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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 21-05-2007, 18.39.10   #1
paperapersa
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Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
L'abito e lo spirito

Il nostro corpo, la nostra personalità è solo un abito, e come tale
prima o poi lo toglieremo. Come possiamo giudicare il grado evolutivo
dell'anima che lo indossa?
Mi spiego meglio. Ci sono teorie che dicono che anime belle vivono
in corpi fisici altrettanto belli ed altre che sostengono il contrario.
Inoltre ,per chi ci crede ovviamente, ragazzi che muoiono in incidenti
e che riecono a mettersi in contatto con i propri cari pur non essendo stati particolarmente osservanti o cercatori della verità, dicono di essere
immersi in luce vibrante, armonia, amore e di essere trapassati in una reale dimensione di vita eterna e di amore infinito., parlano di Dio Padre, di Gesù Cristo e della Madonna etc....
A questo punto possono sorgere spontanee tante domande come la mia
o altre di altro tipo.....: quanto possa "servire" per accedere in tale dimensione
crederci o meno! essere onesti o no! e via di seguito.....
Apro questa discussione perchè quindici giorni fa nel palazzo in cui vivo è venuto a mancare un giovane di 31 anni per un incidente d'auto.
Non si è fatto mancare nulla in vita e ne ha goduto pienamente! Viaggi, divertimenti, sports, amore e una moto comprata da due mesi sulla quale ha perso la vita! Amava la vita ed era solare ma non credo che si ponesse
il problema della ricerca spirituale.........
Lungi da lui l'idea del servizio al prossimo. troppo giovane ancora ed in via di autoaffermazione e di costruzione della propria vita individuale.....e tuttavia
la fede dei suoi cari e di chi lo ama lo vuole e lo crede nella luce e nell'amore incondizionato di Dio esattamente come un Tiziano Terzani o qualunque altro
spiritualista. Attendo commenti salutissimi
paperapersa is offline  
Vecchio 22-05-2007, 11.36.55   #2
Guido
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Messaggi: 96
Riferimento: L'abito e lo spirito

Ciao paperapersa!
Non so se riesco a risponderti correttamente ma ci provo.
Come spero tu sia in accordo con me, noi occidentali siamo volere o no siamo impermeati dal cristianesimo e in genere senza accorgerci valutiamo quello che vediamo e sentiamo sotto questa ottica, il giusto deve primeggiare, il malvagio deve soccombere… Dio deve onorare la sua giustizia!
Ti propongo le seguenti considerazioni parzialmente tratte rispettivamente da “Gesù di Nazaret J. Ratzinger” e da un mio precedente topic in cui riportavo considerazioni di Natoli in “I nuovi pagani”

Il giusto che soffre (che si spende per gli altri) vede intorno a lui la prosperità dei malvagi, la straffotenza dei superbi, la mancanza di attenzione all’affanno del prossimo, la loro felice (almeno all’apparenza) e spensierata esistenza; vedendo tutto ciò corre il pericolo di smarrirsi nella sua fede!
Davvero Dio non vede, non sente, non lo preoccupa la sorte degli uomini?
“Invano dunque ho conservato puro il mio cuore….poichè sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina… si agitava il mio cuore..(Sal.73 13..21)
Il cambiamento improvviso sopraggiunge quando il giusto sofferente nel santuario volge lo sguardo verso Dio e, guardandolo, allarga la sua prospettiva. Adesso vede che l'apparente intelligenza dei cinici ricchi di successo, osservata alla luce, è stupidità: questo genere di sapienza significa essere «stolti e non capire», essere «come una bestia» (cfr. Sal 73,22). Essi rimangono nella prospettiva non umana e hanno perduto la prospettiva dell'uomo che va oltre l'aspetto materiale: verso Dio e la vita eterna.

Il cristianesimo in molti casi, e bene che vada, si è trasformato in norma morale, in regole di buona condotta, in etica nel senso corrente del termine. Etica non più salvezza
Per altro verso, il grande paradosso cristiano, la testimonianza viva che questo mondo deve finire si è mutata in una metafora profana delle pene e dei desideri degli uomini.
La fede è divenuta psicologia. Più esattamente si è trasformata in una poetica dell' esistenza, in un'estetica. Il decorativismo ha rimpiazzato gli atti della fede, la meditazione si è mutata in apologia ampiamente parlata del silenzio. Tutto ciò è cristianità. Nella dissoluzione della cristianità può ancora riemergere la verità del cristianesimo? È ancora possibile credere che questo mondo deve finire?

