Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Spiritualità
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali


Vecchio 26-06-2003, 09.47.49   #71
Gianfry
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
A Visechi

Citazione:
Non è la prima volta che ti sento parlare della capacità del pensiero di generare Karma, mi pare di ricordare che solo in questa occasione hai definito meglio quale tipo di pensiero (quello della morte) sia generativo di un qualcosa che ritengo sia solo frutto di fantasia (ovviamente, ribadisco, pensiero mio). Ritengo che il pensiero da solo, privo della conseguente azione che lo renda palese estrinsecandone il contenuto, sia impossibilitato a generare alcunché. Un pensiero è 'materia' impalpabile, di per sé privo di alcun effetto pratico e ancor meno capace di costituire, generare o arricchire auree negative o positive. Il pensiero è frutto di un complesso processo mentale che interagisce con la percezione del mondo circostante e con le capacità immaginifiche (astratte) dell'uomo. E' generativo, oltreché dell'agire umano, di una grande attitudine dell'uomo, quella di infondere ed agevolare l'intuizione che, ancora una volta, se non estrinsecata attraverso l'azione, non è produttiva di effetti. Per azione intendo anche lo scrivere, il dipingere e qualsiasi altra attività artistica. Solo così è produttivo di effetti. Anche la visione estatica o lo studio e l'apprendimento attraverso l'osservazione cosciente (cioè alla presenza del tanto vituperato Io) è produttivo di effetti, questi si materializzano nell'animo dell'individuo che, osservando, apprendendo si avvantaggia in termini di crescita interiore.


Risposta
Probabilmente non hai compreso a fondo le conclusioni cui è giunta la fisica quantistica, la quale afferma che l’uomo è in grado di influire con il pensiero sulla propria realtà. Gli esseri umani creano a tre livelli: pensiero, parola e azione. Al pensiero generalmente segue la parola che esprime l’intento che mette in moto la volontà. Quindi segue l’azione che attua sempre un pensiero. Non ti è mai capitato di desiderare intensamente una cosa fino a che non l’hai ottenuta? E questo senza dover agire, ma semplicemente pensandola. A me è capitato molte volte. Come puoi negare il potere creativo del pensiero? Ricordati che il pensiero, come pure la materia, è energia (vedi Einstein) formata da quark.

Gianfry
Gianfry is offline  
Vecchio 26-06-2003, 10.02.30   #72
Gianfry
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
A Visechi

Citazione:
Anche su questo argomento, sulla durata della vita dei grandi personaggi della Bibbia o dei Patriarchi credo via sia qualcosa su cui riflettere. Non credo alla durata oltre il biologicamente o fisiologicamente ammissibile, penso che si tratti di tradizioni e che la Bibbia piuttosto che riferirsi al singolo individuo voglia far riferimento alla tradizione di cui il capostipite è il personaggio, presumibilmente storico, non avrei alcun argomento per negarne la storicità, cui si fa cenno nel Libro. Ne discende che qualsiasi teoria atta a giustificare durate eccezionali, quali quelle di Matusalemme, Noe etcc… vada interpretata facendo riferimento a questa possibile, non certa, chiave di lettura sicuramente più logica ed umana. Pertanto, riterrei che la riduzione progressiva della vita da te registrata, di cui non si ha alcun riscontro oggettivo… tutt'altro, possa essere solo una singolare ipotesi.

Mi auguro che almeno stavolta nessuno voglia leggere nel mio pensiero attacchi personali o altro volto a screditare chicchessia… niente di tutto ciò, solo il mio personalissimo desiderio di discutere su queste tematiche.

Un saluto ai nuovi arrivati.
Ciao

Risposta
Che significato ha per te il biologicamente o fisiologicamente ammissibile? Che oltre gli 80-100 anni è biologicamente impossibile andare? Credo che se vivrai abbastanza sarai smentito dai fatti, poiché con l’ascensione la vita degli esseri umani si allungherà sempre di più. Ovviamente questo accadrà solo a chi intende ascendere. Fra circa mille anni ci saranno molte persone (in ascensione) che raggiungeranno la 5° dimensione e l’immortalità fisica. Hai mai sentito parlare della cellula cristallina che si autorigenera? Provare per credere. Se intendi di ascendere con impegno potrai verificare su te stesso gli effetti dell’ascensione.

