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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 18-06-2006, 18.44.43   #51
fuoriditesta
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Data registrazione: 19-03-2006
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Messaggio originale inviato da bside
Riserviamo il termine "patologia" alle malattie del corpo e non ai comportamenti umani che nulla possono avere di patologico per quanto abnormi, insoliti o non condivisibili possano sembrare; a meno che non si dimostri che un problema fisico è la causa di un determinato atteggiamento.
Un comportamento può essere più o meno funzionale a determinati scopi o obiettivi. L'importante è che una persona sia consapevole delle conseguenze delle proprie azioni, i rischi che corre agendo in un certo modo.
Io a questa porno dipendenza o dipendenza da chat francamente ci credo molto poco. Non vorrei che s'inducessero le persone a credersi malate, per poi ovviamente offrire, a caro prezzo, la cura.
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Sono d'accordo con Bside però mettendo la parola MALATTIA invece di "patologia"...lui parla di patologia all'inizio del post, ma si ferisce alla malattia, come dimostra alla fine del post.

siccome si parla di concetti, è necessario fare una riflessione epistemologica: il terimne MALATTIA fa parte del linguaggio medico, qindi per parlare di malattia dev esserci una base organica, fisica, fisiologica, biologica o comunque che abbia una "evidenza empirica" (se ho l'influenza, col microscopio posso vedere il virus e coimbatterlo con una medicina, xke l'influenza è "causata" da "qualcosa" di fisico.
La psichiatria traspone il modello medico nell'ambito della "psiche", prendendo come oggetto di studio i comportamenti, xke sono appto osservabili, evidenti.

Ma nel capo psicologico, la PATOLOGIA non è sempre identificabile con una malattia; non sempre le cause sono organiche, spesso il soggetto agisce in un certo modo guidato da scopi, onbiettivi.,..anche se ovviamente sono inconsci. Forse è meglio parlare di "disagio", o "disfunzione", o "comportamento disadattivo".
Io concordo più con il modello dimensionale, che vede la patologia come una esagerazione di una dimensinoe che se ridotta è normale. Per esempio è normale se uno pè timido, è patologico se diventa schizoide; è normale se uno è estroverso, è patologico se ha un grave distuebo della condotta; è normkale se uno naviga in internet e , è patologico se passa ore e ore davanti a internet...e così via.
Insomma, c'è un cut-off oltre il quale la specifica dimensione diventa, appunto, patologica.
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Vecchio 20-06-2006, 14.17.38   #52
odissea
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Messaggio originale inviato da bside
>Vengono definite malattie mentali in quanto hanno una >grave ripercussione nella vita affettiva, sociale, >professionale di chi ne soffre.

Ma quale comportamento umano non ha ripercussioni sulla vita affettiva, professionale e sociale? Ben pochi direi!
Il criterio non può essere quello dell'inabilità sociale, perché non tutti sono in grado di essere super competitivi come richiedono le nostre economie. Pensa a tutto il fenomeno della devianza e dell'esclusione sociale che non può certo ridursi al problema mentale di chi è escluso.
Siamo ben lontani dall'aver costruito una società a misura d'uomo o che risponda ai bisogni fondamentali dell'uomo.

>E' accaduto così (aprendo un capitolo di cui la psichiatria si >vergogna) per l'omossessualità
A parte che dubito che uno psichiatra sia in grado di provare vergogna, ma sei in errore perché l'omosessualità non ha mai reso inabili né da un punto vista affettivo, né da un punto di vista professionale.
La classificazione dell'omosessualità come disturbo è sempre stata fondata sul pregiudizio e niente di più.


bside ma sai che io e te non ci si capisce quasi mai?
non so come mai.....probabilmente dipenderà da un mio modo di spiegarmi inadeuguato.
Riguardo l'omosessualità, ma che hai capito?
Lo so perfettamente che essa non ha mai reso inabile nessuno; però, e questo è storia,e non sono io in alcun modo, inizialmente l'avevano classificata come disturbo mentale, certamente perchè spinti da un brutto pregiudizio. FU UN ERRORE MADORNALE..... non credo che ci sia qualcuno al mondo doggi che ritenga il contrario. L'omossessualità era solo un esempio per dirti come i disturbi mentali siano considerati tali, quando essi compromettono gravemente la dimensione affettiva, sociale, lavorativa e quant'altro, del soggetto. PER QUESTO HANNO LEVATO dal DSM, giustamente, l'omosessualità. Esistono comportamenti diversi dal comune(omosessualità, varie forme di dipendenza, abitudini strane.....), ma senza questa compromissione della dimensione sociale della persona, essi non sono ritenuti patlogici.
Le dipendenze, la personalità dipendente, se vede gravemante compromesse le sfere professionali, sociali, ecc....per me, come credo per altri, rischia di possedere qualche elemento patologico.

