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 Riflessioni sul Senso della Vita - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica


Vecchio 02-07-2014, 06.26.54   #91
acquario69
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Riferimento: che senso ha ?

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Originalmente inviato da Beni91
Buonasera cara amica! Mi permetto, nel contempo scusandomi, di rivolgermi a te con un pizzico di confidenza che per me risulta in questo momento del tutto istintiva. Mi sono da poco iscritta al forum e cominciando a curiosare sono capitata nel tuo post; leggendolo mi sono sentita in qualche modo rincuorata di non essere poi così sola in questa landa di infiniti, malinconici e deprimenti pensieri.

Ne faccio più o meno di identici, mi sento ogni giorno più inadeguata del precedente nella tediosa quotidianità, mi rapiscono senza preavviso così molteplici e così contrastanti sentimenti che quasi rimango stupita dall'inerzia della mia persona nell'affrontarli.
Credo di essere perfettamente al corrente dell'oscura fonte (o meglio: delle oscure fonti) del mio senso di inadeguatezza e te ne farò partecipe, sperando che la cosa ti possa interessare e chissà, magari aiutare.

Il fatto che io mi ponga ogni giorno miliardi di domande in qualsiasi ambito è una virtù che io stessa proclamo tale a costo di peccare di superbia; sono severamente convinta che porsi tante domande sia davvero l'esplicazione dell'essere umano inteso come tale. Questo virtuosissimo meccanismo mi ha però condotta in un opprimente circolo vizioso. Il fatto che ogni domanda sia lecita non vuol dire necessariamente che anche le risposte che ci si danno siano altrettanto vere. In dialetto marchigiano, nonchè il mio volgarissimo dialetto , il concetto sopra esposto prenderebbe il nome di "pippe mentali", che con più eleganza definiremmo paranoie.
Il fatto che io abbia accettato, malgrado gli effetti collaterali di un'eccessiva riflessione nella vita quotidiana, di essere una testa gravida di domande e curiosità mi ha portata, con una piccola spinta d'accelerazione provocata dal mio notevole ego (uno dei miei più grandi difetti), a credere che anche le risposte contemplate dalla mia stessa mente fossero assolutamente vere tradendo il principio stesso per cui mi ero inizialmente posta la domanda...

chi mai si farebbe una domanda con la sicurezza dell'assoluta veridicità della risposta che successivamente si darà? Un pazzo dico io... ma lo dico con il senno di poi...

conclusione:se mi faccio troppe domande e sono troppo sicura delle risposte, sarò chiusa ad ogni altra manifestazione della verità....ed inizierò ad odiare chi per esempio di domande non se ne pone....scordando che anche quello è un punto di vista valido e relativamente vero.

fammi sapere che ne pensi!


una domanda può nascere spontanea..? forse si,forse no,ma questo sarebbe un altro discorso..
(tra l'altro..ma esiste veramente quella persona che non se ne sia mai fatta almena una in vita sua?)
ad ogni modo..
magari succede che da una domanda anziché trovare risposta,ne vengano fuori altre e così via…(chissa se non sia proprio questo il senso…un po come se quello che veramente conta non e' la meta ma il cammino) poi riflettevo pure sul fatto che se esiste una domanda dev'esserci contenuta in essa anche la risposta e viceversa,non credo che possa esistere una ad esclusione dell'altra,secondo me sarebbero due facce della stessa medaglia,come credo che questo sia un "concetto" che può essere esteso a tutti i livelli del nostro piano esistenziale

aggiungerei pure il fatto,che a forza di non pensare e di ridurre tutto al mero relativismo,vuol dire che i poteri forti hanno vinto,anzi stravinto! perché abbiamo dato (attraverso questo atteggiamento del "nulla") la nostra libertà in cambio della schiavitù convinti pure del contrario!

----------------------

L'individuo e' talmente in difficolta quando si trova faccia a faccia con una cospirazione così enorme che non può credere che esista
J.Edgar Hoover (ex direttore dell'FBI)
(aforisma tratto dal libro (di cui consiglio la lettura) "Rivoluzione non autorizzata"

Ultima modifica di acquario69 : 02-07-2014 alle ore 11.37.23.
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Vecchio 02-07-2014, 07.02.22   #92
altamarea
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Riferimento: che senso ha ?

Buongiorno Beni,
sono un relativista perciò aperto alle opinioni altrui.

