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Vecchio 13-11-2007, 17.45.14   #171
Marius
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Riferimento: Sportello della relativita'

Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
...........Proviamo a pensare ad una massa nell'istante t=0.In quell'istante esiste solo quella massa.In un istante successivo t1,anche se lei e' "immobile",esiste un'altra massa cioe' non e' piu' quella di prima.(Se ad esempio riprendiamo la vecchia concezione atomica di Bhor gli elettroni costituenti saranno in una posizione diversa)da cui ne deduciamo che la massa in t1 e' diversa da quella presente in t=0.Fin qui e' tutto banale.
La domanda che mi pongo pero' e' questa:nell'istante t=1 la massa in t= 0
ora dov'e'?
(Cio' che ho scritto ha come obiettivo finale il raggiungimento della formula citata E=MCquadro con altre valutazioni)...............

Dunque......... Qui si sfocia in filosofia della scienza.
I concetti diventano piuttosto opinabili, soggettivi e difficilmente verificabili.
Cmq tu poni dei quesiti molto interessanti che, a mio avviso, richiedono alcune considerazioni, soprattutto per intenderci sui significati dei termini che, spesso, per delle "sottigliezze" rischiano di fuorviare alquanto.
Io fisserei alcuni punti sui quali, nel topic citato, ho già espresso il mio pensiero.
Quando si parla di massa e o di energia in realtà, a mio avviso, si parla di una sola entità che si chiama materia.
La materia è tutto ciò che è esistito, esiste ed esisterà, in un tempo continuo ed eterno che fluisce come conseguenza di eventi, da noi percepito, ma di per se assoluto.
Il nulla non ha significato perchè non è, ovvero è tutto ciò che non è mai esistito, non esiste e non esisterà.
Ciò che esiste (autocoscienza compresa) è eterno perchè non può trasformarsi nel nulla, in quanto ciò che esiste non può trasformarsi in ciò che non esiste. .
Non ha senso, secondo me, di parlare di "autostati" quantistici dell'esistenza, poichè ritengo che esistano eventi anche alle scale di grandezza di Planck.
Ritengo plausibile il concetto di continuum spazio - tempo anche se penso che il vuoto non esista e che, dunque, lo spazio si incurvi realmente e non soltanto dal punto di vista di "osservatori relativi".
Da questo punto di vista un fotone è "materiale" e interagisce con la materia.
La materia = massa/energia è unica ed è governata da un'unica legge i cui effetti sono gravitazionali, ma la cui natura è semplicemente quella di ripristinare la simmetria della distribuzione di perturbazione (vibrazione di fondo) di una "matrice" che vibra con lunghezze d'onda strettissime.
La matrice è sempre quella ma, essendo in moto perpetuo (la quiete equivarrebbe al nulla, ovvero è impossibile), non è mai identica a se stessa.
In questo senso materia nell'istante t = 0 equivale a materia nell'istante t = 1, ma configurata diversamente.....
Marius is offline  
Vecchio 13-11-2007, 18.55.09   #172
SIMMETRIA
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Riferimento: Sportello della relativita'

Citazione:
Originalmente inviato da Marius
Dunque......... Qui si sfocia in filosofia della scienza.
I concetti diventano piuttosto opinabili, soggettivi e difficilmente verificabili.
Cmq tu poni dei quesiti molto interessanti che, a mio avviso, richiedono alcune considerazioni, soprattutto per intenderci sui significati dei termini che, spesso, per delle "sottigliezze" rischiano di fuorviare alquanto.
Io fisserei alcuni punti sui quali, nel topic citato, ho già espresso il mio pensiero.
Quando si parla di massa e o di energia in realtà, a mio avviso, si parla di una sola entità che si chiama materia.
La materia è tutto ciò che è esistito, esiste ed esisterà, in un tempo continuo ed eterno che fluisce come conseguenza di eventi, da noi percepito, ma di per se assoluto.
Il nulla non ha significato perchè non è, ovvero è tutto ciò che non è mai esistito, non esiste e non esisterà.
Ciò che esiste (autocoscienza compresa) è eterno perchè non può trasformarsi nel nulla, in quanto ciò che esiste non può trasformarsi in ciò che non esiste. .
Non ha senso, secondo me, di parlare di "autostati" quantistici dell'esistenza, poichè ritengo che esistano eventi anche alle scale di grandezza di Planck.
Ritengo plausibile il concetto di continuum spazio - tempo anche se penso che il vuoto non esista e che, dunque, lo spazio si incurvi realmente e non soltanto dal punto di vista di "osservatori relativi".
Da questo punto di vista un fotone è "materiale" e interagisce con la materia.
La materia = massa/energia è unica ed è governata da un'unica legge i cui effetti sono gravitazionali, ma la cui natura è semplicemente quella di ripristinare la simmetria della distribuzione di perturbazione (vibrazione di fondo) di una "matrice" che vibra con lunghezze d'onda strettissime.
La matrice è sempre quella ma, essendo in moto perpetuo (la quiete equivarrebbe al nulla, ovvero è impossibile), non è mai identica a se stessa.
In questo senso materia nell'istante t = 0 equivale a materia nell'istante t = 1, ma configurata diversamente.....

