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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 18-10-2006, 12.40.37   #1
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
La parola "fine", scritta dalle donne

Vorrei sapere, soprattutto dalle donne, come fanno a vedere chiaramente (in intricate storie d'amore ad esempio) quale è la soluzione giusta da adottare e quando è venuto il momento di dire basta? Una fine assoluta e definitiva, che non conosce ripensamenti, con cui si chiudono rapporti tormentati, che sembravano non dover finire mai, che sembravano destinati a splendidi sviluppi e che invece si interrompono bruscamente. Non mi riferisco al caso in cui la donna si innamora di un altro, ma al caso in cui la decisione viene assunta senza altri condizionamenti esterni.
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 18-10-2006, 13.55.11   #2
Fantasy
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Data registrazione: 16-10-2006
Messaggi: 120
Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

non credo sia un discorso da attribuire solo alle donne, ma alle persone, tutte, che in determinate situazioni scelgono di chiudere un determinato percorso di vita. Le modalità e le motivazioni possono essere tante e difficile da racchiudere o classificare in poche parole. Cio che è piu importante è il dialogo, cercare di chiarire e chiarirsi ogni qualvolta qualcosa non va, questo vuol dire anche man mano conoscersi, scambiare tutto con l'altro, le idee, le emozioni, le sensazioni, gli stati d'animo, tutto sempre!spesso le coppie vivono in superficie, quando questo non avviene.La coppia deve essere non uno, non due:non uno perche ognuno è un individuo libero,non due perche insieme percorrono un cammino insieme sostenendoci l'un l'altro. quando c'è questo si puo parlare di coppia....se questo non c'è è inutile continuare un rapporto in cui i 2 protagonisti si conoscono in superficie...
cmq per provare a risponderti dovresti calarti piu nello specifico
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Vecchio 18-10-2006, 14.11.51   #3
cannella
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Messaggi: 611
Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

Quindi senza motivazioni abbastanza forti?
Sembra che non ce ne siano, invece o vengono taciute oppure non sono riconosciute chiaramente: si sente qualcosa che non va, di incoerente con l'idea che ci si eri fatti di quella persona.
A volte basta poco per rompere un equilibrio o premesse che il più delle volte sono frutto di una idealizzazione.
Penso che capiti spesso (ma può benissimo non essere il tuo caso) a persone che si presentano diversamente da quello che sono.
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Vecchio 18-10-2006, 14.35.06   #4
acquario69
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Vorrei sapere, soprattutto dalle donne, come fanno a vedere chiaramente (in intricate storie d'amore ad esempio) quale è la soluzione giusta da adottare e quando è venuto il momento di dire basta? Una fine assoluta e definitiva, che non conosce ripensamenti, con cui si chiudono rapporti tormentati, che sembravano non dover finire mai, che sembravano destinati a splendidi sviluppi e che invece si interrompono bruscamente. Non mi riferisco al caso in cui la donna si innamora di un altro, ma al caso in cui la decisione viene assunta senza altri condizionamenti esterni.

..della serie,ti ho amato fino a ieri e poi cosi senza motivi apparenti dice all'improvviso; ..non ti amo piu!
secondo me perche le donne non si innamorano dell'uomo in quanto tale ma della loro stessa vanita,caduta quella,il castello di carta si sgretola e vanno da subito alla ricerca di un altro"amore"
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Vecchio 18-10-2006, 15.31.06   #5
schebi
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