“Manifestazione della verità” ? Cos’è la verità ?

Quid est veritas ? L’evangelista Giovanni racconta l’improbabile dialogo tra Ponzio Pilato e Gesù e dice che il prefetto della Giudea chiese a Cristo: “Che cosa è la verità ?” (18, 38). Ma non ebbe risposta ! Dopo più di duemila anni ce lo domandiamo anche noi: che cos’è la verità ?

Per i cristiani è Gesù la “verità” ! Egli è considerato dai credenti il messia, il figlio di Dio e Dio stesso che si è “incarnato” per annunciare gli "arcana caelorum" (dei verbum), la volontà di Dio.

E’ possibile definire la verità ? No, perché la verità può essere soggettiva, oggettiva, relativa o assoluta.

La ricerca della verità è collegata anche alla ricerca del senso della vita, del significato della nostra temporanea esistenza.

Cos'è per te il senso della vita ?
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Vecchio 02-07-2014, 11.07.46   #93
Duc in altum!
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** scritto da altamarea:

Citazione:
Quid est veritas ? L’evangelista Giovanni racconta l’improbabile dialogo tra Ponzio Pilato e Gesù e dice che il prefetto della Giudea chiese a Cristo: “Che cosa è la verità ?” (18, 38). Ma non ebbe risposta ! Dopo più di duemila anni ce lo domandiamo anche noi: che cos’è la verità ?


No, non aspettò la risposta (Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. - Gv 18, 38), cosa ben diversa!

Così come dopo piu' di duemila anni in tanti ancora non aspettano la risposta, pensando già di possederla.


Pace&Bene

** scritto da altamarea:

Citazione:
E’ possibile definire la verità ? No, perché la verità può essere soggettiva, oggettiva, relativa o assoluta.

Ognuno puo' definirla o concepirla come meglio desidera, ma è impossibile non viverla.
E' allora che uno si accorge se la scommessa personale è fondata sulla menzogna o sulla verità, e nessuno puo' esentarsi da questo giudizio.


Pace&Bene
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Vecchio 02-07-2014, 11.31.59   #94
acquario69
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Riferimento: che senso ha ?

Citazione:
Quid est veritas? L’evangelista Giovanni racconta l’improbabile dialogo tra Ponzio Pilato e Gesù e dice che il prefetto della Giudea chiese a Cristo: “Che cosa è la verità ?” (18, 38). Ma non ebbe risposta ! Dopo più di duemila anni ce lo domandiamo anche noi: che cos’è la verità ?

Voglio provare a dare un interpretazione a questo passo qui sopra…

forse Gesu non disse niente perché la VERITA' non e' comunicabile almeno a parole…se avesse risposto,avrebbe così negato la Verita stessa!

da un altra parte del mondo un certo Lao Tzu disse:
Il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao, il nome che si può pronunciare non è l'eterno nome. Senza nome è l'origine del cielo e della Terra. Con un nome è la Madre delle innumerevoli creature. Eternamente privo di desideri puoi coglierne il mistero. Eternamente desiderando puoi coglierne le manifestazioni. Questi due nomi indicano la stessa cosa: è l'oscuro, oscurità nell'oscurità, la porta di tutti i misteri.

..le apparenze ingannano sempre!
acquario69 is offline  
Vecchio 02-07-2014, 11.47.52   #95
FMJ
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Riferimento: che senso ha ?

[quote=Duc in altum!]** scritto da FMJ:

Citazione:
Come organismo biologico isolo in base alla mia biologia dei concetti (non gli eventi, poiché alcuni sono fuori dal nostro controllo), ma come essere in possesso di una coscienza le mie scelte vanno oltre i significati mancanti e limitati alla biologia, scelte che sì danno un senso alla mia vita: l'amore (senso per tutti).

Anche un concetto è un "evento", frutto della tua organizzazione, o no? O proviene dall'esterno? Gli eventi che isoli dal loro dominio, sono il frutto dei tuoi costrutti, delle tue distinzioni.

Citazione:
Vincolato, ma chi decide è la mia anima, in virtù del senso oggettivo ed universale dell'esistenza: l'amore (senso per tutti).

Ok. Tu usi il costrutto di "anima" in un dominio diverso dal mio. Nel dominio dei discorsi neuroscientifici, l'anima non esiste, non è un "evento" di una qualche utilità. Cosa anticipo con l'anima sul piano neurologico? Nulla.

