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Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza.
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Vecchio 06-12-2005, 01.20.46   #21
Avraham
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Caro Ermete22,
sono onorato di discutere e confrontarmi con te. Non rispondo ora al tuo post perchè credo che il seguito della mia relazione risponde a qualche punto.
La mia relazione vuole solo essere esortativa nel voler tracciare nuovi confini scienza non-scienza e trasferire il problema delle origini altrove. Poi presento la mia (assolutamente personale e senza pretese) visione filosofica, ma col solo scopo di mostrare che tale ricerca delle origini è possibile solo in altri campi del Sapere dove si sono stabiliti anche li delle convenzioni da seguire, che ne limitano la ricerca.

Il discorso sulla Cabbalà dovrà essere trattato altrove. Spesso tale termine è stato soggetto a fraintendimenti. Io non so cosa sia realmente la Cabalà, ma so bene che le conclusioni di Einstein hanno portato anche effetti distruttivi. I rabbini non ne consigliano lo studio se non a chi ha già studiato tutto il Tanach(bibbia ebraica) e le due versioni del Talmud. Impresa molto difficile, basti considerare che si tratta di opere immense che usano un linguaggio arcaico ebraico-aramaico. Poi oltretutto bisognerebbe essere sposati e oltre i 40 anni.

Ho capito tante cose studiando quel poco di Cabalà che so, ma non saprei definirla perchè non ne sono all'altezza. Non è vero che nega il fatto storico biblico, anzi tutt'altro. Recentemente ho avuto una conversazione con uno che la Cabalà la studia metodicamente e guarda caso è un fisico come te. E' convinto di aver intuito una nuova concezione della Materia. Ha deciso di bruciare tutto ciò che ha scritto a riguardo bruciando anni del suo lavoro. Alla domanda: "ma perchè l'hai fatto?" Mi rispose che quelle informazioni le aveva capite attraverso la Cabalà e che renderle publiche potrebbero diventare pericolose. Sinceramente non sono riuscito a capire a cosa esattamente si riferisse con "pericolose"; però considerando che è un fisico preparato e anche abbastanza noto (probabilmente lo hai anche conosciuto, dato che hai lavorato in Svizzera), che i racconti fantastici sulla Cabalà nel mondo ebraico abbondano e che il lavoro di Einstein ha avuto il suo effetto..beh...sinceramente non saprei a cosa pensare. Però se certe "favole" cabballistiche raccontate nell'ebraismo di tutti i tempi, almeno una piccola parte fossero fatti veri, ci sarebbe davvero da preoccuparsi. Considera inoltre che anche il Talmud dichiara di essere scritto in modo tale da non poter essere capito dai malintenzionati. Ricordo una pagina del Talmud dove è scritta l'esatta durata del mese lunare con la precisione del centesimo di secondo. Saprai già che per saperlo ci vogliono moderni sistemi di misurazione. Un'altra pagina invece presenta il moto di rivoluzione della Terra ponendo particolare attenzione all'inizio esatto delle stagioni, ma lì si rifiuta di scrivere in termini comprensibili il periodo esatto in modo che non sia accessibile a tutti. Il motivo avanzato stà nel fatto che conoscere quell'esatto istante, per uno che sà usare le forze misteriose della mente (e un malintenzionato) potrebbe causare non so cosa. Ti assicuro che non sono un credulone, specialmente come uomo di scienza e poi anche perchè non ho mai assistito a fenomeni del sopranormale direttamente. Anzi, per essere sincero ricordo solo un fatto strano, non so cosa potrà voler dire, ma una volta vidi gli occhi di un tale cabbalista chiudersi le pupille schiacciandole a mandorla (come i gatti). Allora avevo circa 25 anni, avevo appena finito il politecnico (potrai immaginare), ma tenni la cosa segreta per qualche mese a causa dell'impressione che m'aveva fatto. Però attenzione: quell'uomo ha un comportamento esemplare, è una persona squisita, un rabbino preparatissimo e molto buono. Gli vengono attribuiti vari miracoli e fenomeni paranormali. Non mi chiedo se siano veri o semplici suggestioni. Diciamo poi che il campo della Cabalà non mi attira, sicuramente sarà più per il fatto di essere laico, ma anche perchè è un campo abbastanza difficile e impegnativo e forse anche pericoloso.
Shalom
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Vecchio 06-12-2005, 01.29.35   #22
Avraham
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(continuazione)

Torre, ossia grattacielo, simbolo delle grandi Città dove si studia, la sede delle Università, dove nascono, si discutono e si dibattono le idee. Torre, simbolo del controllo, simbolo delle capitali dove risiede il governo delle nazioni. Torre, da dove viene dettato il "potere scientifico", il controllo delle masse; che specula rielaborando antiche filosofie spacciandole per verità assolute inponendo al mito il titolo di Scienza.
Torre, le città con le torri sono le città coi grattacieli, le città dove la gente vive nei palazzi un appartamento sopra l'altro, uno accanto all'altro. Dove la densità demografica è alta, dove non c'è spazio per la bellezza della Natura, dove tutto è regolato cronometricamente dagli orologi da polso e dai telefonini tascabili. Dove la gente dedicata alla libera riflessione è chiusa negli appartamenti col telecomando alla mano, condizionata dal potere televisivo imponente e dall'ambiente costituito dalle comodità costruite dalla moderna industria tecnica. Dove l'uomo solo, lontano dal suo ambiente naturale è preso da mille incubi e preferisce le idee evoluzionistiche adatte al proprio materialismo, conseguenza della propria depressione mentale che non gli permette di vedere i colori, i profumi della Natura ed il cinguettìo degli uccelli.
Torre, dove non importa ciò che realmente è, ma ciò che è falsamente noto, ben visibile, condiviso da chi stà sotto. Non importa quanto sia vero l'evoluzionismo, ciò che importa alla Torre è che le masse di sotto ci credano e che credano sia una verità assoluta, un prodotto della Scienza, dunque di buona qualità e non della Filosofia o della Religione. Si dà alle masse, oppresse dal continuo materialismo imposto dai negozi delle città, una possibilità di scelta fra le due equazioni: Evoluzione=Scienza=razionalità e Religione=Fede=irrazionalità . L'importante non è che le equazioni siano vere, ma che siano ben note e che la gente ci creda per poter essere poi controllata dal potere scientifico-commerciale. A tal punto che chi non crede all'Evoluzione debba essere considerato un diverso, un bigotto. Solo lo studente che fà le domande all'aula universitaria viene detto che la data teoria evoluzionistica ha bisogno di perfezionarsi, di inventarsi nuove ipotesi, ancora alla ricerca di quei fossili che contengano quei tanto predicati mutamenti su cui la teoria stessa si basa. Lo Studente che si ribella, che si rifiuta di credere all'imposizione "scientifica" viene accusato di bestemmiare contro il dio "Scienza" posto in cima alla "Torre di Babele" e reso ben noto a tutti. Ad uno dei più grandi Genetisti italiani, ex "capo" dell'Associazione Genetica Italiana, per aver scritto una serie di saggi contro l'Evoluzione lo si ridicolizza dicendogli di aver smesso di occuparsi di Genetica. Una libertà perduta. Cosa inammissibile.

