dove la coesione della comunità è densa e lega il movimento degli spiriti. Molte persone sono ancora oggi molto rigide, strette alle sicurezze del loro senso comune, ma molte altre non lo sono.





l'euforia maniacale e la depressione psicotica erano casi estremi che volevano mostrare l'evidente influenza delle emozioni sul pensiero.
Esistono anche degli studi psicologici, se ben ricordo, che mostrano che le persone più felici risolvono problemi creativi con più facilità, rispetto a quelle più tristi.
Ma le persone più felici, più ottimiste circa le proprie capacità e il futuro, tendono talvolta ad essere meno riflessive e meno persistenti rispetto a quelle un pò meno ottimiste e più tristi.

L'intelligenza emotiva non serve solo ad avere soddisfazioni interpersonali, ma è anche la base per l'efficace uso delle proprie capacità cognitive. Pensa alla capacità di automotivarsi, di pensare positivo quando si è alle prese con un problema difficile: permette di non abbandonarsi al "non ce la faccio", che è la frase magica che rende le difficoltà insormontabili, indipendentemente dalle proprie effettive capacità.

Aspetti dell'intelligenza che ho considerato:

Capacità di sintesi, QI, competenza comunicativo-relazionale ed empatica, pensiero divergente-creativo.

Senza voler generalizzare posso riportare testimonianze dirette sulle attuali tendenze di scuola e società sempre interdipendenti. Esempio: un'educatrice della prima infanzia impegnata nella ricerca di strategie ambientali che stimolino la curiosità, la fantasia e la creatività con lo scopo di promuovere scoperte e modi conoscitivi autonomi, disperata mi disse che i genitori sono in grado di capire soltanto le prestazioni materiali ed eventuali indizi predittivi di successo sociale ritenendo inutile tutto il resto!
Inoltre un ruolo artistico non si associa tout court a un'identità creativa, si può essere ugualmente routineschi. Anche gl'insegnanti che vorrebbero essree creativi non sono richiesti in tale veste oppure non hanno la personalità e la formazione adatte.

I disturbi emozionali-affettivi non sono in relazione con l'intelligenza, ma il tono dell'umore può alterare le prestazioni cognitive. Nel CSM di Trieste osservo psicotici intelligenti e anche laureati. Ma se prevale la “parte malata” gli schizofrenici si esprimono con un linguaggio delirante e non creativo, i manaicali bipolari con una loquela improduttiva. Nei depressi ogni attività intellettuale è spenta e la memoria seleziona in negativo. E' impossibile coinvolgerli in un rapporto comunicativo se non dopo l'effetto di qualche psicofarmaco.

Difficoltà emotive minori di tipo nevrotico potrebbero stimolare il subconscio tra gli scrittori purchè contino sull'efficienza dell'Io. Ho partecipato al seminario “Malinconia e letteratura” dove si parlò dell'amore sfortunato di Petrarca, Tasso e Leopardi; certe frustrazioni affettive che recano ferite al narcisismo possono affiorare nella poesia (non in tutti!). Chi eccelle nelle scienze sperimentali è in genere emotivamente stabile.

Se l'intellligenza non rende felici, diventando felici si può essere più intelligenti? Pensatori di ogni tempo temettero chediventando felici, ad es. dopo un'analisi, avrebbero perso quell'inquietudine che rende più curiosi, vera molla della creatività, e tensione che può trasformarsi in catarsi creativa. Felici sono gli edonisti che non problematizzano l'esistenza.

La competenza empatica richiede anche un controllo delle proprie emozioni, altrimenti per eccessiva risonanza non si riesce ad aiutare nei contesti di sostegno e non si funge da modello di equilibrio. Concerne un acume sociale in cui sono particolarmente abili le donne.

Un'ansia moderata aiuta a sostenere un esame (difficilmente ad essere creativi) ma oltre una certa soglia può bloccare emotivamente.

E' più chiaro ora?


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