Mi è sembrata molto interessante la frase di Catharsis "Ci vuole una sorta di igiene mentale, di educazione alla rimozione di pensieri superflui,ossessivi e negativi e patologici..o quanto meno alla loro elaborazione.." vorrei sapere esperienze o modi o idee su questa educazione alla "rimozione mentale" che io provo a fare da una vita con tutti i metodi dalla psicoterapia ai psicoifarmaci,alla meditazione e tutto il resto

Il punto è che un pensiero negativo a volte e solo frutto della mente, altre volte no. Quando non lo è non si può fare nulla per risolverlo, si può solo accettare la realtà per quanto sia negativa.

E' sciocco pensare che tutti i problemi abbiano la loro soluzione, bisogna anche accettare che certi problemi sono irrisolvibili e portarne il peso.

quindi presumo che non riesci a "pulirti mentalmente"... Insomma, visto che da una vita ci provi con metodologie tanto contrapposte (psicofarmaci, meditazione..) vorresti qualche altro consiglio che ti serva di aiuto...
Quindi è un modo di dirti che quello che fai non ti serve...
Ma i consigli, i metodi personali, sono appunto pesonali e vengono "personalizzati".
Cosa sono i pensieri negativi? Quelli che ti rovinano l'esistenza?

forse non è la soluzione pulire la mente dei pensieri negativi, basterebbe canalizzarli giustamente. A cosa serve una mente con "pensieri positivi"? A tenerla ferma, stagna.. I dubbi mantengono viva la mente. I pensieri sono un motore nella nostra attività cerebrale. Sono come fiumi, che hanno una nascita, un percorso e sfociano in un oceano fertile, vivo, grande, che non secca... inutile creare delle dighe artificiali, bloccare i loro percorsi...

ho già scritto in un post una cosa simile. io faccio riferimento ai miei pensieri nevrotico-parassiteri, a quelli che mi angustiano da sempre. la psicoterapia aiuta almeno a capire da dove vengono, ma non è detto che una volta capita quale sia l'origine di tali pensieri si possa dire di esserne finalmente liberi, anzi. io ho da lavorare ancora un bel po'.
ci sono giorni, come quello appena trascorso e che deve ancora finire, in cui so che non c'è niente da fare e mi sento davvero stanca. mi ripeto che i miei pensieri non sono veri. essi abitano una parte di me, quella non sana, quella che non mi ama. mi ripeto che c'è un'altra parte di me ancora vitale che ha voglia di uscire fuori ma che non sempre ce la fa. mi sento come divisa in due in eterna lotta ed è per questo che sono stanca.
una cosa che provo a fare è condizionarmi, nel senso del condizionamento classico. spero che così facendo un giorno mi riesca facile fare cose che ad altri possono sembrare normali. tutto ciò mi richiede un dispendio di energie psichiche non indifferenti.
a volte mi aiuta scrivere. ho un quaderno dove scrivo tutto quello che mi passa per la mente. quando sto molto male cerco di scrivere subito, a volte lo faccio come una pazza persino a lavoro nelle pause. devo farlo per alleviare il peso dei pensieri e funziona. certo non del tutto ma dopo va sicuramente un po' meglio.
vabbé, oggi non è neanche giornata per scrivere, divento melodrammatica e non mi sopporto.
non sono tipo da meditazione, non sono tipo da psicofarmaci.
ho varie tecniche, però. scrivo, cammino fino ad esaurimento delle forze, passeggio nel verde con il mio cane. e siccome domani lavoro di pomeriggio la mattina sarà dedicata alla mia personale terapia. io e il mio cane nel verde, soli a pensare, a scrivere, a leggere, ad ascoltare musica, a passeggiare. anche solo un'ora di questa terapia mi fa molto bene.

io mi riferisco appunto alla proliferazione mentale, al rimuginio, all'interrogarsi continuamente, al giudizio incessante su ogni avvenimento, alla riflessione su tutto, a tutto un lavorio mentale incessante e negativo, dunque volevo sapere esperienze o modi o idee su una educazione alla "rimozione mentale" di tutto ciò

Una modalità potrebbe essere non opporre resistenza ai pensieri negativi...
lasciarli entrare ed uscire...senza soffermarsi troppo su essi.
Accettare la nostra umanità... trovando negli altri il nostro stesso
senso di una ricerca .. di una possibile risposta..
E a volte i miracoli succedono... basta una parola di uno sconosciuto...e cambia la nostra raltà...

Ciao ragazzi, sono nuovo!!!
Ma vorrei contribuire con i miei pensieri.
La negazione di una cosa porta inevitabilmente a pensare a quella cosa....
E quindi una anoressica pensa continuamente al cibo, un fobico pensa continuamente a quello di cui ha paura... etc
I pensieri negativi possono solo essere sostituiti da altri positivi
Non bisogna sforzarsi di eliminare un pensiero(anch'io ho praticato yoga) ma piuttosto di metterlo in discussione, cioè contrastarlo con un altro punto di vista.
Secondo me quando facciamo un pensiero disfunzionale dovremmo ricordarci semplicemente che la realtà che noi vediamo (SEMPRE) non esiste(realtà soggettiva), ma è solo una percezione, l'unica cosa che esiste veramente siamo noi!!!
I nostri principi sono il nostro punto saldo, derivati dalla nostra esperienza razionale
Teoricamente se noi per un dato periodo di tempo, mettiamo in discussione, anche scrivendo i pensieri che ci opprimono e poi rileggendoli a distanza, possiamo interiorizzare il nostro punto di vista razionale nel livello inconscio.
Nei casi maniacali le persone sono coscienti che il pensiero non ha senso ma non possono fare a meno di pensare a quella cosa, diventa come un tic!!
Torniamo sempre al punto che ci brucia di più.... oppure pensiamo a quella cosa per non affrontare qualcosa e tenerci occupati.
Pensiamo a quando si litiga... torniamo sempre sul punto della discussione in cui abbiamo più ragione (o che crediamo di avere) finchè non siamo soddisfatti.... ma poi l'altra persona può avere bisogno di tornare il colpo.... e ci si fà del male.. finchè il corpo non sviluppa delle sostanze di autodifesa che ci fanno smaltire le emozioni e ci si calma.....
In quanto abbiamo un sistema di autodifesa che non ci permette di avere un emozione intensa per più di tot tempo.....
Cosa ne pensate?

Psico qua e psico là servono a poco... però hai detto una cosa giusta: meditazione. Essa è l'unica cosa che ti può portare ad uno stato di qiuete mentale. però hai anche detto che è servito a poco... ciò vuol dire che non hai fatto meditazione... secondo me ti hanno insegnato a metterti a sedere, schiena diritta, e concentrarsi sul respiro....
e si.. è la tecnica più semblice ma anche quella più fallibile...
riprovaci... e quando ti viene un pensiero non mandarlo via... perchè se no ritornerà di nuovo... osservalo. accoglilo, e una volta finito se ne andrà...

penso che la modalità di non opporre resistenza ai pensieri negativi
anzi di osservarli ogni volta che si presentano, senza giudicarli , ma lasciandoli andare ogni volta che si ripresentano, potrebbe renderli meno invasivi

Quello che hai fatto finora evidentemente non ha portato grossi risultati.
Pensare troppo a volte è deleterio, pensa meno e agisci di più.
Più sesso...
Più sport...
Più movida...
Riappropiarsi del proprio corpo può essere molto terapeutico....e divertente...