Il lavoro di Behe, non può bastare finchè non sarà reso ben noto ed il lavoro di Charon non può e no deve far parte dell'aula scientifica. La ricerca delle origini non appartiene nemmeno a loro, ma possono contribuire per alleviare i dolori del veleno evoluzionistico che inquina i corpi scientifici degli enti di ricerca, dei politecnici e delle università.
"Torre, un terzo è noto" sono i miti della Storia, è l'attuale Scienza mitologica dell'Evoluzione, che ingoia le credenze religiose, sostituendosi ad esse. Essa Scienza rimane su nella Torre, ben nota a tutti, ben onorata da tutti, che ingoia tutte le altre idee rimanendo lei sola al centro dell'attenzione mondiale. Le altre idee sono da lei ingoiate, ingoiate dalla sua imponenza, dalla sua avidità, dalla sua golosità di essere lei stessa adorata al posto della religione e venerata al posto della filosofia. Il controllo della Torre ora passa, dal potere religioso, che nel passato si mostrò crudele, al potere scientifico del falso dio Scienza controllore di tutte le idee. La Torre stabilisce la convenzione: la Scienza Convenzionale, la Storia Convenzionale, l'Archeologia convenzionale, conviene a tutto, convenziona tutto e nasconde ciò che non può convenzionare imponendogli il nome di Top Secret. Il Top secret è il boccone che di tanto in tanto si ingoia, quello che potrebbe dare qualche punto a favore ai suoi nemici, rimettendo in discussione le sue convenzioni e perdendo un pò della sua tanto venerata notorietà.
L'Evoluzione è l'inquinamento della Scienza, il veleno delle università, la droga dei politecnici. Strappiamo alla Scienza l'Evoluzione e riavremo l'Immagine perduta. Strappiamola dalle sue mani, strappiamola a pezzettini piccoli piccoli e buttiamola nel fuoco. Bruciamo la sua notorietà, rendiamola nulla manifestando publicamente la sua insussistenza logica. Buttiamola fuori dall'aula scientifica, buttiamola in mare, diamola in pasto ai filosofi veri. Avremo una Scienza libera dal mito, che si occupa del suo lavoro e... perchè no? Anche un pò più economica, dato che siamo noi in fin fine a pagare le ricerche scientifiche per teorie futili. Togliamo alla Scienza l'alto volume della presunzione. Lasciamo un pò di bianco, abbassiamo il volume, creiamo un pò di silenzio benefico, lasciamo il mistero e la ricerca delle origini alla nostra libera fantasia, alle nostre filosofie, alle nostre religioni. Scendiamo dalla Torre, usciamo dalla Città, visitiamo gli Zoo e i parchi naturali, godiamoci la bellezza dell'Immagine naturale, sentiamo la sua musica, annusiamo i suoi profumi e poi chiediamoci: ma come è possibile che tutto qui fuori è così bello?

(continua)
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Vecchio 07-12-2005, 14.58.58   #23
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L'Immagine stà fuori, ci aspetta lì.
L'Immagine è la Luce, L'Evoluzione sono le tenebre.
L'Immagine è illuminata dal Sole, l'Evoluzione stà dentro le nostre case buie di città.

L'Immagine stà dentro di noi e fuori di noi. L'Immagine è il prodotto della Luce.

