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Vecchio 19-06-2007, 15.39.57   #41
Marius
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Riferimento: Sportello della relativita'

Per Simmetria.....

Sono andato a "vedere"......La mia impressione è che si tratti di una versione "malamente" riveduta e corretta della teoria dell'ipersfera......

La prima cosa poco chiara è che si afferma che un oggetto in movimento si contrae della stessa percentuale di cui si contrae l'universo.....Cioè, in pratica, non si contrae nulla ?

L'affermazione che lo spazio - tempo e la materia devono avere dei limiti fisici....."sarebbe illogico e irrealizzabile per la natura un universo a estensione infinita"....e', secondo me, del tutto arbitraria.......

In realtà seguendo la logica del ragionamento..la nostra dimensione rimarrebbe bidimensionale (gli è "saltata" una dimensione)...

Alla fine, poi, cominciano i ragionamenti a "sfondo mistico"......

Preferisco la teoria dell'ipersfera classica, con 4 o più dimensioni......

Tanto per vedere di che pasta è fatto gli ho "sparato" la mia teoria.....

Un saluto

Marius
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Vecchio 09-07-2007, 17.21.08   #42
Fausto Intilla
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L'ipotesi di Prigogine

Citazione:
Originalmente inviato da SIMMETRIA
Nella tua prima riga devi specificare che il tempo e' diverso rispetto ad un terzo sistema di riferimento perche' loro due guardandosi a vicenda vedranno esattamente lo stesso scorrere del tempo e le stesse contrazioni (Lorentz) e la stessa massa tutto rapportato a velocita' relativistiche.
Nella seconda riga bisogna fare una certa attenzione nel prendere in considerazione la funzione spazio-tempo.
Nello spazio piatto di Minkowski e' determinato per due eventi da:
dsquadro=ctquadro-xquadro-yquadro-zquadro.
La distanza spazio-tempo tra due eventi inerziali non si contrae ma e' costante vista all'interno dei loro sistemi di riferimento.Questo perche'
possiamo applicare Lorentz e verificare una compensazione tra la contrazione della distanza e la dilatazione del tempo.
Quindi non si ha una contrazione spazio temporale ma una contrazione solo dello spazio rappresentato dalle coordinate x,y,z,e una dilatazione del tempo
per mantenere la costanza di ds.
Il riferimento ai sistemi inerziali per cio' che riguarda lo scorrere del tempo
e' dovuto alla possibilita' che possono avere di riscontrare uno spostamento delle lancette dell'orologio pur battendo sempre lo stesso tempo.
Questo "fenomeno" puo' essere messo in relazione con la considerazione che prima di essere inerziali e' probabile che abbiano subito delle acellerazioni o decellerazioni e che quindi si siano trovati in sistemi non inerziali e immersi quindi in campi gravitazionali che hanno rallentato il loro tempo e fatto rimanere indietro le lancette dell'orologio.

Sulla base del "lavoro" di Prigogine,a proposito della metrica dello spazio-tempo di Minkowsky,si evince questo:
Per misurare lunghezze e tempi, un osservatore utilizza delle
coordinate x, y, z e t ; un altro, in moto rettilineo rispetto al precedente,
utilizza delle coordinate x',y', z' e t'. La condizione imposta dalla teoria della relatività è che l'intervallo spazio-temporale rimanga invariante. L'esistenza
di tempi molteplici t, t' ... provoca effetti notevoli (come il celebre paradosso
dei gemelli). Bisogna dunque concludere, con Minkowski, che
lo spazio e il tempo, presi isolatamente, sono ormai divenuti delle ombre?
L'instabilità deriva dal fatto che un punto contiene un'informazione
infinita, mentre le nostre misure o i nostri calcoli implicano una
precisione finita.L'instabilità ci costringe a costruire un nuovo linguaggio
per descrivere tali sistemi.
Prigogine,sulla base dell'idea di Misra,ridefinisce (ampliandolo),il concetto di "tempo interno":
"Contrariamente a quanto sembra risultare dalla Relatività Ristretta,esiste dunque un Tempo Universale che parte dall'osservazione di un fenomeno fisico relativistico,in questo caso la propagazione dell'onda*.Nella descrizione minkowskiana,gli osservatori si osservano reciprocamente.Qui essi osservano,in più,l'evoluzione del campo,sistema dinamico instabile che permette l'introduzione di un tempo interno.(...)L'introduzione di processi dinamici instabili permette così di riconciliare l'idea fondamentale di Einstein di tempi molteplici legati a osservatori diversi con l'esistenza di un divenire Universale,sostenuta da Bergson".
ILYA PRIGOGINE ("Tra il Tempo e l'Eternità - ed.Bollati & Boringhieri)

*Prigogine in quel contesto non intendeva un'onda elettromagnetica visibile (la luce che tutti conoscono,per intenderci);bensì "un'onda di modernizzazione" relativa addirittura ad un'isola.

