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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-08-2006, 18.01.20   #1
Gianluca Mattioli
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Ma l'emozione è scienza???

Credo che sia giunto il momento, al fine di favorire la riflessione, proporre un forum sul concetto chiave della psicologia ovvero cosa sia l'emozione, ed inzio proponendo le mie personali teorie. Vi propongo la prima parte:

“L’emozione si fa scienza” di Gianlcua Mattioli.

Parole chiave: teoria dualistica, emozione, sentimenti, affetto, istinto, trucido, soglia cerebrale, piacere paradossale, sistemi integrati antagonisti, psicosomatica, cefalea, epilessia.

Con “La nuova frontiera della psicoanalisi: l’emozione si fa scienza” Edit. Borla 2000.è stato offerto al pubblico un aggiornamento sulla componente biologica relativa alla teoria strutturale del modello psicoanalitico. Si tratta dell’evoluzione del prototipo presentato da Freud nel 1985: oggi abbiamo la conferma che con “Il Progetto di una psicologia” sono stati anticipati i criteri clinici di una teoria strutturale della mente, espressione del cervello e non di strutture ineffabili come l’anima o lo spirito. Infatti la teoria biologica è stata pensata da Freud perchè dualistica in quanto riconoscibile nel processo primario e secondario. Gli sviluppi successivi appartengono alle opere di M. Klein e di W. Bion: l’applicazione clinica ne rappresenta, ancora oggi, il più aggiornato, se non l’unico, approccio terapeutico alle psicosi. Le novità e l’evoluzione strutturale del dualismo sono state, per quanto concerne la Klein la posizione schizo paranoide/depressiva; e per Bion la personalità psicotica/non psicotica. Il contributo che si propone oggi prosegue l’iter freudiano e tenta di colmare una lacuna: permettere di riconoscere la matrice neurobiologica, si tratta di dare significato a un valore che origina dai livelli delle soglie emozionali sino alla formazione dei sentimenti. Dobbiamo riconoscere che sinora le speculazioni teoriche hanno considerato l’emozione come un mosaico policromatico che si perde nelle complesse classificazioni filosofiche e socioculturali. In realtà l’emozione è espressione e di competenza della biologia: si descrive la nuova frontiera. La psicoanalisi nasce come disciplina scientifica perché appartenente in massima parte alla medicina (teoria dualistica), ed integra le conoscenze sul funzionamento cerebrale (di competenza delle neuroscienze) con l’umanesimo (psicologia, etnologia, antropologia, ecc.). La novità dunque riguarda il concetto del valore soglia: deriva dall’alta riproducibilità dei risultati sperimentali e clinici. Il valore soglia è riconosciuto come la peculiarità del cervello animale che sinora è stato sempre evocato, ma poi, nei fatti, considerato ineffabile e sfuggente: trova ora un ruolo emblematico nella risposta paradossale dimostrata con gli studi di Mattioli. Si parte dalla constatazione che l’attività cerebrale, e di conseguenza l’attività mentale che ne consegue, è risultante dall’attività di due Sistemi Aspecifici (Diffusi o Intermediari) Antagonisti Integrati: essa rappresenta la base di qualsiasi iniziativa. La comunicazione e il carattere dell’espressione dei sistemi viene riconosciuto nell'interfaccia del linguaggio emotivo o sentimentale, e come accade in biologia attraverso l’applicazione di un codice binario. Con il termine di codice binario si dà significato ed enfasi alla realtà dove si presenta sempre all’osservazione un digitale come per esempio può essere nella postura della flessione che si interfaccia e si correla all’analogico emozionale del dolore. I sistemi aspecifici antagonisti includono il cervello limbico: area che ora viene ad essere ridefinita rispetto alla versione antica e inadeguata offerta da Mc Lean e successivamente da Gloor. Il cervello limbico è tale perché composto da due strutture che appartengono alle due emozioni antagoniste e integrate. La funzione determinante neurologica dell’integrazione binaria consiste nella possibilità di interfacciare i dati sensoriali analogici delle emozioni con gli altri sistemi cerebrali digitali. Il cervello limbico è composto dalla sostanza grigia periacqueduttale (Central Grey Matter CGM o PAG) per l’emozione innata del dolore e dall’area settale per l’emozione antagonista e acquisita del piacere, le due aree sono interconnesse ( o integrate attraverso l’FBM o fascicolo prosencefalico mediale). L’ emozione innata, è il dolore, ed è la meglio strutturata filogeneticamente , mentre l’altra, acquisita, del piacere, è condizionata dall’ apprendimento e dall’ambiente. Per quanto riguarda l’integrazione operante o interfaccia binaria come esempio può essere utilizzato il rapporto esistente fra il sistema motorio (digitale) e sistema emotivo (analogico): nella postura della flessione è rappresentato o interfacciato il dolore mentre nella postura dell’estensione il piacere. Un soggetto che assume spontaneamente la postura della flessione possiamo affermare che percepisce (spontaneamente) l’emozione del dolore. Seguendo con tale metodologia lo sviluppo della ricerca i risultati hanno portato alla creazione di un modello neurologico che riconosce quattro stadi di funzionamento o livelli di soglia cerebrale binaria.
Gianluca Mattioli is offline  
Vecchio 23-08-2006, 14.24.13   #2
Uno
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

