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Vecchio 18-07-2006, 00.44.10   #1
bomber
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Anche le medicine fanno male ....

I produttori di antidepressivi cooperano con i procuratori distrettuali affinchè venga smentito il coinvolgimento di questi farmaci in atti criminali compiuti da coloro che ne fanno uso. In gioco ci sono la reputazione dell’antidepressivo più venduto negli Stati Uniti, i suoi 3 milioni di dollari di vendita – e il futuro di molte persone.

Durante i suoi 12 anni, le uniche figure constanti e affidabili nella turbolenta vita di Christopher Pittman erano state i nonni paterni. “Amava i suoi nonni con tutto il cuore”, ha dichiarato Joe Pittman, il padre del ragazzo. “Erano la sua vita”. Tuttavia, la notte del 28 dicembre del 2001 Christopher si alzò dal letto e prese il fucile da caccia calibro 410 con meccanismo a pompa, che era stato tramandato da suo nonno a suo padre e da suo padre a lui. Quindi sparò ai corpi addormentati di Joe Frank Pittman (66 anni) e di sua moglie Joy (62), poi incendiò la casa e scappò via.

Quest’anno, in data tuttora ignota, Christopher, che oggi ha 15 anni, verrà processato – probabilmente come adulto – per omicidio di primo grado in un’aula giudiziaria del South Carolina. Ha ammesso di aver commesso i delitti ma ha anche affermato di aver agito in preda a un attacco di agitazione e di psicosi causato dallo Zoloft, un antidepressivo che aveva assunto per tre settimane.

Questa difesa che chiama in causa l’utilizzo di antidepressivi è già stata utilizzata da almeno 100 persone accusate di violenza o di omicidio ma la Pfizer, la casa produttrice dello Zoloft, non vuole che tale linea abbia successo – specialmente in un momento come questo, in cui i produttori e l’FDA sono finiti sotto tiro per aver nascosto delle informazioni riguardo i pericolosi effetti collaterali degli antidepressivi. Perciò gli avvocati della compagnia stanno facendo quello che hanno già fatto molte altre volte, ossia assistere i procuratori di stato fornendo informazioni mediche e consigli legali.

Agli inizi degli anni ’90 Eli Lilly, produttore del Prozac, diede avvio alla prassi di aiutare i procuratori distrettuali che perseguivano quegli imputati che incolpavano il farmaco per i loro atti di violenza. In seguito gli avvocati della Pfizer, la casa farmaceutica più grande del mondo, crearono un “manuale del procuratore” per lo stesso scopo.

Il manuale della Zofolt è già in sé un segreto custodito con grande attenzione – e la Pfizer ha pensato di continuare a mantenerlo tale. Ma nel 2001 una vedova fece causa alla Pfizer poiché il marito si era suicidato dopo sei giorni di assunzione dello Zoloft. I suoi avvocati scoprirono nei documenti della Pfizer un riferimento a un documento chiamato “manuale del procuratore” e ne chiesero una copia.

La Pfizer si oppose alla richiesta, affermando che si trattava di informazioni riservate tra la compagnia e i suoi avvocati. Il giudice accolse la richiesta di rendere pubblico il manuale – osservando che era stato ideato per prevenire qualsiasi “danno alla reputazione della Pfizer” nel caso in cui un imputato avesse presentato con successo una “difesa che citasse in causa lo Zoloft” - ma in seguito convenne che il manuale venisse sigillato ed escluso dalla documentazione pubblica.

James Hooper, uno degli avvocati della Pfizer, ha dichiarato che talvolta gli avvocati della compagnia hanno fornito ai querelanti il manuale, nei “rari casi” in cui l’imputato “tenta di accusare il farmaco per un suo atteggiamento in qualche modo criminale. Per il procuratore è importante avere delle informazioni accurate. Cerchiamo di assicurarci che sia scoperta la verità”. Hooper rifiutò di fornire una copia del manuale a Mother Jones.

Anche la GlaxoSmithKline, la casa produttrice dell’antidepressivo Paxil – altro farmaco usato per brevi periodi da Christopher – ha fornito delle informazioni per il processo Pittman. A giugno, durante un’udienza, il pubblico ministero John Justice ha affermato di aver ricevuto un manuale dalla GlaxoSmithKline e che i rappresentanti della Pfizer gli hanno fornito documenti e informazioni su Peter Breggin, un esperto di difesa psichiatrica. “Mi hanno consigliato il modo per esaminare Breggin … e mi hanno istruito su come dovrebbero funzionare queste medicine”, ha dichiarato Justice alla Corte.

Fino a poco tempo fa gli imputati che hanno chiamato in causa gli antidepressivi per spiegare episodi di violenza hanno raramente vinto la causa. Tuttavia, mano a mano vengono alla luce delle informazioni riguardo al fatto che i produttori sappiano già da tempo che queste medicine possono spingere alcune persone verso impulsi suicidi e violenti, la controversia legale sta macinando terreno.