Premesso che le tue osservazioni sono sempre molto interessanti e ricche di spunti ,come presupponevo,volevo indirizzare la tua attenzione e quella di chi segue sul concetto della velocita' del tempo.
Einstein stesso ci ha detto che una massa si trova sempre con una sua propria velocita' e con la velocita' del suo tempo in uno stato che definiamo stazionario uguale a c.
Quindi la velocita' del tempo della massa ferma e' proprio c.
Non esistendo interazioni istantanee le due "masse" del post precedente devono essere separate da un quanto di tempo.La velocita' con la quale "appare" la massa 2 non puo' superare c.
E qui sono daccordo con te che il tempo di Planck rimane un limite condizionato da molteplici fattori e non ultimo la limitatezza degli strumenti.
Ma il quanto temporale esiste secondo me proprio perche' c'e' un limite alla velocita' tempo che e' c.
Se sei daccordo su quest, noi ci troviamo due masse staccate da un quanto di tempo (la differenza tra t=1 e t=0 e' questo quanto).
Cerco per quanto e' possibile di non entrare nella filosofia della scienza ma di seguire una certa logica.
Le due masse sono diverse e quello che mi chiedevo era dove fosse finita la massa del t=0 al t=1.
Era reale,tangibile, esisteva, poi e' successo qualche cosa e ci troviamo di fronte un'altra massa che assomiglia a lei ma non e' lei.
Solo perche' non la vediamo piu' non possiamo dire che ora non c'e' piu'.
Io penso che abbiamo a che fare con due masse anche nell'istante t=1.
Ma negli istanti successivi ci sono altre masse e questo darebbe origine
ad un "incremento" della massa stessa infinito e quindi noi non esisteremmo.
A meno che non ammettiamo che le masse stesse quando si generano abbiano una "velocita' di fuga" un po' come quando si pensa al passato.
Penso anche che esista un meccanismo di auto creazione della massa dalla massa stessa.Come un gene presente nella meteria/energia che predisponga
questo meccanismo che poi lo possiamo identificare come il tempo.
Quindi il tempo visto come una componente della materia che e' all'interno della materia stessa e che predispone tutto cio'.Allo spazio vuoto non e' necessario e siccome chi ha creato il mondo non penso che abbia usato la bacchetta magica dicendo qui si (tempo) qui no,la materia si autogestisce con il meccanismo tempo come lo conosciamo.
Stiamo arrivando a quello che mi ero proposto cioe' E=MCquadro.
Ci vuole ancora un po' pero' nel prossimo post penso di concludere.
Ciao.
SIMMETRIA is offline  
Vecchio 13-11-2007, 19.50.56   #173
Marius
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Riferimento: Sportello della relativita'

