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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 18-01-2003, 05.51.01   #1
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Autodistruttività

Un impulso viscerale e insopprimibile a farsi del male...a disprezzarsi,a svalutarsi,a detestarsi...a scegliere,tra più alternative,sempre quella sbagliata...a essere,insomma,i peggiori carnefici di noi stessi.
E' ancora,e sempre,il passato,con il suo groviglio spesso irrisolto di lacerazioni e problemi,a presentare implacabile il conto?O è qualcos'altro?
Perchè,a volte,è così difficile eludere le subdole seduzioni dell'autodistruttività?
irene is offline  
Vecchio 18-01-2003, 10.46.19   #2
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Carissima Irene

ti capisco.

Io ho vissuto quello di cui tui parli da quasi una vita.
Solo da pochi giorni ho avuto la visione chiara di quel che da anni cercavo di comprendere.

La nostra attuale vita ha le sue radici nella nostra infanzia.
Tutto viene dal giorno in cui siamo nati. Nasciamo con la meraviglia e lo stupore negli occhi e nel cuore. Veniamo al mondo come un pulcino viene fuori dall'uovo.

Le aspettative sono di essere aiutati a sopravvivere sia nel corpo che nello spirito. Se i genitori riescono a far sopravvivere il figlio nel corpo è più difficile che lo facciano nello spirito.

Coloro che sono cresciuti in una certa realtà trasmetteranno tale realtà ai propri figli: non è colpa loro. Ma la responsabilità è nostra che abbiamo scelto questo cammino.

Il bambino (bambina) che cresce sentendosi vittima di piccole o grandi ingiustizie, di piccole o grandi violenze, che si sente non amato, bensì usato o a volte trasformato in uno strumento di sofferenza per uno o entrambi i genitori.
Quel piccolo, da adulto, sarà il peggior carnefice di se stesso.

Ottenendo così due importanti risultati: punire se stesso per essere venuto al mondo e punire, attraverso se stesso, i propri genitori.
Se poi riesce a trovare un compagno o compagna che rappresenti l'altro genitore il gioco è fatto. Avrà ricreato la situazione familiare precedente con l'intento di riscattare se stesso e i genitori ma nella realtà avrà trovato il modo di punire
se stesso e loro senza possibilità di appello.

Io mi sono resa conto attraverso anni e anni di difficile cammino che nella maggior parte delle vite umane manca il bene essenziale: la capacità di amare.

Si fa un gran parlare d'amore ma di quel che è veramente l'amore nessuno lo sa. L'amore è l'elemeno vitale dello spirito così come l'acqua lo è per il corpo.
E' difficilissimo entrare nell'amore ma almeno dovremmo sapere quello che amore non è, e che molti si ostinano a definire come amore.

Amore è accettazione dell'altro (e principalmente di se stessi), è libertà, è sostegno, è tolleranza, è aiuto senza imposizione, è rispetto, è una danza in cui i ballerini si muovono in armonia restando ciascuno se stesso e donandosi all'altro nella trasformazione pur restando indipendenti e saldi sui propri piedi.

Spero di esserti stata d'aiuto, io ho impiegato anni e anni a comprendere il perché della mia meticolosa autodistruzione.

Ciao
Mary is offline  
Vecchio 18-01-2003, 12.47.26   #3
sisrahtac
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Messaggi: 2,110
Autodistruttività...è il nostro inconscio,che,subdolo,ci fa fare azioni assurde contro la nostra volontà.Effettivamente è un sintomo che indica che non ci amiamo molto,o meglio,che non ci accettiamo molto.Si crea un cortocircuito.La nostra ragione dice che è bene fare una cosa,mentre il nostro inconscio ci dice che è bene farne un'altra.Ovviamente il 99% delle volte diamo ascolto all'inconscio,e,di conseguenza,la nostra ragione "invidiosa" e "inkazzata" dipinge l'azione compiuta dall'inconscio come la cosa più abominevole che si potesse fare.Diciamo che tutto questo processo viene comunemente chiamato "coscienza".Noi facciamo sempre ciò che ci crea piacere,anche quando crediamo di farci del male.Ora perchè sono su internet invece di studiare?Perchè scrivere sui forum m'interessa e mi stimola,lo studio dopo un po' m'annoia.E in un certo senso anche questa è audodistruttività!Sono sempre più convinto che noi(almeno,la nostra razionalità)non siamo liberi d'agire.Come diceva Wilde,l'unico modo per non cedere alle proprie tentazioni è assecondarle.Se anche dassimo ascolto alla nostra parte razionale poi sarebbe l'inconscio a essere "inkazzato",e ti assicuro che è peggio!L'unica cosa che si può fare è non reprimere i nostri impulsi,ma indirizzarli in modo cosciente su azioni meno distruttive,di compromesso.Bisogna cercare di far andare a braccetto inconscio e razionalità.Beh,magari un'altra persona con i freni inibitori meno deteriorati dei miei riesce a comprimere tutto come una pentola a pressione,però...io preferisco scaricarmi di tutte le tensioni piuttosto che tenerle dentro.Perchè tener dentro le passioni è logorante.
Perchè siamo così contorti?
sisrahtac is offline  
Vecchio 18-01-2003, 14.25.25   #4
silent_scream
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L'avatar di silent_scream
 