La Luce bianca sono tutti i colori messi insieme, essa colpisce gli oggetti, questi riflettono i loro colori assorbendo tutti gli altri. I colori sono percepiti dalle lenti naturali dei nostri occhi, i quali secondo la complessità irriducibile di Behe, non possono essersi evoluti. Sono stati creati così, come sono, e con tutta la loro bellezza. I nostri occhi, attraverso impulsi elettrochimici trasmettono l'Immagine dentro di noi. L'Immagine da noi contemplata è ricostruita dal nostro cervello. Esso è un rigeneratore, ma anche un generatore di immagini. Quando creiamo, il nostro cervello genera l'Immagine al suo interno: il progetto; successivamente lo trasportiamo su carta come una stampante collegata ad un PC . Poi la nostra bocca da ingegnere darà gli ordini agli addetti ai lavori e questi a sua volta immetterano l'Immagine del progetto dentro di loro per poter creare. Il nostro cervello è l'Immagine, esso rappresenta Colui che ci creò. I nostri occhi, le nostre mani, la nostra bocca, le nostre orecchie, tutto il nostro corpo sono adatte a creare, a costruire, costruire case, ponti, dighe, industrie, ma anche semplici disegni, i giocattoli per i nostri piccoli e anche le torri. Tutte cose costruite con la stessa Logica del software del nostro cervello e con l'aiuto del nostro fisico. Tutti noi stessi siamo l'Immagine, la rappresentazione di chi Creò con la stessa Logica. Lo rappresentiamo e siamo simili a Lui: noi siamo piccoli creatori, Egli è il Creatore di cose grandi, della stessa Logica con cui noi creiamo e Lui Stesso Crea nella nostra dimensione spazio-tempo la quale, Lui Creò prima di tutto. L'Immagine è anche rappresentazione di qualcosa o di qualcuno. Noi rappresentiamo Lui. Con l'Amore, col senso di Giustizia, che ci fà costituire i tribunali. Siamo i re, gli amministratori dell'intero pianeta Terra. Noi somigliamo a Lui e lo rappresentiamo. Siamo a Sua Immagine e Sua Somiglianza. Gli altri animali, fra cui le scimmie non fanno quello che facciamo noi, non sono noti come creatori, non costruiscono stazioni spaziali e Shutlle, non costruiscono ponti, non costituiscono tribunali, non fanno gli avvocati, non mettono la cravatta, non hanno il senso dell'arte creativa. Non hanno l'Immagine interiore.
L'Immagine è la Luce, l'Evoluzione è le tenebre.
In ebraico per la Luce si usa il verbo "yazar"=dare una forma, perchè la Luce quando investe gli oggetti dà loro la loro forma. L'assenza di Luce sono le tenebre. Per l'ipponenza delle tenebre è usato il verbo "barà"=creare. Barà designa le cose imponenti, note, visibili ad un primo sguardo. Le tenebre dell'Evoluzione non ci permettono di vedere le forme del mondo, la bellezza dei colori, visibili solo con la Luce, l'Immagine. Ne risulta che: Astri, Terra, Dinosauri, Uomo e Tenebre sono le cose più imponenti. Per creare questi, come abbiamo visto precedentemente, viene usato lo stesso verbo "barà". Se Tenebre=Evoluzione e Uomo=Immagine ne viene fuori che: Evoluzione ed Immagine sono due cose imponenti. La prima è imponente e resa nota attraverso la Torre, il suo commercio, il suo materialismo; l'altra attraverso la ragione, i sillogismi, la sua nota bellezza.
Due imponenze fra cui scegliere. L'Una, l'Immagine, ti permette di vedere anche le altre imponenze ed essere saggio, l'altra vede solo una sola imponenza, solo se stessa, le Tenebre, l'Evoluzione.
(continua)

Shalom
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Vecchio 07-12-2005, 15.01.00   #24
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"Yozer Or uvorè Hhoshech" = Formatore della Luce e Creatore delle Tenebre. (Ishaia 45:7) In questi termini l'assoluto monotesismo ebraico si presenta in un confronto col dualismo dell'antica religione zoroastriana. E' D-o stesso che si rivolge al re Ciro di Persia affidandogli un compito, costituendolo da ora in poi, suo messia. Egli gli dice con queste parole che il D-o del bene Ahura Mazda (in persiano:Signore Saggezza) da lui adorato, altro non è che lo Stesso D-o di Israel, lo Stesso che gli parla. Anche colui che lui crede sia il suo antagonista, il dio del male del dualismo persiano, al quale poi si inventò il nome di Satana, altro non è che sempre lo Stesso D-o di Israel. Egli è il Controllore Assoluto di tutte le forze della Natura. Secondo i saggi del Talmud ogni generazione ha due forze contrapposte, due imponenze ben note fra cui l'uomo col suo libero arbitrio può scegliere. D-o pone dinnanzi ad ogni uomo due vie fra cui scegliere:
1) La via delle Tenebre, della Stupidità, del Materialismo che lo rende schiavo, dell'Evoluzione.
2) La via della Luce, della Saggezza, della Spiritualità che lo libera, dell'Immagine.
Scegliamo dunque la via della Luce per poter vedere l'Immagine e far dileguare le tenebre dell'Evoluzione.
Come abbiamo visto in queste parole del capitolo di Ishaia vengono usati termini ebraici molto precisi: per la Luce: yozer=Formatore, Colui che dà la forma. Chissà? Forse è anche un punto a favore della teoria quantistica, detta appunto anche corpuscolare e verrebbe data la forma anche ai corpuscoli, alle supposte particelle di Luce. Anche qui è il caso di notare che sono state formulate due teorie per la Luce: una quantistica=materiale, l'altra ondulatoria=spirituale. Una sola teoria non spiega tutto. Non può spiegare tutto e non sapendo in realtà cosa sia la Luce, si propongono due teorie. Ora non vorrei entrare nel campo delle speculazioni filosofico-scientifiche di Charon, ma pare proprio che la Luce abbia queste due caratteristiche: una spirituale e l'altra materiale. Pare che la materia della Luce contenga in se lo spirito. Come se lo spirito stesso non può sussistere senza la materia. Un pò come Aristotele che afferma che l'Anima non può vivere fuori dal corpo. Se il corpo vive lo spirito vive, se lo spirito vive il corpo vive, due cose inseparabili che viaggiano sempre insieme come le supposte teorie della Luce. E' il caso di notare che nella Creazione del Genesi Biblico, come detto anche prima, viene usato il verbo yazar per crearne il corpo, la forma. Nel primo capitolo, l'uomo, con l'uso di questo verbo, viene creato animale insieme agli animali . Nel capitolo successivo invece si scende nei particolari l'Uomo viene formato, D-o lo formò(yazar) dalla polvere della terra ossia dagli elementi base che compongono la materia. L'uomo dunque anche per la Bibbia proviene dalla materia inanimata, ma essa materia, al contrario dell'Evoluzione, diviene viva quando riceve il respiro della vita, l'alito vitale, lo spirito interiore che vive nella materia, lo spirito che l'alimenta. Ma l'Uomo quando muore torna indietro nella condizione di prima, in quella primordiale precedente alla creazione del primo esemplare umano: Adam.
La luce diviene buona se oltre alle forme geometriche ci fà scorgere anche la bellezza estetica, l'arte esteriore e interiore dello spirito, dell'Immagine. Perdendo l'Immagine l'Uomo ritorna nella sua condizione primordiale, non solo un primato scimmiesco, ma ancora di più: la polvere della terra. E cosa c'è di più umiliante di essere assimilati alla polvere della terra? "Polvere sei", in questi termini D-o si riferisce ad Adam dopo la disubbidienza. Essa disubbidienza porta l'uomo a perdere lo spirito interiore divenendo nulla, solo minuscola materia inanimata quale è la polvere. Non è dunque la questione dell'umiliazione la differenza base fra Evoluzionismo e Creazionismo perchè abbiamo visto che proprio in quest'ultimo l'umiliazione nota è la polvere. L'uomo è invitato a riconoscersi polvere. Nell'Evoluzionismo invece l'uomo vede se stesso un primato scimmiesco, non ricorda più il suo stato inanimato formulato nel paleozoico. Non gli viene instintivo ricordarsene perchè troppo lontano il tempo e troppo illogico il pensare che dalla materia inanimata, dopo le mitiche fasi supposte, venga fuori il primato scimmiesco che vede nel suo specchio distorto e buoio.
Buio, Tenebre, per queste invece il capitolo di Ishaia usa il verbo "barà", per sottolinerarne la notorietà. D-o è anche Creatore delle Tenebre imponenti, del buio imponente dello specchio distorto in cui l'uomo vede se stesso primato scimmiesco. Un buio che non gli fà vedere null'altro che mitiche leggende. L'uomo però può scegliere fra questa cosi tanto attraente ipponente stupidità e la Saggezza della Luce dello Studio e del vero progresso scientifico.