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Originalmente inviato da SIMMETRIA
Premesso che le tue osservazioni sono sempre molto interessanti e ricche di spunti ,come presupponevo,volevo indirizzare la tua attenzione e quella di chi segue sul concetto della velocita' del tempo.
Einstein stesso ci ha detto che una massa si trova sempre con una sua propria velocita' e con la velocita' del suo tempo in uno stato che definiamo stazionario uguale a c.
Quindi la velocita' del tempo della massa ferma e' proprio c.
Non esistendo interazioni istantanee le due "masse" del post precedente devono essere separate da un quanto di tempo.La velocita' con la quale "appare" la massa 2 non puo' superare c.
E qui sono daccordo con te che il tempo di Planck rimane un limite condizionato da molteplici fattori e non ultimo la limitatezza degli strumenti.
Ma il quanto temporale esiste secondo me proprio perche' c'e' un limite alla velocita' tempo che e' c.
Se sei daccordo su quest, noi ci troviamo due masse staccate da un quanto di tempo (la differenza tra t=1 e t=0 e' questo quanto).
Cerco per quanto e' possibile di non entrare nella filosofia della scienza ma di seguire una certa logica.
Le due masse sono diverse e quello che mi chiedevo era dove fosse finita la massa del t=0 al t=1.
Era reale,tangibile, esisteva, poi e' successo qualche cosa e ci troviamo di fronte un'altra massa che assomiglia a lei ma non e' lei.
Solo perche' non la vediamo piu' non possiamo dire che ora non c'e' piu'.
Io penso che abbiamo a che fare con due masse anche nell'istante t=1.
Ma negli istanti successivi ci sono altre masse e questo darebbe origine
ad un "incremento" della massa stessa infinito e quindi noi non esisteremmo.
A meno che non ammettiamo che le masse stesse quando si generano abbiano una "velocita' di fuga" un po' come quando si pensa al passato.
Penso anche che esista un meccanismo di auto creazione della massa dalla massa stessa.Come un gene presente nella meteria/energia che predisponga
questo meccanismo che poi lo possiamo identificare come il tempo.
Quindi il tempo visto come una componente della materia che e' all'interno della materia stessa e che predispone tutto cio'.Allo spazio vuoto non e' necessario e siccome chi ha creato il mondo non penso che abbia usato la bacchetta magica dicendo qui si (tempo) qui no,la materia si autogestisce con il meccanismo tempo come lo conosciamo.
Stiamo arrivando a quello che mi ero proposto cioe' E=MCquadro.
Ci vuole ancora un po' pero' nel prossimo post penso di concludere.
Ciao.

Non fare arrabbiare gli amici filosofi.....
La filosofia è anche logica del pensiero e può essere di grande aiuto specie quando, come stiamo facendo noi due, si abbandona l'epistemologia pura.

Se ti va, prima di procedere, potresti chiarirmi meglio questo passaggio :".... Einstein stesso ci ha detto che una massa si trova sempre con una sua propria velocita' e con la velocita' del suo tempo in uno stato che definiamo stazionario uguale a c.
Quindi la velocita' del tempo della massa ferma e' proprio c........" ?

Ciao.
Marius is offline  
Vecchio 14-11-2007, 09.20.20   #174
SIMMETRIA
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Originalmente inviato da Marius
Non fare arrabbiare gli amici filosofi.....
La filosofia è anche logica del pensiero e può essere di grande aiuto specie quando, come stiamo facendo noi due, si abbandona l'epistemologia pura.

Se ti va, prima di procedere, potresti chiarirmi meglio questo passaggio :".... Einstein stesso ci ha detto che una massa si trova sempre con una sua propria velocita' e con la velocita' del suo tempo in uno stato che definiamo stazionario uguale a c.
Quindi la velocita' del tempo della massa ferma e' proprio c........" ?

Ciao.

Il concetto espresso da Einstein e' rivolto alla valutazione di un sistema inerziale da un'altro inerziale.
So che tu gia' lo conosci ma probabilmente come ho cercato di esprimerlo posso aver creato un po' di confusione.
Se osservo il movimento inerziale di un sistema con velocita' v (relativistica)
debbo correggere la velocita' del tempo,che rallenta,di un fattore dato dalle osservazioni di Lorentz.
Se la velocita' del mio sistema aumenta di pari passo il suo tempo rallenta ulteriormente.E cosi' via. All'estremo cioe' a c (come velocita' del sistema osservato) la velocita' del tempo del sistema diventa zero.Osserviamo che esiste una relazione molto semplice tra la velocita' del tempo e la velocita' del sistema considerato.
Cioe' quello che si "ruba" alla velocita' tempo lo acquista come velocita' il sistema inerziale. Cioe' la loro somma e' costante e vale c.Infatti al limite come si diceva a velocita' c del sistema considerato il tempo ha velocita' zero.
Ma se consideriamo il limite opposto cioe' velocita' sistema inerziale uguale a zero perche' la somma sia sempre c occorre che la velocita' tempo sia c.
Se ancora non sono chiaro dimmelo perche' questo e' un passaggio importante.
Ciao.
SIMMETRIA is offline  
Vecchio 14-11-2007, 15.35.24   #175
Marius
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Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
Il concetto espresso da Einstein e' rivolto alla valutazione di un sistema inerziale da un'altro inerziale.
So che tu gia' lo conosci ma probabilmente come ho cercato di esprimerlo posso aver creato un po' di confusione.
Se osservo il movimento inerziale di un sistema con velocita' v (relativistica)
debbo correggere la velocita' del tempo,che rallenta,di un fattore dato dalle osservazioni di Lorentz.
Se la velocita' del mio sistema aumenta di pari passo il suo tempo rallenta ulteriormente.E cosi' via. All'estremo cioe' a c (come velocita' del sistema osservato) la velocita' del tempo del sistema diventa zero.Osserviamo che esiste una relazione molto semplice tra la velocita' del tempo e la velocita' del sistema considerato.
Cioe' quello che si "ruba" alla velocita' tempo lo acquista come velocita' il sistema inerziale. Cioe' la loro somma e' costante e vale c.Infatti al limite come si diceva a velocita' c del sistema considerato il tempo ha velocita' zero.
Ma se consideriamo il limite opposto cioe' velocita' sistema inerziale uguale a zero perche' la somma sia sempre c occorre che la velocita' tempo sia c.
Se ancora non sono chiaro dimmelo perche' questo e' un passaggio importante.
Ciao.