Ma si riflettiamo sulle emozioni, grazie per aver aperto il discorso.
Perchè già che ci siamo non portiamo lo studio delle emozioni nella fisica?
La biologia cosa potrebbe insegnarci oltre che come preparare qualche farmaco costosissimo sulla confezione e poco in fabbrica?
Io non so usare paroloni.. e neanche mi andrebbe se sapessi... ma voglio risponderti molto spontaneamente in pochissimi minuti e senza correggere eventuali orrori di ortografia e sintassi.
L'umanità attuale produce le emozioni e al loro manifestazione fisica con la biologia di cui è dotata, ma lo fa sempre per reazione ad un agente esterno, il tutto è subordinato alla forza di reazione dell'individuo (anche quando è poco individuo) ai vari agenti esterni, qualora questa forza di reazione sia bassa abbiamo la postura contratta o se preferisci flessa (anche se la seconda è una conseguenza della prima) , la quale postura è precedente all'agente esterno e all'emozione, è una posizione di difesa, il corpo sa già di non poter affrontare un agente più potente della sua capacità di reazione e quindi anche a livello fisico (fisica.. quantistica, non fisico corpo) chiude il più possibile ogni punto dove l'agente potrebbe far presa... un sistema corpo-anticorpo più elaborato e ad un livello più alto, quando il corpo sa che la capacità di reazione è alta rimane disteso perchè al contrario non avendo problemi con le emozioni negative può beneficiare di quelle positive, quindi cade anche il discorso della strutturazione migliore filogeneticamente della sofferenza, è semplicemente una questione di polarità che per potenziale e consumi tendiamo a avere più facilmente orientata verso la scarsità e quindi la situazione difensiva.
Ci sono altre varianti, c'è il soggetto che definisco manico di scopa, a prima vista è apparentemente in postura estesa, ma osservando attentamente presenta la stessa contrattuttura difensiva in senso longitudinale, sono peggio (detto in parole povere) degli altri, la contrazione è uniforme e parallela, mentre nel soggetto flesso normale la protezione è solo rivolta in avanti nella zona di cessione, nel soggetto bi-contratto la protezione è sia in uscita che in entrata... quindi la chiusura è totale e più difficile da intervenire esternamente. Le varianti non si fermano qui, ogni singolo muscolo contratto che sia isolato o in un contesto rappresenta qualcosa.... ma sempre in una situazione aprioristica

Ok i miei 5 minuti disponibili sono finiti, ti autorizzo a elaborare meglio ciò che ho scritto e se ci riesci pure a guadagnarci



P.s. io auspico che la scienza moderna si dia da fare non solo per curare disagi che riportano alla "normalità" piuttosto povera in cui versiamo, ma che studi anche come l'uomo possa divenire individuo e produrre le proprie emozioni perchè vuole, quando vuole e come vuole.
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Vecchio 23-08-2006, 18.03.18   #3
Gianluca Mattioli
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

"Ma si riflettiamo sulle emozioni, grazie per aver aperto il discorso.
Perchè già che ci siamo non portiamo lo studio delle emozioni nella fisica?"
Le emozioni nella fisica??? Trovo qualche difficoltà...anche perchè la fisica non ci azzecca molto con il cervello...e infine non mi sembra che il paradosso sia contemplato dalla fisica se non in rarisisme occasioni sperimentali...mentre è patrimonio peculiare del cervello....