(continua)

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Vecchio 07-12-2005, 15.02.32   #25
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L'evoluzione ha prodotto l'inquinamento del nostro pianeta perchè dimenticando l'immagine ci siamo concentrati solo nella funzione, nella forma. La costruzione della nostra comodità materiale ci ha reso avidi a tal punto che abbiamo solo pensato al nostro profitto e non abbiamo voluto spendere quel poco in più che sarebbe servito per l'eliminazione dei materiali inquinanti. Quello che interessa all'uomo è solo il suo profitto e la sua comodità nelle torri delle città dove vive e non la bellezza dell'Immagine che c'è nei paesaggi naturali che ha abbandonato. Per cercare di sminuire le evidenze creazioniste così bravo è a ripetere a pappagallo la solita frase di Einstein senza capirne neppure il significato: "Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma". Se è cosi bravo a ripetere che tutto si trasforma perchè non è stato capace di trasformare tutti i materiali inquinanti in nuove creazioni? Dimentica la posizione dell'osservatore, la posizione di chi stà al di fuori del ciclo e crea e controlla il ciclo stesso. Dimentica che per trasformare ci vuole l'Energia, la stessa energia creatrice. Dovrebbe invece dedurre dal secondo principio della termodinamica che l'Energia non può creare se stessa e che la vita, come dimostrò Pasteur si sviluppa solo da altra vita. L'idea di D-o è l'evidenza tramandata dagli albori della Storia dell'umanità. E' la grandiosa imponenza presente nella perfezione della funzione incompresa delle multispecie di vegetali e animali, del ciclo dell'Habitat vivente e nella meravigliosa bellezza dei paesaggi naturali.
"Attem 'edai"= voi siete miei testimoni. Così secondo Ishaia, D-o ripete più volte al popolo di Israel, che conserva la sapienza meno nota di tutte, la sapienza nascosta, parte di quella antica sapienza del primo gruppo divenuto nomade nella scissione di Babele. Israel è il testimone della Creazione di D-o. Non una fede dunque, ma una testimonianza. Il credere nel D-o Creatore, per la storia biblica è stata sempre la cosa più ovvia. Chi lo nega è a tal punto paragonato all'insensato, allo stupido. D-o è Storico, parte della Storia, protagonista principale dell'intera storia dell'umanità e particolarmente lo è per il popolo di Israel. La tramandazione orale ebraica dice che Adam primo uomo della Storia fù il primo testimone della Creazione di D-o. Egli vide se stesso creato e nel contempo vide le bellezze paradisiache dell'Eden create proprio per lui. Se esse bellezze non fossero state già lì, create, egli avrebbe fatto di tutto per crearsi da se delle bellezze simili a quelle. La sua mente logica del suo interno individua la stessa sapienza logica creatrice presente all'esterno. D-o gli parla, gli trasmette la saggezza, gli riempie la memoria del suo cervello, mette a posto e collauda il software della più nobile macchina mai creata nell'universo: il cervello umano. D-o però stà all'infuori della Logica perchè Egli è il Creatore stesso della Logica, il Creatore delle leggi universali di tale Logica. Egli crea la Logica ed entra a farne parte creando l'uomo e per l'uomo. La nostra logica umana non può definire D-o, perchè noi siamo esseri creati che funzionano con un cervello creato dove gira un software creato. La dimensione creata spazio-tempo crea nella mente creata concetti anomali, incompresi, come l'Infinito. L'infinito non può definire D-o. Egli stà oltre l'Infinito. Il nostro concetto stesso di infinito è di per se una limitazione e niente può limitare D-o. L'infinito matematicamente può essere generato dalla convenzione del sistema numerico usato. Per esempio prendiamo in esame la frazione 1/3. Per esprimere questa nel linguaggio aritmetico decimale otterremmo un numero periodico:0.3 con una serie di cifre (3) che si ripetono all'infinito. Un numero all'infinito indica qui una grandezza ben finita risultato dell'anomalia della convenzione decimale usata. Il problema si risolve se invece usiamo un sistema numerico adatto come ad esempio il sistema trecimale, di soli tre cifre. In tale sistema scriveremo la frazione 1/3 così: 1/10, ottenendo così il numero finito: 0,1 che esprime perfettamente la grandezza della frazione 1/3. D-o è dunque al di fuori della convenzione umana.
D-o per il popolo di Israel, nella Rivelazione del Sinai è Uno, Unico, il Vertice Controllore di tutte le forze esistenti e il Sommo Legislatore Universale e Supremo Formulatore di tutte le leggi della Logica conosciuta e di tutte le logiche e dimensioni a noi sconosciute.
Adam testimonia verbalmente a Lamech, Lamech a Noè, Noè ad Abramo. Abramo è detto il quarto testimone della Creazione di D-o. Abramo testimoniava a tutta la sua generazione come un testimone espone verbalmente le sue testimonianze in un comune tribunale. D-o non è il risultato della Fede, non per l'Ebraismo; ma per esso è la tramandazione antica, la testimonianza antica. Egli è Vero come vera è la realtà che contempliamo tutti i giorni della nostra fugace esistenza. Non può dunque essere valida; per il popolo antico di Israel, che attraversa tutte le epoche, tutti i miti e leggende, tutte le persecuzioni continue delle religioni; non è valida l'equazione D-o=Fede=Religione=Irrazionale. D-o è invece la base della nobile teoria che spiega tutto. L'evoluzionismo è un'invenzione, D-o è una tramandazione. Il popolo di Israel nella sua Storia ha parlato con Lui e Lui parla con il Suo popolo primogenito. D-o è Storia.