Non mi sembra il caso di aggiungere altre considerazioni se non la solita domanda : chi siamo e in che cosa poniamo il nostro vivere? Dio davvero (per me) esiste?
Domande alle quali siamo chiamati a rispondere subito… (Tre giorni fa, un amico è morto improvvisamente …. Eppure era in ottima salute!)
Guido is offline  
Vecchio 22-05-2007, 12.00.33   #3
Noor
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Riferimento: L'abito e lo spirito

Ah questa nostra piccola misera mente che non si arrende mai all'Inconoscibile!

Noor is offline  
Vecchio 22-05-2007, 15.25.26   #4
ozner
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Riferimento: L'abito e lo spirito

Ti consiglio Matteo cap.VI versetti 25-34, è la risposta più bella alla tua domanda, poi per metterla in pratica ci vuole molto ma molto coraggio.
ozner is offline  
Vecchio 22-05-2007, 15.32.02   #5
paperapersa
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Riferimento: L'abito e lo spirito

Citazione:
Originalmente inviato da ozner
Ti consiglio Matteo cap.VI versetti 25-34, è la risposta più bella alla tua domanda, poi per metterla in pratica ci vuole molto ma molto coraggio.
Ti ringrazio, ma non è una risposta al dubbio di alcuni.
Infatti io credo che Gesù ci esorti a pensare a realizzare il Regno di dio e la Sua Giustizia e non preoccuparci di altro, poichè chi fa così sicuramente
avrà un corpo di gloria così luminoso che nessunaltro abito potrebbe eguagliarlo.
Ma il caso è diverso. Chi pensa solo all'autoaffermazione e ad un buon "posto di lavoro", a "godersi la vita", a fare bei viaggi, a comprarsi belle moto,
sta realizzando il Regno di Dio sulla terra? oppure la sua "bella vita" è una ricompensa karmica per altre vite buone vissute in precedenza e con altre
sembianze e situazioni?????
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Vecchio 22-05-2007, 15.44.12   #6
paperapersa
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Riferimento: L'abito e lo spirito

Citazione:
Originalmente inviato da Guido
Ciao paperapersa!
Non so se riesco a risponderti correttamente ma ci provo.
… Dio deve onorare la sua giustizia!
Ti propongo le seguenti considerazioni parzialmente tratte rispettivamente da “Gesù di Nazaret J. Ratzinger”

Non amo Ratzinger e la sua teologia, non leggo pertanto i suoi libri

Il giusto che soffre (che si spende per gli altri) vede intorno a lui la prosperità dei malvagi, la straffotenza dei superbi, la mancanza di attenzione all’affanno del prossimo, la loro felice (almeno all’apparenza) e spensierata esistenza; vedendo tutto ciò corre il pericolo di smarrirsi nella sua fede!


Al giusto non importa chi gode e si sollazza nalla materia,
altrimenti che giusto è????


Davvero Dio non vede, non sente, non lo preoccupa la sorte degli uomini?
“Invano dunque ho conservato puro il mio cuore….poichè sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina… si agitava il mio cuore..(Sal.73 13..21)
Non ho mai pensato che sia Dio a punire gli uomini e a procurare loro il male.
ho sempre creduto che siamo responsabili delle scelte che facciamo, nel bene e nel male.
Pertanto abbiamo sempre la possibilità di fare scelte sagge o no!
E se facciamo delle scelte poco sagge ne scontiamo da soli la scelta

Il cambiamento improvviso sopraggiunge quando il giusto sofferente nel santuario volge lo sguardo verso Dio e, guardandolo, allarga la sua prospettiva. Adesso vede che l'apparente intelligenza dei cinici ricchi di successo, osservata alla luce, è stupidità: questo genere di sapienza significa essere «stolti e non capire», essere «come una bestia» (cfr. Sal 73,22). Essi rimangono nella prospettiva non umana e hanno perduto la prospettiva dell'uomo che va oltre l'aspetto materiale: verso Dio e la vita eterna.

