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Vecchio 10-06-2003, 13.42.11   #11
lelle 79 ;o)
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...è stata pubblicata la tesi di Davidovitz, Domenica 1° Dic, nel programma TV "Stargate" su La7, è stato ospite il Dr. J. Davidovitz, esperto in geopolimeri, che ha dimostrato, in un filmato, come sia possibile costruire dei massi di pietra praticamente identici a quelli delle Piramidi di Giza (nummuliti compresi), partendo da materiale amorfo, facilmente reperibile in loco. Da qui, Davidovitz afferma che questa è la tecnologia costruttiva usata dagli egizi.
...praticamente dei veri e propri stampi!
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Vecchio 05-07-2003, 19.12.25   #12
ksana
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Re: Piramidi

Citazione:
Messaggio originale inviato da osho
Chi non é affascinato dalle piramidi?
Ho letto un ipotesi che sarebbero state costruite con la sfinge
da extraterrestri come prova degli scarsi mezzi di allora.
Pare che la forma piramidale abbia dei poteri straordinari tra cui
conservazione dei cadaveri, elevare a stati di coscienza superiori
produrre suoni particolari. E che dire della tomba del faraone con
maledizione annessa che decimò i membri della spedizione incari-
cata di aprirla per la prima volta? L' immaginazione vola.....

L’immaginazione non può che volare, visto che ancor oggi non è stata data una risposta definitiva da parte della scienza su questo ed altri misteri. A noi non rimane altro che scegliere l’ironia del razionale o la fantasia dell’irrazionale. Vorrei riportare fedelmente alcuni degli episodi strani, che sono stati documentati durante e dopo il ritrovamento del sepolcro di Tut-anch-Amun :