"La biologia cosa potrebbe insegnarci oltre che come preparare qualche farmaco costosissimo sulla confezione e poco in fabbrica?"
E' vero esiste anche la biologia degli affari....ma non mi appartiene come obiettivo e metodo di lavoro...ciò non vuol dire che non sono in grado di riconoscere chi difende certi interessi commerciali, per esempio - tanto per essere chiari ed espliciti - esistono diversi forum di psicologia che servono solo a favorire l'abuso di antidepressivi e di sostanze miracolose....fiori di bac, omeopatie, esoterismi.....con la scusa del disagio...ti trovano "la soluzione" da provare...

"Io non so usare paroloni.. e neanche mi andrebbe se sapessi... ma voglio risponderti molto spontaneamente in pochissimi minuti e senza correggere eventuali orrori di ortografia e sintassi.
L'umanità attuale produce le emozioni e la loro manifestazione fisica con la biologia di cui è dotata, ma lo fa sempre per reazione ad un agente esterno, il tutto è subordinato alla forza di reazione dell'individuo (anche quando è poco individuo) ai vari agenti esterni, qualora questa forza di reazione sia bassa abbiamo la postura contratta o se preferisci flessa (anche se la seconda è una conseguenza della prima) , la quale postura è precedente all'agente esterno e all'emozione, è una posizione di difesa, il corpo sa già di non poter affrontare un agente più potente della sua capacità di reazione e quindi anche a livello fisico (fisica.. quantistica, non fisico corpo) chiude il più possibile ogni punto dove l'agente potrebbe far presa... un sistema corpo-anticorpo più elaborato e ad un livello più alto, quando il corpo sa che la capacità di reazione è alta rimane disteso perchè al contrario non avendo problemi con le emozioni negative può beneficiare di quelle positive, quindi cade anche il discorso della strutturazione migliore filogeneticamente della sofferenza, è semplicemente una questione di polarità che per potenziale e consumi tendiamo a avere più facilmente orientata verso la scarsità e quindi la situazione difensiva."
Per fortuna che hai esordito con "Io non so usare paroloni.. e neanche mi andrebbe se sapessi" hai scritto ermeneuticamente per non dire niente - a mio parere (mi perdoni il moderatore) ma è così....confondi i piani e i livelli e il risultato sta prorpio nel voler sminuire lo studio sulle emozioni...vecchio trucco...

"Ci sono altre varianti, c'è il soggetto che definisco manico di scopa, a prima vista è apparentemente in postura estesa, ma osservando attentamente presenta la stessa contrattuttura difensiva in senso longitudinale, sono peggio (detto in parole povere) degli altri, la contrazione è uniforme e parallela, mentre nel soggetto flesso normale la protezione è solo rivolta in avanti nella zona di cessione, nel soggetto bi-contratto la protezione è sia in uscita che in entrata... quindi la chiusura è totale e più difficile da intervenire esternamente. Le varianti non si fermano qui, ogni singolo muscolo contratto che sia isolato o in un contesto rappresenta qualcosa.... ma sempre in una situazione aprioristica."
Come sopra, il tuo intervento mi sembra un'operazione di annacquamento contro il dibattito sulle emozioni. Per es. "c'è il soggetto che definisco manico di scopa, a prima vista è apparentemente in postura estesa, ma osservando attentamente presenta la stessa contrattuttura difensiva in senso longitudinale, sono peggio (detto in parole povere)".....manico di scopa??? Ma di quale scopa parli??Quale metafora è??? forse fai riferimento alla pubblicità "PIPPO LA SCOPA", ma chi è che si pippa la scopa? Si pippa la cocaina....Vuoi che ti rispondo così così??? Per favore...... non mi provocare....

