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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 16-10-2007, 08.23.43   #1
atisha
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Curare la causa e non l'effetto..

Purtroppo la maggioranza di noi uomini accumula errori senza accorgersene.. o va al massimo a confessarli credendo di sciogliere i nodi.. quella è incoscienza.
Mi è chiaro che la coscienza si sveglia attraverso le sofferenze della vita.. a volte amare, anzi amarissime!.. Ci sono esperienze forti di dolore, sofferenza anche fisica, esperienze di distacco!.. E' il dolore quello che sviluppa, che forma la coscienza, non c'è altro mezzo..
è il dolore osservato che fa cadere i nostri idoli e le idee sballate che coccoliamo dentro noi in moto perpetuo!.. un distacco, una perdita, una disgrazia è sempre qualcosa che non vorremo.. ma dal punto di vista spirituale (cioè da una visione amplificata) è quel qualcosa che serve per la formazione della nostra coscienza.. consapevolezza.

Qualcuno a volte mi chiede: "ma era proprio necessario che morisse (per esempio) la nonna per sollecitarmi una presa di coscienza?? ma che dio ingrato... ingiusto e buffone!" (a volte segue bestemmia)..
Cio che accade non accade esclusivamente per noi.. ma a noi, nel tal momento, e dovrebbe apparire come una lezione, come uno scalino da salire, da comprendere, sorpassare, per continuare la nostra scalinata evolutiva, la nostra esperienza..
La nonna (ripeto, è un esempio), non è morta per far crescere interiormente noi, ma perchè così doveva essere per lei in tal momento della sua vita; se si osserva la vita della nonna, non poteva che accadergli così.. se la nonna è andata sotto il tram, non è sfortuna.. è certamente inconsapevolezza della nonna e dell'autista del tram.. cioè due energie che s'incontrano inevitabilmente in quel dato momento.. ma da un piano più alto, potendo vedere tutto dal di fuori come in un film, ne vedremo le particolarità.. le trame dell'esistenza che non potevano che portare lì a quell'accadere...

Se poniamo lo sguardo da un piano superiore, superato il dolore della perdita, potremo osservare che l'interrelazione non poteva generare altro in quel dato istante.. ma noi, dal nostro piano, dalla nostra visuale di osservazione non lo percepiamo.. e imprechiamo contro il creatore, perpetuando contemporaneamente le nostre future disattenzioni.

Salire la scala del dolore e del peccato significa prendere coscienza che il nostro Sé (Atman) è anche il regista di ciò che non ci è gradito... significa aprirsi a questo contatto.. a questa visione nascosta della vita, senza vedere le cose solo da un piano materialistico di menzogna e irresponsabilità.

Concludento questo intervento, i problemi di chi è in cerca della Verità possono essere tranquillamente osservati e risolti nel caso in cui si riesca a definire le cause dietro gli effetti, anche se non immediatamente riconoscibili, ma dietro le quali, molto probabilmente, si nasconde ogni problema umano... perchè è curando la causa che si cura anche l'effetto..
atisha is offline  
Vecchio 16-10-2007, 10.15.26   #2
Noor
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..

Ci sono Trame Infinite e per noi indefinite che ci legano alla vita che, se totalmente abbracciate, ci liberano verso la Vita..
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Vecchio 16-10-2007, 11.57.46   #3
atisha
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..

Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Ci sono Trame Infinite e per noi indefinite che ci legano alla vita che, se totalmente abbracciate, ci liberano verso la Vita..


non è cosa da poco capire questo Arcano.. è la cosa più difficile da fare...
non c'è bisogno di dilungarsi troppo sui processi ulteriori che portano il disvelamento come processo evolutivo... basta partire da questo punto.. ed arretrare, visionare, senza indulgere, seriamente..

è in sintesi l'adeguamento della propria individualità alle Leggi dell'universo..