“Lord Carnarvon, finanziatore dell’impresa, morì improvvisamente, a causa di una puntura di una zanzara, così dichiarò, allora le fonti ufficiali, ma in seguito si scoprì che non fu la puntura di una zanzara a provocare la morte, ma quella di uno scorpione, animale sacro dagli egiziani. Perché occultare la verità? Un errore?, non credo, poiché l’evidente differenza di puntura, dei due insetti, poteva essere ben riconoscibile da qualsiasi patologo di quei tempi.
Inoltre, perché in un primo momento non fu di dominio pubblico la scritta incisa nel sepolcro: “La morte si abbatterà con i suoi colpi chiunque turberà il sonno del faraone?” Perché questo voler occultare?. Ci è riferito che Lord Carnarvon, sul letto di morte pronunciò spesso il nome di Tut-anch-Amun, esclamando:” è finita, ho inteso il richiamo sono pronto”. Nel medesimo istante si spense la luce in tutta la casa, e l’infermiera terrorizzata uscì dalla camera per poi ritornavi e trovando Lord Carnarvon, morto , a solo 57 anni. Sei mesi più tardi morì il colonello Aubery Herbert, fratello minore del Lord e subito dopo l’infermiera. A queste repentine e misteriose morti, susseguirono a breve tempo, la morte di Richardn Bedell, segretario privato di Carter (archeologo e fautore della scoperta della tomba di Tut-anch-Amun), ed unico figlio di Lord Westbury, anche questo a soli tre mesi di distanza .
A queste morti misteriose si affiancarono episodi altrettanto misteriosi, infatti è riportato che Carter, essendo un tipo solitario e senza famiglia, colmava questa sua solitudine con la compagnia di un canarino, che portava sempre con se. Dopo poco tempo dalla sua grande scoperta del sepolcro, che gli indigeni locali appellavano con il nome “ il sepolcro dell’uccello”, poiché nei pressi del vestibolo si trovavano due statue guardiani, rassomiglianti al re, recanti sul capo una testa di cobra, presumibilmente pronti a mordere gli eventuali profanatori, si verificò uno strano episodio: la gabbia del canarino illuminata completamente dal sole, era stata collocata su di un mucchio di pietre davanti all’abitazione di Carter, quando un servo di Carter avvicinandosi alla gabbia, vide terrorizzato un cobra disteso davanti ad essa intento a divorare l’uccello, attraverso le sbarre della gabbia. Altro strano episodio, è quando il professore di letteratura inglese, amico di Carter, giunse a Luxor La Fleur, potè dedicare i suoi interessi agli scavi, solo per pochi giorni, poiché sopraggiunse un’improvvisa malattia che lo costrinse a letto, né si alzò più. Inoltre l’egittologo dottor Evelyne White, spinto dal forte desiderio di penetrare nel sepolcro, all’apertura del medesimo fu colto da uno strano malessere che non lo abbandonò neppure dopo essere ritornato all’aria aperta. Da quel momento il professore soggiacque ad una tale cupa e crescente melanconia, che indusse alla disperazione i familiari. Un giorno fu trovato cadavere: si era mpiccato. Nella lettera di addio scrisse: ”Grava su di me una tremenda maledizione alla quale ho dovuto soggiacere”.
Altro episodio: prima che la mummia del faraone fosse consegnata al museo del Cairo, questa fu affidata ad Archibald Douglas Reed da parte del governo egiziano, in modo da poter svolgere un esame radiologico, allo scopo di stabilire se sul corpo si trovassero effettivamente particolari rilevanti. Reed in ottima salute fino ad allora e raggiante di felicità per l’incarico ottenuto, fu colto dai primi sintomi di una forma di grave depressione, subito il giorno dopo l’esame radiologico, nei giorni a seguire tento disperatamente di reagire ma fu tutto inutile, infatti incontrò la morte da li a qualche giorno. A Luxor era giunto un importante funzionario del governo egiziano, accompagnato da Musa, il più noto incantatore di serpenti; insieme ad esso si recarono nella “valle dei re”, località del grandioso ritrovamento, allo scopo di approfondire la verità circa quelle misteriose dicerie. Mentre il funzionario stava compiendo alcuni esperimenti con l’incantatore, sgusciarono improvvisamente dal sepolcro un cobra ed una vipera, che non si sapeva da dove fossero venuti, Il funzionario continuò tuttavia le sue indagini, finché egli pure fu colto dai primi sintomi di malessere. Solo allora credette alla misteriosa maledizione del sepolcro, ma troppo tardi, poiché pochi giorni dopo il suo cuore aveva cessato di battere.”

Questi sono i fatti storicamente accaduti e riportati a noi, sul prestigioso ritrovamento del sepolcro di Tut-anch-Amun, e della sua maledizione. Ora ad ognuno di noi sta la volontà e la responsabilità di decifrarne senza faziosità il significato.
Per quanto mi riguarda, pur ricercando con la ragione i tanti perché, trovo un po’ strane le tante coincidenze immaginarie di queste storie vere.
Caro Osho, riguardo le altre domande (presenze extraterrestri e sulla conservazione dei cadaveri e sugli effetti benefici della forme piramidale, cercherò di risponderti in seguito. Maledizione volendo)
ksana is offline  
Vecchio 07-07-2003, 15.07.39   #13
osho
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A Ksana

Il tuo post mi ha molto affascinato, hai arricchito cio che conoscevo
Ho letto un libro "I poteri della piramide", dove vengono spiegati,
matematicamente le cause di certi fenomeni che si sviluppano
attraverso la forma piramidale, degli esperimenti effettuati.
Per quanto riguarda l'ipotesi della sfinge costruita dagli alieni,
l'ho letta su un libro che trattava gli extraterrestri.
Grazie del tuo interessamento.
Ciao.
osho is offline  
Vecchio 07-07-2003, 15.30.08   #14
ksana
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Re: Piramidi I

Citazione:
Riferimento al post di apertura di Osho

Caro Osho,
anche se sarà già noto su quanto andrai a leggere in questo post, come promesso desidero continuare a rispondere al tuo post.