(continua)
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Vecchio 07-12-2005, 15.04.06   #26
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Argomentazioni trattate e che saranno trattate più ampiamente in seguito.

1)L'Immagine è l'aspetto artistico esteriore, la bellezza delle cose create dall'uomo e quella del mondo naturale.

2)La Somiglianza fra le due Immagini.

3)L'Immagine è la capacità dell'uomo di immaginare ossia creare immagini virtuali nella propria mente esternandole poi nelle sue creazioni.

4)L'evidenza di una Creazione del mondo dall'applicazione dello stesso criterio di immaginazione e creazione dell'uomo.

Considerazioni filosofiche:

1) L'uomo è creatore di meccanismi funzionati relativamente semplici .

2) Nel mondo naturale vi sono meccanismi funzionanti complessi.

3) La Somiglianza delle funzioni dei due meccanismi.

Deduzioni filosofiche:

1) Il mondo naturale ha un Creatore.
2) Esso Creatore è il D-o Storico delle varie religioni del mondo.

L'uomo:

1) L'Immagine è l'Intelligenza umana, la psiche, lo spirito interiore.
2) La Logica dell'Intelligenza umana è la stessa Logica delle leggi della Fisica.
3) Il Mondo fisico sussiste in base alle leggi della Fisica e in base ad un'energia ignota.
4) I'Umanità sussiste in base alle leggi create dalla Logica dell'Intelligenza umana. L'uomo è legislatore e giudice.

La ricerca delle origini.

1)L'Evoluzione è la ricerca delle origini delle funzioni tipicamente meccaniche degli organismi viventi.

2)L'uomo non è costituito solo di funzioni biologiche, ma ha anche una coscienza, un'intelligenza, la facoltà di ragionare.

3) La vera ricerca delle origini deve includere anche l'origine della coscienza, dell'intelligenza, dello spirito interiore e della bellezza esteriore.


L'Evoluzionismo.

1)L'Evoluzionismo è una filosofia di vita, un modo di vivere l'aico, che rifiuta l'idea del D-o creatore insegnato dalle religioni e pertanto di sottomettersi alle sue leggi.
2)l'Evoluzionismo è principalmente la religione dell'Ateismo.
3)L'Evoluzione sono una serie di teorie pseudoscientifiche nate per sfuggire al potere religioso oppresssivo.
4)L'evoluzione è l'alternativa al Creazionismo Biblico, ma solo secondo le tradizionali traduzioni delle bibbie.
5)Le teorie evoluzionistiche non sono in contrasto con il testo ebraico della Bibbia.
6)L'Evoluzionismo si illude di poter escludere D-o, ma ciò non è possibile perchè l'energia e l'ambiente, dove sarebbero avvenute le supposte selezioni, non si creano da soli.
7) Il Caso implica un'energia iniziale ed una scelta.
8) Il Caso Assoluto è l'intervento di D-o espresso nella complessità di eventi.

Il Creazionismo.

1)Il Creazionismo moderno è principalmente la critica all'Evoluzionismo.

2)Esso pone nuove basi più rigide nel campo scientifico pretendendo di sostituire le basi deboli dell'Evoluzionismo.

3)Il Creazionismo non può far parte della Scienza perchè il metodo scientifico è un metodo rigido fondato sulla stretta logica matematica mentre Creazionismo ed Evoluzionismo sono concezioni filosofiche.

4)Il Creazionismo Biblico ossia il racconto della Creazione del Genesi letto nella sua originale lingua ebraica è Storia Vera, secondo il metodo storico( a cui appartiene la ricerca delle origini).

La Religione.

1)Le religioni del mondo derivano da un'unica antica primordiale religione.
2)Essa religione è l'antica religione del personaggio storico Noach(Noè).

Teismo.

1)Il termine italiano "dio" traduce vari termini ebraici biblici con significati vari, quelli che seguono sono i principali:

a)E-L-O-H-A, di radice "alah"=giuramento, giudizio, sentenza. Significa Giudice, Legislatore. Riferito soprattutto a D-o. Grammaticalmente è nome proprio perchè autodeterminato.

b) E-L-O-H-I-M, dipende dalla frase in cui è inserito può essere: 1) il plurale di eloha, e in tal caso è riferito agli dei stranieri del politeismo e ai ministri delle nazioni; 2) nome astratto al superlativo indefinito e significa: Giudice Supremo o Legislatore Universale. Riferito principalmente a D-o e spesso grammaticalmente è nome proprio perchè autodeterminato. Riferito anche al tribunale superiore della nazione ebraica: il Sinedrio.

c) E-L , di radice "ul"=forza. Significa: Controllore di forze. Potente. Riferito a D-o e anche agli dei stranieri del politeismo. Riferito anche a uomini potenti, ministri, condottieri, eroi.

d) E-L-I-M, plurale di E-L , non è mai riferito a D-o, non è mai usato come superlativo indefinito (come il caso di " E-L-O-H-I-M"). Si riferisce agli dei stranieri o agli eroi umani.

c)E-L-I-L di radice "alal"=negazione, nullità. Riferito ai falsi dei stranieri e agli idoli.

