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Vecchio 21-08-2007, 19.55.55   #11
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da samarcanda
Anche per me senza una vera, profondissima e , a, volte, sofferta ,conoscenza di se stessi non c'è possibilità, non tanto di annientare la mente e l'ego, quanto di far coincidere ISTINTIVAMENTE intelletto ed essenza primordiale di ogni essere.
Perché quella conoscenza di se stessi a volte sarebbe "sofferta"?
Forse perché la scoperta infrange l’auto immagine che ci eravamo creati su noi stessi? Perché scopriamo in noi cose che non ci piacciono? Altro?

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Vecchio 21-08-2007, 23.28.58   #12
samarcanda
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Data registrazione: 15-08-2007
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Perché quella conoscenza di se stessi a volte sarebbe "sofferta"?
Forse perché la scoperta infrange l’auto immagine che ci eravamo creati su noi stessi? Perché scopriamo in noi cose che non ci piacciono? Altro?


Perchè il vero nemico siamo noi , la ns. stessa mente, le ns. paure, le ns. illusioni....sfido chiunque abbia intrapreso una NUOVA strada interiore, o,meglio, abbia SCELTO di CONOSCERE con il cuore prima che con la mente, (quindi senza certezze , quelle che ci annebbiano la coscienza), sfido chiunque abbia seguito l'impulso di andare CONTROCORRENTE.........
a non aver mai avuto un momento di incertezza, di solitudine, di voglia di riposare, di SOFFERENZA.......è un LAVORO vivere, non una vacanza.
La consapevolezza genera anche sofferenza, perchè,se si va fino in fondo a sè, automaticamente si è in una nuova dimensione , e tanto per non parlare con frasi fatte, citerò un proverbio medievale che forse ho già scritto in qualche 3d, perchè mi piace molto:" le radici di un albero devono giungere all'inferno, prima che i suoi rami arrivino al cielo!"
In fondo alla terra, nell'inferno, conoscersi fino in fondo...per ri-salire!!!!!!
samarcanda is offline  
Vecchio 22-08-2007, 00.47.51   #13
krjisoul
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Perché molti maestri, vedi, Ramana Maharishi, Nisargadatta Maharaji, ma anche Douglas E. Harding e in alcuni passaggi anche U.G. Krishnamurti, hanno raccomandato la “conoscenza di se stessi”, o, se volete, l’indagine dentro se stessi, e dei propri processi mentali, come metodo per trascendere la psiche ed andare oltre l’ego?



Forse perché se non si passa attraverso questa ‘tappa obbligata’, non vi è altro modo per avvicinarsi alla propria Essenza, e solo dopo aver accolto in noi tutte le nostre parti, anche le più terrifiche, solo allora riusciremo a purificarle e trascenderle, ed infine riusciremo a riunificarci con la nostra Essenza, essere nell’Essere, nell’Io Sono, oltre il bene e il male.
A quel punto si sarà trasceso l’ego identificato e tale passaggio sarà anche la morte iniziatica, che penso coincida con ciò che viene anche definito risveglio dal sonno dell' incoscienza, che condurrà ad una rinascita in un ‘corpo nuovo’, transustanziato, rompendo così la catena delle incarnazioni e trasformando il corpo mortale(=sofferenza…) in anima immortale(corpo glorioso), che avrà il compito di aiutare altre anime in tale evoluzione….


krjisoul is offline  
Vecchio 22-08-2007, 17.45.04   #14
ozner
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da samarcanda
La consapevolezza genera anche sofferenza, perchè,se si va fino in fondo a sè, automaticamente si è in una nuova dimensione , e tanto per non parlare con frasi fatte, citerò un proverbio medievale che forse ho già scritto in qualche 3d, perchè mi piace molto:" le radici di un albero devono giungere all'inferno, prima che i suoi rami arrivino al cielo!"
In fondo alla terra, nell'inferno, conoscersi fino in fondo...per ri-salire!!!!!!
Interessante, questo tuo pensiero, ora mi fa venire in mente il senso del battesimo come immersione nell'acqua in quanto che per andare a fondo occorre un certo sforzo, aiutato anche, diciamo, dal sacerdote, maestro, battista, ecc., mentre, dopo, la risalita è addirittura facilitata, cioè dopo veniamo a galla spinti da una forza favorevole.
Quindi certamente l'aspetto più difficile e duro, dove bisogna veramente sforzarci per riuscire è riconoscersi peccatori, difettosi, insomma "andare a fondo" , poi la risalita, "tornare a galla, è naturale e anche piacevole ( forse per questo motivo l'acqua si presta molto bene a simboleggiare sia il lavaggio ( introspezione) che il galleggiamento (prodotto, gioia, piacere).
Chissà?
ozner
ozner is offline  
Vecchio 22-08-2007, 23.29.56   #15
samarcanda
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Data registrazione: 15-08-2007
Messaggi: 62
Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da ozner
Interessante, questo tuo pensiero, ora mi fa venire in mente il senso del battesimo come immersione nell'acqua in quanto che per andare a fondo occorre un certo sforzo, aiutato anche, diciamo, dal sacerdote, maestro, battista, ecc., mentre, dopo, la risalita è addirittura facilitata, cioè dopo veniamo a galla spinti da una forza favorevole.
Quindi certamente l'aspetto più difficile e duro, dove bisogna veramente sforzarci per riuscire è riconoscersi peccatori, difettosi, insomma "andare a fondo" , poi la risalita, "tornare a galla, è naturale e anche piacevole ( forse per questo motivo l'acqua si presta molto bene a simboleggiare sia il lavaggio ( introspezione) che il galleggiamento (prodotto, gioia, piacere).
Chissà?
ozner