Tutto questo è molto "disumano". Noi cristiani siamo i primi a considerare
che senza "benessere fisico" non può esserci a volte "benessere psico-spirituale" e ci diamo da fare per offrire condizioni di vita migliori a chi
soffre di miseria fame mancabza di beni materiali......


Il cristianesimo in molti casi, e bene che vada, si è trasformato in norma morale, in regole di buona condotta, in etica nel senso corrente del termine. Etica non più salvezza

il vivere correttamente è salvezza nel "qui e ora" almeno per me
Per altro verso, il grande paradosso cristiano, la testimonianza viva che questo mondo deve finire si è mutata in una metafora profana delle pene e dei desideri degli uomini.


Questo mondo deve finire per dibentare il Nuovo Mondo, ove regni la Giustizia e la Pace di Dio "come in cielo così in terra"


la meditazione si è mutata in apologia ampiamente parlata del silenzio.


???


?????

Tutto ciò è cristianità. Nella dissoluzione della cristianità può ancora riemergere la verità del cristianesimo? È ancora possibile credere che questo mondo deve finire?

Non mi sembra il caso di aggiungere altre considerazioni se non la solita domanda : chi siamo e in che cosa poniamo il nostro vivere? Dio davvero (per me) esiste?
Domande alle quali siamo chiamati a rispondere subito… (Tre giorni fa, un amico è morto improvvisamente …. Eppure era in ottima salute!)

E' proprio per rispondere a queste domande che siamo qui! e in questo Forum
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Vecchio 22-05-2007, 16.45.46   #7
Noor
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Il vero guadagno karmico si ha sulla via della Liberazione (anche dei beni materiali) che vanni goduti senza attaccarsi ad essi.
Il Regno è sempre qui adesso.
Questo secondo me il senso delle parole di Gesù che dovrebbe fugare ogni genere di dubbi.

NB Mi riferisco al brano che Ozner oculatamente suggerisce (osservate come crescono i gigli del campo..)
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Vecchio 22-05-2007, 16.54.08   #8
maxim
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Citazione:
Originalmente inviato da paperapersa

Ma il caso è diverso. Chi pensa solo all'autoaffermazione e ad un buon "posto di lavoro", a "godersi la vita", a fare bei viaggi, a comprarsi belle moto,
sta realizzando il Regno di Dio sulla terra? oppure la sua "bella vita" è una ricompensa karmica per altre vite buone vissute in precedenza e con altre
sembianze e situazioni?????


Sarebbe molto più bella la seconda!
Una ricompensa per la buona vita precedente…toh…tieni qui…ora ti offro salute, denaro, realizzazione e quando avrai 30 anni, siccome è previsto che ti ammalerai, piuttosto di soffrire molti anni su un letto di ospedale ti faccio venire la passione delle moto così ti andrai a schiantare e farai una velocissima fine…

…non male Papera questa visione, non male!

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Vecchio 22-05-2007, 20.13.45   #9
paperapersa
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scusa Guido
ho pasticciato e ho scritto sul quote del tuo intervento
ove se rileggi troverai i miei commenti. grazie
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Vecchio 22-05-2007, 20.46.11   #10
ozner
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Cara Paperapersa, i nostri amici hanno confermato il mio suggerimento.
Io penso che qualsiasi risposta a qualsivoglia domanda corrisponda al credo di ognuno: chi è credente non può non risponderti in base al suo credo altrimenti mentirebbe e sarebbe un ipocrita.
Se io credessi al denaro ti risponderei: cara Paperapersa non dare retta a chi crede in Dio, goditi la vita, guadagna molti soldi, magari anche alle spalle dei gonzi; comprati bei vestiti; compra pure le persone perchè tutti hanno un prezzo; acquista potere, sii qualcuno e fatti rispettare senza pensare alle conseguenze, questa è la vita e non puoi farci niente, quando morirai non esisterai più.
Per me questo modo di pensare è triste e superficiale.
Allora il consiglio che ti dò è di essere moderata affinchè il tuo prossimo, che è importante, anche se povero non si scandalizzi di te; secondo me è meglio essere rifiutati da certe persone, quelle che guardano solo alla superficie delle cose, che scandalizzare che è nell'indigenza; anzi se il tuo vestire umile può servire a qualcuno che non ha niente hai sicuramente guadagnato un posto in un cuore e forse anche in cielo.
ozner is offline  

 



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