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Vecchio 07-06-2007, 10.47.58   #171
maxim
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

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Originalmente inviato da atisha
Noor

mi pare sia così..
difficile comunque raggiungere totalmente questa arrendevolezza (mancanza di lagna )..
però iniziando dalle piccole cose.. smettendo di lagnarsi delle piccole cose ed accaderi della vita quotidiana..
per esempio quando ci scappa l'autobus sotto il naso..
quando ci fregano l'ascensore dal piano di sopra e siamo in ritardo
quando il capo ufficio ci trattiene mentre fuori ci aspettano per un aperitivo....
quando ci chiama la vecchia zia chiedendoci un favore inaspettato..
quando un figlio è in ritardo..
quando la mogliettina tanto carina ci coinvolge nelle spesucce di fine settimana..
piccoli esempi di quotidianità.
Accettare.. accogliere senza lamento.. un utile esercizio!
accettare le piccole cose porta lentamente ad una conversione..
e ad una maggiore predisposizione nell'accettare le grandi cose della vita...
ovvero il ciò che E'...


E’ incredibile come non ci si accorga di quella famosa assenza di corrispondenza tra il pensare e l’agire che avevo evidenziato agli illuminati qui presente qualche posts fa. La “stizza” di Nexus nei confronti del parolare di Visechi e un intervento alquanto colorito di Atisha nei miei confronti (pag. 6 della presente discussione) farebbe intendere che tutta questa predisposizione alla serena accettazione, da alcuni tanto osannata quale parte dei premi per l’avvenuta illuminazione, non sia efficace e produttiva se non esclusivamente a livello di “pensato”. Sono sempre stato assai diffidente nei confronti delle regoline morali, forzatamente imposte, del quieto e sereno vivere perché non riescono mai a tenere conto del lato pratico, naturale, istintivo della vita.
Del resto, controllarsi anche quando la situazione richiede un sano e pacifico sfogo, oltre che infantile mi pare anche deleterio per il fisico umano. Se, come nell’esempio citato dalla cara Atisha, chiama la zia per un favore inaspettato, quale giovamento potrei mai trarne io dall’accettare, in tal caso forzatamente, l’ingrato compito senza abbandonarmi ad un libero e salutare “ma vaf……”?
Quale madre scalcinata non si preoccuperebbe per un ritardo del figlio?...possibile non si arrivi a comprendere che il sentimento della “preoccupazione”, dal quale in tal caso ne conseguirebbe la “giusta” reazione affinché l’evento non venga a ripetersi, non è da debellare in quanto esso è parte essenziale al fine della sopravvivenza?

Io ad esempio in questo momento provo un sentimento di forte “preoccupazione”:

- Se, come è successo per Nexus e la Gyta, un giorno anche Visechi mi abbandonasse e nel suo colloquiare, attraverso le stesse vostre lenti rosa, si proclamasse Consapevole e dipingesse una realtà che a suo modo di sentire io non sono in grado di vedere, comprendere, capire?
...haia...





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Vecchio 07-06-2007, 12.54.43   #172
Noor
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

Maxim:Quale madre scalcinata non si preoccuperebbe per un ritardo del figlio?...possibile non si arrivi a comprendere che il sentimento della “preoccupazione”, dal quale in tal caso ne conseguirebbe la “giusta” reazione affinché l’evento non venga a ripetersi, non è da debellare in quanto esso è parte essenziale al fine della sopravvivenza?

Esiste l'azione motivata che risponde ad una giusta "richiesta" razionale della realtà,e la preoccupazione che altro non è che paura immotivata della mente .
Certo ,se mio figlio ritarda è giusto che me ne occupi,che agisca se necessario,ma non per questo è giusto (ma per carità, umanamente comprensibile..) che mi prenda l'ansia o il panico..Che poi accada perchè siamo impefetti..accettiamolo senza negarcelo
o condannarci.
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Vecchio 07-06-2007, 13.41.31   #173
Mirror
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

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Originalmente inviato da maxim
... farebbe intendere che tutta questa predisposizione alla serena accettazione, da alcuni tanto osannata quale parte dei premi per l’avvenuta illuminazione, non sia efficace e produttiva se non esclusivamente a livello di “pensato”.

