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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 03-02-2008, 12.03.47   #41
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Riferimento: Perchè le donne nel corteggiamento...

Citazione:
Originalmente inviato da Simaptico
Secondo me invece vuol dire molto.
Una volta ho chiesto un parere a una donna su questa situazione:
"metti il caso che un uomo ti conquisti facendoti credere di essere interessato a te come persona, ma che in realtà, nel suo intimo, voglia solo appagare il suo orgoglio di cacciatore, ma sia bravo a non far sospettare questa sua intenzione: mettiamo poi che, a un certo punto, prendi consapevolezza di questa sua intenzione non rivelata, e rivivi il suo corteggiamento in una chiave diversa, con questa nuova consapevolezza: ti sentiresti ingannata o lusingata?"
Lei mi ha risposto che a uno che riesca a recitare così bene gli farebbe un applauso solo per essere riuscito in un'impresa così difficile.
Questo mi fa pensare (= temere) che attualmente nella psiche femminile non sia importante conoscere tutte le implicazioni delle intenzioni dell'uomo da cui si fanno corteggiare, anzi addirittura ammettano la possibilità che questi uomini abbiano l'intenzione nascosta di appagare il loro orgoglio di cacciatore, purchè non lo facciano vedere.
Vi sembra che abbia un fondamento logico il mio timore?

Sinceramente non vedo quale sia il tuo timore.
Ovvero la relazione agli inizi si basa su concetto di affettività, passione, e sessualità.
La parte psicologica e profonda di una persona nei primi mesi, o per alcuni anni passa in secondo piano, o adiritttura non interessa.
A volte proprio non intressa la motivazione di chi e come ha provato a sedurci.
Quello passa in secondo piano se si sono creati dei presupposti attivi e forti.
Devo dire poi che sinceramente se dopo un anno che sto con una ragazza, che ritengo essere la mia donna ideale, una sera mi dice:" Sai caro quando ci siamo conosciuti sono venuta da te perchè avevo scomesso con le mie amiche che mi sarei riuscita a far dare il tuo numero di telefono senza problemi"
Forse un pò di fastidio mi darebbe, ma nulla da cambiare in me comportamenti verso di lei.
Per uno strano destino lei è venuta da me, per coincidenze o altro ci siamo piacuti, per cuii la motivazine sua o mia che ci ha fatto conoscere passa in secondo piano.
D'altrone il passato funziona come monito per il futuro e non come indicazione per il presente.
bomber is offline  
Vecchio 03-02-2008, 16.45.25   #42
nevealsole
Moderatore
 
L'avatar di nevealsole
 
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
Riferimento: Perchè le donne nel corteggiamento...

Citazione:
Originalmente inviato da bomber
Devo dire poi che sinceramente se dopo un anno che sto con una ragazza, che ritengo essere la mia donna ideale, una sera mi dice:" Sai caro quando ci siamo conosciuti sono venuta da te perchè avevo scomesso con le mie amiche che mi sarei riuscita a far dare il tuo numero di telefono senza problemi"
Forse un pò di fastidio mi darebbe, ma nulla da cambiare in me comportamenti verso di lei.
Ciao Bomber,
felice di rileggerti.
In merito a quanto affermi, racconto un piccolo aneddoto (storia vera, raccontata da un amico qualche giorno fa).
Lo incontro e mi dice che sta frequentando una ragazza. "Che bello, è come vi siete conosciuti?", domando.
"Lei ha lasciato il numero ad un amico e l'ho segnato anche io, e lei ha preso anche il mio. Dopo qualche tempo mi è arrivato un suo messaggio, in cui mi chiedeva di uscire. Quando ci siamo visti... mi ha raccontato che pensava fossi l'altro amico, ed il messaggio era destinato a lui".
In ogni caso l'uscita è stata proficua, visto che si stanno frequentando... io però mi son chiesta: sarà stato un evento fatato questo loro incontro? (intendendo "voluto dal fato")
...certo un modo ben strano di corteggiare...
nevealsole is offline  
Vecchio 04-02-2008, 20.07.05   #43
Simaptico
Ospite
 
Data registrazione: 29-01-2008
Messaggi: 38
Riferimento: Perchè le donne nel corteggiamento...

Citazione:
Originalmente inviato da bomber
Sinceramente non vedo quale sia il tuo timore.
Ovvero la relazione agli inizi si basa su concetto di affettività, passione, e sessualità.
La parte psicologica e profonda di una persona nei primi mesi, o per alcuni anni passa in secondo piano, o adiritttura non interessa.
Questo secondo me dipende da una serie di fattori, tra cui anche l'etica e l'intelligenza di chi è corteggiato: l'intelligenza è quella facoltà che mi fa vedere a cosa porterebbe un'azione se, in un mondo ipotetico, fosse seguita dalla maggioranza delle persone: se l'intelligenza mi fa dedurre che questa ipotesi implicherebbe un fatto in conflitto con il mio senso dell'etica, allora io ho lo stimolo di evitare il più possibile quell'azione.

