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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 20-10-2006, 21.19.07   #21
Vaniglia
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Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

La parola "fine" scritta dalle donne...spesso siamo noi donne a chiudere una relazione d'amore, l'uomo e' piu' vigliacco (in senso buono ) nel troncare un rapporto a due, o cerca un' alternativa, mantenendo comunque aperto il rapporto "in crisi", o decide di mollare l'ormeggio soltanto quando ha trovato una situazione che sostituisca perfettamente la precedente, non usa il termine "fine" senza un' ancora di salvezza....noi possiamo allontanarci non soltanto per un altro, ma per noi stesse, perche' sentiamo che qualcosa si e' incrinato e non possiamo piu' recuperarlo, o perche' l'altra persona si dimostra completamente diversa da quella di cui ci siamo innamorate,...o perche' i motivi possono essere i piu' disparati, ma sentiamo dentro il coraggio di chiudere e stare da sole.....o "rimetterci in gioco"

Vaniglia
Vaniglia is offline  
Vecchio 21-10-2006, 14.52.47   #22
schebi
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Data registrazione: 23-07-2006
Messaggi: 17
Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

Citazione:
Originalmente inviato da acquario69
..visto che siamo in questo forum per capire le differenti posizioni e dinamiche di ciascuno mi ha incuriosito una cosa dopo il tuo ultimo intervento..cioe' la piena consapevolezza di quello che ho esposto prima da parte femminile e contemporaneamente perseverare nell' "andare oltre" quando appunto si capisce che risulterebbe solo un autoillusione...come si fa a tenere conciliate le due cose quando queste si annulerebbero a vicenda?

...idealizzarla forse no ma trasportarla in un mondo fatato interiore non è forse il senso vero ed implicito dell'amore stesso?

secondo me no..questa tua idea la sento piu come un chiudersi in se stessi dietro l'apparente facciata opposta,immaginarsi quindi qualcosa che viviamo soltanto dentro di noi,cosi da non permettere a noi stessi e a chi ci sta intorno di aprirsi e di farsi conoscere

Forse mi sono espressa male avendo usato il singolare, il mio andare oltre, trasportare il sentimento in una dimesione onirica non è inteso come vivere da sola un sogno che non ha riscontro con la realtà esterna, no assolutamente sarebbe rinnegare il rapporto stesso, nascondersi a modi struzzo per non affrontare la realtà, se hai inteso questo, mi dispice per la mia comunicazione scorretta. L'unico messaggio voleva essere quello di vivere insieme in una nuova dimensione , trasportare il rapporto con quelle caratteristiche di unicità, coinvolgimento, complicità in un piano differente in cui esiste la coppia e il suo mondo che non sempre deve essere razionale, inquadrato impostato ma si può lasciare andare anche alla dimesione del sogno, del gioco della felicità assoluta, il mondo dell'emozione e dell'istinto a scapito a volte della ragione e del calcolo. Questo a mio avviso è il senso implicito dell'amore e quello per cui dobbiamo lottare e volere che non si esaurisca mai....
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Vecchio 21-10-2006, 15.23.23   #23
schebi
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Data registrazione: 23-07-2006
Messaggi: 17
Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

Citazione:
Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Non sfuggo alla tua domanda. Fermo restando che il "maschile" e il "femminile" non sono categorie assolute nei due sessi, cioè capita di trovare uomini che dicono "fine" nello stesso modo delle donne e le donne che se lo sentono dire ci rimangono malissimo proprio come gli uomini. Io mi riferivo ad un'evidenza statistica, peraltro limitata alla mia esperienza e a quella dei miei più stretti conoscenti, certamente non posso farne una legge. Però, dalle tue argute risposte, mi sembra di aver centrato l'argomento, perchè dietro quei "basta" cosi definitivi tu hai saputo svelare molto bene cosa c'è, qualcosa che io intuivo ma che mi riesce difficile verbalizzare.

Ho detto una sola volta "basta" e pensandoci bene l'ho detto male. Però si trattava di una storia breve, un flirt estivo, a cui comunque l'altra aveva dato molta importanza e, per un paradossale scambio di ruoli, mi sono comportato come avrebbe fatto una donna che dice "fine". Avevo illuso la tipa, con improbabili proponimenti di amore, ma ero davvero fuori...Una storia di un mese, però, sono giustificato.