E' questo forse il punto che ti sfugge, secondo me: la serena accettazione include anche l'accettazione delle "mie reazioni" alle tue insistenti provocazioni dialettiche. Perchè lo faccio? Non lo so, succede.
Lascio che sia.
Per cui, non posso essere mai incoerente: perchè io non sono nè il pensato, nè l'agito, fra cui tu riscontri contraddizione. Quella è la superficie necessariamente contraddittoria, duale.
Sono piuttosto la consapevolezza del ciò che è. Ed in questo "ciò che è" ci stanno pure le nostre discussioni e relative percezioni, sensazioni... e reazioni.
Il piano della consapevolezza non è mai contaminato nè dal pensare nè dal agire. E' puro osservare, contemplazione... anche dei vaff... che però non ti mando, almeno per ora...
Scherzo, naturalmente.

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Vecchio 07-06-2007, 14.04.35   #174
Yam
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

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Originalmente inviato da Mirror
Il piano della consapevolezza non è mai contaminato nè dal pensare nè dal agire. E' puro osservare, contemplazione... anche dei vaff... che però non ti mando, almeno per ora...
Scherzo, naturalmente.


Glielo mando io per te, posso?
Maxim Vaff....
Maxim, rifletti bene: la pura Coscienza ti sta mandando a quel paese, quella pura coscienza e' indifferenziata da te, me o Mirror o chiunque altro, e' una.... ed una sola.
Chi ti ha mandato a quel paese?

Ultima modifica di Yam : 07-06-2007 alle ore 14.22.47.
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Vecchio 07-06-2007, 15.41.39   #175
maxim
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

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Originalmente inviato da Mirror
E' questo forse il punto che ti sfugge, secondo me: la serena accettazione include anche l'accettazione delle "mie reazioni" alle tue insistenti provocazioni dialettiche. Perchè lo faccio? Non lo so, succede.
Lascio che sia.
Per cui, non posso essere mai incoerente: perchè io non sono nè il pensato, nè l'agito, fra cui tu riscontri contraddizione. Quella è la superficie necessariamente contraddittoria, duale.
Sono piuttosto la consapevolezza del ciò che è. Ed in questo "ciò che è" ci stanno pure le nostre discussioni e relative percezioni, sensazioni... e reazioni.
Il piano della consapevolezza non è mai contaminato nè dal pensare nè dal agire. E' puro osservare, contemplazione... anche dei vaff... che però non ti mando, almeno per ora...
Scherzo, naturalmente.


Ognuno ha il suo personalissimo modo di esprimersi ed a te, ma non solo, è sfuggito che nessuno dei miei interventi vuole essere di gratuita provocazione o di facile derisione…ti sembro così sempliciotto da perdere il mio tempo a dar la caccia a Yam che indurito dal tempo e dalle pratiche non sarà nemmanco buono da mangiare?
Credimi…non riesco veramente a comprendere come facciate a star tranquillamente appollaiati su quel trespolo posto al centro di un nulla che chiamate addirittura consapevolezza (termine coniato in oriente e del quale ne avete preso atto solo perché vi è stato raccontato) e che parrebbe non servire assolutamente a niente se non ad osservarsi…
Osservare cosa?...osservare e contemplare (sempre il giorno dopo) che mi in***** come una iena se mio figlio ritarda e mi fa star sveglio tutta la notte?...Hembè?
Ma quale piano di consapevolezza si è raggiunti se non si arriva a comprendere che una re-azione ad un determinato evento, non smodata ed isterica, quindi definiamola “normale”, è fonte di miglioramento per se stessi e quindi anche per gli altri?
…ci vuole molto a comprendere che se mi in***** perché il bus è in ritardo, la reazione negativa che resterà impressa nella mia mente mi aiuterà, il giorno dopo, a prendere tutte le dovute precauzioni per poter raggiungere in tempo la meta ed ovviare ad un bus eventualmente in ritardo?...se mi osservassi e comprendessi che la mia reazione negativa è senza senso in quanto non posso variare gli orari del bus e non varrebbe quindi la pena starci male, molto probabilmente l’evento si ripresenterebbe, arriverei quasi sempre tardi al lavoro e chissà…verrei anche licenziato a causa della mia consapevolezza!...ma tanto che importa…ci penserà lei a trovarmi altro impiego.
Per ciò dico che le vostre “scoperte”, infarcite dalle parole più in voga che si trovano attualmente nelle boutique spirituali, sanno tanto di acqua calda!

maxim is offline  
Vecchio 07-06-2007, 17.01.15   #176
Yam
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Originalmente inviato da maxim
Credimi…non riesco veramente a comprendere come facciate a star tranquillamente appollaiati su quel trespolo posto al centro di un nulla che chiamate addirittura consapevolezza (termine coniato in oriente e del quale ne avete preso atto solo perché vi è stato raccontato) e che parrebbe non servire assolutamente a niente se non ad osservarsi…

Consapevolezza ti sembra una parola orientale?
Coscienza di Se' ti sembra una cosa orientale?