Citazione:
E come può essere costruttiva questa alternativa se è fondata sul nulla? Quindi sì che c'entra il relativismo, perché se non c'è un senso per tutti (io dico e credo che sia l'amore), tutto è permesso, tutto è relativo.

Tu costruisci un senso per tutti e lo chiami "amore". Va bene. Hitler lo chiamava "la razza ariana". Lenin lo chiamava "comunismo". Ognuno costruisce il suo. Con conseguenze ovviamente diverse. Come ho detto, le costruzioni si distinguono soprattutto dalle conseguenze che generano. Alla base delle mie costruzioni, ci pongo quel che mi pare: il colore della pelle, il Dio cristiano, gli Dei indiani, Manitù, Satana, i marziani... costruisco il mio mondo e i miei significati che possono essere più o meno condivisi sul piano sociale e viceversa. Il processo di socializzazione è anche il fare proprie delle costruzioni sociali.

Citazione:
Come non posso uscire?...io evado quotidianamente costruendo sull'empatia, nel beneficio collettivo, per la carità.
L'evoluzione della specie ha un fondamento unico ed oggettivo: o è data per Caso o l'ha voluta Dio, quindi già non siamo più nel campo del relativismo, ma della Fede, e quindi anche tu (se desideri) ne puoi uscire (come insegna la storia).

L'empatia, la carità, il beneficio collettivo, sono TUE costruzioni. Dio è una TUA costruzione ed infatti, esistono tantissimi Dei e molti altri ne verranno. Tu puoi decidere che il TUO Dio è più VERO di quello degli altri ma anche questa è una TUA costruzione. La Fede è proprio il pensare che una TUA costruzione sia più vera delle altre costruzioni. Il TUO Dio più VERO di quello degli altri.
Sono tutte costruzioni, non VERITA'. Questo non significa che una cosa valga l'altra dato che alcune costruzioni non funzionano, inoltre, costruzioni diverse hanno conseguenze diverse.

FMJ
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Vecchio 02-07-2014, 16.19.28   #96
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Riferimento: che senso ha ?

** scritto da FMJ:

Citazione:
Ok. Tu usi il costrutto di "anima" in un dominio diverso dal mio. Nel dominio dei discorsi neuroscientifici, l'anima non esiste, non è un "evento" di una qualche utilità. Cosa anticipo con l'anima sul piano neurologico? Nulla.

Ma accettare la teoria dei discorsi neuroscientifici è possibile solo per "fede" (cosa che tu affermavi, in un altro riferimento, non ti riguardasse: E' un salto che non mi sento, almeno per ora, di fare.), poiché non possiede la sicurezza scientifica dell'inesistenza dell'anima.
Quindi non è che abbiamo "domini" diversi, ma differente credo.




Citazione:
Tu costruisci un senso per tutti e lo chiami "amore". Va bene. Hitler lo chiamava "la razza ariana". Lenin lo chiamava "comunismo". Ognuno costruisce il suo. Con conseguenze ovviamente diverse. Come ho detto, le costruzioni si distinguono soprattutto dalle conseguenze che generano. Alla base delle mie costruzioni, ci pongo quel che mi pare: il colore della pelle, il Dio cristiano, gli Dei indiani, Manitù, Satana, i marziani... costruisco il mio mondo e i miei significati che possono essere più o meno condivisi sul piano sociale e viceversa. Il processo di socializzazione è anche il fare proprie delle costruzioni sociali.

E ci credo che le conseguenze sono diverse, come si puo' paragonare l'Amore (ancora unica verità non smentita) col comunismo (abbattuto nel 1989) o con la razza ariana (l'adorazione dell'Ego).
Tu confermi, con la tua dottrina, che le scelte ci separano ("ognuno costruisce il suo"), e quindi il senso della vita diventa diverso, ma è solo la fede comune che ci unisce, rendendo, successivamente, forse, assoluto per tutti il senso della vita.