Escludendo il periodo pre-egiziano, poiché dovremmo inoltrarci nei meandri inesplorati della sua preistoria, preferirei parlare di quando i fatti storici iniziarono ad essere riportati dai geroglifici, cioè da quell’epoca in cui gli egiziani erano già governati mediante un ordinamento statale e ben organizzato e retti da re. Il primo sovrano a noi noto regnò nel 3000 a.c. , cioè 2000 anni dalla nascita di Cristo, quindi il nostro pensiero deve trascendere per un periodo di 5000 anni, se si pensa che al principio dell’ epoca cristiana, quando a Betlemme apparve la cometa, la decadenza dell’impero faraonico era già compiuta. Inoltre se consideriamo il protrarsi di questo periodo (egiziano) per ben e più 4000 anni, ci dovrebbe far riflettere sulla scarsità d’importanza se si considerano i 1000 anni di storia tedesca, francese e romana. Ora, come certamente comprenderai, non sto a farti un trattato accurato sulla civiltà egiziana, poiché non ne sarei all’altezza, ma posso solo riportarti alcune testimonianze, queste non sono altro che il bagaglio di nozioni di mie letture e viaggi. La piramide di Cheope, monumento che domina la necropoli di Gizeh, è stata costruita 4600 anni fa, cioè è sorta nel 2600 a.c. . Nell’antichità questo colossale monumento era già considerato antico, è veniva considerato la prima delle “sette meraviglie del mondo”, poiché le altre restanti “meraviglie” ( Giardini pensili di Semiriade in Babilonia, il tempio di Artemisia in Efeso, la statua di Giove olimpico a Fidia, la tomba di Mausolo di Alicanastro, il colosso di Rodi e il faro dell’isola presso Alessandria) furono costruite circa 2000 anni più tardi, benché gli ingegneri che la costruirono non abbiano possedutogli attrezzi odierni. Queste iniziali osservazioni ci fanno inevitabilmente supporre, se consideriamo in rapporto alle condizioni dell’edilizia di allora, che gli architetti i matematici del faraone, dovevano già possedere cognizioni avanzatissime, se si considera che riuscivano a mettere in pratica le nozioni geometriche direttamente sulla pietra e ad immortalare su una superficie di 53.000 metri quadri, la cui lunghezza complessiva del quadrato di base della piramide è di 232,666 metri, mentre la cima, se pur diminuita di parecchi metri nel tempo, in quanto caduta, la possiamo ugualmente designare, poiché basandosi sui dati dell’angolo d’inclinazione, delle superfici laterali ed di quella orizzontala, possiamo designare la sua altezza complessiva, dividendo la lunghezza laterale per la metà dell’altezza , si ottiene il numero “ II “, cioè 3,141559 fino a cinque decimali. Ciò ci dovrebbe far sorprendere e riflettere, se consideriamo che il grande matematico-filosofo Pitagora visse solo 2000anni più tardi ed il numero “ II “ poteva essere definito solo approssimativamente con 3.1/7, e che solo nel XVII secolo d.c. , per la prima volta si riuscì a calcolare con esattezza il numero, così come lo avevano calcolato i costruttori delle piramidi. Inoltre, la base della piramide è formata da un quadrato, i cui lati sono orientati esattamente sull’asse est- ovest, nord- sud; è importante anche rilevare quali meridiani e paralleli l’attraversano. Come dimostra la carta geografica, questi gradi, tra tutti i paralleli ed i meridiani che dividono il globo terrestre, sono i più lunghi, dimostrando che questo luogo era stato scelto dagli egiziani come “punto centrale” della superficie terrestre. E’ incredibile che gli uomini di circa 5000 anni fa, potessero avere cognizioni matematiche – geografiche migliori di quelli dell’epoca di Colombo e tali avanzate conoscenze si comparavano in eguale valore con quelle di astronomia, non a caso gli egiziani nello stabilire le proporzioni delle piramidi intuirono le leggi del sistema planetario e del globo terrestre: nell’interno delle piramidi il lungo corridoio che conduce alla camera mortuaria si prolunga esattamente nella direzione dell’asse terrestre, il ché ci permette di trarre sicure conclusioni circa l’età della piramide, poiché se si osserva la Stelle Polare durante il periodo di tempo di 26000 anni, questa descrive un’orbita e calcolando che nel 2580 a.c. questa stella si trovava a perpendicolo sull’asse del corridoio della tomba, quindi possiamo dedurre che la piramide è stata costruita 4600 anni fa.