Citazione:
Osservare cosa?...osservare e contemplare (sempre il giorno dopo) che mi in***** come una iena se mio figlio ritarda e mi fa star sveglio tutta la notte?...Hembè?

Spero che tu non sia violento con tuo figlio quando ritarda, in ogni caso la tua preoccupazione potrebbe danneggiarlo. Non lo aiuti di certo cosi. Il pensiero e' energia, se pensi male andra' male. Puoi attraverso la consapevolezza vedere i tuoi pensieri negativi e lasciarli andare perche' ti raccontano le bugie, cosi smetti di preoccuparti. O per caso pensi che la tua preoccupazione sia utile a tuo figlio o a te o a chicchesia?
Se almeno non ti preoccupi lui avra' un padre che vivra' piu' a lungo e cosi potrai mantenerlo sino a quando avra' 75 anni.

Edit:

Ti ho chiesto se per caso non diventi violento con tuo figlio perche’ mio padre lo diventava…..a causa della sua preoccupazione, del suo non-controllo su di me, del suo volermi come lui voleva che io fossi…. accumulava rabbia.
Una sera me la scarico’ tutta addosso.
Avevo 6-7 anni, era estate, la scuola era finita e io avevo la passione della bicicletta. Mi piaceva fare le acrobazie (che vedevo fare ai piu’ grandi). Quella sera io sarei dovuto rientrare alle 21 ma cio’ che si stava preparando mi eccitava troppo. I piu’ grandi avevano acceso un fuoco e lo si sarebbe saltato con la bicicletta lanciandosi su un piccolo trampolino. Wow! Decisi di non rientrare a casa e aspettare che facesse buio, mio padre lo avrei affrontato dopo.
Oltretutto avevo rubato la bici a mia sorella perche’ la mia l’avevo gia’ distrutta, questa fu un aggravante.
Si fece buio, c’era solo il fuoco e altri ragazzi che in fila saltavano uno dopo l’altro (in realta’ saltavano solo i piu’ coraggiosi). Io ero il piu’ piccolo. Quando tocco’ a me fu fantastico, ricordo ancora mentre ero in volo sopra al fuoco, ricordo le scintille nel buio, le fiamme, mi sembro’ una cosa straordinaria!
Ripetei il salto non ricordo quante volte…poi ricordo le mani grosse di mio padre che mi prendevano , qualche sberlone…ma soprattutto la figura di fronte ai ragazzi piu’ grandi!

Ultima modifica di Yam : 07-06-2007 alle ore 17.56.05.
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Vecchio 07-06-2007, 17.19.07   #177
Noor
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

Alt Maxim!
Adesso non confondere reazione con attenzione!
Sono due cose ben diverse.
Rileggiti se vuoi quel testo di Tolle che postato sopra oppure il mio ultimo intervento...
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Vecchio 07-06-2007, 18.45.16   #178
gyta
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Exclamation >Mente Consapevole<

Mi sembra che vi sia stato un fraintendimento notevole intorno al significato di consapevolezza
che non è rimozione degli stati mentali istintivi ma conoscenza, famigliarità con i nostri moti interiori (!)

Una spiritualità che si serva di una repressione in seno al sentire non è matura coscienza spirituale né mentale!
Non si tratta di reprimere ma di conoscere la nostra mente, fare conoscenza coi propri istinti
e proprio attraverso questo dialogo interiore, questa trasparenza tra pensiero ed azione divenire
mano a mano maggiormente liberi da quei vortici mentali che non permettono una permanente presente chiarezza di ciò che si sta vivendo! Questo è essere "consapevoli" ! Poi i vari gradi di tale presenza mentale
saranno coniugati mano a mano con la conoscenza che si ha di sé.
Non c'è quindi un dimorare in un centro intoccabile dalla sofferenza legata ad alcune esperienze umane,
così come il piacere continuerà ad essere legato ad altre; ciò che muta è il sentire permanente sottostante
presente che permette in un certo senso di "godere" della sola facoltà del sentire, dell' essere stesso.
Poi da qui le speculazioni filosofiche ed i discorsi possono ben in quantità dipanarsi..