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L'empatia, la carità, il beneficio collettivo, sono TUE costruzioni. Dio è una TUA costruzione ed infatti, esistono tantissimi Dei e molti altri ne verranno. Tu puoi decidere che il TUO Dio è più VERO di quello degli altri ma anche questa è una TUA costruzione. La Fede è proprio il pensare che una TUA costruzione sia più vera delle altre costruzioni. Il TUO Dio più VERO di quello degli altri.
Sono tutte costruzioni, non VERITA'. Questo non significa che una cosa valga l'altra dato che alcune costruzioni non funzionano, inoltre, costruzioni diverse hanno conseguenze diverse.

Esatto, hanno conseguenze diverse, ma non risulta ancora, né scientificamente, né psicologicamente, che distribuendo amore per il prossimo (e non per l'Io), ed il senso della vita che da esso deriva, si abbia generato orrore, tristezza o morte.


Inoltre sono d'accordo che potenzialmente sono tutte non verità, ma è pur vero che una ed una soltanto alla fine si eleverà come Assoluta e per tutti.
Nel frattempo scommettiamo la nostra esistenza e diamo un senso alla nostra vita, tanto i risultati già sono visibili, la crisi è culturale, morale, spirituale, e mai economica.


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Vecchio 02-07-2014, 16.37.14   #97
Beni91
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Thumbs up Riferimento: che senso ha ?

Buonasera altamarea ! Premettendo che la domanda che mi hai appena posto non risulta essere fra le più semplici, proverò comunque a risponderti.

Per quanto riguarda la concezione di "verità" anch'io senz'altro mi pongo, una volta escluso l'ambito religioso, in una concezione relativistica di tale, ma non assolutisica.
Dal mio punto ci sono dei principi innati,peculiari, essenziali...se vogliamo "naturali" che pongono un limite oltre il quale l'appello al relativismo risulterebbe quanto meno inadeguato. Chi li stabilisce? La "ratio" umana stessa, se è vero che siamo gli unici animali dotati di intelligenza sarà altrettanto vero asserire che solo noi nel mondo siamo qualificati ricercatori della verità. Attenzione non sto assolutamente traendo, né ho intenzione di farlo, la conclusione per cui l'uomo è anche l'unico "inventore" (inteso come scopritore) della verità.
D'altro canto solo l'uomo possiede quelle caratteristiche potenzialmente idonee a concepire la verità, essendo l'unico dotato del ragionamento logico.

Per quanto concerne l'altra domanda, o meglio "domandona" ti rispondo che nel più libero relativismo ognuno di noi dovrebbe interrogarsi su quale sia per lui il senso della vita costantemente, in ogni scelta, in ogni bivio, in ogni avventura, nella quotidianità come nel tedio e comportarsi di conseguenza, per raggiungere il proprio scopo e lasciare una buona traccia di sé nl mondo.

Sebbene in estrema sintesi, spero di averti risposto!
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Vecchio 02-07-2014, 23.15.29   #98
altamarea
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Il poeta e mistico persiano Jalāl al-Dīn Rūmī, più conosciuto come Mevlana Rumi (1207 – 1273) scrisse questo aforisma:

"La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe.
Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine,
credette di possedere l'intera verità".


Questa proposizione del sufista Rumi vuol evidenziare che la verità individuale è come un frammento dello specchio intero. Per motivi biologici e psicosociali l’individuo percepisce se stesso e l’ambiente che lo circonda in modo frammentario, perciò deve aprirsi alle opinioni altrui senza chiudersi in una pretesa di verità separata, deve accogliere il frammento di “specchio” che gli altri ci possono offrire.

Tramite il dialogo si possono capire i limiti della propria verità. Ma alla base del dialogo ci deve essere il reciproco rispetto, l’assertività e non la sopraffazione, anche se le premesse sono diverse e divergenti.
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Vecchio 03-07-2014, 13.53.28   #99
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[quote=Duc in altum!]** scritto da FMJ:

Citazione:
Ma accettare la teoria dei discorsi neuroscientifici è possibile solo per "fede" (cosa che tu affermavi, in un altro riferimento, non ti riguardasse: E' un salto che non mi sento, almeno per ora, di fare.), poiché non possiede la sicurezza scientifica dell'inesistenza dell'anima.
Quindi non è che abbiamo "domini" diversi, ma differente credo.

Sono d'accordo con te: anche le neuroscienze richiedono l'assunzione, il presupposto di un qualcosa, un "atto di fede". Su questo, hai ragione e vale per qualunque altra "costruzione". Quando io dico che non mi sento di compiere un salto nella direzione della fede, intendo dire che non mi sento di costruire l'esistenza su un piano fenomenico religioso.