Il tuo pensiero è ricco di sensibilità e dolcezza..........e mentre lo leggevo mi sentivo accarezzare da quell'acqua......mi piace quando le parole giungono prima al cuore che alla mente......grazie!
samarcanda is offline  
Vecchio 24-08-2007, 16.00.35   #16
Arhat
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Messaggi: 2
Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Un post davvero bello, una domanda davvero interessante.
Devo dire, che mi son stupito di leggere un intervento molto importante.
Citazione:
Samarcanda: Perchè il vero nemico siamo noi , la ns. stessa mente, le ns. paure, le ns. illusioni

Complimenti, se ne hai piena consapevolezza di ciò che hai scritto, in cuor tuo. Direi che sei a buon punto!

Vorrei raccontare una leggenda che forse potrà aiutare l'autore del post. Ovviamente non bisogna prenderla come oro colato, ma è molto istruttiva e da parecchi spunti di riflessione

All'inizio dei tempi, Le divinità si riunirono attorno ad un tavolo, per discutere di un tema molto importante: Dove nascondere la verità, il segreto della vita.
Rispose il primo: "nascondiamo il tesoro in fondo al mare" - No, prima o poi l'uomo inventerà macchine talmente evolute da esplorare i fondali marini, e lo troverà - Rispose il secondo: "allora mettiamolo sulla montagna più alta" - No, perchè un giorno, l'uomo riuscirà ad arrivarci, e lo troverà. - Rispose il terzo: "Mettiamolo nell'unico posto, dove l'uomo difficilmente andrà a cercarlo; dentro se stesso. " - Tutti furono daccordo -
Arhat is offline  
Vecchio 24-08-2007, 16.56.52   #17
renzananda
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

I maestri sono dei simpatici burloni. Raccomandano la conoscenza di se stessi per portarti a capire, indagando a fondo la radice di questo "me stesso", che mai vi è stato un "me" e mai uno "stesso"
renzananda is offline  
Vecchio 24-08-2007, 19.26.03   #18
Mirror
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da renzananda
I maestri sono dei simpatici burloni. Raccomandano la conoscenza di se stessi per portarti a capire, indagando a fondo la radice di questo "me stesso", che mai vi è stato un "me" e mai uno "stesso"



Sono d'accordo... sono proprio dei burloni.

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Vecchio 25-08-2007, 18.45.44   #19
VanLag
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

Citazione:
Originalmente inviato da samarcanda
Perchè il vero nemico siamo noi , la ns. stessa mente, le ns. paure, le ns. illusioni
Ti dirò che sulla tua affermazione quotata sopra concordo molto, noi stessi, il nostro io, siamo l’ostruzione al conseguimento di “quello che” stiamo cercando, (senza qualificare ulteriormente cosa sia quella cosa) e verso la quale i maestri con “gnothi seauton”, (visto che hai citato Socrate), intendono guidarci.
Ma... c'è un ma, il problema è che la stessa entità, cioè è quell’amalgama, di “memoria e di abitudini” mosso, per lo più dal desiderio e dalla paura, che chiamiamo "io", è lo stesso che intraprende quella ricerca ed è evidente che non accgolierà più del dolore che è disposto ad accogliere.
Non è evidente e neppure certo, quindi che "la nostra mente, le nostre paure, le nostre illusioni", nel momento in cui si sentano spinte dal desiderio di conoscenza, o spinte da semplice curiosità o spinte dalle parole di un maestro, a volersi conoscere, debbano per forza di cose fare un cammino sofferto.

Una sofferenza che non è spiegato neppure da queste tue parole:

Citazione:
Originalmente inviato da samarcanda
La consapevolezza genera anche sofferenza, perchè,se si va fino in fondo a sè, automaticamente si è in una nuova dimensione
La meta della conoscenza di se stessi che dovrebbe essere quella “nuova dimensione” che tu indichi, è solitamente presentata come desiderabile dai maestri, anche se i più accorti ed i più genuini tra loro, avvisano i discepoli con parole tipo: - voi volete tutto venendo qui perderete tutto – oppure definendo quella “nuova dimensione, a volte, ” come una “calamità”, salvo poi, altre volte, chiamarla “il miracolo dei miracoli”, etc.
Quindi mediamente quella “nuova dimensione” è presentata come allettante per l’io, anche perché altrimenti chi la cercherebbe? Ma ecco allora che la mia domanda precedente, quella espressa con queste parole:

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Perché quella conoscenza di se stessi a volte sarebbe "sofferta"?
richiede una risposta più puntuale, ovviamente se ti senti di conoscere quella risposta e di condividerla con me e coi lettori. In caso contrario va già bene così e ti ringrazio, anzi, per la tua risposta e per la tua pazienza.

VanLag is offline  
Vecchio 25-08-2007, 20.20.19   #20
renzananda
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Riferimento: Una domanda sulla "conoscenza di se stessi"

La conoscenza di se stessi è sofferta in quanto crea un "me stesso" nell'atto stesso di conoscermi. Sofferenza in quanto masochismo, rimedio peggiore del male...
renzananda is offline  

 



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