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 Riflessioni Teosofiche - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica


Vecchio 18-04-2012, 09.34.30   #1
ciro6
AgaeflamO
 
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Data registrazione: 01-03-2008
Messaggi: 76
E' possibile dare una svolta al presente?

Mi collego al discorso
La Teosofia e i problemi mondiali del presente
Tenuto in Ottobre 2011 da
Di Antonio Girardi
e riguardante una
Conferenza tenuta dal dr Girardi in occasione delle celebrazioni per il 180° anniversario della nascita di Helena Petrovna Blavatsky, che si sono svolte dal 23 al 25 giugno 2011 a Dnepropetrovsk (Ucraina), città natale della Blavatsky.

https://www.riflessioni.it/teosofia/p...i-mondiali.htm

Estraggo un suo pensiero e la conclusione della Conferenza

La Storia ci ha dimostrato che la politica e l’economia, le scienze e le religioni di per se stesse non sono state in grado di risolvere i problemi dell’Umanità.

Poi conclude dicendo:
Lascio la conclusione a queste parole tratte da “La Voce del Silenzio" di H. P. Blavatsky:

“Il Sentiero che conduce in alto
è illuminato da una sola fiamma,
dalla fiamma dell’audacia che arde nel cuore.
Più osi, più otterrai.
Più temi, più la luce impallidirà,
ed essa sola può guidare"



Oltre alla già citata Blavatsky il Girardi parla di valori collegati al buddhismo e quindi al Karma e alla Reincarnazione, cita Meister Eckhart e J. Krishnamurti.

Secondo il Girardi oggi, come ieri, è possibile dare una svolta alla storia dimenticandosi di chi o cosa siamo, da una parte e dall'altra invece (come sembra dire per bocca della Blavatsky stessa) si tratterebbe di "osare".



Ora il punto è che parlando di Teosofia non si potrebbe chiamare in gioco soltanto la mente o la mente e le emozioni o la logica o fare a meno di tutto per appellarsi all'anelito alla Luce. Per poter ottenere il massimo da qualunque società in qualunque periodo storico ci vuole una collaborazione tra i principi Razzionali, della Logica ma soprattutto della Spiritualità.
Ora, da come ho letto, la Conferenza verte su valori alti ma che non sfiorano mai lo Spirito, parlando e fanno parlare di filosofia di misticismo. L'unico personaggio a cui ci si poteva appellare in quanto a spirito è Krishnamurti, il quale viene "tirato in ballo" con queste parole:

“Nei segreti recessi della mente la verità è stata messa da parte dai simboli, le parole e le immagini; in essi non c’è alcun mistero, sono soltanto agitazioni del pensiero. Nella conoscenza e nelle azioni che ne derivano c’è meraviglia, apprezzamento e diletto. Ma il mistero è tutt’altra cosa. Non è un’esperienza da individuare, immagazzinare e ricordare. L’esperienza è la morte di quell’incomunicabile mistero; per comunicare hai bisogno di parole, gesti e sguardi, ma per entrare in comunione con “quella cosa", la mente e tutto te stesso devono stare allo stesso livello, allo stesso tempo ed al medesimo grado d’intensità di ciò che è chiamato misterioso. Questo è amore. Con ciò si svela l’intero mistero dell’universo"

Non so voi ma personalmente non riesco a comprendere tutto di Krishnamurti, intendo tutto il passo riportato sopra ma sicuramente da quanto dice si capisce che secondo lui la mente dovrebbe elevarsi fino allo spirito.


Dunque, anche Krishnamurti non ci da la soluzione al problema sollevato in tema, "E' possibile dare una svolta al presente"? laddove la storia (dice il Girardi) non ne sia all'altezza?
Io direi che è possibile ma andrebbero considerati tutti i valori "uomo" e non vivisezionato e servito "a freddo" come fosse un dolce o un gelato.
L'uomo è l'insieme inscindibile di Ragione, Logica e Spirito e laddove si voglia procedere dando importanza ad uno solo di questi valori si peccherebbe davvero di un peccato originale che ingiustamente a volte viene frapposto tra l'uomo e le sue capacità. Quindi l'uomo in effetti può dare una svolta, anche oggi, alla storia ma lo deve fare attraverso la ragione e la logica, considerare questi valori e queste capacità e contestualmente affidare il tutto allo spirito. Questa osmosi, come per definizione non potrà mai essere un passaggio intercettabile, come non lo è il passaggio che vede l'acqua filtrata entrare in altro ambiente, ma dovrà essere un affidamento della mente e di tutti i suoi valori superiori a quell'ambiente che solo lo Spirito potrà capire e a Lui solo dovranno pervenire "filtrati" e "purificati". Lo Spirito non potrà (tranne rare eccezioni) "rilasciare" i suoi contenuti e farne parte della mente, come un acqua filtrata non può e non deve ritornare impura.
Ogni altro tentativo è destinato a fallire miseramente come nella storia (e qui concordo con il Girardi) è già avvenuto. Ci siamo mai chiesti perché la definizione di storia ci dice che essa sarebbe un continuo ripetersi degli stessi eventi in modalità differenti? Sarebbe davvero essenziale il fattore "dimentica te stesso", oppure l'ingranaggio non è mai stato completato? La spiritualità sommersa è stata mai presa in considerazione? Abbiamo mai lavorato ad un progetto comune, anche materiale e filosofico con lungimiranza spirituale?
Oppure abbiamo sempre affidato alla filosofia o alle scienze la risoluzione di tutti i problemi?