2)I termini ebraici riferiti a D-o sono usati sia come titoli sia come nomi propri. E' un caso particolare in cui un titolo si trasforma in un nome proprio.

3)Un nome in ebraico indica la caratteristica principale della persona che lo porta.

4)Il D-o, Giudice Supremo e Legislatore Universale per la Bibbia ha anche un Nome Proprio. Il significato di tale nome è in relazione col verbo essere. Significa principalmente: portare all'esistenza. Esprime il senso dell'energia che provoca il moto nell'interno degli atomi costituenti la materia e delle leggi che regolano tutto l'arco dell'esistenza stessa.

5)Un termine che nelle traduzioni delle bibbie sembra essere riferito a D-o, in ebraico può indicare un Suo rappresentante.

6)Il rappresentante di D-o generalmente è un profeta o un giudice che applica le Sue Leggi. Il termine ebraico: "zelem" = Immagine, esprime anche questo concetto.

7)Nell'Ebraismo i rappresentanti di D-o hanno anche il titolo di mashiach, tale termine ebraico in italiano è tradotto alternativamente coi termini: unto e messia.

8)Nelle principali religioni, compresa quella ebraica esiste il ruolo di Pontefice che è un rappresentante della divinità.

9)Tale ruolo nella Bibbia è un mashiach per eccellenza ed è un doppio incarico di re e sacerdote.

10)I rappresentanti di D-o generalmente hanno poteri soprannaturali.

11)Il primo Pontefice della nostra era è il personaggio biblico Shem, uno dei tre figli di Noè. Nella Bibbia esso è chiamato: Malchi Zedek. In ebraico significa: Re Supremo della Giustizia. Ossia il re dei re, il Re dell'intero pianeta Terra.

12)Le religioni hanno ereditato nelle loro tradizioni questo concetto di rappresentanza, possessore di poteri soprannaturali e "costruttori di ponti" fra la divinità e l'umanità.

13)Ai re dell'antichità era solito associare loro dei poteri soprannaturali e porre loro il titolo di "dei".

(continua)

Shalom
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Vecchio 08-12-2005, 11.13.06   #27
Ermete22
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un contibuto?

Caro Avraham,
ho cercato di sintetizzare il mio pensiero sull’argomento della discussione. Non pretendo che le argomentazioni siano vere. Lo stesso concetto di verità è praticabile solo come conservazione di una proprietà ignota all’interno di un sistema formale rigido. Si tratta viceversa di un tentativo di contribuire a chiarire alcuni punti. La natura delle mie riflessioni non può prescindere dal mio modo di pensare, giusto o sbagliato che sia. Magari possono servirti.
C’è un primo punto di fondamentale importanza da chiarire: la teoria dell’evoluzione non corrisponde a nessuna posizione atea a priori. Darwin è Lyell erano profondamente religiosi. Il materialismo è una corrente di pensiero che propone una sua interpretazione dell’Evoluzionismo come di tante altri aspetti della realtà, ma questo è un problema differente. In realtà i meccanismi chiamati in giuoco dall’evoluzionismo possono essere interpretati sia come un processo naturale per così dire autonomo, ma anche, se uno lo vuole, come gli strumenti attraverso cui una eventuale divinità realizza il suo progetto del mondo. La identificazione della teoria dell’evoluzione con la sua interpretazione materialistica è arbitraria, anche se si può parlare di “svista giustificabile” vista la preponderanza per due secoli della visione materialistica.

Il secondo punto di qualche rilevanza, anche presso gli evoluzionisti, è che la teoria darwiniana implichi la superiorità dell’uomo come forma di vita più avanzata. Dal punto di vista puramente evolutivo i batteri hanno, come specie, dei vantaggi clamorosi rispetto a quella umana, che li porterà probabilmente a sopravvivere a quest’ultima. La centralità dell’uomo è, comprensibilmente quanto si vuole, una inevitabile concezione umana, anche se la osservazione può sembrare triviale.

Il terzo punto riguarda gli eccessi concettuali degli evoluzionisti materialisti che, sulla base di risultati ancora preliminari, asseriscono che la evoluzione e la genetica saranno in grado di spiegare quegli aspetti della vita che non abbiamo ancora compreso. Si tratta di una posizione incoerente dal punto di vista scientifico: non si può pretendere coerentemente che una teoria sarà in grado di spiegare ciò che oggi non può spiegare. Si tratta di una posizione ideologica. I genetisti in particolare hanno la responsabilità di questo fenomeno: quante volte ci è capitato di leggere sui giornali che era stato scoperto il “gene dell’amore”?

Il quarto punto riguarda più seriamente il pensiero scientifico che, commettendo un errore concettuale grave, interpretano ontologicamente, i termini teorici delle loro spiegazioni. Nascono così non solo domande senza senso, del tipo “cosa è l’energia?” laddove l’energia è solo un concetto esplicativo all’interno di una teoria e contemporaneamente una definizione abbastanza rigida da permettere di associarle una misura. Ma alla domanda “cosa è l’energia?” la scienza può rispondere tautologicamente solo sottolineando il valore esplicativo del termine e la possibilità di misurarla. Non tutti gli scienziati commettono questo errore, ma anche quelli dimenticano spesso di spiegare di cosa vadano parlando. In conclusione, anche se gli scienziati raramente commettono esplicitamente l’errore di domandarsi “cosa è l’energia?”, nel migliore dei casi, non fanno abbastanza per spiegare al pubblico che si tratta di una domanda senza alcun senso.