Ok.....Ti seguo.
Era il termine velocità del tempo che mi suonava strano.
Marius is offline  
Vecchio 15-11-2007, 08.32.07   #176
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Originalmente inviato da Marius
Ok.....Ti seguo.
Era il termine velocità del tempo che mi suonava strano.

Sintetizziamo i cardini di questa teoria.
1) Il tempo e' visto come costituente solo della materia al cui interno esiste la predisposizione alla rigenerazione della stessa e cio' per le considerazioni fatte nei post precedenti.Questo meccanismo di attribuire ad ogni istante un massa
reale generata dalla massa stessa differisce sostanzialmente dal concetto comune che abbiamo del passato perche' conferisce ad esso carattere tangibile anche se siamo nel presente.
2) Esiste una quantizzazione del tempo fra istanti successivi in quanto il loro "passaggio" non puo' essere istantaneo condizione che predisporrebbe un istante assoluto.
3) In questo meccanismo dobbiamo riconoscere due tempi legati agli istanti.
Il primo e' la velocita' dello stesso perche' si possa passare da un istante all'altro,il secondo e' la velocita' con la quale la massa nell'istante considerato
lascia la sua posizione.
Se la massa e' ferma rispetto a sistema inerziale il primo tempo sappiamo che vale c.
Il secondo anch'esso vale c in quanto non puo' avere velocita' inferiore altrimenti la massa dell'istante successivo sarebbe "contaminata "da parte della massa dell'istante precedente e cosi' non e' in natura.
E non puo' superare c per le limitazioni che conosciamo.
E' meglio fermarci qui per ora.
Immagino che come sempre la mia chiarezza espositiva lasci molto a desiderare per cui ben vengano richieste di chiarimenti e domande.
Ciao Marius ho l'impressione che la trattazione vada oltre i tempi stabiliti.
SIMMETRIA is offline  
Vecchio 15-11-2007, 16.49.22   #177
Marius
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Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
..............Questo meccanismo di attribuire ad ogni istante una massa reale generata dalla massa stessa differisce sostanzialmente dal concetto comune che abbiamo del passato perche' conferisce ad esso carattere tangibile anche se siamo nel presente.

Questo concetto non lo capisco.

Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
2) Esiste una quantizzazione del tempo fra istanti successivi in quanto il loro "passaggio" non puo' essere istantaneo condizione che predisporrebbe un istante assoluto.

E' il problema della filosofia del "punto". Il punto è un ente matematico che, in natura, non esiste. Ciò nonostante non è detto che il tempo sia quantizzato, poichè se si ammette un principio di "moto perpetuo" il "panta rei" rende possibile il fluire del tempo e non gli "scatti" di autostati quantistici della materia, che implicherebbero il "nulla" alle scale di planck, il chè è, a mio aviiso, una "fallacia" logica.

Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
3) In questo meccanismo dobbiamo riconoscere due tempi legati agli istanti.
Il primo e' la velocita' dello stesso perche' si possa passare da un istante all'altro,il secondo e' la velocita' con la quale la massa nell'istante considerato
lascia la sua posizione.
Se la massa e' ferma rispetto a sistema inerziale il primo tempo sappiamo che vale c.
Il secondo anch'esso vale c in quanto non puo' avere velocita' inferiore altrimenti la massa dell'istante successivo sarebbe "contaminata "da parte della massa dell'istante precedente e cosi' non e' in natura.
E non puo' superare c per le limitazioni che conosciamo.

