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Vecchio 17-08-2007, 12.32.42   #1
fallible
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anicca, dukkha, anatta

Buon giorno e ben ritrovati!
Il Buddha insegnò a comprendere la vera natura delle cose tramite l'osservazione dei cinque componenti che formano la mente e il corpo. Così facendo, ci mettiamo in condizione di percepire le tre qualità di tutta l'esistenza condizionata, e cioè: 1) anicca, o impermanenza; 2) dukkha, o insoddisfacenza; e 3) anattâ, o insostanzialità;
tralasciando i componenti...( forma o materia, sensazione o emozione, percezione, formazioni mentali e coscienza. ) come applicare
Mettâ amore, amore puro, benevolenza
Karunâ compassione
Muditâ pura gioia compartecipe
Upekkhâ equanimità
a ciò che è anicca, dukkha e soprattuto anatta ed essendo essi stessi "sentimenti" (frutto della mente cognitiva) "gestiti" dall'io? claudio
ps spero di essermi spiegato
fallible is offline  
Vecchio 22-08-2007, 22.53.16   #2
veraluce
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Talking Riferimento: anicca, dukkha, anatta

Citazione:
Originalmente inviato da Fallibile:
Il Buddha insegnò a comprendere la vera natura delle cose tramite l'osservazione dei cinque componenti che formano la mente e il corpo. Così facendo, ci mettiamo in condizione di percepire le tre qualità di tutta l'esistenza condizionata, e cioè: 1) anicca, o impermanenza; 2) dukkha, o insoddisfacenza; e 3) anattâ, o insostanzialità;
tralasciando i componenti...( forma o materia, sensazione o emozione, percezione, formazioni mentali e coscienza. ) come applicare
Mettâ amore, amore puro, benevolenza
Karunâ compassione
Muditâ pura gioia compartecipe
Upekkhâ equanimità
a ciò che è anicca, dukkha e soprattuto anatta ed essendo essi stessi "sentimenti" (frutto della mente cognitiva) "gestiti" dall'io? claudio
ps spero di essermi spiegato

Secondo me ti sei spiegato... non so se io ti ho capito bene , provo ad
esprimerti il mio puntino di vista. E' possibile che applicare amore puro, compassione,gioia compartecipe ed equanimità sia un irreversibile effetto del fatto che un uomo ha compreso la vera natura delle cose.
Sarebbe a dire, ad esempio, che io, qualora fossi arrivata a comprendere che la realtà condizionata è impermanente, insoddisfacente e insostanziale, non potrei evitare che in me nasca Amore, compassione, gioia ed equanimità di fronte ad una condizione di tale miseria.
Forse è un pò semplicistico... ma rende l'idea credo .

Ciao da veraluce !
veraluce is offline  
Vecchio 22-08-2007, 23.28.33   #3
renzananda
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Riferimento: anicca, dukkha, anatta

Il dolore (dukkha) nasce dalla non accettazione di anicca ed anatta come costitutivi di ogni dharma, di ogni realtà. Ma considerati nel loro risvolto "positivo" l'assenza di un sè o di un io e l'impermanenza significano che non esistono "enti" ma solo ev-enti, strutture relazionali, interconnessioni. Significa comprendere che l'essere è in realtà (proprio in virtù di anatta ed anicca) un inter-essere. Da questa comprensione nasce spontaneamente un atteggiamento improntato ai quattro incommensurabili citati.
renzananda is offline  
Vecchio 23-08-2007, 08.57.03   #4
ancient
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Riferimento: anicca, dukkha, anatta

Citazione:
Originalmente inviato da fallible
Buon giorno e ben ritrovati!
Il Buddha insegnò a comprendere la vera natura delle cose tramite l'osservazione dei cinque componenti che formano la mente e il corpo. Così facendo, ci mettiamo in condizione di percepire le tre qualità di tutta l'esistenza condizionata, e cioè: 1) anicca, o impermanenza; 2) dukkha, o insoddisfacenza; e 3) anattâ, o insostanzialità;
tralasciando i componenti...( forma o materia, sensazione o emozione, percezione, formazioni mentali e coscienza. ) come applicare
Mettâ amore, amore puro, benevolenza
Karunâ compassione
Muditâ pura gioia compartecipe
Upekkhâ equanimità
a ciò che è anicca, dukkha e soprattuto anatta ed essendo essi stessi "sentimenti" (frutto della mente cognitiva) "gestiti" dall'io? claudio
ps spero di essermi spiegato

sì, e allora? possiamo essere bravissimi a citare tutto il canone buddhista, ma questo come si riflette concretamente nella nostra vita? Se ne vede fin troppa di gente eruditissima su questi argomenti, ma in fondo profondamente immatura, e la cui vita è un disastro quanto a rapporti interpersonali (e non solo).
ancient is offline  
Vecchio 23-08-2007, 11.48.15   #5
Noor
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Riferimento: anicca, dukkha, anatta