"Ok i miei 5 minuti disponibili sono finiti, ti autorizzo a elaborare meglio ciò che ho scritto e se ci riesci pure a guadagnarci"
sono qui per lavorare e non per guadagnarci sopra.....a me interessa un dibattito sul metodo scientifico applicato allo studio dell'emozione e ho portato un contributo.....forse siamo alle solite....spero di che non sia così....

"P.s. io auspico che la scienza moderna si dia da fare non solo per curare disagi che riportano alla "normalità" piuttosto povera in cui versiamo, ma che studi anche come l'uomo possa divenire individuo e produrre le proprie emozioni perchè vuole, quando vuole e come vuole."
Le emozioni sono due: dolore e piacere, e l'umanictà è alla continua ricerca del piacere, i miei studi hanno dimostrato che il piacere ha una doppia faccia: piacere affettivo e piacere istintivo, due realtà che debbono essere studiate e dibattute. Un lavoro che chiedo che venga fatto nel forum per mettere il lettore nelle condizioni di poterle riconoscere perchè la differenza fra nevrosi e psicosi passa appunto nella qualità di piacere che viene ad essere agito nel "quando vuole e come vuole" grazie del contributo rapido ed emblematico......
Gianluca Mattioli is offline  
Vecchio 23-08-2006, 18.48.07   #4
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

Capisco Gianluca, sei troppo superiore a me, come ad altri, non ti prendi neanche la briga di leggere due secondi, prendi due parole ogni tot e le commenti.... questo è un vecchio trucco di chi non sa uscire dal seminato, io ho risposto perchè secondo ciò che ho visto la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa, adesso ho ridotto e sono stato chiaro, vediamo se con solo quattro righe anzi solo una frase

la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa

riuscirai a trascinarmi in polemica
quando e se avrai voglia di discutere del resto e non solo propinarmi il tuo verbo sarò ben lieto di proseguire, saluti
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Vecchio 23-08-2006, 20.11.16   #5
Gianluca Mattioli
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

"Capisco Gianluca, sei troppo superiore a me, come ad altri, non ti prendi neanche la briga di leggere due secondi, prendi due parole ogni tot e le commenti...."
per la verità ho messo mezz'ora per commentare la tua rapida liberazione di cinque minuti.....si certo sono superiore a te ci ho messo mezz'ora!!!

"questo è un vecchio trucco di chi non sa uscire dal seminato"
se ce lo spieghi il vecchio trucco.....

" io ho risposto perchè secondo ciò che ho visto la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa, adesso ho ridotto e sono stato chiaro, vediamo se con solo quattro righe anzi solo una frase

la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa


Non ho capito a cosa ti riferisci...scusami ma non ci arrivo...potresti spiegarti meglio????

"riuscirai a trascinarmi in polemica"
polemica con te?? Non ci penso neppure...a me interessa il forum....e dunque ti prego di spiegare le tue congetture....

"quando e se avrai voglia di discutere del resto e non solo propinarmi il tuo verbo sarò ben lieto di proseguire, saluti"
non porto il verbo dimissum ma solo la proposta di un dibattito su un modello di funzionamento del cervello emotivo che serve a tutti e spero tanto che il dibattito continui e spero pure che i tuoi interventi non mirino ad altro...
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Vecchio 23-08-2006, 20.52.50   #6
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

ok mi limito a questa frase, vediamo se dibattiamo o che...
"la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa"

Ho letto la tua
Citazione:
Un soggetto che assume spontaneamente la postura della flessione possiamo affermare che percepisce (spontaneamente) l’emozione del dolore.