Ciao.
Gianfry
Gianfry is offline  
Vecchio 26-06-2003, 11.50.44   #73
visir
autobannato per protesta
 
L'avatar di visir
 
Data registrazione: 02-05-2002
Messaggi: 436
Scusa Gianfry che metodica adotti per ascendere?

Ho letto il tuo sito, ipotesi affascinanti, ma le esperienze che fine hanno fatto? molta teoria e la sperimentazione?

In definitiva come si concretizzano le ipotesi che divulghi con la tua pratica quotidiana?

Spiegati... altrimenti comincio a pensare che mentre scrivi di massimi sistemi la tua minesta si raffredda! eh eh

Ciao

P.S. sei veramente pensionato? ma allora esistono! io pensavo fosse una leggenda messa in giro dall'INPS.
visir is offline  
Vecchio 26-06-2003, 15.36.04   #74
Gianfry
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
A Visir

Citazione:
Scusa Gianfry che metodica adotti per ascendere?

Ho letto il tuo sito, ipotesi affascinanti, ma le esperienze che fine hanno fatto? molta teoria e la sperimentazione?

In definitiva come si concretizzano le ipotesi che divulghi con la tua pratica quotidiana?

Spiegati... altrimenti comincio a pensare che mentre scrivi di massimi sistemi la tua minesta si raffredda! eh eh

Ciao

P.S. sei veramente pensionato? ma allora esistono! io pensavo fosse una leggenda messa in giro dall'INPS.

Risposta
In fondo non occorre nessuna metodica per ascendere; basta l’intento di ascendere. Se tu ogni giorno intendi sinceramente di ascendere, la tua anima attirerà a te le situazioni opportune perché tu possa riconoscerti e rilasciare il tuo karma. E’ un lavoro continuo giornaliero di intendere di rilasciare, bilanciare e purificare la tua forma (corpo fisico) e il tuo campo aurico. La vita ogni giorno ci mette davanti molti specchi nei quali possiamo vederci e riconoscere i nostri “errori” per poi superarli, cambiando modo di pensare. Tali specchi sono i vari incontri/scontri con il prossimo, incidenti, malattie, ecc. Ogni esperienza di vita è un insegnamento che dobbiamo capire. Se non lo capiamo, si ripeterà sempre più duramente fino a quando lo capiremo, magari sulla nostra pelle.
Un aiuto lo puoi trovare nella “Meditazione Quotidiana” e “De-Programmazione” nel sito
http://members.xoom.virgilio.it/_XOO...quotidiana.htm e
http://members.xoom.virgilio.it/_XOO...ammazione.htm.

Nel mio percorso evolutivo ho fatto molte esperienze che ho riassunto in un libro intitolato “UNO CON LUI” . Sul mio sito non le ho inserite perché preferisco parlarne a voce o inserirle in specifici dibattiti, come quello sul tradimento di questo forum, che tu hai apprezzato.
Se leggi attentamente il materiale del suddetto sito capirai pian piano come ci si deve muovere nell’ascensione.

Ciao.
Gianfry

P.S. Sono veramente pensionato, dopo 45 anni di lavoro in informatica.
Gianfry is offline  
Vecchio 26-06-2003, 15.51.27   #75
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Che fatica!