Il quinto punto, di particolare rilevanza, riguarda le eventuali implicazioni della falsità della teoria della evoluzione. Anche se la teoria della evoluzione, così come è oggi, fosse falsa questo non implicherebbe in alcun senso la verità del creazionismo. Se un animale non è un cammello, può essere una infinità di altri animali e non necessariamente un gatto. Il creazionismo rimane così solo una opzione teologica praticabile, ma evidentemente non provata dalla eventuale falsità della teoria dell’evoluzione così come è oggi.

Il sesto punto, conseguenza in parte dei primi cinque, è che il creazionismo non è evidentemente una teoria scientifica per il semplice fatto che usa un termine teorico esplicativo come la divinità che non è misurabile in alcun senso. Il fatto che non sia una teoria scientifica non implica che il creazionismo sia falso, ma più semplicemente che non è verificabile o falsificabile, secondo i gusti.

Carlo
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Vecchio 15-12-2005, 13.58.50   #28
Avraham
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Re: un contibuto?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Ermete22
Caro Avraham,
ho cercato di sintetizzare il mio pensiero sull’argomento della discussione. Non pretendo che le argomentazioni siano vere. Lo stesso concetto di verità è praticabile solo come conservazione di una proprietà ignota all’interno di un sistema formale rigido. Si tratta viceversa di un tentativo di contribuire a chiarire alcuni punti. La natura delle mie riflessioni non può prescindere dal mio modo di pensare, giusto o sbagliato che sia. Magari possono servirti.
C’è un primo punto di fondamentale importanza da chiarire: la teoria dell’evoluzione non corrisponde a nessuna posizione atea a priori. Darwin è Lyell erano profondamente religiosi. Il materialismo è una corrente di pensiero che propone una sua interpretazione dell’Evoluzionismo come di tante altri aspetti della realtà, ma questo è un problema differente. In realtà i meccanismi chiamati in giuoco dall’evoluzionismo possono essere interpretati sia come un processo naturale per così dire autonomo, ma anche, se uno lo vuole, come gli strumenti attraverso cui una eventuale divinità realizza il suo progetto del mondo. La identificazione della teoria dell’evoluzione con la sua interpretazione materialistica è arbitraria, anche se si può parlare di “svista giustificabile” vista la preponderanza per due secoli della visione materialistica.

L'Evoluzionismo ha però una principale peculiarità materialistica. Propone una visione globale materialistica. La stessa teoria dell'Evoluzione delle Specie si occupa della selezione naturale materiale, che avviene attraverso le lotte e le guerre. E queste sono conseguenze del materialismo. Essa non si propone di spiegare l'origine e l'evoluzione dell'intelligenza umana, ma solo della materia organica. Questo è il punto da me sottolineato. Poca importanza ha quanto fossero religiosi i suoi formulatori il fatto è che Darwin parla di caso assoluto. Non sapevo che Lyell fosse particolarmente religioso, ma Malthus lo fù ufficialmente e negò la Carità ai poveri. Darwin rimase sorpreso nel leggere il libro di un vescovo(non ricordo il nome) che si proponeva di dimostrare l'esistenza di D-o. Pare che prima di morire Darwin abbia fatto una confessione di pentimento.
Che Evoluzione e racconto biblico della creazione non siano in contrasto è anche argomento della mia relazione che incollerò nei prossimi posts. La cosa fondamentale è però che il racconto della creazione, specialmente se letto direttamente dall'ebraico, può addirittura essere usato come conferma delle teorie evoluzioniste. Come mai però nessun evoluzionista l'ha mai fatto notare?
Ti ringrazio del contributo, mi ha fatto venire in mente altre cose che inserirò nella mia relazione.


Citazione:
Il secondo punto di qualche rilevanza, anche presso gli evoluzionisti, è che la teoria darwiniana implichi la superiorità dell’uomo come forma di vita più avanzata. Dal punto di vista puramente evolutivo i batteri hanno, come specie, dei vantaggi clamorosi rispetto a quella umana, che li porterà probabilmente a sopravvivere a quest’ultima. La centralità dell’uomo è, comprensibilmente quanto si vuole, una inevitabile concezione umana, anche se la osservazione può sembrare triviale.


Dal punto di vista evolutivo come resistenza all'ambiente? Non saprei. Considera che l'uomo è creatore, si costruisce la sua comodità e usa l'intelligenza per difendersi. La centralità dell'uomo è evidente ad un colpo d'occhio, basta osservare un panorama naturale o un notturno satellitare. L'intelligenza e la creatività sono cose note e caratteristica principale di tale centralità.

Citazione:
Il terzo punto riguarda gli eccessi concettuali degli evoluzionisti materialisti che, sulla base di risultati ancora preliminari, asseriscono che la evoluzione e la genetica saranno in grado di spiegare quegli aspetti della vita che non abbiamo ancora compreso. Si tratta di una posizione incoerente dal punto di vista scientifico: non si può pretendere coerentemente che una teoria sarà in grado di spiegare ciò che oggi non può spiegare. Si tratta di una posizione ideologica. I genetisti in particolare hanno la responsabilità di questo fenomeno: quante volte ci è capitato di leggere sui giornali che era stato scoperto il “gene dell’amore”?

Bella osservazione! Vedrò di inserirla nella mia relazione. Se poi publicherò il libro e mi darai il permesso di usare le tue stesse parole chiederò che sia inserito anche il tuo nome.

Agli altri punti ti rispondo dopo, il tempo si esaurisce. Intanto incollo un altro pezzo.