"La nozione di simultaneità è relativa all'osservatore,riferendoci ai tempi molteplici della Relatività Ristretta.Ma le cose cambiano se teniamo conto del fatto che ogni osservatore può misurare il campo scalare phi e dedurne il tempo medio <T> corrispondente a questo campo.Il campo stesso è invariante per trasformata di Lorentz.Il tempo interno medio <T>,invece,è modificato non solo quando si cambia il tempo,ma anche quando si cambia posizione.Ciò significa anche che,osservando il campo,e il suo tempo interno medio,un osservatore può avere un'informazione riguardo alla sua posizione,contrariamente a quanto suppone la Relatività Ristretta"... e sono ancora parole di Prigogine,non mie.

Fausto intilla
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Vecchio 09-07-2007, 18.39.51   #43
Marius
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Riferimento: L'ipotesi di Prigogine

Citazione:
Originalmente inviato da Fausto Intilla
Sulla base del "lavoro" di Prigogine,a proposito della metrica dello spazio-tempo di Minkowsky,si evince questo:
Per misurare lunghezze e tempi, un osservatore utilizza delle
coordinate x, y, z e t ; un altro, in moto rettilineo rispetto al precedente,
utilizza delle coordinate x',y', z' e t'. La condizione imposta dalla teoria della relatività è che l'intervallo spazio-temporale rimanga invariante. L'esistenza
di tempi molteplici t, t' ... provoca effetti notevoli (come il celebre paradosso
dei gemelli). Bisogna dunque concludere, con Minkowski, che
lo spazio e il tempo, presi isolatamente, sono ormai divenuti delle ombre?
L'instabilità deriva dal fatto che un punto contiene un'informazione
infinita, mentre le nostre misure o i nostri calcoli implicano una
precisione finita.L'instabilità ci costringe a costruire un nuovo linguaggio
per descrivere tali sistemi.
Prigogine,sulla base dell'idea di Misra,ridefinisce (ampliandolo),il concetto di "tempo interno":
"Contrariamente a quanto sembra risultare dalla Relatività Ristretta,esiste dunque un Tempo Universale che parte dall'osservazione di un fenomeno fisico relativistico,in questo caso la propagazione dell'onda*.Nella descrizione minkowskiana,gli osservatori si osservano reciprocamente.Qui essi osservano,in più,l'evoluzione del campo,sistema dinamico instabile che permette l'introduzione di un tempo interno.(...)L'introduzione di processi dinamici instabili permette così di riconciliare l'idea fondamentale di Einstein di tempi molteplici legati a osservatori diversi con l'esistenza di un divenire Universale,sostenuta da Bergson".
ILYA PRIGOGINE ("Tra il Tempo e l'Eternità - ed.Bollati & Boringhieri)

*Prigogine in quel contesto non intendeva un'onda elettromagnetica visibile (la luce che tutti conoscono,per intenderci);bensì "un'onda di modernizzazione" relativa addirittura ad un'isola.

"La nozione di simultaneità è relativa all'osservatore,riferendoci ai tempi molteplici della Relatività Ristretta.Ma le cose cambiano se teniamo conto del fatto che ogni osservatore può misurare il campo scalare phi e dedurne il tempo medio <T> corrispondente a questo campo.Il campo stesso è invariante per trasformata di Lorentz.Il tempo interno medio <T>,invece,è modificato non solo quando si cambia il tempo,ma anche quando si cambia posizione.Ciò significa anche che,osservando il campo,e il suo tempo interno medio,un osservatore può avere un'informazione riguardo alla sua posizione,contrariamente a quanto suppone la Relatività Ristretta"... e sono ancora parole di Prigogine,non mie.

Fausto intilla
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A Fausto Intilla

Sono Marius 1936, non ci conosciamo e scusa se mi intrometto......

Non sono un fisico ne un esperto di relatività tuttavia, poichè mi piace cercare di approfondire alcuni temi vorrei farti una domanda.

Nelle discussioni cui ho assistito e a volte partecipato si è spesso messo in discussione il fatto che E. abbia, estendendo la R.R. alla R.G., esteso anche i concetti di contrazione degli spazi secondo Lorents, sia pure su spazi infinitesimi e, mi è parso di capire, relativamente a un osservatore non inerziale.....Ciò anche negli sviluppi della matematica tensoriale nel prosieguo della teoria....
Ti chiedo, allora, anzitutto se ciò corrisponde al vero.....