.....
ksana is offline  
Vecchio 07-07-2003, 15.32.00   #15
ksana
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Re: Piramidi II

Citazione:
Riferimento a post di apertura di Osho II parte

Le prime misure della piramide di Cheope furono prese dall’ingegnere inglese Taylor ; gli studiosi Bavendali, Piazzi, il tedesco Max Eyth e Noetling le confermarono, ponendo l’umanità dinanzi l’interrogativo: quali misura di lunghezza gli egiziani potevano aver impiegato, dato che il sistema metrico è comparso solo all’ epoca napoleonica.
Oltre alle suddette cognizioni matematiche – geografiche, non si è potuto non rilevare, con grande stupore che gli egiziani possedevano una straordinaria conoscenza astronomica, infatti diversi studiosi intuirono che le misure della piramide e il calcolo del tempo potessero avere qualche relazione: per girare intorno al Sole la Terra impiega esattamente 365,2522 giorni. Ora dividendo la lunghezza di un lato della base della piramide per 365,2522, il risultato che si ottiene è di 63,7cm. cioè la decimilionesima parte del diametro della Terra. Dividendo questa misura di lunghezza in 25 parti, ciascuna di queste parti misura 2,548cm., cioè approssimativamente un pollice inglese. Taylor dichiara che questa unità corrisponde ad un pollice della piramide ed è esattamente la cinquecentomilionesima parte dell’asse terrestre. Il numero 5 e i suoi multipli occupano nelle misure delle piramidi un posto importantissimo
Il Sole e la Terra distano l’uno da l’altra 149 milioni di chilometri. L’altezza della piramide, moltiplicata per un miliardo, dà come risultato la misura della distanza della Terra dal Sole. Grazie alla conoscenza che abbiamo delle misure e del volume della piramide, come pure del peso specifico del materiale di costruzione impiegato, possiamo calcolare il suo peso complessivo, cioè di ben 5.955.000 tonnellate. Quello della Terra è un milione di volte tanto, pari a 5.955 trilioni di tonnellate. L’archeologo ed ingegnere Eyth, scoprì e scrisse nel suo libro “Matematica e scienze naturali” nel misurando i corridoi di una piramide, l’unità di lunghezza di un pollice della piramide corrisponde alla durata di un anno. Poi, cosa dire della conoscenza degli egiziani, riguardo la stella Siro, che non solo ben conoscevano, al punto tale da far iniziare il loro calendario (noto cioè dal 19 luglio 4241 a.c.), in cui Sirio si trova alla stessa altezza del Sole sorgente, data questa che corrisponde all’inizio dell’aumento del livello delle acque del Nilo, a dimostrazione del fatto che gli antichi egiziani conoscessero bene l’oscura Sirio.
Riguardo questa questione, gli odierni scienziati fanno corrisponde a quella di migliaia d’anni or sono, prima del calendario a noi noto la civiltà egizia, grazie al ritrovamento delle mappe celesti, in cui sono fissate la posizione delle stelle, compresa quella di Sirio, ponendoci dinanzi ad un altro interrogativo: il fatto che una tribù dell’Africa centrale, quella dei Dogons, è a conoscenza di Sirio, può farci supporre che questi l’abbiano appresa dagli antichissimi Egizi?, dicono gli illustri studiosi ch’è molto probabile,
Inoltre, cosa dire che l’Egitto, pur possedendo delle miniere di ferro, si limitò all’uso del rame, del bronzo e dell’oro, che però, per la loro estrazione richiedeva, una maggior perizia in fatto di metallurgia. Il ferro era comunque
Considerato metallo impuro e come tale inadatto ad essere posto nelle tombe. Carter aveva affermato a questo proposito: “se visitiamo tutti i musei egiziani esistenti in Europa ed al Cairo, su più di 50.000 pezzi troveremo forse 12 oggetti di ferro, compresi quelli ritrovati nella tomba di Tut-anch-Amon.