ed io ho affermato che in realtà il soggetto assume la postura preventivamente (effetto della inconsapevole necessità) a cercare di difendesi dal dolore e non solo dal dolore, c'è anche una difesa dal piacere se supera una soglia sopportabile, inoltre che la postura in realtà è anche più precisamente l'effetto della contrazione o contrattura che il corpo assume in difesa preventiva etc etc...
mi fermo qui.. poi se dibattiamo riprendo il resto del post pezzo per pezzo.
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Vecchio 23-08-2006, 22.15.31   #7
Gianluca Mattioli
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

ok mi limito a questa frase, vediamo se dibattiamo o che...
"la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa"
Ho letto la tua:
"Un soggetto che assume spontaneamente la postura della flessione possiamo affermare che percepisce (spontaneamente) l’emozione del dolore."
ed io ho affermato che in realtà il soggetto assume la postura preventivamente (effetto della inconsapevole necessità) a cercare di difendesi dal dolore e non solo dal dolore, c'è anche una difesa dal piacere se supera una soglia sopportabile, inoltre che la postura in realtà è anche più precisamente l'effetto della contrazione o contrattura che il corpo assume in difesa preventiva etc etc... mi fermo qui.. poi se dibattiamo riprendo il resto del post pezzo per pezzo."
Bene ti ringrazio del contributo...ed ora chiariamo: la postura viene assunta su comando interno è la dimostrazione della soglia, e chi esprime la soglia è un organo che si chiama cervello (per la precisione la CGM o pAG), non esiste una postura "periferica" e disconnessa, sganciata, non collegata al cervello. All'emzoione percepita nel cervello corrisponde o meglio è interfacciata (equivalente) la postura in flessione, e non a caso parlo di un digitale (flessione) e di un analogico (dolore) la definizione o meglio la "pia fraus" proposta come "difensiva" è un'interpretazione suggestiva epifenomenica, il neonato quando nasce assume spontaneamente la postura in flessione perchè la psotura è espressione della maturazione del cervello necessaria perchè possa nascere e duqnue è innata, genetica e...scusami.... non è difensiva......il neonato proprio grazie al dolore è stimolato alla ricerca e sperimentazione dell'emozione acquista del piacere, dunque l'altra "pia fraus" sostenuta "la postura estesa o flessa è un'effetto e non una causa" non è comprensibile.....e la ritengo fuorviante........inoltre la difesa dall'eccessivo piacere (o sindrome di Sthendal) per favore ce la dovresti spiegare......
Gianluca Mattioli is offline  
Vecchio 24-08-2006, 00.18.38   #8
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

Se vogliamo rimanere nell'ambito della dimostrazione scientifica o eventualmente della deduzione logica non abbiamo prove che il bambino alla nascita assuma geneticamente la posizione flessa, altresì per deduzione logica possiamo supporre che non solo un neonato ma anche un adulto comune che venga proiettatto in un ambiente a lui sconosciuto dopo averlo lasciato per 9 mesi tranquillo al calduccio si ponga in difesa, se poi vogliamo usare altro tipo di percezioni o conoscenze basta dirlo, ma suppongo che esuli da questo discorso e io sono ben disposto a rimanere nell'ambito scientifico e logico per quello che mi è possibile secondo le mie conoscenze.

Altra cosa che non condivido è che "proprio grazie al dolore è stimolato alla ricerca e sperimentazione dell'emozione acquista del piacere", ma oltre che dirti perchè non lo condivido (almeno sintetizzando e nella minima parte di interesse a questo thread) aspetto anche di sapere se secondo le tue osservazioni questo processo è limitato al neonato, se si quando si interrompe e perchè, questo se vuoi apre nuovi spunti.
Non lo condivido comunque a prescindere perchè se è pur vero che un minimo di sofferenza acutizza il piacere (anche in età adulta) che potrebbe seguire, il bambino ricerca solo il secondo sia attivamente che passivamente, quando gli capita di soffrire è si un incidente formativo ai fini della crescita e dello sviluppo ma non ha nessuna relazione con il piacere.