Se si, questo implica che anche la R.G. è affetta dal concetto di "effetto relativistico"......Ovvero lo spazio - tempo si curva solo rispetto a un osservatore esterno non inerziale o si curva "in assoluto" ?

Un saluto

Marius 1936
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Vecchio 09-07-2007, 21.40.24   #44
Fausto Intilla
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Riferimento: L'ipotesi di Prigogine

Citazione:
Originalmente inviato da Marius
Se si, questo implica che anche la R.G. è affetta dal concetto di "effetto relativistico"......Ovvero lo spazio - tempo si curva solo rispetto a un osservatore esterno non inerziale o si curva "in assoluto" ?
Un saluto

Marius 1936

Salve Marius,
esiste ovviamente un modo assai semplice di interpretare-misurare la curvatura dello spazio-tempo in termini "assoluti" (senza che alcun osservatore venga chiamato in causa), ed è quello di ricorrere,di far capo,
alla famosa equazione di campo di Einstein (le cui soluzioni variano a dipendenza dei sistemi di riferimento che vengono presi in considerazione).
Tuttavia, sono anch'io del parere che esista una certa analogia tra la Contrazione delle Lunghezze (prevista nella R.G.), e quella di Lorentz prevista per i corpi in movimento ad alte velocità. Tale analogia ci risulta evidente se consideriamo lo spazio percorso da un corpo in moto lineare,come dilatato rispetto allo spazio che circoscrive lo stesso corpo, ma in un sistema inerziale.
Da queste supposizioni, è inoltre possibile teorizzare quanto segue:
Se la contrazione delle lunghezze nella teoria della Relatività Generale,rispecchia in un certo qual modo la Contrazione di Lorentz prevista per corpi in moto lineare ad alta velocità,poichè per entrambe si presenta una determinata dilatazione dello spazio (affinchè esse possano manifestarsi) e considerando il fatto che per ogni valore della Contrazione di Lorentz corrisponde un rispettivo aumento relativistico della massa del corpo in questione,si potrebbe dedurre che tale aumento relativistico della massa abbia una certa corrispondenza persino con la contrazione delle lunghezze prevista in prossimità di una massa,ossia dove lo spazio è più curvo e quindi più dilatato.Sto semplicemente dicendo che la massa di un corpo potrebbe variare a dipendenza della curvatura dello spazio in cui essa si trovi. La massa di un corpo che si allontani dalla Terra, dovrebbe quindi in linea di principio,diminuire sensibilmente.Tale diminuzione,comunque,a causa della sua entità infinitamente piccola,resterà sicuramente imponderabile ancora per parecchi anni per il genere umano.Massa inerziale e massa gravitazionale potrebbero quindi non essere uguali,ma poichè sulla Terra la variazione della Costante Gravitazionale è troppo piccola per essere misurabile,nessuno finora ha mai potuto arguire tale possibilità.
A sostenere tale ipotesi,vi è persino un certo Thibault Damour,fisico e professore all'Institut des hautes études scientifiques.Egli sostiene appunto,che i corpi non cadono nello stesso modo in un campo gravitazionale o, in altri termini che la caduta dipende dalla loro massa e dalla loro natura, negando così che massa inerziale e massa gravitazionale siano uguali.
Quando due stelle di neutroni formano un sistema binario le condizioni fondamentali per poter osservare gli effetti relativi alla parte non lineare dell'equazione di Einstein, che in definitiva racchiude tutta la complessità delle equazioni stesse, sono soddisfatte. Registrando sistematicamente le emissioni radio di queste stelle, ci si è accorti che il loro segnale nel corso degli anni subiva delle variazioni nei tempi di arrivo, comprovando così l'esistenza di una perturbazione nell'equilibrio del sistema.
L'interpretazione teorica di queste perturbazioni, si basa sui termini non lineari dell'equazione di Einstein.