Trasformando questo ragionamento in un fatto pratico, posso considerare l'azione indeterminata l'azione di "disinteressarsi all'aspetto psicologico e alla personalità reale della persona con cui interagisco": adesso parte il lavoro dell'intelligenza:
se la maggior parte delle persone (in questo caso, delle donne) facessero l'azione definita, quali sarebbero le conseguenze? Le donne si pongono questa domanda? Applicano l'intelligenza in questo particolare contesto, oppure lo ritengono una perdita di energie mentali inutile?
Citazione:
Originalmente inviato da bomber
A volte proprio non intressa la motivazione di chi e come ha provato a sedurci.
Quello passa in secondo piano se si sono creati dei presupposti attivi e forti.
Può non interessare quando si è immersi nella situazione, ma una persona analitica tenderà sempre a sviluppare un'istintiva immunità a certi stati ipnotici innescati dal corteggiamento.
Non sto parlando di diffidenza, ma di intuizione/riflessione sul comportamento proprio e della persona con cui interagisco.
Citazione:
Originalmente inviato da bomber
Devo dire poi che sinceramente se dopo un anno che sto con una ragazza, che ritengo essere la mia donna ideale, una sera mi dice:" Sai caro quando ci siamo conosciuti sono venuta da te perchè avevo scomesso con le mie amiche che mi sarei riuscita a far dare il tuo numero di telefono senza problemi"
Forse un pò di fastidio mi darebbe, ma nulla da cambiare in me comportamenti verso di lei.
In realtà, il disagio per l'affermazione della ia amica, non viene dalla mia etica individualista, ma dalla mia etica legata alla sensibilità sociale: mi darebbe fastidio che la mia ragazza mi abbia voluto conoscere per una scommessa, non tanto perchè questo sminuirebbe la mia sensazione di essere importante per lei, ma più per un ragionamento che, tradotto grossolanamente in parole, potrebbe suonare così:
se la maggior parte delle ragazze scegliessero il ragazzo da conoscere in base a una scommessa, o in base a altri moventi che non presuppongono un criterio di decisione in cui il ragazzo abbia un margine di responsabilità, il corteggiamento tenderebbe sempre di più a premiare la fortuna anzichè il merito (per quanto sia possibile), e quindi si creerebbe l'effetto di invidia da parte delle categorie penalizzate che sarebbe anche, da un certo punto di vista logico, giustificata.
Ecco, a me darebbe fastidio che la mia ragazza non faccia questa riflessione, più che il fatto in se' che mi abbia cercato per vincere una scommessa.

Comunque l'esempio che hai portato è diverso da quello che ho portato alla mia amica: io le ho portato il caso di un uomo che seduceva una donna e che per tutto il tempo del rapporto, non solo nella prima fase, recitava in modo perfetto: e lei mi ha risposto che intanto gli farebbe un applauso per il talento.
Questa sua risposta mi fa percepire l'indifferenza, da parte della mia amica, di fronte alle dinamiche del corteggiamento, se per esempio qualcuno riuscisse a dimostrarle con un'argomentazione logica stringente che il suo criterio di corteggiamento provocasse, sul piano sociologico, la penalizzazione di una categoria di individui che, secondo il suo stesso giudizio etico, non meritano di essere penalizzati, lei, per reazione a questa argomentazione, non proverebbe a cambiare il suo comportamento, ma continuerebbe ad attuarlo non pensando alle conseguenze dimostrate: è la coscienza individuale che sovrasta la coscienza sociale.

Se a me una donna riuscisse a dimostrarmi con validi argomenti che il mio modo di approcciarmi alle donne, o anche solo di trattarle, nel corteggiamento, porti a una penalizzazione verso una categoria di donne che non meritano di essere penalizzate, non riuscirei a perseverare nel mio sistema di corteggiamento, mi sentirei indirettamente responsabile di quella penalizzazione ingiusta e avrei lo stimolo di cambiarla.

E' quando l'interesse individuale implica il non interessarsi all'interesse altrui che il corteggiamento diventa demenziale per qualunque personalità analitica.
E' la diffusione di questa abitudine a preoccuparmi.
Si può anche ignorare il problema, considerarlo un esercizio mentale inutile staccato dalla realtà, ma nessuna personalità analitica lo farebbe, perchè gli effetti concreti esistono e sono osservabili: l'invidia.

Non a caso l'opinione comune ha generato un postulato per non fare i conti con questo problema:
"l'invidia è sempre ingiustificata".
Simaptico is offline  

 



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