Sono d'accordo che non esiste un cervello sganciato da tutto il resto e che quindi anche la postura sia registrata e favorita/comandata da esso ma sempre per stimolo esterno e che io affermo essere presente anche prima della situazione "di pericolo", del resto un autista che continuasse a marciare a tutta velocità, sapendo di avere poca benzina e non sapendo a quanto dista il distributore sarebbe un folle.... e la saggezza del nostro corpo non può essere sminuita ad un mero risponditore dopo che c'è stato già lo stimolo, non sempre, questo avviene sempre invece a livello neurologico con un stimolo meccanico, ma ora stiamo parlando di emozioni che possono essere stimolate anche da parole o dall'aspettativa che noi abbiamo di un determinato ambiente (questo secondo me sarebbe da sviluppare) cioè stimolo esterno o interno... che poi indirettamente è sempre esterno.
La sindrome di Stendhal non è ciò a cui mi riferisco (e neanche quella di Gerusalemme o le altre due o tre simili seppur tutte minimamente connesse al fenomeno), purtroppo che io sappia non esistono studi (della scienza moderna) atti a capire ed eventualmente misurare quanto piacere, gioia, felicità possono stressare l'organismo e provocare una reazione di difesa sia emotiva-intellettuale, che fisica quando il livello di sopportazione è al di sopra della soglia dell'individuo... si parla di soglia del dolore, ma non di soglia della felicità ed è un peccato, la conoscenza e lo studio di questa potrebbe aprirci molte porte.
La tradizione popolare ci sa già dire, "è morto di felicità al battesimo del nipote" è ovvio che ciò si verifica perchè vi erano già in corso patologie più o meno marcate quali ad esempio disfunzioni cardiache, ma comunque è innegabile che anche la gioia o l'emozione/sensazione piacevole sottoponga il corpo ad uno sforzo e a contrazione tanto più marcata quanto più alto è il livello di tale stato di "estasi" esempio l'orgasmo sessuale, certo mi potresti dire che il benessere è nel successivo rilassamento e pur non essendo in linea con le mie osservazioni (non dimentichiamo la differenza temporale di arrivo del segnale elettrochimico che per quanto immediata anche con solo centesimi di scarto può farci percepire l'orgasmo solo a rilassamento in corso, mentre invece avviene all'apice della contrazione) alla fine non cambia il concetto.

Saluti

p.s. quando dici "per favore ce la dovresti spiegare" mi dai l'impressione che supponi io stia parlando di una cosa che non conosco... magari è sbagliata la mia impressione, e in tal caso fai finta di niente, ma mi sembrava giusto fartelo sapere, soprattutto che non è rispettoso se così fosse, dato che non manco di rispetto vorrei che mi si riservi lo stesso trattamento
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Vecchio 24-08-2006, 02.02.52   #9
Gianluca Mattioli
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

"Se vogliamo rimanere nell'ambito della dimostrazione scientifica o eventualmente della deduzione logica non abbiamo prove che il bambino alla nascita assuma geneticamente la posizione flessa"
Il neonato per nascere deve maturare un'area del cervello che si chiama "tronco cerebrale" e non vorrei dilungarmi sulle specifiche funzioni di tale area strategica, ma serve per respirare, per controllare la frequenza cardiaca e la postura....dunque il neonato nasce con un patrimonio che è del tronco...e dunque è il suo patrimonio innato necessario e indispensabile perchè si realizzi il prodigio della vita...sucecssivamente il tronco che è di tipo eccitatorio (SAF) si collegherà con l'altra struttura importante che è di tipo inibitorio (SAD).

"altresì per deduzione logica possiamo supporre che non solo un neonato ma anche un adulto comune che venga proiettatto in un ambiente a lui sconosciuto dopo averlo lasciato per 9 mesi tranquillo al calduccio si ponga in difesa,"
Il feto non si trova al calduccio nè tantomeno tranquillo...non conosci gli studi sul fetale...il feto è una macchina che gira al massimo per realizzare il neonato....non prova certamente "piacere", bisogna sfatare quest'altra favola....non si pone in difesa ma è nella stazione di base necessaria epr superare lo stato di precarietà

" se poi vogliamo usare altro tipo di percezioni o conoscenze basta dirlo, ma suppongo che esuli da questo discorso e io sono ben disposto a rimanere nell'ambito scientifico e logico per quello che mi è possibile secondo le mie conoscenze."
ehmm certe osservazioni sono note a tutti!!!! sono incontestabili...