Non è questione di essere competitivi o splendidi nella vita sociale: se questi fossero i criteri, beh mi avrebbero già chiusa in manicomio allora.
Io mi riferisco ad una grave compromissione. Disadattamento; e sofferenza, perchè ti assicuro che in genere tutto ciò porta a una profonda sofferenza.
Spero di essermi spiegata.....

ps: non so se gli psichiatri provano vergogna.....è uno dei misteri della vita
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Vecchio 21-06-2006, 18.40.18   #53
bside
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>L'omossessualità era solo un esempio per dirti come i >disturbi mentali siano considerati tali, quando essi >compromettono gravemente la dimensione affettiva, sociale, >lavorativa e quant'altro, del soggetto

Ho capito quello che volevi dire, ma sei tu che non hai capito quello che volevo dire io.
Proprio perché l'omosessualità non ha mai reso qualcuno inabile socialmente non aveva alcun diritto di essere considerata un disturbo mentale.
L'omosessualità è proprio l'esempio più chiaro di come si tendano a leggere e considerare i problemi sociali, cioèq uelli che riguardano l'intera collettività, come problemi personali dei singoli individui, trasformando le questioni pubbliche (il rapporto della società con la diversità, la capacità di accogliere i diversi, di considerarli alla pari degli altri membri della società) in questioni private da ascrivere alla storia personale del "paziente" (ad es. l'omosessuale che non si accetta), alla sua storia familiare, alle sue fragilità interiori ecc.
La stessa cosa accade per altri tipi di problemi sociali che vengono "patologizzati" e letti come disturbi mentali. Così la società assolve se stessa, imputando alla "malattia" ogni responsabilità.

Tra l'altro qui si parla tanto di dipendenza, ma non ho mai sentito qualcuno parlarne riferendosi alle psicoterapie.
Tutt'altro! S'incoraggiano apertamente gli individui a rivolgersi all'"esperto" ad intraprendere una psicoterapia per ogni genere di problema, come se esistesse un "parlare potente" capace di "guarire" o far sparire i problemi!
Ti pare questo un modo per rendere più autonome le persone?

bside is offline  
Vecchio 22-06-2006, 16.09.59   #54
odissea
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Ouuuuh.....si allora siamo d'accordo!

Citazione:
Messaggio originale inviato da bside
[BLa stessa cosa accade per altri tipi di problemi sociali che vengono "patologizzati" e letti come disturbi mentali. Così la società assolve se stessa, imputando alla "malattia" ogni responsabilità.



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questa è bellissima, posso "fregartela"? La userò quando si presenterà l'occasione giusta! mi piace proprio

La psicoterapia comunque ha il suo senso e la sua efficacia; non ci vedo niente di vergognoso nel accettare di avere bisogno di qualcuno; e questo qualcuno non è un guru, nè un onnipotente che ti risolve i problemi schioccando le dita. Non è neanche un pezzo di ferro, ma è una persona che prende a cuore i tuoi problemi; la psicoterapia secondo me dovrebbe essere sempre un procedimento molto affettivo, poco formale, per avere buoni risultati.
Poi dipende da caso a caso, ovviamente.

Personalmente riconosco l'esistenza di certe dipendenze pericolose e dannose (fra cui quella da internet, in particolari contesti e condizioni) ma con questo non intendo sollevare la società (che siamo noi, ciascuno di noi la compone) dalle sue responsabilità, anzi io credo molto nell'impegno che ci si può mettere per cercare di migliorare la vita di chi ci sta attorno.....se si può.. Io sono dell'idea che "gli altri siamo noi",quello che succede al mio vicino di casa, potrebbe accadere a me, in un certo senso è come se accadesse a me. ....quindi diamoci tutti le mani da torno. Però se c'è un problema personale, è anche giusto prenderne atto e chiamarlo col suo nome....
Al di là di questo, messa giù come nel tuo ultimo post, condivido la tua posizione......c'è forse solo qualche sfumatura diversa, niente di più.

ps. Ma che fine ha fatto gocce di memoria????
odissea is offline  

 



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