sono una donna e ho già detto basta proprio nel modo in cui tu hai spiegato. Perchè? Perchè abbiamo un'innata tendenza alla perfezione, perchè sognamo sempre e comunque e soprattutto perchè non concepiamo nella nostra vita il vocabolo" rassegnazione". Ok in un rapporto vero bisogna scendere a compromessi, accettare che la realtà non collimi proprio con i nostri sogni, oggettivamente la perfezione non esiste, verissimo e a volte la banalità e la quotidianità non sono assimilabili alla rassegnazione ma ci deve essere sempre e comunque un motore in fondo che suscita interesse, complicità, voglia di stare insieme nonostante tutti i compromessi raggiunti e raggiungibili, se il motore si ferma, la macchina è inutile, tutto perde significato e si soffre e soprattutto si fa soffrire. Vista dall'esterno, dagli occhi di un unomo è una scelta crudele, in realtà è una decisione di coraggio, un grande segno di rispetto per la persona che hai amato, per il rapporto che hai vissuto e per il senso stesso dell'amore. Nessuno ha diritto di illudire un'altra persona stando ad un gioco che ormai è finito, provando ad accendere un motore spento, facendo finta di niente. Ognuno di noi si merita il massimo di un rapporto o quanto meno quello che c'è di vero, se non ti viene dal cuore, se la fiamma è spenta, continuare sarebbe solo una grande e dolorosa bugia!
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Vecchio 18-10-2006, 16.31.59   #6
falbala48
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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Vorrei sapere, soprattutto dalle donne, come fanno a vedere chiaramente (in intricate storie d'amore ad esempio) quale è la soluzione giusta da adottare e quando è venuto il momento di dire basta? Una fine assoluta e definitiva, che non conosce ripensamenti, con cui si chiudono rapporti tormentati, che sembravano non dover finire mai, che sembravano destinati a splendidi sviluppi e che invece si interrompono bruscamente. Non mi riferisco al caso in cui la donna si innamora di un altro, ma al caso in cui la decisione viene assunta senza altri condizionamenti esterni.

come non parlare di condizionamenti esterni in un rapporto di coppia? cosa intendi per esterni ?
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Vecchio 18-10-2006, 16.37.16   #7
acquario69
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sono una donna e ho già detto basta proprio nel modo in cui tu hai spiegato. Perchè? Perchè abbiamo un'innata tendenza alla perfezione, perchè sognamo sempre e comunque e soprattutto perchè non concepiamo nella nostra vita il vocabolo" rassegnazione". Ok in un rapporto vero bisogna scendere a compromessi, accettare che la realtà non collimi proprio con i nostri sogni, oggettivamente la perfezione non esiste, verissimo e a volte la banalità e la quotidianità non sono assimilabili alla rassegnazione ma ci deve essere sempre e comunque un motore in fondo che suscita interesse, complicità, voglia di stare insieme nonostante tutti i compromessi raggiunti e raggiungibili, se il motore si ferma, la macchina è inutile, tutto perde significato e si soffre e soprattutto si fa soffrire. Vista dall'esterno, dagli occhi di un unomo è una scelta crudele, in realtà è una decisione di coraggio, un grande segno di rispetto per la persona che hai amato, per il rapporto che hai vissuto e per il senso stesso dell'amore. Nessuno ha diritto di illudire un'altra persona stando ad un gioco che ormai è finito, provando ad accendere un motore spento, facendo finta di niente. Ognuno di noi si merita il massimo di un rapporto o quanto meno quello che c'è di vero, se non ti viene dal cuore, se la fiamma è spenta, continuare sarebbe solo una grande e dolorosa bugia!

mi chiedo due cose dopo aver letto il tuo intervento..la prima riguarda il fatto che"prima" si amasse una persona e poi di colpo non si ama piu,quindi ce' da pensare che in realta questa persona amata"prima" in realta non si e' mai amata veramente altrimenti non ci sarebbe stato il cambiamento repentino,che a sua volta indica un infatuazione e un idealizzazione,(..perche sognamo sempre e comunque...)
la seconda come conseguenza della prima e' che inevitabilmente si va da un infatuazione a un altra,perche l'amore inteso in senso idiallico,quindi idealizzato,non puo esistere se non nelle favole di cenerentola..infatti,finito il carburante(come dici tu) il motore si spegne e si sa il carburante prima o poi finisce per tutti..ma si puo rimanere fermi?! no naturalmente,si trova un nuovo rifornitore e cosi si prosegue,di bugia in bugia...
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Vecchio 18-10-2006, 16.39.57   #8
vagabondo del dharma
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sono una donna e ho già detto basta proprio nel modo in cui tu hai spiegato. Perchè? Perchè abbiamo un'innata tendenza alla perfezione, perchè sognamo sempre e comunque e soprattutto perchè non concepiamo nella nostra vita il vocabolo" rassegnazione". Ok in un rapporto vero bisogna scendere a compromessi, accettare che la realtà non collimi proprio con i nostri sogni, oggettivamente la perfezione non esiste, verissimo e a volte la banalità e la quotidianità non sono assimilabili alla rassegnazione ma ci deve essere sempre e comunque un motore in fondo che suscita interesse, complicità, voglia di stare insieme nonostante tutti i compromessi raggiunti e raggiungibili, se il motore si ferma, la macchina è inutile, tutto perde significato e si soffre e soprattutto si fa soffrire. Vista dall'esterno, dagli occhi di un unomo è una scelta crudele, in realtà è una decisione di coraggio, un grande segno di rispetto per la persona che hai amato, per il rapporto che hai vissuto e per il senso stesso dell'amore. Nessuno ha diritto di illudire un'altra persona stando ad un gioco che ormai è finito, provando ad accendere un motore spento, facendo finta di niente. Ognuno di noi si merita il massimo di un rapporto o quanto meno quello che c'è di vero, se non ti viene dal cuore, se la fiamma è spenta, continuare sarebbe solo una grande e dolorosa bugia!