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Messaggi: 25
Re: Autodistruttività

Citazione:
Messaggio originale inviato da irene
E' ancora,e sempre,il passato,con il suo groviglio spesso irrisolto di lacerazioni e problemi,a presentare implacabile il conto?O è qualcos'altro?
anche il presente temo, nel senso...di certo ci dev'essere poca stima di sè stessi alla base di questo attegiamento, che viene da anni e anni di sedimentazione nel nostro inconscio, contro il quale magari si tenta anche di combattere...poi succede una cazzata qualsiasi nella tua vita ed ecco che il tuo mostro si risveglia e ti presenta il conto che tu paghi con una quantità di autodistruzione variabile a seconda dei casi
Citazione:
Messaggio originale inviato da irene
Perchè,a volte,è così difficile eludere le subdole seduzioni dell'autodistruttività?
perchè a volte ho paura che faccia bene, che sia l'unica alternativa alla morte
silent_scream is offline  
Vecchio 19-01-2003, 10.31.17   #5
Mary
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
x Catharsis

posso assicurarti che non vi è libertà alcuna per quanto riguarda la nostra dipendenza dall'inconscio.

Avere la sensazione di decidere della nostra vita con la parte cosciente è pura illusione.

L'inconscio ha già deciso e inganna la mente razionale e cosciente sui propri fini.

L'inconscio ha motivazioni e obiettivi che nasconde all'io che vive nella quotidianetà.

Parlo per esperienza personale, solo esperienza personale.

Quando una sola goccia fa tracimare l'acqua dal nostro bicchiere, solo allora può insinuarsi il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato.

Occasione da prendere al volo, anche se la strada che si imbocca con la ricerca della verità può costare energie e sofferenze.

E' un po' come andare per una via diritta verso una meta certa e poi incontrare un segnale che non dovrebbe esserci. Possiamo far finta di niente, possiamo darci mille spiegazioni e proseguire.
Fermarsi e lasciarsi invadere dal dubbio costa una fatica enorme ed un coraggio da eroe. Come fai ad accettare allegramente di essere su di una strada sbagliata?
Sbagliata perché altri ti hanno fornito indicazioni sbagliate.
Collera, risentimento, dolore sono solo una parte di quella esperienza.

Perdi il senso della tua vita e sai che puoi ritrovarlo solo..... seguendo la tua vita. La tua e non quella che altri hanno stabilito.
Trovare la propria strada diventa difficile.
Seguire l'autostrada è facile ma inoltrarsi in una fitta boscaglia è altro. E per ritrovare noi stessi l'unica alternativa è inoltrarsi per la boscaglia. Là troveremo una strada non tracciata, perché è solo nostra. Forse troveremo qualche impronta lasciata da altri ma proseguire diventa difficile. Ogni passo è difficile e pieno di rischi e incognite.

Ma questo è il solo modo per ritrovare la parte vera di noi stessi, quella parte che è unica e non fotocopiata e modellata da altri.
Mary is offline  
Vecchio 19-01-2003, 12.40.50   #6
sisrahtac
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Messaggi: 2,110
Si,si,si,condivido.Meglio passare dal bosco,a me piace la natura!Che palle queste città gigantesche,con grattaceli alti alti,grigi e squadrati.Se poi ci si perde...prima o poi la strada giusta la si ritrova.
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Vecchio 19-01-2003, 14.22.22   #7
irene
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Ciao a tutti e grazie per i vostri posts.
Un saluto speciale a Mary,nelle cui parole-così vibranti,eppure così precise-ho davvero "letto" la mia stessa esperienza di vita...
Riflettendo sui vostri messaggi,mi è frullata in testa una domanda,che ora provo a esporre:
secondo voi,è possibile ,in qualche modo che a me comunque sfugge,"decrittare" i tumultuosi contenuti del nostro Inconscio prima che essi ci inducano a commettere qualche..ehm..disastro?O questi contenuti,per definizione,ci restano preclusi e conoscibili solo a posteriori,e solo indirettamente,cioè attraverso l' "imprinting" che stampano sulle nostre (autodistruttive) azioni?
Oppure,per riprendere la metafora di Mary...esiste qualcosa di "codificabile" come Stella Polare,in grado di guidarci ,attraverso la boscaglia,verso la nostra autentica Identità?

irene is offline  
Vecchio 19-01-2003, 18.07.42   #8
sisrahtac
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Ognuno ha la sua personale stella polare,che vale solo per lui.E questa è la sua personalità,il suo super-io,non so come chiamarlo...Se ci si lascia travolgere dalle ombre del bosco è la fine.Ci vuole una stella che illumini la strada,almeno un minimo.Anche se sprazzi di buio completo possono essere divertenti,a volte.Peccato che la logicità e velocità di questa società non ci permette di perder tempo in sentieri tortuosi,ma ci costinge sempre su autostrade di massa,ben illuminate!Trovo tutto ciò così patetico...
sisrahtac is offline  
Vecchio 20-01-2003, 22.56.37   #9
Mary
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Messaggi: 2,624
Cara irene

Sono lieta di esserti stata utile.