Quest'ultimo passaggio, mi pare, esprima l'impossibilità della coesistenza della stessa massa in due istanti diversi.

Purtroppo sto "navigando a vista", però il discorso è intrigante......
Marius is offline  
Vecchio 15-11-2007, 18.22.25   #178
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Citazione:
Originalmente inviato da Marius
1) Questo concetto non lo capisco.



2) E' il problema della filosofia del "punto". Il punto è un ente matematico che, in natura, non esiste. Ciò nonostante non è detto che il tempo sia quantizzato, poichè se si ammette un principio di "moto perpetuo" il "panta rei" rende possibile il fluire del tempo e non gli "scatti" di autostati quantistici della materia, che implicherebbero il "nulla" alle scale di planck, il chè è, a mio aviiso, una "fallacia" logica.



3) Quest'ultimo passaggio, mi pare, esprima l'impossibilità della coesistenza della stessa massa in due istanti diversi.

Purtroppo sto "navigando a vista", però il discorso è intrigante......

Ciao Marius

1) Volevo esprimere il concetto che ogni istante ha la sua massa e che questa non si perde in un passato evanescente.
Partiamo da una massa all'istante iniziale t=0,questa genera un'altra massa che si pone nell'istante t=1 mentre lei ha una velocita' di fuga.
Esiste questo concetto di allontanamento della stessa in quanto non puo' rimanere li' altrimenti la massa stessa avrebbe un valore infinito dato dalla presenza di tutte le masse generate negli istanti successivi.

2) Capisco la tua posizione.
Ma se accettiamo i presupposti elencati dobbiamo ammettere che il passaggio da un istante all'altro non puo' essere istantaneo altrimenti vivremmo sempre nel presente.Non esiste una interazione a velocita' infinita.
La natura ha predisposto passato, presente e futuro e deve esserci un "partitore" altrimenti coinciderebbero e come si diceva ci troveremmo sempre nel presente.
Capisco anche le tue perplessita' nel dare una collocazione al nulla ma tutti questi concetti portano ad una negazione del nulla come vedremo poi.

3) O.K. e aggiungo anche di parte della massa stessa.

E' interessante notare che parlare di velocita'
tra gli istanti e velocita' di fuga c pone il tempo in una dimensione di onda elettromagnetica.
A mio avviso a questo punto forse e' meglio parlare di frequenza degli istanti e velocita' dell'onda.
E qui veniamo alla prima conclusione.
La materia ha insito un meccanismo che la rigenera.La stessa allontanandosi all'atto della sua comparsa in questa fase ha una energia cinetica pari a
1/2 mc2. Questa energia come valore assoluto se viene concretizzata dalla materia vuol dire che esiste allo stato potenziale nella stessa.
Sintesi:
La materia si autogenera negli istanti ,non rimane li' perche' altrimenti la massa diventerebbe infinita quindi alla velocita' c si allontana e l'energia che sprigiona e' quella cinetica con v=c. Quindi all'interno della stessa come valore assoluto e potenziale e' presente questa intera energia.
Siamo a meta' strada.(Quando avro' finito' di esprimere tutto il concetto dovrai prepararti ad esprimere la tua teoria che so essere molto interessante)
Ciao.
SIMMETRIA is offline  
Vecchio 15-11-2007, 19.54.35   #179
Marius
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Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
E' interessante notare che parlare di velocita'
tra gli istanti e velocita' di fuga c pone il tempo in una dimensione di onda elettromagnetica.
A mio avviso a questo punto forse e' meglio parlare di frequenza degli istanti e velocita' dell'onda.
E qui veniamo alla prima conclusione.
La materia ha insito un meccanismo che la rigenera.La stessa allontanandosi all'atto della sua comparsa in questa fase ha una energia cinetica pari a
1/2 mc2. Questa energia come valore assoluto se viene concretizzata dalla materia vuol dire che esiste allo stato potenziale nella stessa.
Sintesi:
La materia si autogenera negli istanti ,non rimane li' perche' altrimenti la massa diventerebbe infinita quindi alla velocita' c si allontana e l'energia che sprigiona e' quella cinetica con v=c. Quindi all'interno della stessa come valore assoluto e potenziale e' presente questa intera energia.

