Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Scienze
Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Scienza e Tecnologia


Vecchio 06-09-2008, 09.20.11   #41
albert
Moderatore
 
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
Riferimento: il segreto del cervello

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Vorrei poter dire: fino a quello che posso ipotizzare io come sintesi intesa a salvare il concetto di metafisica pur non ammettendo che la nostra mente possa saltare al di là della fisica e di un'evoluzione fisica, ma possa piuttosto condurre avanti quest’evoluzione, quando fa uscire dalla fisica la chimica e da questa la biologia e dalla biologia emozione, espressione, conoscenza e morale – ossia tutto quanto fa dell’uomo il rappresentante per ora ultimo della natura. Dunque è l’uomo un essere metafisico? O metafisico in quanto incontestabilmente fisico?

Ovviamente tutte le riflessioni su metafisica si-no dipendono da come si intende il significato della parola. In questo senso, cioè "uomo metafisico in quanto incontestabilmente fisico", mi piace abbastanza
albert is offline  
Vecchio 06-09-2008, 09.31.57   #42
albert
Moderatore
 
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
Riferimento: il segreto del cervello

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Trovo sul Corriere di oggi un servizio di Massimo Piattelli Palmarini che offre un ampio e circonstanziato sfondo a ciò che ho detto - da filosofo - sul tema cervello. Michael S.Gazzaniga, considerato il fondatore delle neuroscienze cognitive, oggi direttore del centro Sage per lo studio della mente all’Università di California e autore di un libro dal titolo semplicissimo (“Human”), risponde alla domanda: “In che cosa siamo così unici nel mondo animale?” “E’ perché abbiamo un cervello capace di conoscere apprezzare e desiderare le arti e governare i nostri atteggiamenti sociali e morali….Su un punto Darwin aveva torto, noi non siamo in continuità con gli altri primati, la differenza tra noi e loro è qualitativa non puramente quantitativa. .

Non ho ancora trovato l'articolo sul web e quindi sospendo il giudizio, ma, non so perché, sugli articoli scientifici del Corrierone sono sempre piuttosto maldisposto (come su quelli di Alberoni).

Segnalo comunque un commento sul Web su un vecchio articolo di Palmarini che se la prendeva sempre con Darwin
http://progettogalileo.wordpress.com...zero-darwin-1/
albert is offline  
Vecchio 07-09-2008, 08.49.56   #43
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: il segreto del cervello

Mi pare che il punto critico della teoria darwiniana stia in quel termine “adattamento” che sembra costituire la chiave di volta del processo (con qualche variante beneficamente concessa dal caso cioè da una mutazione genetica). Perché c’è qualcosa qui che sembra andar contro la logica, quasi come il ritenere che il diverso sia identico. Perché a un povero di spirito potrebbe sembrare che l’adattarsi sia un verbo che significhi qualcosa di opposto all’evolversi, anche se lo si voglia intendere come un adattarsi a condizioni naturali che possono cambiare (ma se il cambiamento dipende da uno spostarsi o un reagire dell’animale, torneremmo a trovarci di fronte a un cambiamento che non è adattamento, e avanti così a discutere se viene prima l’uovo o la gallina). Insomma, evoluzione vuol dire gettarsi avanti, ovvero retrocedere per prendere la rincorsa: un evento che si rende tanto più evidente quanto più saliamo nella scala della natura e arriviamo all’uomo che è capace di passare dalla voluttà del verme all’estasi del cherubino….e che, anche se all’inizio della vita sembra “essere gettato”, bastano pochi istanti, ed ecco che “si getta”: ed è proprio qui il punto che trasforma l’evoluzione della natura in storia, magari rivoluzionaria, dell’uomo, cioè trasforma un verbo dalla forma passiva alla forma attiva. Ma come è potuto succedere se Darwin ha ragione? Fu un dono di Dio che mirava a dare il libero arbitrio alla sua ultima creatura, o il malefico dono di Satana che ha rubato il fiat creatore per darlo a una creatura di fango?
emmeci is offline  
Vecchio 08-09-2008, 11.45.44   #44
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Riferimento: il segreto del cervello

Citazione:
Originalmente inviato da albert
Secondo me non puoi definire una cosa dicendo che è “in contrapposizione ad un’altra”. E a me “metafisico” non l’ha mai detto nessuno

Come ho detto più volte, per me non ha senso parlare del mondo indipendentemente dai nostri sistemi concettuali. Tu invece, in molti contesti, sembri usare "oggetto fisico" in modo indipendente da qualsiasi schema concettuale, tutto qui.
epicurus is offline  
Vecchio 17-09-2008, 15.12.46   #45
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Riferimento: il segreto del cervello

Restando più generici, quello che tu proponi è la scelta tra uno di queste due opzioni, senza alternative: naturalismo scientifico e anti-naturalismo (o soprannaturalismo).
La terza alternativa, però, esiste: (è un caso specifico del pluralismo concettuale) è il naturalismo liberalizzato.

Si può leggere qualcosa qui:
http://www.rescogitans.it/main.php?articleid=144
http://www.rescogitans.it/main.php?articleid=132

epicurus is offline  
Vecchio 22-09-2008, 08.26.10   #46
emmeci
Ospite abituale
 
L'avatar di emmeci
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: il segreto del cervello

Come potrebbe essere interpretato quello che epicurus chiama “naturalismo liberalizzato”? Mi pare che esso escluda i due casi estremi, cioè la condanna di tutto ciò che si crede metafisico o soprannaturale e, dall’altra parte, di ciò che può essere giudicato come un naturalismo assoluto. Forse nel senso di uno spiritualismo corretto? Le alternative sarebbero cioè, almeno per una volta, tre e non due come di norma, secondo la logica dell’aut-aut:
1) - come una critica del principio stesso della fede nel soprannaturale,
2) - come una critica delle religioni e non della fede (quasi si dicesse: che peccato che per arrivare a Dio si debba passare attraverso una religione!)
3) - come ammissione che tutto quello che richiama la fede è soltanto un simbolo e quindi in ogni caso un accostamento alla verità.
O c’è altro?
emmeci is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it