Fausto Intilla
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Vecchio 10-07-2007, 15.57.24   #45
Marius
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Riferimento: Sportello della relativita'

[Da queste supposizioni, è inoltre possibile teorizzare quanto segue:
Se la contrazione delle lunghezze nella teoria della Relatività Generale,rispecchia in un certo qual modo la Contrazione di Lorentz prevista per corpi in moto lineare ad alta velocità,poichè per entrambe si presenta una determinata dilatazione dello spazio (affinchè esse possano manifestarsi) e considerando il fatto che per ogni valore della Contrazione di Lorentz corrisponde un rispettivo aumento relativistico della massa del corpo in questione,si potrebbe dedurre che tale aumento relativistico della massa abbia una certa corrispondenza persino con la contrazione delle lunghezze prevista in prossimità di una massa,ossia dove lo spazio è più curvo e quindi più dilatato.Sto semplicemente dicendo che la massa di un corpo potrebbe variare a dipendenza della curvatura dello spazio in cui essa si trovi. La massa di un corpo che si allontani dalla Terra, dovrebbe quindi in linea di principio,diminuire sensibilmente.Tale diminuzione,comunque,a causa della sua entità infinitamente piccola,resterà sicuramente imponderabile ancora per parecchi anni per il genere umano.Massa inerziale e massa gravitazionale potrebbero quindi non essere uguali,ma poichè sulla Terra la variazione della Costante Gravitazionale è troppo piccola per essere misurabile,nessuno finora ha mai potuto arguire tale possibilità.
A sostenere tale ipotesi,vi è persino un certo Thibault Damour,fisico e professore all'Institut des hautes études scientifiques.Egli sostiene appunto,che i corpi non cadono nello stesso modo in un campo gravitazionale o, in altri termini che la caduta dipende dalla loro massa e dalla loro natura, negando così che massa inerziale e massa gravitazionale siano uguali.]

Quindi, secondo questa teoria, mi sembra di capire che se un'ipotetica astronave con equipaggio a bordo si trovasse a viaggiare in prossimità di un'enorme massa, il cui campo è caratterizzato da un'altissima accelerazione di gravità, subirebbe un'effettiva contrazione delle proprie dimensioni, un aumento della propria massa e percepirebbe un tempo "proprio" rallentato.....

Oppure non avverrebbe nulla di tutto ciò, ovvero l'equipaggio non si accorgerebbe di nulla, all'interno dell'astronave, ma percepirebbe un contrazione dello spazio esterno, osservandolo da un oblò e, viceversa, un osservatore non inerziale esterno vedrebbe l'astronave "contratta" e "rallentata" ?

La prima possibilità mi sembra improbabile........Riesco, piuttosto, a concepire l'"effetto relativistico" anche nella spiegazione della curvatura gravitazionale...
In questo caso, però, resta da sciogliere un dubbio sul quale lo stesso E. aveva messo in guardia e, cioè, che l'osservazione sperimentale di un fenomeno (ad es la deflessione gravitazionale di un fotone in prossimità di una massa) non dimostra la teoria se non si può sperimentare anche il contrario (ossia stabilire se in effetti il fotone percepisce la geodetica che percorre come una linea retta e quindi, ai suoi "occhi" tutto lo spazio esterno appare deformato).

A questo proposito mi interesserebbe sapere se le misurazioni fatte con orologi ad altissima precisione montati a bordo di satelliti in orbita terrestre (come ho letto da qualche parte), hanno contribuito a chiarire questi dubbi (ovviamente parliamo di RS) e se si che attendibilità possono avere tenendo presente che il confronto tra le misurazioni a terra e quelle in orbita dovrebbero essere depurate dalle percentuali di errore imputabili a tutta una serie di possibili interferenze.

Un saluto

Marius1936

Ultima modifica di Marius : 10-07-2007 alle ore 17.50.18.
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Vecchio 10-07-2007, 19.03.04   #46
Rainboy
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Citazione:
A questo proposito mi interesserebbe sapere se le misurazioni fatte con orologi ad altissima precisione montati a bordo di satelliti in orbita terrestre (come ho letto da qualche parte), hanno contribuito a chiarire questi dubbi (ovviamente parliamo di RS) e se si che attendibilità possono avere tenendo presente che il confronto tra le misurazioni a terra e quelle in orbita dovrebbero essere depurate dalle percentuali di errore imputabili a tutta una serie di possibili interferenze.
Ai tempi della maturità, ricordo che per documentarmi sulla mia tesi (che includeva anche la relatività ristretta e quella generale), fra le altre cose lessi che tutti i satelliti, e soprattutto quelli per telecomunicazioni (che richiedono la massima sincronia con i dispositivi di terra, pena l'impossibilità materiale di interfacciarsi), sono tutti equipaggiati con orologi atomici regolati in modo da compensare l'effetto relativistico dato dalla massa della Terra sul loro spaziotempo (ed è evidente che se ci fossero pecche nella teoria, tali compensazioni avrebbero l'effetto di rendere loro stesse impossibile la sincronia).
Ma c'è di più: la correzione negli orologi è legata anche al senso di rotazione della Terra medesima, in quanto le "increspature" nel vortice gravitazionale del pianeta seguono il suo spin e pertanto il satellite subirà effetti in proporzione differenti, a seconda che orbiti in direzione parallela o contraria a tale rotazione.
E' quasi come il gorgo dello scarico della vasca da bagno, che tende a far precipitare il corpo verso il centro, ma cerca al contempo di farlo deviare secondo una precisa direzione... solo che qui "l'influsso" sul corpo orbitante non è il moto cinetico impresso da parte di un fluido agitato, ma l'alterazione della realtà soggettiva impressa da parte dello spaziotempo contorto.

