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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 21-01-2007, 13.02.13   #31
La_viandante
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Originalmente inviato da Yam
Ecco questo e' onanismo
Scusa Lavi, ma hai detto una cav..ta.
I sensi sono alla periferia.
Puoi imaginare lo Spirito come il centro della ragnatela, o come il Sole e i suoi raggi, anzi VanLag con la sua Gita mi ha fatto venire in mente la tartaruga che si ritira nel guscio.... La realta sensibile e' la periferia, il fenomenico. E' proprio dal dominio dei sensi, dall'identificazione con i dati sensoriali, che ci si libera.
Ma questo non e' comprensibile attraverso l'onanismo spirituale
Occorre pratica.



Boh yam, ormai ti leggo da qualche anno eppure ho sempre la stessa sensazione, tra quello che ti credi di essere e quello che dimostri di essere c’e’ un abisso, e soprattutto il tuo bisogno di tacciare come cavolate le opinioni contrarie alle tue rende abbastanza evidente che in fondo in fondo non hai la certezza di quello che scrivi, anzi, c’e’ una profonda insicurezza che devi colmare tentando in tutti i modi, anche poco eleganti, di convincere l’altro o a che l’altro ti dia ragione. Forse se in una balla ci credono in tanti è meno balla per te?
Se fossi certo al 100% delle tue esperienze non ti spaventerebbe così chi esprime l’eventualità che sia solo un inganno dei tuoi sensi.
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Vecchio 21-01-2007, 23.24.18   #32
Yam
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Originalmente inviato da La_viandante
Se fossi certo al 100% delle tue esperienze non ti spaventerebbe così chi esprime l’eventualità che sia solo un inganno dei tuoi sensi.


Quando parliamo di sensi, parliamo dei cinque sensi e anche del sesto senso, che e' la mente discorsiva (manas). C'e' una parte di noi che e' oltre i sei sensi ed e' la nostra parte immortale. E' quella che si puo' ri-conoscere, ma quel riconoscimento e' una esperienza pratica. Senza quello, ossia solo con la speculazione di tipo discorsivo, non e' possibile fare esperienza di qualcosa al di la dell'identificazione con i dati sensoriali.
E' del soggetto percipiente che sto parlando e la realta' percepita e' energia, non separata (in infiniti fenomeni). Cioe' il pensiero, i suoni, i sapori, gli odori, le sensazioni tattili, la realta' visiva, sono una unica manifestazione della Chiarezza che e' inseparabile dal Vuoto. Tu sei Quello, cioe' il Soggetto percipiente questa unica Realta' e sei fatta di quello, cioe' di Vuoto ed Energia. Prendendo sempre piu' confidenza con questa dimensione, attraverso il Silenzio e la concentrazione su quella pura sensazione di Essere, che altro non e' che l'Atman, qualcosa in noi accade.
Accade che proviamo compassione per noi stessi e la trasformazione ha inizio. Tutto cio' che e' violenza nei confronti dello Spirito, cioe' noi stessi, piano, piano o a volte di getto, viene abbandonato e l'onanismo cessa.
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Vecchio 22-01-2007, 00.23.32   #33
sangarre
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Io credo che, se qualcuno fosse illuminato davvero, non scriverebbe su alcun forum: sarebbe folgorato dall'impatto, improvviso ed ineffabile, con la goccia di assoluto che lo ha tramortito. Al di là di tutto: mente, parole, emozioni, realtà sensibile. Questo perchè il soggetto che percepisce l' illuminazione, lo spirito, appartiene ad una categoria sconosciuta, non agita, più virtuale che reale, in ciascuno, e nessuno si accorge della sua presenza fino a che l'"imprevedibile" accade.
E quando accade è impartecipabile a chicchessia, ineffabile, irriferibile.
Quando l'exstasis (ex sto: sto fuori) termina, tutta la realtà ordinaria assume un'altra valenza, diviene ininfluente.
Credo proprio che nessuno ce lo racconterà....
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Vecchio 22-01-2007, 06.38.55   #34
paperapersa
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Io credo che, se qualcuno fosse illuminato davvero, non scriverebbe su alcun forum: sarebbe folgorato dall'impatto, improvviso ed ineffabile, con la goccia di assoluto che lo ha tramortito. Al di là di tutto: mente, parole, emozioni, realtà sensibile. Questo perchè il soggetto che percepisce l' illuminazione, lo spirito, appartiene ad una categoria sconosciuta, non agita, più virtuale che reale, in ciascuno, e nessuno si accorge della sua presenza fino a che l'"imprevedibile" accade.
E quando accade è impartecipabile a chicchessia, ineffabile, irriferibile.
Quando l'exstasis (ex sto: sto fuori) termina, tutta la realtà ordinaria assume un'altra valenza, diviene ininfluente.
Credo proprio che nessuno ce lo racconterà....
e tutto,proprio tutto diviene "illuminato"....
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Vecchio 22-01-2007, 09.44.17   #35
maxim
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Originalmente inviato da sangarre
Io credo che, se qualcuno fosse illuminato davvero, non scriverebbe su alcun forum:

....

Io penso che se "veramente" esistesse qualcosa di illuminato...questo non saprebbe di esserlo!

Gli amici Yam ed affini forse non hanno tenuto conto che esiste qualcosa che va oltre la presunta, mentale, o "vera" illuminazione e le risposte sono più semplici di quanto si possa immaginare...anche senza scomodare i sumeri.
...è sufficiente osservare tutto ciò che ci circonda...
Il motivo che porta una persona ad affrontare un importante cammino spirituale, ed infine a sentirsi illuminato, è la sua triste (a volte deleteria) immagine di vita.
Perdendo quel precario equilibrio che ci mantiene psicologicamente bambini, le strade da percorrerre per rimettersi in sesto sono assai diverse come effetti ma sostanzialmente uguali come cause. Affrontare un percorso spirituale non è poi così diverso che buttarsi via ed annullarsi con la droga, con l'acool, etc...una procura effetti psicologici, l'altra fisici...entrambe hanno il potere di coprire la triste realtà di vita che eravamo costretti a sopportare.
I percorsi spirituali più accaniti (quelli che sfociano nell'idea di sentirsi illuminati rispetto ad altri) hanno alle spalle storie, anche importanti, di depressione mentale.

Chi sa mantenere (ma qui dipende molto dalle esperienze che la vita ci riserva) quell'equilibrio infantile originario non abbisogna di nessuna spiritualità, nessuna droga, nessuna extra-realtà illuminante.
Se illuminazione deve esserci........sia questa!

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Vecchio 22-01-2007, 09.51.11   #36
Yam
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Originalmente inviato da sangarre
Io credo che, se qualcuno fosse illuminato davvero, non scriverebbe su alcun forum

Perche' qualcuno ha detto di essere illuminato?

Citazione:
: sarebbe folgorato dall'impatto, improvviso ed ineffabile, con la goccia di assoluto che lo ha tramortito. Al di là di tutto: mente, parole, emozioni, realtà sensibile. Questo perchè il soggetto che percepisce l' illuminazione, lo spirito, appartiene ad una categoria sconosciuta, non agita, più virtuale che reale, in ciascuno, e nessuno si accorge della sua presenza fino a che l'"imprevedibile" accade.
E quando accade è impartecipabile a chicchessia, ineffabile, irriferibile.
Quando l'exstasis (ex sto: sto fuori) termina, tutta la realtà ordinaria assume un'altra valenza, diviene ininfluente.
Credo proprio che nessuno ce lo racconterà....

Ce lo hai raccontato tu
A parte i soliti miti sull'illuminazione....si potrebbe cercare di capire cosa un comune mortale puo' fare per indirizzarsi verso una dimensione della vita spirituale (la cosiddetta pratica).
Per Dogen non vi era separazione alcuna tra pratica e illuminazione, ma non pretendo che si sia tutti Dogen. Tuttavia mi piacerebbe, perche' credo che sarebbe utile a tutti, che si fosse concreti...nel parlare di illuminazione, cosi come un buon elettricista potrebbe parlare di illuminazione ancor prima che le lampadine si accendano, ossia facendo un buon impianto elettrico.
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Vecchio 22-01-2007, 10.34.43   #37
Yam
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Gli amici Yam ed affini forse non hanno tenuto conto che esiste qualcosa che va oltre la presunta, mentale, o "vera" illuminazione e le risposte sono più semplici di quanto si possa immaginare...anche senza scomodare i sumeri.
...è sufficiente osservare tutto ciò che ci circonda...