Mi è capitato anche che finisse un rapporto per l'estinguersi della fiamma, avvertito da entrambi e da entrambi accettato quasi con sollievo.

Io parlavo di lunghi rapporti d'amore, dove, con l'altro, si creano legami che affondano le proprie radici alle stesse radici dell'anima. L'eventuale espianto, peraltro improvviso e inaspettato, produce ferite tremende.

L'uomo, come hai detto tu, si affida alla stabilità come ad un rifugio comodo, che gli sta bene. Tu dici che ci facciamo prendere dall'abitudine (un po' è vero), ma soprattutto per la sensazione di calore ed intimità che essa trasmette. A meno di sconvolgimenti improvvisi, che mutano profondamente le prospettive della vita, io credo che l'uomo (se non è uno *******, e ce ne sono tanti in giro) tenga molto più in considerazione lo stato d'animo dell'altra, consideri le ripercussioni tremende della propria decisione, cerchi comunque di argomentare e di addurre delle "prove", delle spiegazioni valide, tali da giustificare la sua decisione, che, bada bene, non ha mai la portata tremendistica delle donne con il suo portato di definitività e irriducibilità. L'uomo può tornare facilmente sui propri passi, si fida meno del suo istinto.

Un dubbio: sarà che voi, ad un certo punto, capite che il bagaglio genetico del compagno, con il suo corollario di sicurezza mondana, economica e approccio generale alla vita, non fa al caso vostro e della vostra futura prole?
Può essere motivato il vostro modo di dire basta da un modo di sentire radicato nell'inconscio primordiale femminile?

Sempre ragionando in base al'inconscio atavico, noi maschi "guerrieri", che lanciamo quotidianamente la nostra sfida al mondo raccogliendone di rimando, aneliamo solo di ritornare al porto sicuro della nostra compagna, di cui siamo più propensi a perdonare difetti e mancanze?

Che ne pensi? Si fa per ragionare, sempre senza muovere accuse.

Penso che il giorno in cui mi sentirò un porto sicuro e rappresenterò per chi torna a casa calore e intimità, la parola fine sarà cancellata dal mio vocabolario. Nessuna riflessione sul bagaglio genetico, personalmente penso di non aver mai valutato questa ipotesi nè dal punto di vista fisico, nè economico, non so se seguo un inconscio primordiale femminile, sicuramente non seguo un raziocigno utilitaristico contemporaneo per cui la scala dei valori si rovescia e al primo posto trovi un uomo che ti faccia fare bella figura negli standart della moda e della vita sociale, al secondo un portafoglio gonfio, al terzo una buona dose di cinismo magari ben mascherata dietro a un atteggiamento compiacente. No nulla di tutto questo! Perchè c'è anche questo aspetto che non abbiamo considerato: l'eterno conflitto tra il principe azzurro sognato da bambina che naturalmente sfocia in una favola da " mulino bianco" con l'ovvio epilogo "vissero tutti felici e contenti" e la società moderna con i suoi canoni di donne in carriera agguerrite e senza scrupoli, uomini sempre meno cacciatori e sempre più cacciati, che più sono cacciati o abbondonati più diventano cinici e superficiali . Insomma un conflitto interno ad ogni donna che dovrebbe risolversi prima sulla decisione dei ruoli in una coppia e sulle aspettative che si hanno da un uomo o da un rapporto , poi il conflitto con gli esempi del mondo che ci circonda in cui sempre più coppie si sfasciano, infine il conflitto con il patner per quello che sembra, quello che è e quello che dovrebbe essere...... Eh sì caro mio siamo proprio complicate e la cosa che mi dispiace davvero dalla sincerità del dolore che trasuda dalle tue parole che alcune donne, nell'incapicità di trovare loro stesse un'identità, non riescono a rapportarsi sinceramente con gli uomini che a volte pagano solo le spese di non riuscire ad essere, nell'immaginario femminile, a seconda dei ruoli che vengono assunti, il principe azzurro o il cinico bastardo.
schebi is offline  
Vecchio 21-10-2006, 15.48.02   #24
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da schebi
Forse mi sono espressa male avendo usato il singolare, il mio andare oltre, trasportare il sentimento in una dimesione onirica non è inteso come vivere da sola un sogno che non ha riscontro con la realtà esterna, no assolutamente sarebbe rinnegare il rapporto stesso, nascondersi a modi struzzo per non affrontare la realtà, se hai inteso questo, mi dispice per la mia comunicazione scorretta. L'unico messaggio voleva essere quello di vivere insieme in una nuova dimensione , trasportare il rapporto con quelle caratteristiche di unicità, coinvolgimento, complicità in un piano differente in cui esiste la coppia e il suo mondo che non sempre deve essere razionale, inquadrato impostato ma si può lasciare andare anche alla dimesione del sogno, del gioco della felicità assoluta, il mondo dell'emozione e dell'istinto a scapito a volte della ragione e del calcolo. Questo a mio avviso è il senso implicito dell'amore e quello per cui dobbiamo lottare e volere che non si esaurisca mai....

