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Vecchio 17-05-2008, 11.12.21   #1
La_viandante
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Ramachandran e il modulo di Dio

Nel nuovo numero di Micromega è riportato un testo di un neuroscienziato, V. Ramachandran (il mio preferito), tratto da una sua partecipazione ad un convegno sul tema fede e ragione del 2006.

Tempo fa ricordo imperversò su internet una scoperta, il modulo di Dio, una area del cervello cioè preposta a sentire la fede.
Ramachandran sostiene che le sue parole siano state del tutto travisate e riportate malamente perché la sua scoperta è che in una stessa persona possono coesistere ateismo e fede.
Spiego meglio. Sappiamo tutti di avere due emisferi cerebrali destro e sinistro che si occupano di funzioni differenti e comunicano tra di loro attraverso il corpo calloso. Ci sono tuttavia dei casi in cui a seguito di incidenti o per motivi terapeutici questa parte è neutralizzata o viene rimossa.
La curiosità neuroscientifica era: nella stessa persona ora coesistono due persone differenti? Ramachandran ha interrogato la stessa persona con modalità differenti alle quali cioè rispondevano le diverse aree cerebrali e alla domanda se quella persona credesse o meno in Dio la risposta è stata per l’emisfero destro: SI per quello sinistro: NO.

Ora io personalmente mi spiego come mai a tratti mi sono sentita panteista mentre per lo più sono sempre stata atea, evidentemente ci sono delle circostanze in cui una area cerebrale è più stimolata dell’altra e possono alternarsi, perché davanti ad un magnifico paesaggio mi scopro quasi credente, mentre davanti ad enormi tragedie come la terribile fine dei due fratellini di Gravina o il terremoto in Cina sento visceralmente l’inesistenza di Dio.

Ramachandran si chiede come mai i teologi a questo punto non si siano cimentati nel rielaborare tutto ciò al fine di una versione nuova della salvezza, perché se dopo questa vita ce ne dovrebbe essere un’altra le persone su quale base verranno poi giudicate? Le si manderà metà all’inferno (o per l‘induismo le si farà reincarnare nuovamente per “scontare” il karma accumulato) mentre l’altra metà credente accederà alla liberazione dalle rinascite o al paradiso ? Come funziona a questo punto l’alidlà alla luce di questa nuova scoperta della coesistenza nella stessa persona di due funzioni “neurali”?
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Vecchio 17-05-2008, 13.21.09   #2
Il_Dubbio
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Riferimento: Ramachandran e il modulo di Dio

ciao

se esistesse la libertà di scegliere (cosa che, come dico sempre, è solo una nostra convinzione mai accertata) le cose non sarebbero così insensate. Se ci fosse solo un'area "determinata" allora mi preoccuperei...
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Vecchio 18-05-2008, 08.32.52   #3
La_viandante
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Riferimento: Ramachandran e il modulo di Dio

Non so se si può realmente scegliere o non si nasca piuttosto con un area maggiormente reattiva rispetto all’altra, o riguardo alle conversioni ad esempio c’è un cambiamento del funzionamento degli emisferi cerebrali lungo il corso della vita.
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Vecchio 20-05-2008, 13.55.58   #4
ilduca
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Riferimento: Ramachandran e il modulo di Dio