Sono daccordo, basta "osservare" cio' che ci circonda e, aggiungo, cio' che e' dentro di noi.

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Il motivo che porta una persona ad affrontare un importante cammino spirituale, ed infine a sentirsi illuminato, è la sua triste (a volte deleteria) immagine di vita.

Piu' o meno.
Diciamo che all'inizio puo' essere, per alcuni, cosi, per me non lo e' stato.
Per me e' stata una passione sin dall'infanzia ed esplosa fortemente nell'adolescenza, passione intellettuale ed emotiva. In realta' ho vissuto anche tutte le altre passioni, quelle proprio umane e sino in fondo, non mi sono mai negato niente, anzi ho fatto sempre indigestione di Vita.
Per questo forse nopn ho desideri repressi o frustrazioni di alcun genere.

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Perdendo quel precario equilibrio che ci mantiene psicologicamente bambini, le strade da percorrerre per rimettersi in sesto sono assai diverse come effetti ma sostanzialmente uguali come cause.

Spiegami questa frase che hai scritto, credo che hai espresso qualcosa di importante.

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Affrontare un percorso spirituale non è poi così diverso che buttarsi via ed annullarsi con la droga, con l'acool, etc...una procura effetti psicologici, l'altra fisici...entrambe hanno il potere di coprire la triste realtà di vita che eravamo costretti a sopportare.

Ehehhem, questo e' cio' che stai facendo tu, con il tuo "coito ergo sum", che esprime perfettamente la tua visione della Vita: la ricerca compulsiva di sensazioni ed emozioni negli oggetti della mente.

Citazione:
I percorsi spirituali più accaniti (quelli che sfociano nell'idea di sentirsi illuminati rispetto ad altri) hanno alle spalle storie, anche importanti, di depressione mentale.

Questa e' una sciocchezza, tuttavia bisogna attraversare un certo inferno...e questo puo' manifestarsi da solo, quindi prima, oppure durante la via*. E' l' EGO che starnazza come quando prendi per il collo una delle tue galline per farla arrosta.

Citazione:
Chi sa mantenere (ma qui dipende molto dalle esperienze che la vita ci riserva) quell'equilibrio infantile originario non abbisogna di nessuna spiritualità, nessuna droga, nessuna extra-realtà illuminante.
Se illuminazione deve esserci........sia questa!


Cosa che tu non hai, perche' da bambino non coitavi!
Scherzo, mi fai tenerezza per tutta l'ingenuita che manifesti....tuttavia vedo in te il tarlo del ricercatore spirituale: sta iniziando piano, piano a rodere le fragili gambette sulle quali appoggia la pericolante impalcatura del tuo semplicistico "pensiero" che prima o poi crollera', come un castello di carte. Allora sara' piu' meglio facile parlare con te.

edit: * ..per i piu', il prossimo appuntamento e la tira delle somme, si ha alla Morte fisica.
vedere il bellissimo intervento di VanLag