..be' fa sempre piacere arrivare a confronti aperti e approfonditi alla fine..ecco questo si credo sia veramente importante per andare oltre...
acquario69 is offline  
Vecchio 22-10-2006, 18.06.45   #25
Un posto nel mondo
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

Ciao a tutti, ho letto tutti i messaggi che avete scritto e li ho troavti tutti molto interessanti, anche se alcune cose proprio non le ho capite, ma questo penso si colpa della mia giovane età. Però volevo lasciare il mio pensiero. Penso sia sempre brutto dire fine ad un rapporto, che sia lui a farlo e lei è la stessa cosa, si soffre sempre e cmq. Io sono stato lasciato da una ragazza dopo che eravamo stati insieme 3 anni, lei ovviamente era il mondo e la mia vita e ovviamente non ho reagito bene. Condivido SHELBI quando dice che le donne lanciano dei messaggi nascosti, ma noi uomini non sempre riusciamo a coglierli, per questo io non giro mai attorno al problema, se c'è una cosa che non va ne parlo subito e chiaramente senza giragli attorno. Cmq ancora oggi dopo due anni dalla separazione non riesco ancora a darmi pace, xkè lei mi ha lasciato senza spiegazioni valide a mio avviso, e la cosa mi ha fatto andare giù di testa. Vorrei agiungere solo una cosa, quando una persona prende la decisone di troncare un rapporto anche per salvaguardare se stessa e la propria salute mentale, non deve dimenticare che cmq l'altra persona ne soffrirà, e per me questa è una mancanza di rispetto. Quindi come tale è sbagliata. Io non ho mai lasciato nessuna, ma ho sempre cercato di rimediare a tutto sempre e cmq, anche se realmente era impossibile. Non so se ho centrato la discussione, ma mi sentivo di fare luce su questi aspetti di una relazione, spero di non avervi annoiato e di non essere stato troppo banale, a presto, ciao. a tutti.
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Vecchio 23-10-2006, 16.19.28   #26
vagabondo del dharma
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da schebi
Penso che il giorno in cui mi sentirò un porto sicuro e rappresenterò per chi torna a casa calore e intimità, la parola fine sarà cancellata dal mio vocabolario. Nessuna riflessione sul bagaglio genetico, personalmente penso di non aver mai valutato questa ipotesi nè dal punto di vista fisico, nè economico, non so se seguo un inconscio primordiale femminile, sicuramente non seguo un raziocigno utilitaristico contemporaneo per cui la scala dei valori si rovescia e al primo posto trovi un uomo che ti faccia fare bella figura negli standart della moda e della vita sociale, al secondo un portafoglio gonfio, al terzo una buona dose di cinismo magari ben mascherata dietro a un atteggiamento compiacente. No nulla di tutto questo! Perchè c'è anche questo aspetto che non abbiamo considerato: l'eterno conflitto tra il principe azzurro sognato da bambina che naturalmente sfocia in una favola da " mulino bianco" con l'ovvio epilogo "vissero tutti felici e contenti" e la società moderna con i suoi canoni di donne in carriera agguerrite e senza scrupoli, uomini sempre meno cacciatori e sempre più cacciati, che più sono cacciati o abbondonati più diventano cinici e superficiali . Insomma un conflitto interno ad ogni donna che dovrebbe risolversi prima sulla decisione dei ruoli in una coppia e sulle aspettative che si hanno da un uomo o da un rapporto , poi il conflitto con gli esempi del mondo che ci circonda in cui sempre più coppie si sfasciano, infine il conflitto con il patner per quello che sembra, quello che è e quello che dovrebbe essere...... Eh sì caro mio siamo proprio complicate e la cosa che mi dispiace davvero dalla sincerità del dolore che trasuda dalle tue parole che alcune donne, nell'incapicità di trovare loro stesse un'identità, non riescono a rapportarsi sinceramente con gli uomini che a volte pagano solo le spese di non riuscire ad essere, nell'immaginario femminile, a seconda dei ruoli che vengono assunti, il principe azzurro o il cinico bastardo.

