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 Riflessioni sul Senso della Vita - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica


Vecchio 03-08-2012, 11.36.13   #1
Aldo Giustrami
Ospite
 
Data registrazione: 02-08-2012
Messaggi: 4
Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate.


Nella privata atmosfera di una casa di campagna , due vecchi conoscenti, trattano ormai da ore di una questione irrisolta da tempo.

ISO: Benchè la notte sia lunga caro ospite, sembra che tutte non possano esserlo abbastanza per questo argomento.

SEN: Trovo che in parte la tua conclusione sia saggia, come di consueto compagno mio , ma a ben pensarci non credo tu sia
completamente nel giusto , credo la soluzione sia da tempo a nostra portata di mano , ma solo la noia e la voglia di
fare bei discorsi ci spinga cosi lontano.

ISO: Come, spiegati meglio?? tu sostieni ora onestamente di aver la soluzione sotto il mantello , e di questo non parli?

SEN: Non Io , ma entrambe dovremmo conoscerla , visto la comunanza di certe nostre esperienze e visioni.

ISO: Ma credimi, non riesco davvero a capire dove tu stia andando a parare, e da quando c'era il maestro che se ne parla senza soluzione!

SEN: Esatto , è qui che vado a parare , il maestro la soluzione l'ha prima disegnata , e poi praticata .

ISO: E' mai possibile che io sia cosi cieco da non vedere , e sordo da non comprendere ciò a cui tu ti riferisci ?

SEN: Non credo tu sia ne l'uno ne l'altro , ma stai forse sottovalutando le tue capacità .

ISO: Se è vero quel che dici , lo credo bene anch'io! Ma forse tu, che sembri saperlo cosi lucidamente... non avrà mica a che fare con i lacedemoni ??

SEN: Certamente vi ha qualcosa a che fare .

ISO: Forse la continenza? L'altruismo ? Il coraggio ? orsù dimmi cosa, non riesco a focalizzarlo ..

SEN: Quel che hai detto è sicuramente della massima importanza, cercare la virtù è però un obiettivo costante e non invece il fine ultimo .
Per intenderci Isocrate, la virtù non è fine a se stessa .

ISO: Quale altro segreto celano allora i tanto apprezzati lacedemoni?

SEN: Nessuno in verità , Socrate come tu ben sai aveva una grande ammirazione per il loro ordinamento , e nel possibile vi si uniformava , ma neanche qui stà la verità ,
il maestro infatti per quanto ammirasse gli spartiati , non era uno di loro , e questo volge a suo favore , la filosofia era per lui tuttto .
E ti dirò , come sai già , ho preso quella strada che in parte al maestro sarebbe piaciuta , e ti dico , l'ho fatto a modo suo , come se fossi stato lui .
E questo .. mi ha grandemente giovato , e fatto comprendere le ragioni per cui ti parlo in siffatta maniera .

ISO: Tu mi fai impazzire sai ? Adesso sei più enigmatico di Socrate per zeus! Nella mano hai un obolo , per favore fammelo ammirare almeno per un secondo , non essere avido come un cretese .

SEN: Io , posso darti delle parole , posso darti un obolo ma non con questo renderti ricco .

ISO: Mi basterà lo giuro ! Almeno toglierà un pò di tenebra da questo mistero .

SEN: Se è questo che vuoi , io per tè lo farò volentieri , ma ricorda , se non sarai pronto per raccogliere il seme , nessun frutto fiorirà , è dirai che il seme era sterile , e questo non può giovarti .
Spero quindi che già ad ora anche se non lo credo , tu sia terreno fertile e rigoglioso .
Socrate visse una vita coraggiosa, modesta e improntata a curiosità e amore per il vero .
E tutto in Socrate era preparazione per una rivelazione , il suo demone lo guidava in questo .
Alla fine ebbe una luminosa fine , scelse quando morire , quella è la sua massima comprensione del vivere , e lui ci ha insegnato questo io credo , La vita è un esercizio di Morte .

Il segreto della vita , è saper morire .

