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Vecchio 19-06-2004, 18.39.09   #121
leibnicht
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Tornando a bomba

Ma, insomma, ci si reincarna o no ?
E che cosa si reincarna ? O che "non" cosa ?
La mente, a quanto pare, forse no. Il corpo, meno che mai. L'io, men che meno.
L'Altro... sollevato il velo di Maja, forse a volte... ma è l'Altro che individua l'Io, o l'Altro Altro ?
Mi chiedo, però, tutto sommato, quale interesse possa avere ancora la questione, se a rivivere non sarà il mio corpo, la mia mente, il mio Io, e neppure l'Altro.
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Vecchio 19-06-2004, 21.18.12   #122
neman1
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x leibnicht

Dicono che cio che si va a reincarnare e' la consapevolezza...cosi dicono...Ciao
neman1 is offline  
Vecchio 20-06-2004, 03.02.14   #123
leibnicht
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Ma se è staccata dal mio sguardo

quale consapevolezza può mai essere ?
Di cosa ?
Da chi?
Posso credere che mi reincarnerò in uno squallido bassifondo dell'angiporto di Amsterdam, dentro un occasionale boccale di birra.
Ma, in quanto birra, non farò a meno di scorrere dentro qualche sputacchioso gargarozzo, e mi sarà impossibile avere deja vu oppure fobie correlate alle questioni sottili dell'esegesi portrealista di cui oggi, imperfettamente, mi occupo.

Già il concetto d post-realismo mi piace nulla. Dal momento che di che è giusto e bello, debbifishiacersene, e non ...!
Cià ! Tott', ora kassììì l'iroazzz!!! (Trad.: usando, come riferimento, il lusitano classico).
e non ti pare che tutto si offuschi, mentre immagino sguardi compiaciuti e storditi.
Ma a noi non interessa,
leibnicht is offline  
Vecchio 20-06-2004, 07.44.20   #124
milarepa
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dopo la morte fisica