Evito di scrivere 1 di 2 per evitare ad un'amica la sensazione sconfortante di essere aggredita… tanto poi non legge
Citazione:
Ronaldo
Pur essendo un uomo intellettuale, simpatico penso che abbia un grande problema, anzi più di uno, e spero che va bene essere chiaro nel dirtilo.
Il problema è fra l´altro il tuo dogmatismo e la pietrificazione intellettiva quando tratta di capire la vita. Il tuo indottrinamento materialistico non ti permette di vedere oltre la sostanza e la materia fisica. Nonostante il fatto che tu non sei materia, almeno non solo materia.
Ehi, che dici? Io problemi, come tutti del resto, penso di averne più d'uno. Non credo che il mio sia dogmatismo, forse un modo molto pragmatico di osservare la realtà e me stesso immerso nel contingente… ti ringrazio comunque per la simpatia, sai, non sono in molti a sostenerlo.
Non credo neppure che si tratti d'indottrinamento. Questo presupporrebbe un percorso in cui l'individuo apprende passivamente, cioè ascolta chi professa e assimila acriticamente quanto gli viene propinato. Le mie sono, invece, semplici elucubrazioni spontanee, non indotte da ideologie o da spiritualità dogmatiche. L'indottrinamento dovrebbe presupporre anche l'assenza d'argomentazioni nel sostenere una tesi, non mi potrai dire che evito di argomentare il mio punto di vista.
Che l'uomo non sia solo materia ma sia costituito anche da sostanza impalpabile che materia non è, lo sostengo anch'io. Credo che la discussione dovrebbe, infatti, svilupparsi intorno all'individuazione di questa immaterialità cogente che spinge, più della materialità, l'uomo ad agire. Una volta delimitata questa sfera immateriale, sarebbe forse opportuno cercare di comprendere (fosse mai possibile) da cosa sia determinata, se da elementi esogeni (anche metafisici) o endogeni (fisiologici e biologici). Bene, forse ti stupirai, io mai affermerò - non l'ho mai fatto neanche nel passato, i miei numerosi interventi in questo forum lo testimoniano ad abbundantiam - che sia unicamente figlia dei componenti materiali. Ho la sensazione che si generi da una costante e complessa interrelazione fra corpo e mondo circostante, assolutamente indimostrabile… opinione mia, non dogmaticamente indotta. Un'osservazione a sostegno della mia tesi comunque esiste: è accertato che se si dovesse privare l'uomo del particolarissimo rapporto con ciò che lo circonda, otterremmo un effetto alquanto simile ad un foglio macchiato, quindi di difficile interpretazione e lettura. Un uomo impoverito, se non del tutto privato, di tutti quei particolarissimi elementi che potrebbero indurre a congetturare l'esistenza di una dimensione diversa da quella che conosciamo e della cui esistenza è possibile produrre dimostrazioni empiriche (al di là dei sofismi).
E' noto che l'isolamento produce nefaste conseguenze per la crescita fisica, intellettuale, morale e, soprattutto, psichica dell'individuo. In definitiva si viene a costituire una condizione di disagio piuttosto grave. Ciò che ne risente è soprattutto la capacità dell'individuo d'interagire proficuamente con quanto lo circonda, con la conseguenza, registrata in diverse occasioni, di patire un impoverimento piuttosto marcato nella propria vita interiore. Attenzione, non è matematica, non esistono formule esatte, ognuno reagisce in maniera diversa, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono state registrate evidenti regressioni psichiche che si riflettono nella capacità di 'sentire' con l'animo il mondo che gli stà intorno (sensibilità)… credo che ti stia rendendo conto che, partendo dalla vita psichica, sono approdato all'osservazione non dogmatica o capziosa della capacità di rapportarsi proficuamente con il mondo ultrasensibile. Le osservazioni sull'uomo hanno fatto emergere quanto, in questi sfortunatissimi casi d'isolamento psicologico, l'alterazione che normalmente si registra nella capacità dell'individuo d'interagire con il mondo sensibile si effonda, si riversi, immancabilmente ed automaticamente, anche all'idoneità di relazionarsi con il mondo ultrasensibile... questo, mi darai atto, non è fantasia, non parlo di dogmi, è frutto di serie osservazioni sul comportamento umano. In sintesi, concludendo, vorrei provare a ragionare intorno a questo piccolo dilemma:
se il mondo ultrasensibile (leggi anche Dio) fosse una realtà effettiva, perché mai ci troveremmo al cospetto di siffatta situazione? Perché mai un individuo con le proprie facoltà psichiche e fisiologiche potenzialmente intatte dovrebbe patire anche dal punto di vista spirituale per effetto di una condizione di deprivazione relazionale fisica - non a lui ascrivibile - che incide profondamente sulla psiche? Forse la risposta potrebbe essere conseguente. La relazione con il trascendente, la capacità di 'sentire' e percepire oltre il materiale è autoprodotta, e si espande e contrae in funzione dello svilupparsi di queste relazioni tipicamente umane… ergo, il trascendente potrebbe essere (nota l'assenza di certezze nella mia esposizione; è una tesi argomentata derivante da osservazioni empiriche) solo frutto della capacità relazionale dell'uomo, quindi della sua grande attitudine all'immaginazione… Il trascendente sarebbe la porzione dell'immaginario che più di ogni altra offre protezione e consola… Mi auguro che si comprenda che non è mia intenzione spacciare certezze… io rifuggo dalle certezze.
Ciao Rolando
visechi is offline  
Vecchio 26-06-2003, 15.52.37   #76
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Citazione:
Gianfry
Forse ti piace fare il “bastian contrario”. Intendiamoci anche il “bastian contrario” è utile in alcune occasioni. L’ho fatto pure io qualche volta, ma con un tale atteggiamento non sono andato molto lontano. Se sono cresciuto un po’ lo devo alla mia apertura mentale…
Che vuoi che ti dica? Nulla, proprio nulla in più di quello che ho cercato di suggerirti in altre occasioni. Una tesi è sempre ben accetta, è sempre un punto su cui sviluppare una riflessione… io ci sto' semplicemente provando, ma non può essere buttata così per essere accettata acriticamente senza che si conceda la possibilità di dibatterla; per far questo è necessario che la stessa sia corredata di argomentazioni valide, di un substrato logico e storico… accidenti, ci vuol poi tanto a capirlo? Quando tu affermi che la vita dell'uomo aveva, in passato, una durata di 2.000, mi piacerebbe anche conoscere le fonti storiche, antropologiche, paleontologiche etc… aggiungi quello che ritieni più opportuno… a cui fai riferimento.
Io non faccio il 'bastian contrario' per 'partito preso'. Un'apertura mentale non significa essere passivo nell'apprendimento e nella crescita. Il processo mentale è un meccanismo complesso, e ancor più complesso è poco noto è il processo emozionale che, lo affermi tu, dovrebbe essere la strada maestra che conduce a Dio… non può essere banalizzato con asserzioni singolari e stravaganti. Un'apertura mentale sottintende un'elaborazione tanto logica quanto emozionale (il cuore, il sentimento, l'architrave su cui poggia l'intera architettura spirituale), non può essere sminuita e resa sterile con semplici enunciati che devono essere accettati per il semplice fatto che sono stati pronunciati… oltre al sentimento, al cuore, avrei anche il desiderio di capire se le fonti, storiche suppongo, da cui attingi siano reali e verosimili… se parli di Atlantide o di altre macchiavellerie rocambolesche, un minimo di traccia dovrebbe pur trovarsi.