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Vecchio 16-10-2007, 14.54.40   #4
maxim
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Riferimento:le gioiose cause dai divertenti effetti

Citazione:
Originalmente inviato da atisha
Purtroppo la maggioranza di noi uomini accumula errori senza accorgersene.. o va al massimo a confessarli credendo di sciogliere i nodi.. quella è incoscienza.
Mi è chiaro che la coscienza si sveglia attraverso le sofferenze della vita.. a volte amare, anzi amarissime!.. Ci sono esperienze forti di dolore, sofferenza anche fisica, esperienze di distacco!.. E' il dolore quello che sviluppa, che forma la coscienza, non c'è altro mezzo..
è il dolore osservato che fa cadere i nostri idoli e le idee sballate che coccoliamo dentro noi in moto perpetuo!.. un distacco, una perdita, una disgrazia è sempre qualcosa che non vorremo.. ma dal punto di vista spirituale (cioè da una visione amplificata) è quel qualcosa che serve per la formazione della nostra coscienza.. consapevolezza.

Qualcuno a volte mi chiede: "ma era proprio necessario che morisse (per esempio) la nonna per sollecitarmi una presa di coscienza?? ma che dio ingrato... ingiusto e buffone!" (a volte segue bestemmia)..
Cio che accade non accade esclusivamente per noi.. ma a noi, nel tal momento, e dovrebbe apparire come una lezione, come uno scalino da salire, da comprendere, sorpassare, per continuare la nostra scalinata evolutiva, la nostra esperienza..
La nonna (ripeto, è un esempio), non è morta per far crescere interiormente noi, ma perchè così doveva essere per lei in tal momento della sua vita; se si osserva la vita della nonna, non poteva che accadergli così.. se la nonna è andata sotto il tram, non è sfortuna.. è certamente inconsapevolezza della nonna e dell'autista del tram.. cioè due energie che s'incontrano inevitabilmente in quel dato momento.. ma da un piano più alto, potendo vedere tutto dal di fuori come in un film, ne vedremo le particolarità.. le trame dell'esistenza che non potevano che portare lì a quell'accadere...

Se poniamo lo sguardo da un piano superiore, superato il dolore della perdita, potremo osservare che l'interrelazione non poteva generare altro in quel dato istante.. ma noi, dal nostro piano, dalla nostra visuale di osservazione non lo percepiamo.. e imprechiamo contro il creatore, perpetuando contemporaneamente le nostre future disattenzioni.

Salire la scala del dolore e del peccato significa prendere coscienza che il nostro Sé (Atman) è anche il regista di ciò che non ci è gradito... significa aprirsi a questo contatto.. a questa visione nascosta della vita, senza vedere le cose solo da un piano materialistico di menzogna e irresponsabilità.

Concludento questo intervento, i problemi di chi è in cerca della Verità possono essere tranquillamente osservati e risolti nel caso in cui si riesca a definire le cause dietro gli effetti, anche se non immediatamente riconoscibili, ma dietro le quali, molto probabilmente, si nasconde ogni problema umano... perchè è curando la causa che si cura anche l'effetto..


E' da molto che non intervenivo in questa sezione però Atisha mi offre sempre degli spunti interessanti di riflessione...

...direi che per la perdita della nonna non è neanche necessario salire a piani così elevati di consapevolezza.
Pur essendo un dolore soggettivo, con la nonna ci si può permettere di visionare tale aspetto di vita ponendo in atto tutte quelle belle giustificazioni da te espresse. Ci possiamo anche permettere di disquisire sull’inconsapevolezza dell’autista e della povera nonna che è finita, sempre inconsapevolmente, sotto le ruote del tram. Mi viene ora da pensare…ma se la nonna avesse frequentato un corso accelerato di spiritualità rendendola un po’ più consapevole, sarebbe riuscita ad evitare le ferrose rotaie che l’hanno maciullata?

Parrebbe che a livelli superiori di visioni straordinarie e fantasmagoriche sia possibile, con un certo grado di consapevolezza ovviamente, affermare che trovarsi sulla traiettoria di una pallottola sparata dalla pistola di un inconsapevole balordo, sia una forma di scambio energetico tal per cui ci si doveva trovare per forza li…pazienza!…prendiamola allegramente lo stesso in quanto si è provata l’esperienza di fusione tra l’energia di un corpo fisico inconsapevole ed i 200 joule di energia cinetica della pallottola che viaggiava a 500 metri al secondo…da un piano più alto, proprio come dice Atisha, vivendo in un film , le trame dell’esistenza delle due energie (quella del corpo e quella della pallottola), non potevano che portare a quell’evento…direi proprio una gran bella soddisfazione.