ISO: Sei saggio Senofonte , Io sono nella grotta a veder miraggi e ombre , ma tu , tu mi hai disvelato la possibilità della luce, non la capisco ed in questo avevi ragione,
ma io te ne ringrazio .

tratto da : http://filosofiche.forumfree.it/?t=62561986
Aldo Giustrami is offline  
Vecchio 14-08-2012, 07.43.44   #2
jador
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Quindi dobbiamo imparare a considerare il suicidio non più come un gesto estremo, frutto della disperazione, che lascia non di rado altrettanta disperazione, ma una lezione di vita, un esempio da seguire?
jador is offline  
Vecchio 16-08-2012, 18.58.47   #3
Aldo Giustrami
Ospite
 
Data registrazione: 02-08-2012
Messaggi: 4
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Impostato cosi il discorso perde gran parte del significato più concreto, mi spiego :

Il suicidio o comunque la scarsa preoccupazione nei confronti della vita biologica , è una questione di scelta interiore basata su una propria razionalità, non una mera questione di egoismo o banale disperazione.

Quanti "disperati" sono attaccati alla vita in maniera a dir poco assoluta ? la maggior parte , ma pare che il suicidio si una scelta basata su una diversa concezione (non sempre s'intende) , e che non sia dato a tutti di perseguirla , sicuramente al contrario di quanto si sostiene oggi , è una scelta coraggiosa .

Lezione di vita , non direi , è un modo di vita , e preciso , non basato sull'idea del suicidio , ma solo sul ridimensionamento del concetto vita , e sulla presa di coscienza circa il fine ultimo , che comunque vada porta al momento del trapasso .

Insomma un modo più fluido e differente nell'impostarsi al vivere quotidiano , non temendo che sia l'ultimo giorno o che si abbia qualcosa di lasciato incompiuto , ma non un vivere alla giornata , ma un vivere schietto e risoluto in pace con se stessi e con la propria immagine futura o passata .
Aldo Giustrami is offline  
Vecchio 18-08-2012, 10.08.20   #4
jador
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

da:
Platone - Apologia di Socrate
XXXIII - L’UOMO GIUSTO NON HA NULLA DA TEMERE DALLA MORTE
E dovete sperare bene anche voi, o giudici, dinanzi alla morte e credere fermamente che a colui che è buono
non può accadere nulla di male, nè da vivo nè da morto, e che gli Dei si prenderanno cura della sua sorte.

Perche' un uomo che dice ciò si suicida?

Potrebbe apparire un controsenso suicidarsi.
jador is offline  
Vecchio 18-08-2012, 12.24.37   #5
Aldo Giustrami
Ospite
 
Data registrazione: 02-08-2012
Messaggi: 4
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

""Platone - Apologia di Socrate
XXXIII - L’UOMO GIUSTO NON HA NULLA DA TEMERE DALLA MORTE
E dovete sperare bene anche voi, o giudici, dinanzi alla morte e credere fermamente che a colui che è buono
non può accadere nulla di male, nè da vivo nè da morto, e che gli Dei si prenderanno cura della sua sorte.

Perche' un uomo che dice ciò si suicida?

Potrebbe apparire un controsenso suicidarsi.""


Se si considera il suicidio come un termine "naturale" ovvero una morte come un altra , allora il "suicidio" è solo una scelta, la possibilità di scegliere come e quando , e quindi in un certo senso qualcosa di logico , che quanto meno prefigura l'idea di una pace interiore nel senso di scelta veramente voluta .
Quindi avere un rapporto con la morte di tal fatta è segno di libertà , mancanza di vincoli poichè si può sempre scegliere quando smettere di giocare , quando si è sazi .

"L’UOMO GIUSTO NON HA NULLA DA TEMERE DALLA MORTE " , potendo scegliere perchè dovrebbe ?
Aldo Giustrami is offline  
Vecchio 19-08-2012, 10.17.24   #6
jador
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Citazione:
Originalmente inviato da Aldo Giustrami

Se si considera il suicidio come un termine "naturale" ovvero una morte come un altra , allora il "suicidio" è solo una scelta, la possibilità di scegliere come e quando , e quindi in un certo senso qualcosa di logico , che quanto meno prefigura l'idea di una pace interiore nel senso di scelta veramente voluta .
Quindi avere un rapporto con la morte di tal fatta è segno di libertà , mancanza di vincoli poichè si può sempre scegliere quando smettere di giocare , quando si è sazi .

"L’UOMO GIUSTO NON HA NULLA DA TEMERE DALLA MORTE " , potendo scegliere perchè dovrebbe ?