Proprio questa mattina parlando con una collega dicevo.. "se io potessi tornare indietro sapendo quello che oggi so non farei gli stessi errori."
E la mia collega: "ma tu sai quel che sai solo attraverso i tuoi errori! Se qualcuno te ne avesse parlato allora tu lo avresti ascoltato?!"
Silenzio, riflessione poi ho risposto: "No."

E' solo raccogliendo e osservando i frutti che noi riconosciamo l'albero. A volte, i più esperti, riconoscono l'albero dalle foglie e dalla corteccia, ancor prima che dia frutti.

Noi conosciamo noi stessi, la vera parte di noi stessi, quella simile ad un iceberg che cela nelle acque la sua parte più grande, unicamente da quello che giunge in superficie.

Non mi ricordo chi ha scritto che per conoscere l'universo dobbiamo conoscere noi stessi.

Per vedere in che condizioni è il nostro viso dobbiamo metterci davanti ad uno specchio, per vedere la nostra anima dobbiamo specchiarci negli altri.
Imparare a specchiarci negli altri è davvero importante, sapendo che ci sono specchi deformanti, specchi opachi ma anche specchi luminosi e sinceri.

Ed una stella che ci indica il cammino l'abbiamo, ci è stata data come dono straordinario e meraviglioso: l'Amore.

Nella misura in cui siamo capaci di amare, compresi noi stessi, avremo il cammino più chiaro o più scuro.
Senza dimenticare che tutti credono d'amare o di essere capaci d'amare, ma non è così.

Troppo spesso si confonde l'amore con la dipendenza, con il piacere, con la sicurezza, con l'illusione di un mondo irreale che la nostra mente crea.

Amore è realtà, continua ricerca, mutamento, libertà.

Ciao
Mary is offline  
Vecchio 21-01-2003, 15.15.24   #10
FalcoAntonio
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Auto aiuto!

Citazione:
Messaggio originale inviato da irene
Un impulso viscerale e insopprimibile a farsi del male...a disprezzarsi,a svalutarsi,a detestarsi...a scegliere,tra più alternative,sempre quella sbagliata...a essere,insomma,i peggiori carnefici di noi stessi.
E' ancora,e sempre,il passato,con il suo groviglio spesso irrisolto di lacerazioni e problemi,a presentare implacabile il conto?O è qualcos'altro?
Perchè,a volte,è così difficile eludere le subdole seduzioni dell'autodistruttività?

Non ho avuto la ventura di vivere questa spiacevolissima esperienza, così come viene rappresentata qui, ma (come moltissimi) ho vissuto altri stati mentali di sofferenza molto prossimi a quanto descritto: sconforto, disistima, disperazione, sensi di colpa, eccetera, in varie stagioni della mia esistenza.
Voglio però qui sinteticamente testimoniare la “lezione” che ne ho tratto, venendone fuori, con la consapevolezza di non descrivere regole, né consigli: una delle infinite modalità di "auto-aiuto".

Sì, è vero che (freudianamente) “non siamo padroni a casa nostra”, è vero anche che "certe analisi filosofiche" ci inducono a pensare che il “libero arbitrio” sia un “maledetto imbroglio”, ma è altrettanto certo che “NON è detto che non contiamo niente”!…

Ci sono insomma dei margini di “decidibilità” individuali.

Abbiamo uno strumento dalle notevoli potenzialità: la Ragione (“fragile strumento di sopravvivenza”, secondo Nietzche).

Con la ragione possiamo indagare dentro e fuori di noi; possiamo “mediare” tra le nostre pulsioni, il nostro “super-io” e il “mondo esterno”.
Con la ragione possiamo mettere ordine non solo nel mondo degli oggetti, ma anche in quello delle emozioni e dei sentimenti, imparare a riconoscere e controllare certi nostri eccessi emotivi, possiamo progettare e ri progettare (aggiornare) continuamente la nostra esistenza.
Possiamo esercitarci al "rilassamento" mentale, all'allontanamento di pensieri e stati d'animo negativi; possiamo insomma allenarci ad una "ginnastica mentale", anziché fisica (training autogeno per esempio) che ci aiuta nei momenti di necessità.

Con la ragione possiamo ricercare e ritrovare (sempre) l’Autostima, la Fiducia, l’Iniziativa, le Motivazioni che sono tra i fondamenti del nostro equilibrio psico - emotivo.

Non dobbiamo mai commettere l’errore di non relazionarci e dobbiamo sempre relativizzare i nostri problemi del momento.

La Ragione insomma è un po’ come il danaro: non fa la felicità, ma aiuta… impariamo a coltivarla e ad usarla meglio.
FalcoAntonio is offline  

 



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