Citazione:
E ci credo che le conseguenze sono diverse, come si puo' paragonare l'Amore (ancora unica verità non smentita) col comunismo (abbattuto nel 1989) o con la razza ariana (l'adorazione dell'Ego).
Tu confermi, con la tua dottrina, che le scelte ci separano ("ognuno costruisce il suo"), e quindi il senso della vita diventa diverso, ma è solo la fede comune che ci unisce, rendendo, successivamente, forse, assoluto per tutti il senso della vita.

Sì, le nostre "costruzioni" vanno giudicate dalle conseguenze e non dal contenuto di "verità" che non hanno, se non nel senso di costruirle come se fossero "verità". La condivisione della quale parli tu, per me, è il costruzionismo sociale ovvero il condividere una particolare costruzione.

Citazione:
Esatto, hanno conseguenze diverse, ma non risulta ancora, né scientificamente, né psicologicamente, che distribuendo amore per il prossimo (e non per l'Io), ed il senso della vita che da esso deriva, si abbia generato orrore, tristezza o morte.

Infatti, io non l'ho mai detto. Dal mio punto di vista, tu proponi una certa "costruzione" con certi "significati", sostenendo che con questa costruzione e con quei significati, le conseguenze saranno di un certo tipo. E' possibile. Non posso di certo essere io a smentire la tua tesi.

Citazione:
Inoltre sono d'accordo che potenzialmente sono tutte non verità, ma è pur vero che una ed una soltanto alla fine si eleverà come Assoluta e per tutti. Nel frattempo scommettiamo la nostra esistenza e diamo un senso alla nostra vita, tanto i risultati già sono visibili, la crisi è culturale, morale, spirituale, e mai economica.

E chi te lo dice che una e una soltanto si eleverà a costruzione assoluta? La storia ci insegna che non è mai stato così. Ci sarà sempre qualcuno che costruisce le cose in maniera diversa da te e da tutti gli altri.
Condivido l'idea che la crisi sia culturale, morale, spirituale e mai economica. Viene offerta quotidianamente una costruzione di crisi come "crisi economica" il che, conduce a certe conseguenze... la cosa che affermi è un ottimo esempio di come si possano costruire diversamente gli "eventi" e di come queste diverse costruzioni conducano a conseguenze diverse. La storia del mondo, in fin dei conti, non è altro che una lotta tra diverse "costruzioni", ognuna ritenuta più vera dell'altra o producente conseguenze più interessanti.

FMJ
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Vecchio 03-07-2014, 14.07.01   #100
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Citazione:
Originalmente inviato da altamarea
Il poeta e mistico persiano Jalāl al-Dīn Rūmī, più conosciuto come Mevlana Rumi (1207 – 1273) scrisse questo aforisma:

"La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe.
Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine,
credette di possedere l'intera verità".


Questa proposizione del sufista Rumi vuol evidenziare che la verità individuale è come un frammento dello specchio intero. Per motivi biologici e psicosociali l’individuo percepisce se stesso e l’ambiente che lo circonda in modo frammentario, perciò deve aprirsi alle opinioni altrui senza chiudersi in una pretesa di verità separata, deve accogliere il frammento di “specchio” che gli altri ci possono offrire.

Tramite il dialogo si possono capire i limiti della propria verità. Ma alla base del dialogo ci deve essere il reciproco rispetto, l’assertività e non la sopraffazione, anche se le premesse sono diverse e divergenti.

Premesso che l'idea di una verità è anch'essa una costruzione e quindi ognuno possiede, eventualmente, un pezzo di "costruzione della verità soggettiva" e non la "verità", bisogna anche dire che ogni costruzione produce delle conseguenze. A queste bisogna prestare la massima attenzione. Se io costruisco la natura come oggetto passivo al servizio dell'uomo, probabilmente la sfrutterò e devasterò completamente. Se la mia "verità" è che "la natura è un oggetto da sfruttare", agirò di conseguenza, coerentemente con questa costruzione. Per un altro, magari, "la natura è vita, fonte di benessere per l'uomo, da rispettare" e farà cose diverse con conseguenze diverse, avendo una verità diversa.

Io mi chiedo: come dialogare con chi, nelle sue costruzioni, include anche la possibilità di imporre la sua "verità" con la violenza?

FMJ
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