Mi chiedevo altresì…per pensarla così allegramente, a quali piani è necessario salire per scoprire le gioiose cause inerenti la morte di un figlio?

maxim is offline  
Vecchio 16-10-2007, 15.43.46   #5
Yam
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Riferimento: le gioiose cause dai divertenti effetti

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Originalmente inviato da maxim
Mi viene ora da pensare…ma se la nonna avesse frequentato un corso accelerato di spiritualità rendendola un po’ più consapevole, sarebbe riuscita ad evitare le ferrose rotaie che l’hanno maciullata?

Forse si forse no.....

Citazione:
Parrebbe che a livelli superiori di visioni straordinarie e fantasmagoriche sia possibile, con un certo grado di consapevolezza ovviamente, affermare che trovarsi sulla traiettoria di una pallottola sparata dalla pistola di un inconsapevole balordo,

La pallottola, la pistola, l'inconsapevole balordo..e il destinatario della pallottola sono sempre e solo la medesima sostanza....quella specie di ectoplasma che noi chiamiamo Realta'. La sorgente di quella unica realta' sei Tu!
Ciau Maxim

p.s.: Adesso non montarti la testa pero'...
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Vecchio 16-10-2007, 16.48.00   #6
fallible
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..

Salve!
Ci sono Trame Infinite e per noi indefinite che ci legano alla vita che, se totalmente abbracciate, ci liberano verso la Vita..
sarebbe interessante conoscere meglio il significato di "abbracciate" per com-prendere queste trame.
Ieri pomeriggio è entrata in reparto una signora affetta dalla S.L.A (sindrome laterale amielinotrofica) una patologia progressiva che pur lasciando inalterate le capacità "cognitive" impedisce alla musculatura di svolgere le sue funzioni, costrigendoti prima all'immobilità per poi progredire fino alla incapacità di deglutire e di respirare; mentre la imboccavo con un pasto frullato vedevo, con disperazione, il grande sforzo che la signora compiva per fare un atto che è "quasi" meccanico, il deglutire. Mi sento legato a questo essere umano e al marito e alla sua paura e se anche ora, mentre scrivo questo post, ho l'impressione di aver com-preso e quindi abbracciato la trama di questo disegno mi sembra pur sempre che per questa "comprensione" si paghi un peso troppo grave claudio
ps non chiedetemi quello che ho com-preso E' inspiegabile, benefico ,"illuminate", ma pur sempre grave; avrei preferito poter mangiare con la signora un pollo arrosto che com-prendere...
fallible is offline  
Vecchio 16-10-2007, 18.59.18   #7
atisha
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la Comprensione

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Originalmente inviato da fallible
Salve!....
...e se anche ora, mentre scrivo questo post, ho l'impressione di aver com-preso e quindi abbracciato la trama di questo disegno mi sembra pur sempre che per questa "comprensione" si paghi un peso troppo grave claudio
ps non chiedetemi quello che ho com-preso E' inspiegabile, benefico ,"illuminate", ma pur sempre grave; avrei preferito poter mangiare con la signora un pollo arrosto che com-prendere...

Salve.. anche se la domanda non era rivolta a me.. sento di dover rispondere a questo punto..

il peso è gravissimo.. e ciò che si comprende non porta assolutamente al menefreghismo.. ma semmai sempre più verso la Compassione..
Claudio, lo scopo della nostra vita può sembrare molteplice e può in realtà essere cosi' per quanto concerne l'azione pratica ai nostri livelli inferiori ...ma essi sono tutti collegati dal sistema "centrale" dell'integrazione suprema rappresentata dall'Assoluto...
Ogni situazione o cosa della vita, ogni contatto deve essere esaminato ed "elaborato" tenendo presente questa costituzione universale suprema chiamata Realtà..
Questo "esaminare" può far piangere la nostra emotività (ego che s'identifica con il dolore terreno).. la può disperare.. o far rifiutare tutto... come spesso avviene..
mentre la Natura stessa consente la sua sola necessità.. e provvede solo alla sua necessità..
capisco che è la cosa più difficile da comprendere logicamente..
ma in ciò sta l'arresa..
e l'arresa cede il passo anche al grande dolore dell'individuo, che respira sempre più indipendente dallo spazio e dal tempo.. ..
E' la nascita di una nuova Coscienza.. ma ciò è principalmente un fattore interiore...che io determino come lo scopo della nostra esistenza..
atisha is offline  
Vecchio 16-10-2007, 19.03.35   #8
atisha
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Originalmente inviato da maxim
E' da molto che non intervenivo in questa sezione però Atisha mi offre sempre degli spunti interessanti di riflessione...