Mentre stava per scoppiare la guerra dei sessi con il mio improvvido uso di "spietata", hai chiuso il tuo intervento con una nota di comprensione nei miei riguardi e un attacco ad alcune tue compagne di genere. Niente male, davvero.

Non avendo contraddetto la mia versione su "come lascia un uomo" devo presumere che l'hai presa per buona.

In effetti la descrizione degli standard maschili a cui tengono oggi molte donne mi sembra molto pertinente. Il problema è che i comportamenti degli uni condizionano quelli delle altre e viceversa. E' un'epoca di radicale trasormazione e ridiscussione dei valori dell'amore e della convivenza uomo-donna.
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Vecchio 24-10-2006, 10.55.13   #27
MAGDA
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Vorrei sapere, soprattutto dalle donne, come fanno a vedere chiaramente (in intricate storie d'amore ad esempio) quale è la soluzione giusta da adottare e quando è venuto il momento di dire basta? Una fine assoluta e definitiva, che non conosce ripensamenti, con cui si chiudono rapporti tormentati, che sembravano non dover finire mai, che sembravano destinati a splendidi sviluppi e che invece si interrompono bruscamente. Non mi riferisco al caso in cui la donna si innamora di un altro, ma al caso in cui la decisione viene assunta senza altri condizionamenti esterni.


Salve Vagabondo,
vorrei dare anch'io il mio contributo a questo argomento.
Quando una donna prende una decisione così drastica su una storia d' amore che, almeno dal punto di vista di lui, sembrava ricca di splendidi sviluppi, la vedo così.
La ragazza vive delle insicurezze interiori, dovute al suo carattere o alla sua visione della storia d'amore, che trasferisce nel troncare una relazione, in apparenza tranquilla, ma che in realtà, covava in lei, profonde contraddizioni.
La sua non è altro che fragilità emotiva! Non trovo giusta la strada che ha percorso! Se in realtà, lei , avesse provato un pò di RISPETTO, per il proprio patner, ne doveva parlare apertamente con lui, buttare fuori quello che aveva dentro, cercare insieme una soluzione, confidarsi, anche scegliere di troncare in base alle proprie motivazioni. Ne deduco, purtroppo, che di affetto, ce n' era ben poco, altrimenti avrebbe aiutato lui a capire, perlomeno a farsene una ragione!
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Vecchio 25-10-2006, 11.15.56   #28
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Proviamo a metterla così, forse mi giunge in soccorso ancora una volta Gurdijeff con i suoi centri. La comunicazione fra uomo e donna e viceversa non può avvenire perchè la donna, quando decide di lasciare, si è messa nel centro intellettuale, vale a dire nella sua parte razionale e raziocinante, dove si valuta i pro e i contro, si analizza il comportamento del passato dell'altro e cosa esso potrà sortire per il futuro. L'uomo lasciato, invece, è assolutamente fagocitato dal suo centro emozionle, sede dei sentimenti, delle paure, delle ansie e di tutto quanto è irrazionale, in una parola l'uomo pensa all'amore in chiave assoluta, anche con notevoli dosi di romanticismo. Quando cerca di affidarsi alla sua parte razionale, valutando cosa non andava nel suo rapporto e quali erano comunque i difetti dell'altra, viene immediatamente ripreso dal centro emozionale, che riprende fortemente il controllo della situazione. La donna se ne sta bella e buona nel suo centro intellettuale senza mai sconfinare in quello emozionale, che comunque le metterebbe a disposizione una serie di ricordi, sentimenti, istinti che potrebbero far vacillare i suoi propositi. Questa sua capacità di rimanere razionale senza derogare le permette di essere fredda e distaccata nella sua decisione.
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Vecchio 26-10-2006, 16.17.38   #29
schebi
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Proviamo a metterla così, forse mi giunge in soccorso ancora una volta Gurdijeff con i suoi centri. La comunicazione fra uomo e donna e viceversa non può avvenire perchè la donna, quando decide di lasciare, si è messa nel centro intellettuale, vale a dire nella sua parte razionale e raziocinante, dove si valuta i pro e i contro, si analizza il comportamento del passato dell'altro e cosa esso potrà sortire per il futuro. L'uomo lasciato, invece, è assolutamente fagocitato dal suo centro emozionle, sede dei sentimenti, delle paure, delle ansie e di tutto quanto è irrazionale, in una parola l'uomo pensa all'amore in chiave assoluta, anche con notevoli dosi di romanticismo. Quando cerca di affidarsi alla sua parte razionale, valutando cosa non andava nel suo rapporto e quali erano comunque i difetti dell'altra, viene immediatamente ripreso dal centro emozionale, che riprende fortemente il controllo della situazione. La donna se ne sta bella e buona nel suo centro intellettuale senza mai sconfinare in quello emozionale, che comunque le metterebbe a disposizione una serie di ricordi, sentimenti, istinti che potrebbero far vacillare i suoi propositi. Questa sua capacità di rimanere razionale senza derogare le permette di essere fredda e distaccata nella sua decisione.