Personalmente, da emerito profano, ritengo che la teoria della relatività (in entrambe le sue formulazioni) sia la più bella ed elegante interpretazione concepita dalla fisica moderna sulla la realtà che ci circonda...
Rainboy is offline  
Vecchio 11-07-2007, 09.37.58   #47
spirito!libero
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Nel 1972 (ottima annata ) Halef e Keating (H. e K.)hanno coordinato un esperimento per vefrificare gli effetti relativistico-gravitazionali su 4 orologi atomici.

Sono stati installati 4 orologi atomici su 4 aerei che hanno circunvavigato la terra sia verso est che verso ovest.

I tempi rilevati dai 4 orologi sono stati confrontati con altri rimasti a terra. Gli orologi degli aerei che hanno viaggiato verso est sono risultati in ritardo, rispetto a quelli a terra, di tempi dell'ordine di milioneismi di secondo, mentre quelli verso ovest in anticipo. I risultati furono in perfetto accordo numerico con i valori previsti dalla relatività einsteiniana, confermando che la questione della dilatazione/contrazione del tempo (meglio spaizo-tempo) è reale per i sistemi fisici.

Occorre precisare che sia per gli aerei, e ancor più per i satelliti, vi sono delle influenze gravitazionali diverse dei sistemi a quota diverse, poichè la forza gravitazionale è inversamente proporzionale alla distanza (quadrata) delle messe degli oggetti. Tale differenza di influenza gravitazionale tra gli orologi in orbita e quelli a terra, seppur minima, determina una contrazione temporale indipendente dalla direzione di moto degli aerei stessi rispetto alla terra. Tale ritardo previsto dalla relatività generale si è effettivamente verificato nell'esperimento di H. e K. con valori identici a quelli previsti dai modelli matematici relaitvistici.

Saluti
Andrea
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Vecchio 11-07-2007, 15.42.58   #48
SIMMETRIA
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Originalmente inviato da spirito!libero

Occorre precisare che sia per gli aerei, e ancor più per i satelliti, vi sono delle influenze gravitazionali diverse dei sistemi a quota diverse, poichè la forza gravitazionale è inversamente proporzionale alla distanza (quadrata) delle messe degli oggetti. Tale differenza di influenza gravitazionale tra gli orologi in orbita e quelli a terra, seppur minima, determina una contrazione temporale indipendente dalla direzione di moto degli aerei stessi rispetto alla terra. Tale ritardo previsto dalla relatività generale si è effettivamente verificato nell'esperimento di H. e K. con valori identici a quelli previsti dai modelli matematici relaitvistici.

Saluti
Andrea

Tutto cio' lo possiamo anche dedurre dal movimento di un disco rotante intorno al proprio asse.
Il parallelismo con il campo gravitazionale e' noto. Il movimento degli aerei e' paragonabile relativisticamente al movimento di una qualsiasi circonferenza
del disco nella quale se posizioniamo un orologio questo rallentera' il tempo proprio perche' pur avendo il modulo velocita' costante e' sempre in un sistema accelerato.Il rallentamento ,come in un campo gravitazionale, sara' piu' forte alla periferia in rapporto alla vicinanza alla terra dell'orologio nel campo gravitazionale.
Allora mi chiedo in un sistema accelerato rotante se il ritardo rimane a fine esperienza
vuol dire che il tempo e' rallentato in quel sistema perche' abbiamo applicato la classica contrazione di Lorentz.Ma se rimane un ritardo nell'orologio anche la lunghezza e la massa del sistema dovranno essere diverse a fine esperienza perche' non possiamo privilegiare solo una componente rispetto alle altre.
Quindi una massa a velocita' importanti a fine esperienza sara' modificata sia che si muova in un sistema inerziale (per fermarsi dovra' decellerare) sia che si muova in un sistema accelerato.
Vorrei sapere da voi se questo ragionamento vi torna cioe' in un sistema accelerato quando siamo a fine esperienza (velocita' zero su di noi) la massa che abbiamo davanti e' modificata?
SIMMETRIA is offline  
Vecchio 11-07-2007, 15.48.14   #49
Marius
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Ciao Andrea, Ciao Rain.....
Mi scuso, anzitutto, perchè domani è l'ultimo giorno in cui potrò "postare" in quanto starò via una settimana...(alla fine direte...."meno male" )..