...direi che per la perdita della nonna non è neanche necessario salire a piani così elevati di consapevolezza.
Pur essendo un dolore soggettivo, con la nonna ci si può permettere di visionare tale aspetto di vita ponendo in atto tutte quelle belle giustificazioni da te espresse. Ci possiamo anche permettere di disquisire sull’inconsapevolezza dell’autista e della povera nonna che è finita, sempre inconsapevolmente, sotto le ruote del tram. Mi viene ora da pensare…ma se la nonna avesse frequentato un corso accelerato di spiritualità rendendola un po’ più consapevole, sarebbe riuscita ad evitare le ferrose rotaie che l’hanno maciullata?

Parrebbe che a livelli superiori di visioni straordinarie e fantasmagoriche sia possibile, con un certo grado di consapevolezza ovviamente, affermare che trovarsi sulla traiettoria di una pallottola sparata dalla pistola di un inconsapevole balordo, sia una forma di scambio energetico tal per cui ci si doveva trovare per forza li…pazienza!…prendiamola allegramente lo stesso in quanto si è provata l’esperienza di fusione tra l’energia di un corpo fisico inconsapevole ed i 200 joule di energia cinetica della pallottola che viaggiava a 500 metri al secondo…da un piano più alto, proprio come dice Atisha, vivendo in un film , le trame dell’esistenza delle due energie (quella del corpo e quella della pallottola), non potevano che portare a quell’evento…direi proprio una gran bella soddisfazione.

Mi chiedevo altresì…per pensarla così allegramente, a quali piani è necessario salire per scoprire le gioiose cause inerenti la morte di un figlio?


vedo che ti ha già risposto, nel frattempo, in modo molto esaustivo Yam..
che altro potrei aggiungere ? specie se parti con le solite considerazioni "alla lettera" provocatorie?

atisha is offline  
Vecchio 16-10-2007, 19.30.31   #9
Flow
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Originalmente inviato da atisha
Concludento questo intervento, i problemi di chi è in cerca della Verità possono essere tranquillamente osservati e risolti nel caso in cui si riesca a definire le cause dietro gli effetti, anche se non immediatamente riconoscibili, ma dietro le quali, molto probabilmente, si nasconde ogni problema umano... perchè è curando la causa che si cura anche l'effetto..

Il ricercatore e il creatore sono la stessa cosa,
e l'unica cosa che cerca e che crea sono proprio i problemi..
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Vecchio 16-10-2007, 23.40.38   #10
Noor
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..

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Originalmente inviato da fallible
Salve!
Ci sono Trame Infinite e per noi indefinite che ci legano alla vita che, se totalmente abbracciate, ci liberano verso la Vita..
sarebbe interessante conoscere meglio il significato di "abbracciate" per com-prendere queste trame.
Ieri pomeriggio è entrata in reparto una signora affetta dalla S.L.A (sindrome laterale amielinotrofica) una patologia progressiva che pur lasciando inalterate le capacità "cognitive" impedisce alla musculatura di svolgere le sue funzioni, costrigendoti prima all'immobilità per poi progredire fino alla incapacità di deglutire e di respirare; mentre la imboccavo con un pasto frullato vedevo, con disperazione, il grande sforzo che la signora compiva per fare un atto che è "quasi" meccanico, il deglutire. Mi sento legato a questo essere umano e al marito e alla sua paura e se anche ora, mentre scrivo questo post, ho l'impressione di aver com-preso e quindi abbracciato la trama di questo disegno mi sembra pur sempre che per questa "comprensione" si paghi un peso troppo grave claudio
ps non chiedetemi quello che ho com-preso E' inspiegabile, benefico ,"illuminate", ma pur sempre grave; avrei preferito poter mangiare con la signora un pollo arrosto che com-prendere...


Caro claudio ,anche se già Ati ti ha risposto esaustivamente,hai ,mi sembra, rivolto il quesito a me,citandomi...
Hai raccontato un caso che hai osservato ieri :ti offro un'altro caso che tocchi l'abbracciare:
Oggi è morto mio padre,dopo una lunga giornata..vabbe'...ci ho messo una buona mezz'ora ...poi però ho abbracciato quella Trama..
Calza come esempio?
Noor is offline  

 



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