Ultima modifica di Yam : 22-01-2007 alle ore 11.36.50.
Yam is offline  
Vecchio 22-01-2007, 10.48.44   #38
sangarre
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Ciò che ho scritto sull'illuminazione è quanto di essa riferiscono le dottrine spirituali di ogni epoca e latitudine. E' fatto concreto, non teoria vuota, ma vera esperienza.
Spesso si crede che certe definizioni siano frutto di una libera convinzione da parte di ognuno, ma non è così. Il percorso verso l'assoluto è una via concreta, che consta di pratiche precise, itinerari ben delineati, e non può essere inventato, ma è da seguire sotto la guida e l'esperienza di un maestro, il quale, a sua volta, l'abbia percorsa con successo. Per questo è cosa da pochissimi.
Anzi, vi è da dire che è proprio con l'esperienza, assolutamente uguale per tutti, che si compongono e si annullano le differenze confessionali tra le varie religioni e discipline dello spirito, poichè le parole dividono, ma l'esperienza unisce, e l'illuminato induista percepisce la Luce esattamente come il mistico cristiano o il buddista, qualunque sia il modo in cui chiameranno tale Luce, sia il Brahman, o Cristo, o esperienza nirvanica. Tale esperienza possiede dei parametri, tramite i quali il maestro verifica l'avvenuto.
Con tutto ciò voglio dire che vi sono realtà precise, concrete, non fumose teorie: c'è una scienza dello spirito, perchè la fede non è bastevole, occorre la pratica.
Non sono, invece, assolutamente d'accordo con Maxim, quando dice che dietro la scelta della via verso l'illuminazione vi sono casi patologici. I soggetti con patologie, minori e maggiori, sono proprio i primi ad essere esclusi di queste strade, che richiedono il propedeutico superamento di qualsiasi dinamica meramente umana con le sue imperfezioni e storture.
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Vecchio 22-01-2007, 12.16.39   #39
maxim
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Originalmente inviato da Yam

......
Cosa che tu non hai, perche' da bambino non coitavi!
Scherzo, mi fai tenerezza per tutta l'ingenuita che manifesti....tuttavia vedo in te il tarlo del ricercatore spirituale: sta iniziando piano, piano a rodere le fragili gambette sulle quali appoggia la pericolante impalcatura del tuo semplicistico "pensiero" che prima o poi crollera', come un castello di carte. Allora sara' piu' meglio facile parlare con te.


Felice per la tua vita!
Dovrebbe invece farti riflettere che questo mio ipersemplicistico pensiero riesca sempre a colpire in maniera così efficace pensieri molto più iperbolici e raffinati…
…vedrò di semplificarlo ulteriormente per farti re-agire meglio!

Il tema della discussione è “illuminazione religiosa”…qui non si scherza, c’è qualcuno in questa discussione che si sente illuminato spirituale ed anche se non ha il coraggio di ammetterlo pubblicamente, lo si può tranquillamente intuire da come scrive e da ciò che scrive.

Nel mio precedente post ho affermato (tralascio casi come il tuo o come Gesù che fin dai loro primi vagiti nutrivano tale interesse) che il cammino spirituale viene affrontato per la ricerca di un qualcosa che la vita reale non è in grado di offrirti e la maggior parte delle volte, tale ricerca avviene per cause di insofferenza mentale. Chi, ad un certo punto della sua vita, affronta lo “spiritualismo” è mosso da esperienze di vita poco felici e ricerca nell’immaginario impossibile ciò che l’immaginario possibile (cioè quello reale) non è in grado di offrirgli…tant’è che la realizzazione del primo comporta una radicale rivisitazione del secondo…tu stesso non riesci a collocare più quel “coito” all’interno della tua visione mistica, allontanandoti sempre più dalla sua interpretazione noumenica.

Facciamo come per la discussione sulla morte e chi affermava di non temerla…
Quanti hanno il coraggio di ammettere che si sono avvicinati allo “spiritualismo” (in generale) e si sentono ora degli “illuminati” in virtù di una precedente insofferenza psichica?




PS: Si…ho il tarlo del ricercatore spirituale perché è una cosa che mi diverte moltissimo.
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Vecchio 22-01-2007, 13.46.33   #40
fallible
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Buon pomeriggio!
che il cammino spirituale viene affrontato per la ricerca di un qualcosa che la vita reale non è in grado di offrirti e la maggior parte delle volte, tale ricerca avviene per cause di insofferenza mentale.

che si abbia questi "sentimenti" nei confronti di chi percorre un "cammino spirituale" per la propria serenità ben venga......tutto è condivisibile , ma ,secondo me, è inesatto cosiderare il "cammino spirituale" allontanamento dal reale, è bensì il vivere il reale più "consapevolmente" possibile claudio
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