Forse, dico forse, ogni suicida arriva a questo stato d'animo.
Certo non si e' preparato nel corso della vita a saper morire, quindi nel momento in cui gli accade qualcosa di tragico, la disperazione lo coglie, ma e' la prima fase, alla quale segue la pace interiore.
Quindi ogni suicida sceglie liberamente, sciogliendosi da ogni vincolo, e probabilmente arriva a cio' serenamente.
Non lascia trapelare nulla, rimane sereno, lasciando esterrefatti tutti. "Sembrava una persona tanto tranquilla" sovente si sente dire. E probabilmente lo era diventata proprio nel momento in cui aveva deciso di attuare il progetto.
Forse, dico forse, arrivati a questo punto, la morte non la teme piu' nessuno, sia l'uomo giusto, sia l'uomo ingiusto.
Se cosi' non fosse, rimarrebbe a far parte del gruppo di chi minaccia il suicidio o di chi continua a vivere pur desiderando la morte.

Socrate era convinto che gli dei lo proteggessero sia in vita che dopo la morte, e in virtù di questo scegliere la morte mi lascia perplessa.

Con la sua scelta certo rimane coerente ai suoi insegnamenti. Una motivazione fortissima.
Ma forse, dico forse, senza la condanna avrebbe continuato volentieri a vivere.
E questo metterebbe in dubbio la scarsa preoccupazione per la vita biologica.
Ma non lo sapremo mai.
jador is offline  
Vecchio 21-08-2012, 12.29.13   #7
Aldo Giustrami
Ospite
 
Data registrazione: 02-08-2012
Messaggi: 4
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Probabilmente avrebbe continuato a vivere, anche se lo darei praticamente per scontato , a Socrate non dispiaceva la sua normale condizione, ma venuta a mancare quest'ultima decise serenamente di staccare la spina.
""Morale della storia : Come aveva saputo vivere, egli seppe morire .""

(la possibilità di una fuga o dell'esilio non lo interessavano , se la sua patria non lo voleva allora sarebbe andato via, ma non fisicamente , perchè troppo stretto era il suo legame con la patria , con la sua scelta si fece martire e quindi "immortale" agli occhi dei posteri .)
Aldo Giustrami is offline  
Vecchio 22-08-2012, 16.10.54   #8
bobgo
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Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

La morte è senz’altro una situazione limite, di fronte alla quale può scaturire lo slancio esistenziale del singolo che, negando l’esserci, vuole se stesso. Al cospetto dell’inconcepibilità del fatto, può manifestarsi in me l’”esistenza possibile” che, libera, vuol oltrepassare l’esserci per andare oltre. Non come fuga, ma come brama di Verità.

Io voglio me stesso! Costi quello che costi, conscio che le mie speranze di Giustizia e di Bene potrebbero andare deluse, perché la Verità potrebbe essere un’altra, orribile…
Questa ricerca si estrinseca nella decisione, che è pura azione incondizionata in cui si gioca l’eternità, con in vista la morte.
Ed è questo, secondo me, il senso di “vivere per la morte”.

Nel caso di Socrate, tuttavia, ritengo che siamo un passo avanti. In Socrate parla l’“esistenza”, che è libertà. Libertà di tendere al Bene. Ma la libertà non è fine a se stessa, ha invece uno scopo, cioè quello di giungere alla Trascendenza e lì annullarsi. Non vi è libertà in Dio. Ecco, questa è stata secondo me la morte di Socrate.
bobgo is offline  
Vecchio 06-09-2012, 07.41.24   #9
carma
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Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Il segreto della vita , è saper morire .

Per questo da un po' di tempo mi guardo attorno in questo nostro paese di anziani e mi si presenta sempre uno spettacolo desolante ... camminano zombi in carrozzella accompagnati da estranei di cui nemmeno conoscono la lingua e a cui di loro non interessa nulla ... un'atmosfera fantascientifica ... il mio sogno invece è Agapolis, la città dei saggi anziani ... una città nella città, in cui la vecchiaia è vissuta per quello che è veramente l'ultimo tratto del primo gradino dell'infinito cammino della Vita, un tratto denso di sentimenti, di riflessioni, di sguardi profondi ...

PS. Se il mio intervento non è in linea con la riflessione del forum, ditemelo e indicatemene uno giusto, grazie
carma is offline  
Vecchio 16-09-2012, 07.48.18   #10
gyta
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Riferimento: Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate

Saper vivere e saper morire
sono la medesima conoscenza.
La virtù non è il fine
ma il mezzo che giunge al cuore
di quell'unità sostanziale
dove la coscienza ritrovata
è il centro (o il "fine").

Citazione:
La morte è senz’altro una situazione limite,
di fronte alla quale può scaturire lo slancio esistenziale del singolo che,
negando l’esserci, vuole se stesso
(bobgo )

Stupendo!

Ecco il cuore (della questione).
Seppure avrei sostituito "esserci" con "essere".
gyta is offline  

 



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