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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 30-10-2007, 08.53.22   #51
veraluce
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Data registrazione: 16-08-2007
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

Citazione:
Originalmente inviato da Golem
Quello che a questo punto vi chiedo è questo: credete davvero che una persona cui capita di trovarsi in un momento di grossa sofferenza, che manifesta depersonalizzazione, perdita di identità, che magari reagisce stando in casa perché avverte un timor panico nell'affrontare la vita, o esprima forti sensi di inutilità, o idee di persecuzione o altre manifestazioni deliranti (le possibilità sono purtroppo molteplici) sia pronta e soddisfatta di sentirsi dire (e prendo indebitamente le prime frasi a caso che mi capita di incontrare nel Forum) ad esempio che “Nella vita tutto è apparenza, tutto è illusione”(Atisha) o che sta soffrendo perché “deve scontare un Karma negativo” (Veraluce) ecc, ecc?

Carissimo Golem,
se la vita mi porta a trovarmi accanto ad una persona che sta in qualche modo soffrendo sinceramente non starò a dissertare sulle teorie del karma o di teosofia in genere ( vorrei premettere che non "ho" nessuna religione, seguo quello che ho dentro di me, non mi definisco in nessun senso, ascolto i pensieri di tutti e leggo di tutto, faccio domande su tutto )...
...se qualcuno sta male gli offro la mia comprensione, l'amore...
Forse che uno psicanalista quando si trovi di fronte ad un paziente sofferente gli parli delle teorie di Jung...


Citazione:
Originalmente inviato da Golem:
Se anche tutto questo è vero mi sembrerebbe comunque poco utile portare il discorso su questi argomenti che avrebbero un effetto tutt'altro che tranquillizzante. Sarebbero fuori luogo, fuori tempo e sostanzialmente mirati più a tranquillizzare e riconfermare le mie credenze e posizioni mentre l'altro si sentirebbe ancora più solo e inadeguato di fronte a tanta santità. Credo invece che se stiamo così bene e siamo così certi della nostra natura divina (posso dire così?) allora saremo anche in grado di stare assieme all'altro, nello stato in cui è accettando i SUOI discorsi e i SUOI bisogni e forse così si sentirà un poco meno solo, o estraneo o patologico

Scusami ancora, ma qualcuno (me compresa) ha mai detto che mentre il prossimo sta male si debba fargli opera di proselitismo ?
Gentilmente, potresti dirmi cosa ti ha fatto concludere che quando mia madre,ad esempio, si trova in stato di depressione io vada lì a dirgli: tranquilla mamma, stai soltando "espiando", nella prossima reincarnazione andrà meglio!
Credi che io faccia questo soltanto perché mi interesso di spiritualità, esoterismo e simili?
Se questo pensiero appartiene a te vuol dire che forse sei tu che ti comporteresti così... abbii pazienza, non puntare il dito al di là di te.
Per quanto mi riguarda quello che scrivo sul forum è inerente a quello che posso esprimere nel rispetto del forum, quello che dico a chi soffre è inerente a quello che posso esprimere nel rispetto della sofferenza (anche perché sono stata psicologicamente sull'orlo della "morte" anch'io, per cui non mi permetterei mai di pensare a me stessa quando chi ho davanti sta "morendo").

Nel mio cammino io guardo me stessa, non mi interessa "convincere" gli altri di qualcosa che penso io... a me fa star bene esprimermi, manifestarmi, finisce lì... non ho nessun secondo scopo, né su questo forum né nella vita in genere.

Per cui, vorrei meritare il tuo rispetto ( = ovvero non giungere a conclusioni affrettate ) perché io il mio non te lo negherei mai.
E ti dedico questa piccola regoletta che di solito io mi impegno a seguire:
Regola delle 10 P:
Prima
Pensa
Poi
Parla
Perché
Parole
Poco
Pensate
Portano
Pene

Pace & Amore a voi

P.S.: Scusate se sono uscita fuori tema, ma si è fatto riferimento a mie affermazioni in modo "pubblico", per cui gradivo chiarire allo stesso modo.
veraluce is offline  
Vecchio 30-10-2007, 10.13.28   #52
maxim
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

Quelle rarissime volte che mi capita di leggervi d’accordo con me il mio cuore si riempie di gioia.