Intendi dire che tutta la materia, noi compresi, espulsa dalla "singolarità" iniziale "Big Bang" (e torniamo al concetto di punto, ma ammettiamo che sia così) è sempre affetta dalla velocità c ?
Cioè, per essere "ruvidi", che anche noi viaggiamo alla velocità della luce rispetto a un qualche sistema di riferimento ?

Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
Siamo a meta' strada.(Quando avro' finito' di esprimere tutto il concetto dovrai prepararti ad esprimere la tua teoria che so essere molto interessante)

Stai scherzando !?
Già stiamo abbastanza incasinati così.

p.s. Molto meglio parlare di frequenza anzichè di velocità del tempo.

Ciao.
Marius is offline  
Vecchio 17-11-2007, 09.22.29   #180
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Citazione:
Originalmente inviato da Marius
Intendi dire che tutta la materia, noi compresi, espulsa dalla "singolarità" iniziale "Big Bang" (e torniamo al concetto di punto, ma ammettiamo che sia così) è sempre affetta dalla velocità c ?
Cioè, per essere "ruvidi", che anche noi viaggiamo alla velocità della luce rispetto a un qualche sistema di riferimento ?



Stai scherzando !?
Già stiamo abbastanza incasinati così.

p.s. Molto meglio parlare di frequenza anzichè di velocità del tempo.

Ciao.

La piu' piccola particella/energia presente in natura ha insito questo meccanismo di "sopravvivenza",non puo' esserci una particella piu' piccola in quanto sarebbe "congelata" al presente del big-bang (all'atto della sua formazione) intrappolata probabilmente in una dimensione senza tempo che non ci appartiene.
E' lecito presupporre che la piu' piccola particella osservabile in natura sia costituita da aggegazioni di queste particelle elementari.
Il suo comportamento e' sovrapponibile al comportamento di un'onda elettromagnetica nel modo detto negli ultimi post.
E' interessante considerare un'aspetto dell'onda che e' la fase "negativa" cioe' un'onda completa sappiamo essere formata graficamente da una parte positiva sopra l'asse delle delle ascisse e da una parte negativa al di sotto.
Cio' puo' essere interpretato nel nostro sistema come un fluttuare del tempo come lo vediamo sovrapponibile alla parte positiva ed un fluttuare del tempo che non vediamo sovrapponibile alla fase negativa.
Pensiamo ad un pettine i cui denti rappresentano le masse negli istanti
successivi.E questo e' quello che vediamo in natura.
Ma secondo le considerazioni fatte esisterebbe un' altro pettine i cui denti sono "incastrati" negli spazi vuoti del primo.In natura non lo vediamo perche' e' posizionato tra un quanto temporale e un altro.(Ecco Marius che il nulla a cui facevi riferimento viene in questo modo a non sussistere)
In questa fase "negativa" del tempo posiziono l'antimateria.
Anch'essa avra' il destino della materia ma scollata da essa.
Essendo l'onda completa formata da tutte e due le fasi positiva e negativa se ne puo' dedurre che anche l'antimateria contribuisce con un potenziale simile alla materia che come detto vale 1/2 mc2.
Alla fine la somma delle due fasi identiche vale mc2 c.v.d.che e' l'energia potenziale all'interno del "quanto completo" di materia nel quanto temporale.
Per cio' che riguarda il comportamento della massa ipotizzata come detto, con velocita' rispetto ad un osservatore ,si puo' estrapolare che non potremmo darle velocita' c in quanto il "passato" non avrebbe piu' la possibilita' di lasciare la massa perche' si muoverebbe alla stessa sua velocita' cioe' si avrebbe sovrapposizione di masse della stessa massa rendendo la massa stessa infinita.Il tempo come ipotizzato si annulerebbe perche' non avremmo piu' la possibilita' di un "partitore" e le distanze non avendo le masse piu' "distacco" si ridurrebbero a zero.
Tre considerazioni sovrapponibili a conclusioni relativistiche.
Piu' o meno il concetto e' questo.
Aggiungo un'ultima cosa:la velocita' di fuga del passato per un meccanismo di azione e reazione determina una contro reazione con verso contrario che puo' essere identificata come forza gravitazionale.Esisterebbe allora una sorta di principio di "equivalenza" tra tempo e gravita'......
Direi che possiamo concludere qui.
Coraggio Marius se ti e' tutto chiaro ora tocca a te.
Ciao.
SIMMETRIA is offline  

 



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