Shalom
Avraham is offline  
Vecchio 15-12-2005, 14.00.08   #29
Avraham
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(continuazione)

Affidabilità:


1) Ogni discipplina ha un suo metodo di applicazione e verifica in base al quale ogni sua affermazione acquista affidabilità.
2) Le discipline tecniche hanno un metodo di applicazione rigido basato sulla logica matematica e un metodo di verifica pratica o di collaudo del prodotto finito.
3) Le discippline letterarie hanno un metodo di applicazione proprio, meno rigido, non sempre verificabile, tuttavia le loro affermazioni hanno la loro affidabilità.

Pertanto è il metodo usato nella discipplina che stabilisce il grado di affidabilità di ogni sua affermazione.
Es. Un ingegnere elettronico formula una teoria secondo cui un transistor costruito in un dato modo acquista proprietà evolutive tali da permettergli di evolversi ed adattarsi al funzionamento di un circuito complesso trasformandosi così, dopo un anno circa, in un eccellente circuito integrato.
La teoria, se fosse vera, sarebbe di grandissima utilità perchè ci risparmierebbe processi industriali lunghi e costosi. Basterebbe semplicemente produrre esclusivamente quel modello in grandi quantità e distribbuirlo direttamente alle catene di assemblaggio per un larghissimo impiego. Ci siamo risparmiati ingegneri progettisti, disegnatori e lunghi calcoli, nonchè il personale addetto al collaudo. Infatti un modello del genere avrebbe solo bisogno di essere inserito nel circuito e aspettare il tempo necessario perchè si evolva ed acquisti le caratteristiche finali richieste.

Se invece la teoria risultasse falsa sarebbe completamente inutile. Pazienza. Dovremmo contentarci dei nostri metodi tradizionali.

Per scoprire se la teoria è utile o meno dovremmo applicare un metodo di verifica sperimentandola in laboratorio. Prima però di comprare il costoso esperimento verificheremo l'affidabilità del metodo usato nella formulazione della teoria.
Se dopo tale verifica ne verrà fuori che l'ingegnere ha usato un metodo filosofico non saremmo disposti a fare investimenti perchè le probabilità che un circuito elettronico funzioni seguendo una logica filosofica sono praticamente nulle.

Si dà però il caso che l'ingegnere è talmente sicuro che il metodo usato sia quello giusto e vera la sua teoria, da essere disposto a far mettere al suo carico le spese dell'esperimento. Per sapere se la sua teoria è vera o falsa staremo in osservazione in laboratorio per un periodo di un anno, solo allora l'ingegnere potrà dimostrare a sue spese che il modello inventato funzioni.

Oggi la Fisica e la Biologia vantano una certa sicurezza tecnica, ma nessun fisico o biologo sarà mai disposto a formulare teorie utili applicando metodi filosofici per il semplice fatto che essi sanno bene che nulla funziona nel mondo reale usando tali metodi. Per l'ingegnere elettronico abbiamo ipotizzato un periodo di un anno che è monitorabile e quindi perfettamente verificabile la teoria. I genetisti sanno bene che i periodi supposti dall'evoluzionismo non sono monitorabili e che pertanto le loro teorie sono completamente inutili. Non avremmo mai dunque un biologo convinto, come l'ipotetico ingegnere, che sarà disposto ad accollarsi le spese dell'esperimento per dimostrare anche una sola minima mutazione, nemmeno se gli dicessimo che applicando una variante della teoria della relatività riusciremmo ad accorciare il tempo da 10 milioni di anni ad un solo anno solare. Perchè sa benissimo di non capire appieno le funzioni biologiche degli organismi viventi e che non è solo la questione del tempo il problema, ma nemmeno saprebbe come impostare lo stesso esperimento. Sa bene che l'ambiente nuovo dove si ipotizza che avvenga una selezione naturale tale da causare anche la seppur minima mutazione è solo frutto di mera fantasia.

Ma se la Biologia per formulare la teoria dell'evoluzione delle specie ha usato un metodo filosofico e pertanto inutile, come mai allora la si considera affidabile?
Nessun Biologo sarà mai disposto a far sua la suddetta teoria, ma si limiterà semplicemente a prestarci fede. Se è un ricercatore si impegnerà nella ricerca degli elementi mancanti applicando la sua filosofia e sperando che altri ci credano.


(continua)
Avraham is offline  
Vecchio 17-12-2005, 19.02.30   #30
nexus6
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x Ermete

Che bella discussione! Ci sono entrato solo ora, a causa della lunghezza dei post...; vorrei dire ad Ermete che quello che ha scritto mi interessa molto per tre principali motivi:

1. gli argomenti trattati;

2. il tipo di linguaggio utilizzato;

3. le conclusioni ragionevoli a cui è arrivato, con le quali mi trovo globalmente d'accordo.


In particolare la seguente frase, riguardante il concetto di verità, è incredibilmente simile con quanto sto cercando di spiegare nella sezione Filosofia (Cartesio, il solipsismo e le certezze assolute):
Citazione:
Messaggio originale inviato da Ermete22
Non pretendo che le argomentazioni siano vere. Lo stesso concetto di verità è praticabile solo come conservazione di una proprietà ignota all’interno di un sistema formale rigido.
Inoltre mi piacerebbe approfondire, con te, questo discorso, anche se mi rendo conto che ciò esula dagli scopi di questo thread (dunque se ne potrebbe aprire uno nuovo, se sei d'accordo):
Citazione:
Messaggio originale inviato da Ermete22
Il quarto punto riguarda più seriamente il pensiero scientifico che, commettendo un errore concettuale grave, interpretano ontologicamente, i termini teorici delle loro spiegazioni. Nascono così non solo domande senza senso, del tipo “cosa è l’energia?” laddove l’energia è solo un concetto esplicativo all’interno di una teoria e contemporaneamente una definizione abbastanza rigida da permettere di associarle una misura. Ma alla domanda “cosa è l’energia?” la scienza può rispondere tautologicamente solo sottolineando il valore esplicativo del termine e la possibilità di misurarla.
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