Esiste la possibilità di una sopravvivenza della coscienza, o anima, se tal termine preferite; la sopravvivenza dopo la morte non significa il trascendente, né della liberazione l’eterno.
Due sono le morti: c’è la prima e poi la seconda; dopo l’ultimo respiro lo spirito dell’Io si stacca dal corpo fisico e si trova nel fluidica.
La morte, nonostante la qualità, le preparazioni e talvolta anche il virtuosismo, è sempre un’onda violenta che produce vertigine e smarrimento.
Il morituro si trova, per un periodo che di norma equivale a 40 giorni, in uno stato di fluidità, ove si pensa, sta, e si muove ancora correlazionato all’idioma cerebrale attorno a luoghi che hanno compiuto la stessa vita.
I sensi sono analoga organicità nel corpo sottile e, se è lo smarrimento o la paura ad avere la supremazia, egli sovente torna là, tentando di entrare in quel corpo rigido che si dissolve e dissocia.
Dopo questo stato, subentra la seconda morte. Il distacco qui del morituro, è quella fase che disgiunge lo Spirito-Coscienza dall’idioma cerebrale e due sono i cadaveri: uno fisico e uno psichico.
Il cadavere fisico è quell’involucro vuoto che talvolta, per mezzo di forze intrinseche, per similitudine, mediante dei rituali o delle irresponsabili catene medianiche, si empie e si muove, interpretando la personalità del defunto e tale figura è fantasma o spettro.
Il distacco dal corpo psichico, che sarebbe l’idioma cerebrale, rappresenta la seconda morte.
Quello che prima era pensiero, si rivela un campo di forze e immagini. Lo spirito, attraverso la qualità che fu della vita mediante il grado della gerarchia raggiunta in quel mondo astrale, onde le Divinità serafiche luminose, oppure quelle irate, il meraviglioso e il terrificante, sono due poli, non altro egli deve conoscere che se stesso.
Con la seconda morte incomincia l’Ade; la maggioranza si sperpera e non ha possibilità di sopravvivenza, non essendo alcunché che possa dare requie, quando nella vita non vi è stato tratto nulla di vivente al di fuori della correlazione dello spirito con la materia; per questo vale ripetere: << chi non ebbe a vedere in terra non vedrà in cielo>>.
Allora il precipizio; e talvolta la vertigine dello spirito, il moto dell’incoscienza, i suoni dell’ ente della paura, diventati terrore, possono attraverso il gesto di una fuga, trovare rifugio, tepore nell’oscurità di una tana; lì è il non esistere.
La vite della vita riprende eterna; l’atto che in partizioni divide la coscienza è eterno.
Può anche capitare che invece, lo spirito nell’Io abbia, mediante la mortificazione, rappresentanza di una non sufficiente forza per conseguire la via verticale del trascendente e che, nell’atto di una fede,egli sia trasportato dalla risonanza forte di un amplesso e da uno di questi, un uomo o una donna, venga attratto.
Se attratto dall’uomo, femmina risulterà la sua nuova coscienza, se attratto dalla donna, maschio entrerà nella nascita, di nuovo afferrato dal ciclo della vita, ignaro di essere già stato quando lo spirito si plagerà nella personalità della coscienza, nella coscienza della personalità.
Esiste anche un mondo subalterno tra il trascendente e il manifestato. Trina è la legge nel moto come nella forma, quanto trini siete voi che avete un corpo fisico, uno psichico, uno sottile.
Nel mondo mediano, che gli antichi definivano il mondo della luna, ove stanno quelle coscienze che hanno tratto di sé in sé qualcosa di salvo ma, come le Divinità, esse hanno un ciclo cosmico di eterno, esiste soltanto ciò che resiste.
Eterno e assoluto sono uno, il sempre presente, non alcun moto di tempo e come è stato detto il tempo è illusione fatta di cose, le cose nella sostanza sono espressioni di tempo, moto, spazio o materia sanzionata.
Sono due le fasi dopo la morte, la morte che della vita è quella notte che nessun’alba troverà e non compie niente portando l’uomo alla tomba, perché essa è l’altra facciata della stessa porta, da cui entrate e uscite dalla vita.
La prima fase equivale a 40 giorni e tu sai che una legge, nell’analogia e nella causa-effetto, determina tutte le cose, anche quelle che divine, sublimi appaiono,così i numeri, i nomi ripetendosi, rivelano e nascondono la causa prima donde provengono 40 giorni.
L’anima del defunto, essendo ancora congiunta all’idioma cerebrale nel corpo psichico e nel corpo sottile, soffre freddo, fame, paura e i sentimenti che prima gli erano di sostentamento, assumono dimensioni paradossali.
Se esiste una forza forte più di quelle forze, la via è andare oltre; ma i più hanno cedimento, sperperamento, prima ancora della seconda morte non sono più.
La seconda morte è il distacco dall’idioma cerebrale, è il distacco dal corpo psichico, cosicché l’intelligenza, che fu soltanto un’astrazione del pensiero, diventa il limite e, sfaldandosi, lo insanguina di morte.
Lei teme che si sciolgono come la neve al sole, dietro di essa, le immagini che hanno prodotto e determinato quella personalità e si ribadiscono e riavvolgono in quel difficilissimo passaggio.
Solo la forza, fatta di tutte le forze, ha la possibilità di ricordare, di conoscere il sé, perché lo spirito non deve che riconoscere se stesso. Nient’altro; e lì si ribadisce il ciclo delle reincarnazioni e non è detto che la ricaduta, nella nascita, sia evolvimento, può anche esserlo a seconda della qualità della seconda morte, che dipende dalla coscienza raggiunta dal sapere, dalla dignità conservata, ma se queste qualità già non erano in vita non splendono e non sono oltre la vita.
milarepa is offline  
Vecchio 20-06-2004, 09.06.01   #125
paperapersa
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caro milarepa,
la tua descrizione dell'aldilà è terrificante come lo è il libro
tibetano dei morti. Io dopoi quella lettura ho 8per caso diciamo così perchè il caso non esiste) avuto fra le mani Il libro dell'aldila
scritto medianicamente e dettato dal grande spiritista che era Sir Arthur Conan Doyle e ti garantisco che a parte il concetto di seconda morte di cui partla anche San Paolo e che è comune
per il resto, comne del resto riportanto tutti i libri New Age, si parla solo di luce, di accoglienza, di amore. Gesù Cristo
ci ha dato anche questo racconto di discrsa agli Inferi
e di ritorno alla Luce come ressurrezione. Ti invito a leggere questo librettino delle edizioni Mediterranee. Dio è Amore
e non permetterà che neanche uno dei suoi figli si perda.
Da come parli tu sembra che la maggior parte delle anime muoiano in preda all'orrore e alla paura......
Io credo al concetto di libertà, e come tale anche alla possibilità
che abbiamo di continuare ad evolvere la nostraq coscienza o ricordo di chi siamo, attraverso altre possibili esperienze.
Credo ad un tipo di coscienza embrionale animalesca che sta pian piano evolvendosi in coscienza umana e che quella umana
sta pian piano evolvendosi verso coscienza superumana
ma questa è la mia verità. Credo anche che come parli tu di ciclicità, siamo vicini alla fine di un ciclo, ma questo non significa che chi resterà indietro perderà l'anima, ma ricadrà nel ciclo del tempo e resterà indietro nel cammino evolutivo in attesa che si compia un altro ciclo di vita.
paperapersa is offline  
Vecchio 20-06-2004, 12.49.56   #126
milarepa
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Messaggi: 29
x paperapersa