Altre scoperte in altri campi fanno percepire il mistero che avvolge la civiltà egiziana: nel 1954, l’archeologo egiziano Zaki Y Saad, scoprì nel corso degli scavi di Heluan, tessuti d’una tale finezza straordinaria, fatti di lino purissimo e resistentissimo, tali da poter essere prodotti soltanto in una fabrica specializzata. Dagli scavi di Sakkara, di Abydos, di Helluan si sono ritrovati mappe astronomiche d’una precisione sorprendente, ed un gran numero di oggetti, molti dei quali non hanno potuto ancor essere identificati. Sono state ritrovate delle lenti di cristallo, perfettamente sferiche, fabbricate con altissima precisione, che servivano l’osservazione della volta celeste. E’ interessante notare che lenti analoghe sono state ritrovate anche in Irak e nell’Australia centrale, ed esse possono venir oggi ottenute soltanto da un abrasivo speciale, a base d’ossido di cerio, pone doverosamente la domanda: gli egiziani conoscevano l’energia elettrica? Infatti l’ossido di cerio si produce con un processo elettrochimico, ed è assolutamente impossibile isolarlo senza disporre d’energia elettrica. Le dichiarazioni del professor Ghoneim dovrebbero per lo meno far riflettere sulla effettiva conoscenza da parte degli antichi Egizi riguardo l’energia: il fatto che nelle viscere delle piramidi si trovavano vani talmente segregati dal mondo esterno, che l’aria fresca vi venne portata dai loro scopritori, 40 secoli dopo la chiusura, e considerando che le pareti, i pavimenti ed i soffitti sono coperti di finissimi geroglifici a più colori, pitture che sono state certamente eseguite nell’interno dei locali, quando la costruzione era già ultimata. Ma di quale luce si poterono servire gli artisti? Per effettuare opere di tale delicatezza e perfezione occorrono potentissime sorgenti luminose, pari almeno a quella solare. Fiaccole o lampade non sarebbero bastate; ed esse non furono certo usate, poiché non c’è traccia di fumo o fuliggine. Ancora si pone doveroso l’interrogativo: che gli Egiziani facessero uso di altre fonti di energia a noi ora note ed in uso? A questa domanda troviamo una conferma indiretta, nelle scoperte di un ingegnere tedesco, che incaricato di costruire le fognature di Bagdad, scoprì, fra quelle che il museo locale considerava “cianfrusaglie”, delle pile elettriche ancor funzionanti, etichettate come ”oggetti di culto”, risalenti alla dinastia Sassanidi (226 – 630 d.c.); e le ricerche condotte in seguito a tale rinvenimento rivelarono l’esistenza di una setta che, a partire da duemila anni fa, difendeva gelosamente i segreti dell’elettricità in genere e della galvanoplastica in particolare. Gli “elettricisti occulti” di Bagdad, tuttavia, non inventarono nulla: pochi chilometri a sud della capitale irachena, nel cuore dell’antica Babilonia, sono venuti alla luce accumulatori che si ritengono fabbricati 3 –4 mila anni fa…su licenza egizia
Caro Osho, sono consapevole del fatto che quanto ti ho riportato è solo una piccolissima parte di tutto quello che ci sarebbe d’approfondire, comunque spero che questo mio sterile ed incompleto tentativo di rispondere alla tua domanda sia uno stimolo nel porci a tutti noi una domanda: “i fatti e gli effetti riportati sono solo d’attribuire a scelte avvenute o per caso sono intenzionali?”. Qualunque sia la nostra risposta, possiamo solo essere certi , che non è frutto dell’immaginazione.
ksana is offline  
Vecchio 02-09-2003, 12.16.47   #16