Così metterò un pò di carne a cuocere e al ritorno vedrò che reazioni ci sono state

Dalle vostre risposte e da dati che anch'io avevo letto, presumo si possa ritenere che l'"effetto relativistico" sia l'ipotesi più probabile anche nella "descrizione dei fenomeni gravitazionali........

Ora la mia "necessità concettuale" è quella di dare una concretezza "fisica" alla curvatura gravitazionale dello spazio - tempo (anzi meglio dire, nel caso delle "speculazioni che vado a esporvi, dello spazio).

Come Andrea sa, purtroppo per lui, io ritengo che la materia, nella sua intima natura, non sia "quantizzata"....Le ragioni le vado a "postare" nella sezione "universo quantistico"

Tornando alla R.G. il concetto di curvatura è per me ampiamente “concettualizzabile” a patto di non lasciare che esso rimanga soltanto la soluzione di complessi problemi di algebra tensoriale e, cioè, pura matematica.
Ovvero tornare al problema dell’adimensionalità della costante cosmologica introdotta da E. (che era, fra l’altro, un sostenitore della meccanica del continuo) e ragionare in termini di forze, o meglio di impulsi di quantità di moto e momento angolare, anziché di accelerazione di gravità.

Allora supponendo, dico solo supponendo, che un’equazione d’onda descritta con l’equazione di D’Alambert possa trasmettere energia di movimento oscillando in dimensioni, diciamo, "paragonabili" a quelle di Planck, si potrebbe ipotizzare una "matrice” della materia che, in condizioni di massima simmetria è perfettamente stabile ed equilibrata. In pratica come se lo "spazio nero" fosse il substrato "messo a nudo" della materia più organizzata che noi percepiamo o misuriamo sperimentalmente.

La "stabilità" si potrebbe ottenere immaginando un volume di spazio, sufficientemente esteso, costituito da sorgenti puntiformi di onde sferiche in opposizione di fase e uguale elongazione.....Più le sorgenti si avvicinano, più le interferenze "distruttive" aumentano e l'energia (quella "trasmessa" dal vettore di Poynting) si dovrebbe distribuire.......Fino a che tutta l'energia è uniformemente distribuita e la temperatura è costante in ogni regione dello spazio a - 273 °C.........
Tanto a meno di perturbazioni che potrebbero essere, per esempio, un leggero anticipo o ritardo di fase in un treno di onde (tipo "effetto domino") che portano a condizioni tali da innescare un evento "impulsivo".

E' ovvio che in questo caso il tempo tornerebbe ad essere una grandezza assoluta (inteso come consequenzialità di eventi con nesso di causa - effetto), in quanto intrinseco al periodo di vibrazione della matrice.

Insomma si tratta di un mero modello "meccanicista" dell'universo con eventi che si conseguono per nesso di causalità e tendenza all'aumento dell'entropia per riportare il sistema nella condizione di maggiore simmetria possibile e, quindi, maggiore "ordine" piuttosto che "disordine".......

In questo caso l'universo, a seguito dell'evento (o di più eventi) tipo "Big Bang" si è deformato e contratto e ora tenta di riconfigurarsi in condizioni stabili rioccupando tutto lo spazio a sua disposizione......O, forse è meglio dire, "ridistendendosi".......

Nel modello descritto (a livello di "matrice") la materia si configura come massa - energia ed è indistinguibile......(non esistono particelle elementari)

Nelle forme più organizzate e "scalando" gli ordini di grandezza delle dimensioni, in quel caso sono applicabili e valgono le formule della fisica classica........

Un campo elettromagnetico si comporterà secondo le leggi di Maxwell.....

La matrice di per se sarebbe equilibrata se parte di essa non si fosse riconfigurata in stati che a noi paiono di "organizzazione"......Ma questa sottrazione di volumi di matrice equilibrata fa si che si creino linee di forza più o meno incurvate che si propagano come delle corde vibranti.

Potrebbe darsi, allora, che l'attrazione gravitazionale non sia una proprietà delle masse, ma sia un effetto subito dalle masse stesse...