I corpi pesanti precipitano fino ad essere privi di moto.
Se tu guardi le gerarchie rappresentate nel manifesto della vita, puoi veder anche le altre che, analoghe sono, nel sottile, perché l’un stato è la rappresentanza dell’altro.
Esistono forze, nell’aria, nell’acqua, nella terra e nel fuoco che sanno di essere.
La forza che nella vita vivente è acqua non può che essere, non può che voler essere acqua.
Esistono esseri sempre stati dacchè quella forza si precipitò quando Dio disse<< la luce sia>>; esseri che non hanno corpo, ne vorrebbero uno.
Esistono le angelicità, le demonicità,esistono gli gnomi, le salamandre, le ondine, le silfidi, esistono i geni, esiste anche il nostro pensiero che è persino un altro essere in noi, quale essenza materiale.
Al pensiero nulla è toccato di inventare, infatti il nulla è un suo concetto, perciò tutto esiste, è, ed ha esistenza in un intervallo che può essere lungo o no a seconda di quanta coscienza voi gli date, perché tutto ciò che si specchia nella mente umana con il lucido degli occhi e la potenza dell’immaginazione, non è che un’energia del vostro spirito proiettata al di fuori.
Le gerarchie sono stati dell’essere che si presentano attraverso la forma nel loro intelligere come manifestazione cosmica, così nel ventre della natura, là, dove stanno le viscere, puoi osservare, non esiste nessuna creatura che non subisca del più forte la legge, perché uno nella vita è dell’altro la morte; non differentemente si svolgono le cose in tutte le cose perché il tutto all’infinito si ripete tutto in tutto.
Se così non fosse, non sarebbe la vita che è vita nell’infinito, che è continuità, afflusso, caos, crescita, se così non fosse, non sarebbe, perché l’altra parte di tutto è Dio.
Ricordati, nella semplicità di essere trino, quando dici Io: I come corpo psichico, O come corpo fisico, D come corpo spirituale, inverti il nome, voi siete ancora degli IO senza D, perché dei dormienti, EI, EI, ebbe a significare Loro quando Egli parlò di voi.
EI e li diede a ERA T terra.
L’epoca che stiamo vivendo è in transizione, sfaldamento; anticamente le gerarchie erano visibili attraverso ceti di classe, caste, ove un re stava re, non solo per mezzo del coraggio; molto di più occorreva per essere re, ma parlo adesso della prima età dell’oro, in cui quel che ebbe a noi da dare testimonianza, sono già stati residui crepuscolari di razze da millenni di secoli scomparse.
Ora esistono ancora quelle gerarchie, ma sotterranee, nascoste entro la sede dell’IO e non tutti, non tutti potranno udire i sulfi.
Lo Spirito soffia dove più gli pare per similitudine.