"Altra cosa che non condivido è che proprio grazie al dolore è stimolato alla ricerca e sperimentazione dell'emozione acquista del piacere, ma oltre che dirti perchè non lo condivido (almeno sintetizzando e nella minima parte di interesse a questo thread) aspetto anche di sapere se secondo le tue osservazioni questo processo è limitato al neonato, se si quando si interrompe e perchè, questo se vuoi apre nuovi spunti."
Il neonato è l'inizio della storia e del dispiegarsi delle emozioni verso i sentimenti.....se abbiamo difficoltà ad ammetterlo...

"Non lo condivido comunque a prescindere perchè se è pur vero che un minimo di sofferenza acutizza il piacere (anche in età adulta) che potrebbe seguire, il bambino ricerca solo il secondo sia attivamente che passivamente, quando gli capita di soffrire è si un incidente formativo ai fini della crescita e dello sviluppo ma non ha nessuna relazione con il piacere."
E non così: il neonato è a rischio proprio per l'impronta del piacere: che può essere di tipo paradossale o di tipo affettivo, ecco perchè le prime fasi della vita sono strategiche per la formazione del modello operativo interno dell'attaccamento....noto da tutti per i lavori di Bolbwy e altri....

"Sono d'accordo che non esiste un cervello sganciato da tutto il resto e che quindi anche la postura sia registrata e favorita/comandata da esso ma sempre per stimolo esterno e che io affermo essere presente anche prima della situazione "di pericolo", del resto un autista che continuasse a marciare a tutta velocità, sapendo di avere poca benzina e non sapendo a quanto dista il distributore sarebbe un folle.... e la saggezza del nostro corpo non può essere sminuita ad un mero risponditore dopo che c'è stato già lo stimolo, non sempre, questo avviene sempre invece a livello neurologico con un stimolo meccanico, ma ora stiamo parlando di emozioni che possono essere stimolate anche da parole o dall'aspettativa che noi abbiamo di un determinato ambiente (questo secondo me sarebbe da sviluppare) cioè stimolo esterno o interno... che poi indirettamente è sempre esterno."
non ti capisco....

"La sindrome di Stendhal non è ciò a cui mi riferisco (e neanche quella di Gerusalemme o le altre due o tre simili seppur tutte minimamente connesse al fenomeno),"
c'è la sindorme di Stoccolma dove il dolore diventa piacere e la Sthendal l'opposto....quella di Gerusalemme ce la spieghierai tu...io non la consoco...

"purtroppo che io sappia non esistono studi (della scienza moderna) atti a capire ed eventualmente misurare quanto piacere, gioia, felicità possono stressare l'organismo e provocare una reazione di difesa sia emotiva-intellettuale, che fisica quando il livello di sopportazione è al di sopra della soglia dell'individuo..."
usi un linguaggio usuale e carico di ambiguità legato a noti problemi del senso comune....per es. un ladro è felice e pieno di gioia perchè ruba tanto...ma dopo gli viene l'infarto, la cefalea, la psoriasi....ovvero il sintomo psicosomatico e credo che non si possa parlare di stress ma di sintomi...che è ben altra cosa....

" si parla di soglia del dolore, ma non di soglia della felicità ed è un peccato, la conoscenza e lo studio di questa potrebbe aprirci molte porte."
Come vedi se poi c'è qualcuno che ne vuole parlare fate un sacco di problemi...e in parte si sa il perchè...