Ultima modifica di ciro6 : 18-04-2012 alle ore 23.16.27.
ciro6 is offline  
Vecchio 15-10-2012, 08.43.34   #2
marco cossu
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Riferimento: E' possibile dare una svolta al presente?

Salve, sembrerebbe che il presente si svolga in ogni momento ma sarà la volontà a guidare questo mutamento o piuttosto è un processo attribuibile alla spontaneità?
marco cossu is offline  
Vecchio 03-11-2012, 20.26.53   #3
oroboros
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
Riferimento: E' possibile dare una svolta al presente?

La teosofia è frutto di un'assurda mescolanza di frammenti sparsi di conoscenza tradizionale mal compresa. La Blavatsky parla come se la luce della consapevolezza spirituale fosse analoga a quella del coraggio... Certamente il coraggio, nei rari casi nei quali è conseguenza della consapevolezza interiore, non può più essere definito tale, perché l'audacia è coraggiosa proprio perché non sapendo cosa l'aspetta si getta comunque nell'avventura, mentre la consapevolezza spirituale, pur conoscendo le grandi difficoltà che si incontreranno su una via che, portando a lasciare il mondo, incontrerà le resistenze di un mondo che non vuole essere lasciato, non si lascia intimorire perché il timore è conseguenza del non conoscere con Certezza. La Certezza della consapevolezza spirituale è totalmente priva delle ombre del dubbio, ma questo esserne priva non significa che colui che "vede" abbia risolto tutti i problemi che gli si sono presentati. Un detto Sufi sulla Certezza iniziatica così cita: "La Certezza è come l'infinità interna del Mistero assoluto, la quale non può esaurirlo". La conoscenza immediata e diretta dei princìpi universali non è la conoscenza di tutte le implicazioni consequenziali che dai princìpi prendono avvio, altrimenti da questo vedere non si dipanerebbe una via da seguire.
oroboros is offline  
Vecchio 31-03-2015, 19.51.40   #4
Xenia888
La Passionaria
 
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Messaggi: 1
Riferimento: E' possibile dare una svolta al presente?

Vorrei parlare della mia esperienza personale durante gli anni nei quali ho frequentato il circolo Teosofico della ia città, Perugia. Parlo di molti anni addietro. Là ho imparato molto. C'erano persone che mi hanno aiutato a capire e a capirmi, soprattutto... Ma dopo i primi due o tre anni di queste benefiche e stimolanti frequantazioni ci furono alcuni cambiamenti al vertice. Chi reggeva le sorti del Centro Teosofico aveva la tendenza ad instaurare una sorte di dittatura sotterranea che impostava ogni discussione in modo univoco, senza tener conto di esigenze ed istanze spirituali altrui. Una sorta di "le cose stanno così perché lo dico io... che vi piaccia e meno"! Piano piano infatt in molt si defilarono, come feci io stessa, scontenti di quel modo dogmatico di condurre una materia così particolare, e che soprattutto tocca temi tanto delicati. Insomma iò den mtro Teisofico srava trasformandosi da un luogo di apertura verso l'infinito in una specie di chiesa fuori della chiesa, con dogmi e chiusure mentali del tipo di quelli che esistono nel cattolicesimo. Io, che mi ero allontanata dalla chiesa proprio per non voler seguire ciò che non aveva spiegazioni né ragione d'essere, se non nella vecchia tradizione, avvertivo un'aria soffocante che mi impediva di respirare liberamente, senza ricevere risposte soddidfacenti, senza mai il beneficio del dubbio, proprio come accade nella fede cattolica. Insomma c'erano i "maestri" le cui parole erano incontestabili e le cui risposte non erano più per me soddisfacenti.
Presi quindi la decisione di non continuare la frequetazione delle conferenze e delle riunioni periodiche e iniziai a leggere, leggere e ancora leggere... Insomma i miei maestri sono diventati soltanto i libri e non più delle persone che mi imponevano una fede cieca quanto quella da cui ero scappata Era per me inconcepibile seguire una chiesa fuori dalla chiesa, con principi ovviamente diversi, ma con un dogmatismo del tutto simile. I libri sono stati da alllora i miei unici maestri. Ad essi devo tutto, sia che fossero condivisibili che se non lo fossero, ma almeno non c'erano imposizioni e censure dall'alto. I miei maestri di carta non s'imponevano, non chiedevano nessuna adesione che io non volessi dare loro... Essi erano sempre a mia disposizione, senza mai imporsi, restando sugli scaffali della mia libreria in attesa che fossi io a chiedere loro qualcosa di cui avevo bisogno. Credo di aver imparato da questa esperienza che l'uomo è fragile, anche con le migliori intenzioni,e chi sa, o crede di sapere, esercita un'egemonia che schiaccia la libertà altrui.
Meglio un libro che un guru in carne ed ossa.
Xenia888 is offline  

 

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