Nel 2001, una giuria del Wyoming emise un verdetto secondo il quale il Paxil aveva indotto il sessantenne Donald Schell a uccidere la moglie, la figlia, la nipote e infine se stesso e ordinò alla GlaxoSmithKline di pagare 6.4 milioni di dollari ai membri restanti della famiglia. Tre ore prima dell’omicidio, Schell aveva assunto le sue prime due compresse di prova del Paxil.

Nell’aprile di quest’anno, una giuria di Santa Cruz, California, ha assolto Andrew Meyers dall’accusa di tentato omicidio. Meyers aveva colpito un amico con un’arma appuntita, simile a un tirapugni, sfregiandogli la testa. Un neuropsichiatria ha testimoniato che lo Zoloft aveva eliminato le inibizioni di Meyers e il controllo dell’impulso, in modo da fargli esprimere un’emozione passeggera – la rabbia – con improvvisa violenza.

In Florida il processo di Lesile Demeniuk , accusata di aver ucciso i suoi figli di quattro anni nel 2001, è in attesa mentre i querelanti si sono appellati alla decisione del giudice secondo la quale due esperti della difesa potevano testimoniare che la Demeniuk al momento dell’omicidio era “involontariamente intossicata” e “psicotica” a causa dell’assunzione dello Zoloft e del Paxil.

Uno dei querelanti nel caso Demeniuk, l’assistente del pubblico ministero Norma Wendt, ha dichiarato a Mother Jones che gli avvocati della Pfizer le avevano offerto consigli e documenti riguardanti altre battaglie giudiziarie. “Posso prendere il telefono e chiamare Jim Hooper o un altro avvocato della Pfizer”, ha dichiarato la Wendt. “Sperano come il diavolo che vinceremo”.

Tornando nel South Carolina, Christopher Pittman potrebbe dover affrontare la prigione. Sarà, fin dall’inizio, un ulteriore travaglio in una vita già agitata. La madre, Hazel, lo abbandonò quando aveva sei settimane. Negli anni seguenti, visse con la nonna, da solo col padre oppure con le altri mogli di quest’ultimo. Ma per la maggior parte del tempo visse con i genitori di Joe.

“Mia madre e mio padre – i suoi Pop-pop e Nanna – sono stati dei genitori per lui”, ha dichiarato Joe. “Lui adorava il suolo su cui camminava Pop-pop”.

I problemi sono iniziati quando i nonni di Christopher andarono in pensione e si trasferirono nel South Carolina lasciando Christopher e sua sorella in Florida con Joe. Subito dopo la madre di Christopher riprese per un breve periodo i contatti con i suoi figli a lungo allontanati, per poi scomparire di nuovo. Christopher minacciò il suicidio e fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico, dove gli somministrarono il Paxil.

I nonni di Christopher convinsero Joe a portare Christopher con loro nel South Carolina, dove lo iscrissero a scuola, lo portarono in chiesa e dal dottore, che gli prescrisse lo Zoloft. Christopher ha affermato che il dottore gli disse di prenderne 100 milligrammi al giorno, ma una settimana dopo aveva incrementato la dose a 200 grammi.

Quando Christopher andò a visitare il padre il giorno del ringraziamento, sembrava inizialmente un po’ più su di morale”, ricorda Joe. “Ma, ripensandoci, era quasi come un’ondata di adrenalina. Agitava le mani e i piedi come se fosse nervoso”.

Ritornando nel South Carolina, Christopher, durante una lite sull’autobus scolastico, ferì un ragazzo più giovane. I nonni assicurarono ai funzionari scolastici che lo avrebbero punito. Nel pomeriggio lo portarono a esercitarsi col coro della chiesa e poi andarono a casa. Quella notte stessa avvenne la tragedia.

“Mentre giacevo sul letto non riuscivo a dormire perché nella mia testa, la mia voce continuava a ripetermi di ucciderli”, ha scritto il ragazzo in una lettera che il padre ha letto all’inizio di quest’anno a un comitato dell’ FDA. “Mi alzai, presi il fucile, salii le scale e premetti il grilletto. Per tutto il tempo, sembrava come guardare il tuo programma televisivo preferito. Sai cosa sta per succedere ma non puoi fare nulla per impedirlo”.

Gli avvocati civili che si sono uniti al team di difesa di Pittman vogliono che la Pfizer consegni i documenti confidenziali e sigillati che ha lasciato analizzare in altri casi civili in cui si dimostrava come lo Zoloft possa stimolare atti di suicidio e violenza.

La Pfizer non vuole rilasciare questi documenti e le due parti continuano a polemizzare. In gioco ci sono la reputazione dell’antidepressivo più venduto negli Stati Uniti, i suoi 3 milioni di dollari di vendita – e il futuro di un ragazzo di 15 anni
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