Concordo con Ancient..
Il rischio di questi "schemi" e' sempre la concettualizzazione a sfavore della maturazione interiore.
Noor is offline  
Vecchio 23-08-2007, 19.37.40   #6
ozner
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Scusate amici, ma io non ho capito nulla; certamente non sono introdotto a questi discorsi, ma potreste essere più chiari usando parole comprensibili o facendo esempi? Lo dico sia per me che mi piacerebbe sapere, ma per anche per altri che come me sono un po' digiuni di queste cose.
Grazie ozner
ozner is offline  
Vecchio 23-08-2007, 20.03.01   #7
renzananda
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Riferimento: anicca, dukkha, anatta

Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Concordo con Ancient..
Il rischio di questi "schemi" e' sempre la concettualizzazione a sfavore della maturazione interiore.

Anche la "maturazione interiore" è uno schema ed una parola, una vana concettualizzazione. Le tre caratteristiche di anatta, anicca e dukkha costituiscono peraltro la smentita di ogni pretesa maturazione interiore negando il soggetto stesso di tale maturazione.
renzananda is offline  
Vecchio 23-08-2007, 20.30.53   #8
veraluce
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Citazione:
Originalmente inviato da Ancient:
sì, e allora? possiamo essere bravissimi a citare tutto il canone buddhista, ma questo come si riflette concretamente nella nostra vita? Se ne vede fin troppa di gente eruditissima su questi argomenti, ma in fondo profondamente immatura, e la cui vita è un disastro quanto a rapporti interpersonali (e non solo).

Condivido quello che dici, ma forse
per alcuni esseri umani
può anche utile alla propria crescita
impegnarsi nella conoscenza di alcuni "concetti" religiosi.
Ognuno ha la propria strada...
...e comunque sappiamo bene che essere acculturati
non vuol dire essere spiritualmente evoluti.
Io conosco persone erudite
che si applicano anche nella "pratica"
e non solo nella teoria...
per cui non mi sembrerebbe giusto "condannare"
a priori no !no!

Citazione:
Originalmente inviato da Noor:
Il rischio di questi "schemi" e' sempre la concettualizzazione a sfavore della maturazione interiore.

E' vero è un rischio, ma se la mente di
in individuo non si fà ingabbiare dagli
schemi... beh, penso che gli potrebbe anche
giovare conoscere dottrine e religioni
di altre culture... magari potrebbe servire
per comunicare meglio con qualche
amico di religione diversa .
A me piacerebbe sapere sempre più
di queste cose proprio per questo!

Pace & Amore a voi!
veraluce is offline  
Vecchio 23-08-2007, 22.59.21   #9
fallible
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Salve e buona sera!
eppure il soggetto stesso di tale maturazione in tale consapevolezza ( di anatta) riesce a mettere in pratica " i quattro incommensurabili" essendo parte del dhamma (il fenomenico e le regole che lo regolano) claudio
fallible is offline  
Vecchio 24-08-2007, 08.35.57   #10
Noor
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Citazione:
Originalmente inviato da renzananda
Anche la "maturazione interiore" è uno schema ed una parola, una vana concettualizzazione. Le tre caratteristiche di anatta, anicca e dukkha costituiscono peraltro la smentita di ogni pretesa maturazione interiore negando il soggetto stesso di tale maturazione.



E' chiaro che non possiamo che comunicare a parole e concetti,ma e' chiaro pure che qui ,chi le ha proposte (fallible) e chi qui le ha "analizzate" (tu) non lo ha mostrato che un soggetto analizzante concettualizzante...ma se proprio volete.. avanti con la concettualizzazione della concettualizzazione!
Noor is offline  

 

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