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A parte gli extra-terrestri, che non erano forse tanto extra..., ma nessuno sa nulla del fatto che dentro la piramide di Cheope c'è molto probabilmente custodita una costruzione ancora più enigmatica della piramide stessa? Come rilevano gli studi di un decano dei rami della storia e delle scienze delle costruzioni, esperto in tecnodiaspora, Mario Pincherle, sembrerebbe che non c'era infatti nessun schiavo, ma che la costruzione è fattibile in modo tecnico anche per i mezzi di quei tempi se si ipotizza la piramide servisse da bunker (sebbene astrologicamente programmato anche come specie di orologio-calendario) ad una 'macchina' 'segnalatrice' ancora più preziosa: lo Zed. Oltre a quelle cosmiche di Buval e Gilobert, ci sono poi anche le teorie dello spostamento tramite vibrazioni ultra-sonore imputate ad esseri con facoltà più sviluppate di quelle odierne, ma queste sono più scientificamente comprensibili per le opere ad esempio delle americhe, per le quali veramente la scienza accerta solo che non sappiamo come fossero in grado di simili spostamenti di materiali. I relativi documenti, quelli concreti, che sono dispersi spesso nei musei, come dicevo prima, parlano anche del fatto che Cheope non sia il nome del faraone, tra l'altro mai esistito, ma qualcosa che designasse una specie di 'sarcofago-coperchio'. Infatti il nome originale è traducibile con 'kufu'. Altro fatto celato solo dai 'duri accademici' è che mai è stata trovata una mummia dentro tale piramide: essa non sarebbe mai stata una tomba! Insomma, al di là dei nessi che Mario ritrova poi in altre culture di regioni limitrofe, e le sue teorie conseguenti, non si può certo dire che sia tutta immaginazione. semmai è tutta 'costruzione', e c'è ancora proprio tutto da scoprire! (ah, visechi voy, ti ricordi del caro KELSEAN?, beh sarei io! )(negli altri mess. forse noterai un cambiamento che può piacerti, rispetto a come mi conoscevi su consapevolezza) (- già, prendo l'occasione di ringraziarti che ricordo mi invitasti qui pure te - quindi l'hai fatta grossa anche te, chi mi ferma ora!!!??? ahahah)
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Vecchio 28-11-2003, 15.46.56   #17
Rositas
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Le piramidi sono il simbolo per antonomasia dell'Egitto..sono in piedi da 2000 anni, secoli e secoli di cambiamenti di clima, di guerre e tutto ciò che è successo in 2 millenni. Nonostante siano state spogliate, danneggiate dal loro rivestimento calcareo...
...ECCOLE...
sono ancora in piedi, l'ultima delle sette meraviglie arrivata fino a NOI.
Osho ha ragione...anche chi non nutre nessun interesse nei confronti dell'Egitto rimane indifferente alla vista di questi monumenti che mi auguro ETERNI...
...per l'epoca in cui si crede siano state create sono pur troppo perfette..
...e non credo che siano tutte storielle e che è tutto immaginazione, ma stiamo scherzando..IMMAGINAZIONE?!?!? !
L'Egitto è il simbolo di una cultura e una mente a dir poco geniale....ma ci rendiamo conto?Da poco usciti dall'età della pietra riuscirono ad essere così furbi, ad avere una cultura così complessa....non credo sia tutta immaginazione...
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Vecchio 28-11-2003, 17.29.03   #18
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A rositas, mi sa che sono in piedi da piu di 2000 anni, infatti quando gesu bazzicava sulla terra cerano gia da 2000 anni
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Vecchio 30-11-2003, 13.54.11   #19
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hai ragione piccolo errorino imperdonabile
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Vecchio 30-11-2003, 18.04.08   #20
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figurati, anche i grandi sbagliano
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