Già letto, grazie

P:S: c'è solo amore, leggi con il cuore.
ciao
milarepa is offline  
Vecchio 20-06-2004, 16.44.20   #127
leibnicht
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Ma, ribadisco,

se togliamo al nostro esserci, in quanto enti individuati, ogni fisionomia fisica, ogni tratto della personalità costruito nell'esperienza e dall'intelligenza, ogni aspetto del proprio carattere determinato dal codice genetico e dall'educazione, nonchè dai life events vissuti....
Se, infine togliamo ancora il pensiero e lo lasciamo essere quel semplice campo di forze elettromagnetiche che già l'elettroencefalogramma rivela (ma dentro quelle onde non ci sono io a pensare...c'è energia che può essere pensiero oppure solo forza)...
Insomma, a quel punto chi se ne frega di reincanarsi!
Quel qualcosa che vivrà ancora (ammesso che possa essere detto o definito come un "qualche cosa"!) sarà tutto fuorchè ciò che mi interessa, ciò a cui posso dare senso e valore nella mia, personale e, mi pare evidente, assolutamente irripetibile esistenza.
Che torni pure ad esserci quella pura e asettica fiammella di slancio vitale nel corpo di qualcun altro: sarà la possibilità di esistere di qualcun altro.
Ma, ahimè, vedo chiaramente che anche secondo le mistiche orientali, la fiamma che scalda il mio corpo e fa sprigionare da esso la mia mente, opererà su di me una volta soltanto.
leibnicht is offline  
Vecchio 20-06-2004, 19.41.09   #128
Mirror
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Nessuna consolazione per l'ego.

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht

Quel qualcosa che vivrà ancora (ammesso che possa essere detto o definito come un "qualche cosa"!) sarà tutto fuorchè ciò che mi interessa, ciò a cui posso dare senso e valore nella mia, personale e, mi pare evidente, assolutamente irripetibile esistenza.
Che torni pure ad esserci quella pura e asettica fiammella di slancio vitale nel corpo di qualcun altro: sarà la possibilità di esistere di qualcun altro.
Ma, ahimè, vedo chiaramente che anche secondo le mistiche orientali, la fiamma che scalda il mio corpo e fa sprigionare da esso la mia mente, opererà su di me una volta soltanto.

Il "tuo" corpo" e la "tua" mente sicuramente non ritorneranno.
Ma quelli non sei Tu, sono l'identificazioni illusorie del tuo ego
che in questo fase del "tuo" viaggio hanno totalmente il
dominio sulla Consapevolezza che ancora non é stata scoperta, come parte essenziale e Immortale che é in TE.
Anche se al "tuo" ego non interessa il processo evolutivo della Coscienza attraverso i corpi, questo, purtroppo per il "tuo io" va aldilà del "sua" volontà.
Mi dispiace di aver tolto le consolazioni per la sopravvivenza al "tuo io" ,
al destino inelluttabile della morte del corpo fisico, insieme al corpo mentale.
Ma indaga ancora in profondità, ricerca meditativamente, con passione e vedrai delle belle sorprese...ti stupiranno... e non rimpiangerai di averlo fatto.
...coloro che sanno dicono: Nessuno nasce, nessuno muore.
Ma ora sono solo parole suggestive e incredibili.
La morte e la nascita rigurdano il corpo e la mente, non TE...
Chi sei TU? Indaga...medita...ricerca...