Ecco, mi aspettavo una risposta del genere. Hai dato la spiegazione più giusta di questo comportamento che, secondo me, è più femminile che maschile. C'entra anche la parola "coraggio", hai ragione. Quello che però sembra stonare in questo modo di vedere le cose è l'assoluta convinzione che, quella presa, sia la decisione giusta. E' giusta rispetto ad un "progetto" che si ridefinisce, si ridiscute, si reimposta, credendo di farlo per il meglio, ma se la vita, poi, ti smentisce? Se quella decisione, che sembra giusta rispetto solo al tuo modo di vedere, si rivela sbagliata per il bene tuo e per quello dell'altro? Spesso, secondo me, c'è anche una forte impronta egoistica dietro un atteggiamento del genere. E il tempo spesso rivela questa falla nel modo di agire assoluto e deciso. Ma credo che sia una grande capacità quella di capire in un momento preciso che le cose non vanno e che bisogna cambiare
registro. Io, anche quando le cose vanno male, non riesco ad avere una precisa percezione di quello che sta accadendo. Mi fido dei dubbi, mai delle mie certezze...
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Vecchio 18-10-2006, 19.53.27   #9
schebi
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mi chiedo due cose dopo aver letto il tuo intervento..la prima riguarda il fatto che"prima" si amasse una persona e poi di colpo non si ama piu,quindi ce' da pensare che in realta questa persona amata"prima" in realta non si e' mai amata veramente altrimenti non ci sarebbe stato il cambiamento repentino,che a sua volta indica un infatuazione e un idealizzazione,(..perche sognamo sempre e comunque...)
la seconda come conseguenza della prima e' che inevitabilmente si va da un infatuazione a un altra,perche l'amore inteso in senso idiallico,quindi idealizzato,non puo esistere se non nelle favole di cenerentola..infatti,finito il carburante(come dici tu) il motore si spegne e si sa il carburante prima o poi finisce per tutti..ma si puo rimanere fermi?! no naturalmente,si trova un nuovo rifornitore e cosi si prosegue,di bugia in bugia...