Citazione:
Fra l’altro la fisica quantistica ha dimostrato che il pensiero dell’uomo influisce sul comportamento delle particelle elementari, e questo significa che il pensiero ha influenza sulla nostra realtà. La scienza è sempre più convinta che l’uomo ha il potere di creare la propria realtà (o vita) con il pensiero.
Parli della fisica quantistica e, a parer mio, commetti un grossolano errore: non è il pensiero dell'osservatore che influisce sulla realtà, ma è l'osservazione, l'angolo di visuale, l'intuizione, l'uomo stesso che parrebbe assuma significativa valenza rispetto a quanto osservato (bada bene, parrebbe).

Citazione:
Probabilmente non hai compreso a fondo le conclusioni cui è giunta la fisica quantistica, la quale afferma che l’uomo è in grado di influire con il pensiero sulla propria realtà. Gli esseri umani creano a tre livelli: pensiero, parola e azione. Al pensiero generalmente segue la parola che esprime l’intento che mette in moto la volontà. Quindi segue l’azione che attua sempre un pensiero.
Anche il percorso che hai testè delineato è pieno di incrostazioni che lo rendono poco convincente. Lasceresti immaginare che l'azione succede ad alcune tappe imprescindibili… convengo con te sul fatto che sia conseguente all'ideazione/pensiero, ma non immaginavo che derivasse anche dalla parola… la parola è un sistema di comunicazione molto evoluto, oltreché complesso, non necessariamente generativo d'azione, la quale prescinde, spesso, da questa… nella tua ipotesi i sordomuti non potrebbero partecipare alla costruzione della realtà, giacché, come affermi, la parola è generatrice dell'azione che a sua volta 'crea' la realtà.

Citazione:
…e se si sente figlio di un Dio minore così sarà perché è lui che crea la sua realtà…
Qui non è questione di sentirsi figli di un dio minore… un soggetto con una vita psichica contratta (intendiamoci, è una mia personalissima definizione, mi auguro che renda bene l'idea, in caso contrario, leggi 'ristretta', 'ridotta', 'diminuita'), con la capacità, dunque, di 'sentire' col cuore profondamente minata da disfunzioni fisiologiche o indotte dalla situazione ambientale (isolamento), ha una vita interiore ben diversa da quella che potrebbe avere un individuo meno sfortunato. Qui non si parla di scelte, piuttosto di situazioni contingenti ambientali che riducono la capacità d'interagire, di relazionarsi col mondo e con il divino… solo in questo senso ho voluto intendere figli di un dio minore…

Citazione:
Nel corso della storia umana, le verità più evolute sono state sempre rivelate da esseri superiori. Per quanto riguarda poi la notizia secondo cui il pianeta Bellatrix fu la sede dell’Eden, questa è stata rivelata da Dio Padre che ora ci rivela la verità tutta intera.
Non male, apprendiamo che, forse, tu, o non so bene chi altri, saresti in diretto contatto con Dio Padre… un novello Mosè che consegna ai comuni mortali una nuova Legge. Difficile da mandar giù… converrai.

In chiusura, Gianfry, parli di dimensioni che sono note solo a te e a qualche altro adepto, parli di cose che non sono facilmente spiegabili o comprensibili, ma non per carenze ascrivibili a chi apprende, ma, piuttosto, a causa di evidenti lacune ravvisabili nell'intera intelaiatura teologico/spirituale che propagandi. Parli di cose che neanche tu hai mai sperimentato direttamente, sempre che non voglia raccontarci, per esempio, che hai già compiuto i 500 anni, e sarebbe, questa, una bellissima e stupefacente risposta anche al quesito che ti pone Visir… curiosa, sempre più curiosa come filosofia.

Un saluto, ciao

Edali, mi fa piacere che hai potuto leggere il mio intero ultimo sproloquio. Credo che l'elaboratore elettronico sia un meccanismo, semplice o complesso non ha grande importanza, costruito dall'uomo facendo appello alla propria capacità logica, di elaborare, di astrazione… ne deriva che il funzionamento della macchina sia determinato dalla volontà prodotta da un meccanismo alquanto più complesso. La macchina è stupida, fa quello che l'uomo gli dice di fare… se i programmi non sono ben congegnati e i meccanismi ben integrati dall'intervento del pensiero umano, la macchina fornisce risposte irrazionali, non funzionali e non utili.
L'uomo è assolutamente in grado di trasmettere pensieri… lo facciamo tutti giorni intervenendo in questo forum… l'uomo, in special modo se artista, è in grado e in condizione di trasmettere emozioni... ci mancherebbe altro.
Fai bene a confidare sul tuo intuito, alle volte lo faccio anch'io, ma l'intuito, da solo non è sufficiente… sarebbe come voler apprendere complesse teorie sulla nascita dell'universo prescindendo dagli studi, ricerche, osservazioni etcc… che hanno preceduto questo mio intervento sul Forum.
Ciao Edali, un saluto anche a te
visechi is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it