Sono allergico alle forze attrattive "a distanza"......Preferisco pensare a impulsi trasmessi per via di un "mezzo".....(ripeto, non l'etere eh)

Supponiamo, allora, che esista la mia "matrice".
I fenomeni di curvatura delle traiettorie di un fotone sarebbero, allora, dovute ad effettive distorsioni della matrice “vibrante” che costituisce lo “spazio nero” (Vedila come un tentativo di spiegare gli effetti gravitazionali della cosiddetta "materia oscura")

La radiazione elettromagnetica proveniente da un corpo celeste, allora, per giungere fino a noi, potrebbe aver percorso traiettorie del tutto impreviste essendo soggetta a vere e proprie "correnti gravitazionali" (che non sono proporzionali all’inverso del quadrato della distanza e, quindi, hanno un raggio di azione molto maggiore) provenienti da diverse direzioni, deflessioni, interferenze, diffrazioni, ecc....Paradossalmente la luce di un corpo celeste (molto lontano) che immaginiamo di fronte a noi, potrebbe provenire dalle nostre spalle o, comunque, da regioni dello spazio meno lontane di quello che noi supponiamo.....
Un'ipotetica astronave, allora, dotata di potenti, ma semplici motori a impulso (ho letto anche di motori al plasma e di vele elettromagnetiche, ma non ho la minima idea di come e se possano funzionare), assemblata in orbita, di massa più grande possibile (per offrire una maggiore superficie di impatto alle linee di forza) e con sistemi giroscopici evoluti in grado di percepire e "seguire" le onde gravitazionali (a prescindere dai riferimenti ottici che, a questo punto, sarebbero "fuorvianti"), una volta superato il raggio di influenza del sistema solare, potrebbe essere "catturata" da un tunnel gravitazionale (questa terminologia non è esatta, ma mi serve a cercare di chiarire il concetto) che, oltre a fornire un'accelerazione aggiuntiva, continua e graduale (compatibile con le sollecitazioni sopportabili da un eventuale equipaggio), probabilmente percorrerebbe una via molto più diretta per raggiungere la sorgente della perturbazione (un altro sistema solare, un ammasso stellare o quant'altro), in un tempo inferiore....
Una specie di propulsione a curvatura "naturale".
Forse non si sarebbe certi della destinazione e di come fare ritorno......Ma questo è un problema che ha affrontato anche Cristoforo Colombo...

Allora sotto e "massacratemi"

Un saluto

Marius

Ultima modifica di Marius : 11-07-2007 alle ore 22.01.25.
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Vecchio 11-07-2007, 15.50.02   #50
Marius
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Riferimento: Sportello della relativita'

Ho dovuto "accorciare" il primo "post" ........

A complemento invio il seguente

Un esempio di gravitazione per “confinamento energetico”, in questo tipo di “visione” potrebbe essere, con tutte le approssimazioni che, per limiti personali, ho dovuto adottare, il seguente.

Considero il sistema terra – luna, individuando, per semplicità, il centro della terra come origine del sistema di riferimento cartesiano e la massa lunare in orbita, approssimativamente circolare, attorno ad esso.
I dati a disposizione sono i seguenti :
•RT : raggio equatoriale della terra = 6.400 Km = 6.400.000 mt. ;
•MT : massa della terra = 5,976 x 10^24 Kg ;
•RL : raggio equatoriale della luna = 1.735 km = 1.735.000 mt ;
•ML : massa della luna = 7,357 x 10^22 Kg ;
•G : costante di gravitazione universale = 6,67259 x 10-11 ;
•RLim. : raggio “limite di Roche”, ovvero minimo raggio orbitale che la luna delle attuali dimensioni può aver assunto in passato = 2,86 x RT = 18.304 Km = 18.304.000 mt ;
•Rm. : attuale raggio medio dell’orbita lunare = 380.000 Km = 380.000.000 mt ;
•SP : “spazio di Planck” = 1,616 x 10-35 mt ;
•c : velocità della luce = 300.000.000 mt/sec.
Supponendo che il raggio orbitale medio della luna possa essere passato da RLim. a Rm., calcolo il volume del corrispondente “toro” con la formula : V = 2 π2 R r2, dove “r” è il raggio del “tubo” ed “R” la distanza del centro del tubo dal centro del toro. Sostituendo ad r il raggio lunare, RL e ad R la differenza tra i raggi delle orbite (Rm - RLim.), ottengo : DV (m3) = 2,149 x 10^22, che rappresenta la quantità di spazio occupata dalla luna nel progressivo allontanamento dalla terra.
In prima approssimazione, visti gli ordini di grandezza, assumo che il numero di spazi di Planck presenti in DV è pari a : np = DV/SP (anche se il rapporto non è adimensionale, occorre considerare che l’azione di trasmissione delle quantità di moto prevale secondo la direzione radiale) = 1,35 x 10^57.
Assumo, poi, per semplicità di trattazione, come unità di massa, la “massa a riposo” del protone, ovvero : mp = 1,672 x 10-27 Kg.
Essendo l’ordine di grandezza delle dimensioni del protone pari a circa 10-15 mt, si desume che nello spazio di planck possano trovar posto circa 10-35 / 10 -15 = 10-20 protoni.
Dalla formula E = m x c2, poi, si ricava : EDV = 10-20 x np x mp x (300.000.000)^2 = 10^27 Joule, ovvero l’energia di moto associata al volume di spazio occupato dalla luna nel suo moto di allontanamento dalla terra.
Ho ritenuto di poter utilizzare l’equazione di Einstein poichè, nello spazio di Planck, le frequenze di oscillazione della massa – energia devono essere le più alte possibili (E = h x ν).
La relativa variazione di energia potenziale gravitazionale può essere espressa con la formula : DU = G x MT x ML x (1/ RLim. – 1/ Rm.) = 1,52 x 10^30 Joule.
L’errore risulta essere di 10^3