Acquario 69,
cercherò di risponderti: l'amore non è una cosa così assoluta ed eterna purtroppo, nella mia esperienza amare veramente una persona significa essere in due sempre comunque e se ad un certo punto ti trovi da solo non vuol dire che l'amore è per forza finito ma sicuramente ha assunto una nuova dimensione perchè non dimentichiamoci, amore non è solo passione, sessualità è anche rispetto, condivisione, coesione, complicità, se vengono a mancare questi aspetti, tutti o solo alcuni, ti trovi davanti ad un bivio, o continui facendo leva sul sentimento puro, sui ricordi, o trovi con comunicazione e volontà reciproche, l'anello debole della catena, oppure decidi in modo più drastico e definitivo. Io ho parlato di coraggio perchè davanti ad una silime situazione si soffre perchè si ama ancora ma bisogna decidere a priori cosa si vuole da un rapporto e quanto siamo disposti a scendere a compromessi. Personalmente non amo molto la scala dei grigi e detesto i bicchieri mezzi pieni. Visto che stiamo insieme per scelta, che ad unirci è un sentimento e stare insieme deve essere un piacere e una volontà, se tutto si trasforma in battaglia, sacrificio, sofferenza o peggio, indifferenza, allora perchè soffrire in due? Amore è anche rispetto e se ho un minimo di rispetto nei confronti di chi amo e ho amato e della storia vissuta insieme è mio dovere e suo diritto sapere che qualcosa è cambiato e poi sarà una scelta comune provare a rimediare ma se, come ripeto, sei da solo, allora si taglia e la sofferenza diventa costruttiva e non fine a sè stessa.
Mi dispiace se ti sono sembrata superficiale con l'esempio, forse non troppo calzante, del motore e del carburante, il vero significato era che un rapporto si costruisce e si trasforma nelle sue sfaccettature di giorno in giorno in due, così il carburante non finisce mai e l'amore non si esaurisce. Se il rapporto prosegue per inerzia un giorno ti svegli e ti senti sterile perchè stai seminando in un terreno arido e se nessuno ci mette un po' d'acqua non nascerà neanche un germoglio. L'amore è costruire insieme passando dalla passione, all'affetto, dalla novità alla routin, mettendo in preventivo momenti facili e alcuni meno facili ma una cosa che non deve mancare mai da entrambi è la volontà di andare avanti. L'uomo, scusa se tendo a generalizzare, una volta raggiunto il traguardo di un rapporto stabile, è meno esigente e tende più facilmente ad accettare a farsi fagocitare dall'abitudine, noi donne, forse perchè geneticamente più complicate, o come dite voi "rompicoglioni", siamo più cervellotiche più attente ai dettagli, più difficili da appagare perchè più esigenti e forse, egoisticamente se vuoi, ma più sincere!
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Vecchio 18-10-2006, 20.02.26   #10
schebi
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Ecco, mi aspettavo una risposta del genere. Hai dato la spiegazione più giusta di questo comportamento che, secondo me, è più femminile che maschile. C'entra anche la parola "coraggio", hai ragione. Quello che però sembra stonare in questo modo di vedere le cose è l'assoluta convinzione che, quella presa, sia la decisione giusta. E' giusta rispetto ad un "progetto" che si ridefinisce, si ridiscute, si reimposta, credendo di farlo per il meglio, ma se la vita, poi, ti smentisce? Se quella decisione, che sembra giusta rispetto solo al tuo modo di vedere, si rivela sbagliata per il bene tuo e per quello dell'altro? Spesso, secondo me, c'è anche una forte impronta egoistica dietro un atteggiamento del genere. E il tempo spesso rivela questa falla nel modo di agire assoluto e deciso. Ma credo che sia una grande capacità quella di capire in un momento preciso che le cose non vanno e che bisogna cambiare
registro. Io, anche quando le cose vanno male, non riesco ad avere una precisa percezione di quello che sta accadendo. Mi fido dei dubbi, mai delle mie certezze...

E' molto stonato hai ragione, perchè non c'è alcuna convinzione, nessuna certezza, solo la consapevolezza che così non va e poi un salto nel buio con tutto quello che potrà comportare. Ho sempre sostenuto che sia meglio vivere di rimorsi piuttosto che rimpianti. L'egoismo è umano perchè umano è il desiderio di felicità e la voglia di stare bene, il salto nel buio è al 50% , certo ti puoi pentire, la decisione si può rivelare sbagliata ma comunque il solo fatto che ci sia stata una molla che ti abbia portato da una simile conclusione significa comunque che tutto quello che credevi fosse stato costruito e che dovesse durare in eterno aveva una falla, e le cuciture prima o poi cedono quindi..... e se andasse meglio, per entrambi? Non ti sembra molto più egoistico tenere legata a te una persona pur non essendo più felice con lei, pensi che nonostante tutto lei non lo avverta, pensi di poter far finta di niente? magari aspettare l'elemento esterno che faccia scattare la molla per trovarti una giustificazione più plausibile? E se la persona giusta per entrambi fosse lì dietro alla porta quale atto d'egoismo sarebbe non permettere anche all'altra persona di stare meglio. Qundo si chiude una porta, magari si apre un portone....... E se non sarà così , comunque è giusto assumersi le responsabilità delle proprie decisioni altrimenti l'egoismo diventa ipocrisia.
schebi is offline  

 



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