Allora fuori dal panico della mente impotente che gira su stessa
si potrà dar atto a quella razio in grado di risolvere quei problemi di competenza umana.

Riguardo al punto da me espresso verso Visechi..
Ebbene sì,
ho fiducia che la mente possa cambiare le cose..
Essendo mente&cose in realtà aspetto inseparabile l'una dall'altra (!)




Gyta
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Vecchio 07-06-2007, 20.48.31   #179
Yam
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

O mente che cosa vai cercando?
L’interno e l’esterno sono una cosa sola.
E’ solo un’idea che ti fa credere
Che ci sia un interno ed un esterno.
Quando quel vaso di terracotta, chiamato Nanak, si rompe
Perche’ non e’ piu’ tenuto insieme
Dal concetto che io sono il corpo,
dove vanno a finire l’interno e l’esterno?
Solo IO rimango, onnipresente.

Cosi e’ avvertito nel corpo
Il senso di Essere,
come il profumo di un fiore
o l’immagine in uno specchio.
Quindi lascia perdere il nome Nanak
E smetti di identificarti con il corpo.

Guru Nanak


Dal paesedeibambinichesorridono Guru Nanak
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Vecchio 08-06-2007, 00.11.41   #180
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Tornaconto...

Visechi, alcuni particolari, magari ironici non so, dei tuoi scritti mi mettono una incredibile tristezza addosso (seppur in alcuni punti sia d'accordo con te...):

... il riferimento al copyright...

... il fatto che sottolinei mi dai una tua poesia "in cambio" della mia...

... il fatto che non cogli l'essenza, dietro alle parole: terra -> roccia (sbriciolata), pane -> grano

... il fatto che le tue stesse tesi distruggerebbero parole del genere: "le leggi naturali... cioè che il vento spiri con eccessiva veemenza, che il sole bruci, che la pioggia inondi, che il moto rutilante delle maree possa travolgere tutto e tutti… potrei proseguire nell’elencazione.."

Non c'è legge naturale in cui c'è scritto che il vento spiri con "eccessiva veemenza", né che il sole "bruci", né che la pioggia "inondi", né che il moto "rutilante" delle maree possa "travolgere" tutto e tutti.... i termini virgolettati è la mente che li crea con il proprio giudizio, la propria morale umana e ad essa competono...

Nella mia tristezza, sta tutta la tristezza per un Uomo, di là da venire, ma che credo comunque con fiducia verrà. Nelle tue parole sta, invece, l'essenza dell'uomo attuale, in cui sguazzo anch'io, perso dietro a divisioni, scontri, etichette, che dà solo in cambio di un tornaconto, come se un fiore si aspettasse qualcosa per spargere il suo profumo del vento.

Il seme della mutazione c'è in ognuno, anche in te; lo vedo dalla tua poesia, rotta nella sua rigida struttura, da una "C": ABBA-ABCA-ABAB.

Quella "C" è presente in tutti quanti, credo... e sta per "C"onoscenza; non amo i termini in maiuscolo, perchè a volte vengono usati senza opportune spiegazioni, precludendo la possibilità della comprensione da parte di tutti, ma faccio uno strappo alla regola...

Non hai inquinato nessuna rosea visione (vivo anch'io nella realtà, sai? E con lei faccio i conti, così come le mie reazioni e come dice chiaramente Gyta non si tratta di rimozione, ma di conoscenza, non si tratta di sopprimere le "reazioni", i sentimenti "negativi") e ciò che scrivi in tono ironico:
Citazione:
Originalmente inviato da visechi
nexus… non vorrei turbarlo ulteriormente...
... non mi "turba" ulteriormente, mi rende solo ancor più triste di quanto stavo prima per le sorti dell'umanità intera, spezzettata, separata tra corpo e mente, idee, pensieri, vita, come se un pensiero o un'emozione non potessero sconvolgere il corpo sin nell'animo o un'idea mutare una vita... la realtà.

Se mi sentirò ed avrò tempo, scriverò anche altro...


Un abbraccio a tutti.... vi leggo sempre con interesse...!

A.
nexus6 is offline  

 



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