"La tradizione popolare ci sa già dire, "è morto di felicità al battesimo del nipote" è ovvio che ciò si verifica perchè vi erano già in corso patologie più o meno marcate quali ad esempio disfunzioni cardiache, ma comunque è innegabile che anche la gioia o l'emozione/sensazione piacevole sottoponga il corpo ad uno sforzo e a contrazione tanto più marcata quanto più alto è il livello di tale stato di "estasi" esempio l'orgasmo sessuale, certo mi potresti dire che il benessere è nel successivo rilassamento e pur non essendo in linea con le mie osservazioni (non dimentichiamo la differenza temporale di arrivo del segnale elettrochimico che per quanto immediata anche con solo centesimi di scarto può farci percepire l'orgasmo solo a rilassamento in corso, mentre invece avviene all'apice della contrazione) alla fine non cambia il concetto."
ma scusate......mi fate parlare????hai detto una serie interminabili di fesserie sulla morte cardiaca improvvisa o arresto cardiaco. Perchè lo fate?? Perchè temete tanto che un esperto della materia parli??? Cosa avete paura di perdere? forse è un problema di potere???
Certe affermazioni
"....sottoponga il corpo ad uno sforzo e a contrazione tanto più marcata quanto più alto è il livello di tale stato di "estasi" esempio l'orgasmo sessuale, certo mi potresti dire che il benessere è nel successivo rilassamento..." sono equivoche e denotano solo la mancanza di cognizione sull'argomento....ma se volete ne possimao parlare basta che ci date spazio....

"p.s. quando dici "per favore ce la dovresti spiegare" mi dai l'impressione che supponi io stia parlando di una cosa che non conosco..."
nò dai l'impressione di una cosa che conosci...sono io a non conoscerla e allora me la spieghi...come io faccio con te....

"magari è sbagliata la mia impressione, e in tal caso fai finta di niente, ma mi sembrava giusto fartelo sapere, soprattutto che non è rispettoso se così fosse, dato che non manco di rispetto vorrei che mi si riservi lo stesso trattamento"
io non ti manco di rispetto....mi sembra che qui che chi subisce gli attacchi sono proprio io (per te sarei il possessore del verbo...) però, diversamente da te, ritengo di dover imparare qualcosa e così partecipo....
Gianluca Mattioli is offline  
Vecchio 24-08-2006, 09.46.48   #10
Uno
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Riferimento: Ma l'emozione è scienza???

Citazione:
Originalmente inviato da Gianluca Mattioli
Il neonato per nascere deve maturare un'area del cervello che si chiama "tronco cerebrale" e non vorrei dilungarmi sulle specifiche funzioni di tale area strategica, ma serve per respirare, per controllare la frequenza cardiaca e la postura....dunque il neonato nasce con un patrimonio che è del tronco...e dunque è il suo patrimonio innato necessario e indispensabile perchè si realizzi il prodigio della vita...sucecssivamente il tronco che è di tipo eccitatorio (SAF) si collegherà con l'altra struttura importante che è di tipo inibitorio (SAD).

Hai detto un serie di stupidaggini

Citazione:
Il feto non si trova al calduccio nè tantomeno tranquillo...non conosci gli studi sul fetale...il feto è una macchina che gira al massimo per realizzare il neonato....non prova certamente "piacere", bisogna sfatare quest'altra favola....non si pone in difesa ma è nella stazione di base necessaria epr superare lo stato di precarietà

Ma stai scherzando?

Citazione:
Il neonato è l'inizio della storia e del dispiegarsi delle emozioni verso i sentimenti.....se abbiamo difficoltà ad ammetterlo...

Non possiamo ammettere una cosa che non ha fondamento


Citazione:
E non così: il neonato è a rischio proprio per l'impronta del piacere: che può essere di tipo paradossale o di tipo affettivo, ecco perchè le prime fasi della vita sono strategiche per la formazione del modello operativo interno dell'attaccamento....noto da tutti per i lavori di Bolbwy e altri....

A questa poi.... basta aver letto qualcosa di Skandwi che ha ripreso studi di Snower che ha pubblicato la famosa ricerca sul passaggio dalla vita cellulare a quella sociocognitiva..





Ect ect.... secondo te questo è discorrere? Secondo me no, quindi ti saluto, ho di meglio da fare.....
Saluti
P.s. l'ultima frase scritta da me è falsa, ma se non lo avessi adesso dichiarato hai voglia a cercare....
Uno is offline  

 



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