In pratica il concetto è questo :
La luna si allontana dalla terra (a partire da una posizione iniziale che io ho assunto pari a 18.000 Km ma non è importante), fino alla posizione attuale...L'energia potenziale gravitazionale varia secondo la formula classica.......L'orbita della luna è descrivibile, volumetricamente, come un toro (è una figura geometrica)......Di conseguenza si può calcolare la variazione di volume di spazio occupato dalla luna nel suo moto di allontanamento.....Lo scopo è dimostrare che questo volume di spazio possiede un'energia cinetica di moto (io preferirei parlare di quantità di moto e momento angolare, ma non ho i mezzi per elaborare un modello così complicato) uguale (non è così perchè, dai calcoli, ho commesso un errore pari a 10^3)......E' un ordine di grandezza alto, basso, accettabile, non accettabile, boh ?

Il motivo per cui lo spazio si oppone all'allontanamento della luna è che le linee di forza della massa - energia oscillante nelle dimensioni di Planck (necessariamente, io penso, perchè per ottenere valori di spinta significativi la frequenza di oscillazione deve essere altissima), non sono più equilibrate dal volume di spazio sottratto dalla terra e tendono a comporre una spinta verso la terra (e viceversa) compensata dal moto orbitale (che, in realtà è di entrambe).
Per approssimazione ho usato la formula E = mc^2 e per unità di massa ho utilizzato la frazione di massa di protone (aggiungere l'elettrone come ordine di grandezza non avrebbe apportato significative variazioni) che può essere contenuta nella dimensione di Planck (che è una lunghezza - altra approssimazione che giustifico dicendo che compensa il fatto che lo squilibrio dell'azione avviene prevalentemente secondo la direzione di polarizzazione o se vogliamo, secondo la direzione della massa "perturbatrice", con una "spinta" alle spalle).

Questa azione "modellatrice" potrebbe spiegare la conformazione sferica dei corpi celesti aventi dimensioni, quando erano di forma "irregolare", superiori a 200 Km. Perchè mai nei primi milioni di anni di vita dell'universo la "debole" forza gravitazionale avrebbe dovuto prevalere sulle altre interazioni "forti" presenti nel plasma primordiale ? Tra l'altro la sfera è la configurazione più adatta a ripartire gli sforzi e il moto rotatorio proprio del 99,9 % della materia visibile potrebbe avvenire per trasferimento di momento angolare da parte di linee di forza tangenziali.......Un corpo "piccolo", viceversa, non perturba sufficientemente la matrice, ma può risentire delle perturbazioni prodotte da masse più grandi.......

L'anomala modalità di impatto della cometa Shoemacker - Levi sulla superficie di Giove (preventiva "frammentazione" in nove pezzi e successivi impatti) del tutto non congruente con i modelli teorici di curvatura gravitazionale dovrebbe far riflettere anche se molti si sono "affrettati" a ipotizzare che la causa fosse la grande velocità di rotazione di Giove attorno al proprio asse, con conseguente distorsione del campo gravitazionale da esso prodotto....

Anche le sonde Pioneer pare stiano rallentando...

E la "materia oscura" ?

Molti indizi strani no....?

Ciao

Marius

Ultima modifica di Marius : 11-07-2007 alle ore 22.48.17.
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