Mirror is offline  
Vecchio 21-06-2004, 02.19.45   #129
leibnicht
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D'accordo, ma

se al termine della più estrema meditazione trovo in me stesso, oppure in qualche non luogo di non me stesso, un indefinito ente o non ente che non possiede alcuna delle determinazioni che mi concernono: in cosa sarà diverso questo "quid" (per dargli un nome) da quello che troveresti tu in te stesso, oppure in qualche etc...etc... ?
Ora se questi, o questo, "quid" non sono diversi in te e in me, posso dire che essi coincidono ?
Se posso dirlo, posso trarne la conseguenza che si tratta di un "quid" (ente-non ente) talmente aspecifico ed indifferenziato da rappresentare qualcosa di estremamente generico e basilare per la vita, come ad esempio lo scorrere del tempo, od il fluire di energia, o la combustione dell'ossigeno.
Non staremo divinizzando i processi ossidativi, o la fisiologia del ricambio ?
Ma supponiamo anche di non farlo, non è più giusto attribuire a questo "quid" la semplice, ma basilare, proprietà di rendere possibile l'esistenza, la quale è esistenza di ciascuno di noi presi singolarmente?
Insomma, io, personalmente, quando cerco di rappresentarmi la consapevolezza, anche nella forma più pura dell'autocoscienza, non smetto mai, neppure per un istante, di "sentire" che essa ha per referente la mia "presenza", non quella di qualcun altro.
Anche quando penso o avverto la presenza di qualcun altro.
E credo che sia per tutti così.
Diverso è quando respiro, o digerisco, perchè in queste funzioni non vi è nulla di cosciente.
Ma, per l'appunto, non riesco, con tutta la buona volontà a giudicarle funzioni "superiori" alla mia capacità di rendermi consapevole di star facendolo...
Se il reincarnarsi deve significare continuare a far parte del flusso vitale che compone la biosfera, allora ti dirò che è questa, nè più nè meno, la scoperta dell'acqua calda.
Non c'è bisogno di approfondire remoti misticismi per ammettere che gli atomi di cui siamo formati finiranno tra i mattoni che strutturano altri corpi, oppure l'aria, l'acqua e il mondo minerale.
Non ho dubbi sul fatto che qualcuno degli elettroni che in questo istante costituiscono il mio corpo sia stato in quello di Goethe, di Napoleone, di qualche cozza e nel nucleo di alcune stelle spente...
Così come so che, mentre pigio col dito i tasti su cui scrivo, sciami di particelle si "scambiano" tra la mia pelle e la tastiera.
Ma questo non è reincarnarsi in essa.
leibnicht is offline  
Vecchio 21-06-2004, 10.09.53   #130
Giulma
Utente bannato
 
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Messaggi: 558
Re: D'accordo, ma

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht
...Se il reincarnarsi deve significare continuare a far parte del flusso vitale che compone la biosfera, allora ti dirò che è questa, nè più nè meno, la scoperta dell'acqua calda.
Non c'è bisogno di approfondire remoti misticismi per ammettere che gli atomi di cui siamo formati finiranno tra i mattoni che strutturano altri corpi, oppure l'aria, l'acqua e il mondo minerale.
Non ho dubbi sul fatto che qualcuno degli elettroni che in questo istante costituiscono il mio corpo sia stato in quello di Goethe, di Napoleone, di qualche cozza e nel nucleo di alcune stelle spente...
Così come so che, mentre pigio col dito i tasti su cui scrivo, sciami di particelle si "scambiano" tra la mia pelle e la tastiera.
Ma questo non è reincarnarsi in essa.



Reincarnarsi non è questo. Quando il tuo corpo morirà e rinascerai, ne prenderai un altro, mio caro. Gli atomi del tuo probabilmente si troveranno da tutt'altra parte, sparsi un pò qua, un pò là, come dicevi tu, no?
La reincarnazione è una cosa seria da studiare e approfondire.

Ciao, Giulio
Giulma is offline  

 



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