secondo me la questione non è se esista o meno dio (o più dei), piuttosto la questione è se ci credi o meno. perché se credi, hai la cosiddetta fede, per te dio esiste, e agli effetti della tua esistenza è come se esistesse veramente, e la tua vita ne sarà condizionata, nel bene o nel male. quando morirai, lo farai nella convinzione di andare in paradiso o quel che sia (vedi kamikaze talebani), se poi non ci sarà, essendo tu già morto, non farà alcuna differenza. quindi chi vive veramente nella fede, si può dire che ha trovato dio, al di là della sua effettiva esistenza.
per me, che sono giunto a questa conclusione, il difficile è conciliare la mia esigenza di religiosità, evidentemente facente parte della mia dotazione (genetica?), e la mia razionalità, che mi fa escludere la ragionevole esistenza di un dio. cioé, io vorrei credere, perché credo che effettivamente una religione aiuti a vivere (tranne piccoli incidenti di precorso, come i cristiani martirizzati o le crociate, per dire), ma non è possibile, non ci riesco. dovrei inventarmi un dio ex novo.
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Vecchio 20-05-2008, 15.01.21   #5
ilduca
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per quanto sopra, potrei essere la prova vivente delle teorie di Ramachandran, in quanto coesistenti in me le due pulsioni opposte. quindi, a meno che non mi capitino incidenti in cui mi venga rimosso un emisfero piuttosto che l'altro, resterò per sempre i bilico tra le due opzioni, senza poter mai scegliere...
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Vecchio 24-05-2008, 09.50.53   #6
La_viandante
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Riferimento: Ramachandran e il modulo di Dio

Citazione:
Originalmente inviato da ilduca
per quanto sopra, potrei essere la prova vivente delle teorie di Ramachandran, in quanto coesistenti in me le due pulsioni opposte. quindi, a meno che non mi capitino incidenti in cui mi venga rimosso un emisfero piuttosto che l'altro, resterò per sempre i bilico tra le due opzioni, senza poter mai scegliere...
ma in fondo non è male avere a disposizione due differenti modi da poter usare alternativamente, non ti auguro certo che ti venga rimosso alcunchè ma da quello che mi pare di aver capito la possibilità di scelta non c'è sei fatto così.
E non mi sembra una cosa tanto malvagia.
La_viandante is offline  
Vecchio 24-05-2008, 16.28.00   #7
veraluce
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Riferimento: Ramachandran e il modulo di Dio

Interessantissima questa proposta di discussione... poi ci farò una ricerchina se avrò modo, per approfondire nello specifico l'esperimento di Ramachandran... intanto dico la mia di getto... semplicemente per contribuire.

E' vero che se interrogo esclusivamente il mio emisfero sinistro (logico-razionale-deduttivo-etc) esso mi risponderà che non crede in Dio (probabilmente perché non può per sua stessa natura intrinseca)... così com'è vero che se interrogo il mio emisfero destro (intuitivo-olistico-induttivo-etc) non potrà che rispondermi che Dio c'è (anche in questo caso le risposta è probabilmente giustificata dalle peculiarità proprie di tale emisfero)...

...ora se abbiamo (o restiamo in) un qualsiasi "concetto" di (un) Dio è ovvio che quanto si è rilevato in tale esperimento possa sconcertare...
...ma anche una profonda riflessione mistica proferisce che Dio (il Dio non come "concetto" etc) sta nella coincidenza degli opposti... tra l'esistere e il non esistere... l'essere e il non essere... quindi è limitato sapere per conoscenza mentale che Dio c'è come è limitato sapere per conoscenza mentale che Dio non c'è...
Dio c'è e non c'è... coincidenza della perfezione... se si escludesse l'una o l'altra cosa il Tutto mancherebbe di perfezione... essere e non essere sono due facce della stessa medaglia...

Questo ovviamente è solo uno sprazzo di pensiero di impronta mistica... semplicemente un punto di vista... in evoluzione...

Ciao La_viandante!
veraluce is offline  
Vecchio 26-05-2008, 10.12.52   #8
La_viandante
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Riferimento: Ramachandran e il modulo di Dio

grazie del contributo veraluce, sto seguendo tutti gli altri thread aperti ognuno con taglio diverso su questo argomento e cerco di farmene anche io una idea più precisa, ancora non mi riesce di fare il punto della situazione, grazie anche e soprattutto al pdf che ha postato il_dubbio su verità e conoscenza .. ci volevo aprire un thread ma non lo ho ancora finito, .....
La_viandante is offline  

 



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