Uffa tanto parlare per niente, eh no caro vagabondo non è proprio così, nessuno scontro tra raziocigno e cuore, anzi che bello sarebbe trovare la traccia di un cuore in alcuni di voi uomini..... sarebbe proprio bello se, in preda ad un raptus di incontrollabile e freddo calcolo tra passato presente e futuro ci si scontrasse con un uomo emozionale che " pensa all'amore in chiave assoluto" in questo caso non ci sarebbe bisogno di alcun calcolo,non finirebbe la poesia, non scenderemmo più dalla nostra trasposizione onirica del principe azzurro, a che servirebbe il cervello? A mio avviso il nostro cervello freddo e calcolatore entra in campo proprio quando è l'emozione, il trasporto ad esaurirsi e il rapporto diventa sterile, se l'uomo fosse capace di tenerci sulla corda con questo turbinio di sentimenti, ripeto, a che servirebbe la parola fine? O forse riscoprite i sentimenti solo quando vi trovate davanti ad una porta sbattuta in faccia?
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Vecchio 26-10-2006, 17.44.45   #30
vagabondo del dharma
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Originalmente inviato da schebi
Uffa tanto parlare per niente, eh no caro vagabondo non è proprio così, nessuno scontro tra raziocigno e cuore, anzi che bello sarebbe trovare la traccia di un cuore in alcuni di voi uomini..... sarebbe proprio bello se, in preda ad un raptus di incontrollabile e freddo calcolo tra passato presente e futuro ci si scontrasse con un uomo emozionale che " pensa all'amore in chiave assoluto" in questo caso non ci sarebbe bisogno di alcun calcolo,non finirebbe la poesia, non scenderemmo più dalla nostra trasposizione onirica del principe azzurro, a che servirebbe il cervello? A mio avviso il nostro cervello freddo e calcolatore entra in campo proprio quando è l'emozione, il trasporto ad esaurirsi e il rapporto diventa sterile, se l'uomo fosse capace di tenerci sulla corda con questo turbinio di sentimenti, ripeto, a che servirebbe la parola fine? O forse riscoprite i sentimenti solo quando vi trovate davanti ad una porta sbattuta in faccia?

La tua mi sembra un'affermazione tipo questa:

l'amore ama, il non amore non ama.

C'è una linea di demarcazione così netta, che fa percepire la fine di qualcosa in un preciso momento, mentre fino a poco tempo prima questo non si avvertiva?

Secondo me non c'è. E se la fine dell'emozione del trasporto, com dici tu, fosse solo momentanea o momentaneamente accantonata dalla donna?
L'essere umano è pieno di contraddizioni e incoerenze e in quelle scelte così definitve c'è un "progetto" a lungo termine, pensato, meditato, vagliato e varato. E i progetti a lungo termine sono quasi sempre razionali, anche se sono stati supportati da una sensazione di fondo, da un'atmosfera di fondo, apparentemente emozionale.
vagabondo del dharma is offline  

 



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