Ricapitoliamo:
Per nostra essenza*, nel momento in cui alcune domande che sembrano prive di risposte e che chiameremo esistenziali, cominciano a sovrastare la nostra mente causandoci sofferenza, saremo portati a ricercare delle risposte attraverso un percorso che ci aiuti a sviluppare una visione diversa rispetto a quella che ha causato la sofferenza. Quello che voi chiamate il “succo del percorso”, o “Roma” come dice Claudio , è la risposta alla domanda esistenziale che va ricercata sempre in campo metafisico in quanto il fisico non può ovviamente offrire risposte. Il “succo del percorso” è quella nuova visione che l’”ex-sofferente” avrà sul divenire e che si riflette certamente come benessere anche sulla vita reale. Lo scopo della ricerca è la risposta e la ricerca avrà portato dei buoni frutti nel momento in cui lo stato psicofisico del ricercatore ne saprà trarre benessere. Non ha alcuna rilevanza la strada imboccata dal ricercatore in quanto l’essenziale, cioè il succo, cioè Roma, deve portare a risultati soddisfacenti e duraturi. Che ci si fermi alla chiesa sotto casa o si raggiunga con la meditazione, lo Yoga spirituale, riti sciamanici e quant’altro, l’essenziale è arrivare ad una visione del “tutto” come quella espressa, in sintonia fra voi, sulle numerose pagine di questo forum. Del resto quale umano non vorrebbe avere una visione celestiale in contatto con il divino, non sopportare le pene del peso di una morte che verrà dopo una vita che fisicamente parrebbe non aver senso? Le soluzioni non possono che essere metafisiche e la spiritualità in generale è pronta a fornirci una risposta. La risposta deve andare bene al ricercatore pertanto è importante che questa sappia adeguarsi alle sue domande, alle sue aspettative, al suo desiderio di scoprire. Come abbiamo visto la strada che si imbocca all’inizio, la capacità di non fermarsi alle prime risposte futili e la volontà di praticare questa o quella disciplina, dipende da molti fattori, anche esterni. Non solo la nostra soggettività di elaborare le informazioni ma anche e soprattutto gli eventi della vita ai quali siamo sottoposti, influiscono sulla scelta della strada che porta al succo. Quante persone sono “costrette” a seguito di un evento drammatico della vita a ricercare velocemente quelle risposte? Ritorna l’esempio dei testimoni di geova i quali adepti solitamente sono stati in precedenza affetti da gravissime crisi esistenziali anche a seguito di eventi vissuti estremamente drammatici.
Se cerchi troverai perché in realtà sappiamo già cosa stiamo cercando ed abbiamo solo bisogno di imboccare la giusta strada che velocemente porti al “Succo”.

Quanto ho scritto sopra vi potranno sembrare cose scontate e banali…ma non è così.
(Continuerà)


* essenza intesa come uomo nel suo complesso e nella sua natura. Anche in questo caso mi sono limitato ad osservare un fenomeno senza ricercare il perché di quell’essenza. Indifferente per il nostro discorso che l’essere uomo sia proprio quest’essenza a causa di un disegno divino, un effetto karmico o semplicemente per motivi di caos, evoluzionistico o meno!

maxim is offline  
Vecchio 30-10-2007, 10.41.27   #53
Mirror
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metafisica e concretezza della conoscenza del Sè

Citazione:
Originalmente inviato da maxim
Ora vi rivolgo una domanda, per me veramente importante, dalla quale spero che la risposta da parte degli spirituali sia la più terrena possibile…


Caro Maxim...

solo per fare un esempio:

ti sembra "terrena" questa denuncia?

https://www.riflessioni.it/forum/cultura-e-societa/11594-l-esempio-di-myanmar.html

altro piccolo esempio: quando difendo la causa animalista sono "terreno" ?

Ricorda che quando si ricerca il Sè, o chiamalo come vuoi, che è dentro in ognuno di noi, non si dimentica il mondo... anzi.
Le patologie inerenti alla ricerca spirituale sono un problema a parte; e poi non sono la regola ma la devianza, anche se a volte può essere di massa.
Per lo stesso motivo di devianza anche la scienza allora potrebbe essere interrogata dalla psicologia, per il fatto che ci sono e ci sono stati scienziati "pazzi".
Il punto non è questo. L'analisi se si vuole veramente capire, allora va personalizzata.

Ciao!
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Vecchio 30-10-2007, 11.49.22   #54
maxim
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Messaggi: 1,638
Riferimento: metafisica e concretezza della conoscenza del Sè

Citazione:
Originalmente inviato da Mirror
Caro Maxim...

solo per fare un esempio:

ti sembra "terrena" questa denuncia?

https://www.riflessioni.it/forum/

altro piccolo esempio: quando difendo la causa animalista sono "terreno" ?

Ricorda che quando si ricerca il Sè, o chiamalo come vuoi, che è dentro in ognuno di noi, non si dimentica il mondo... anzi.
Le patologie inerenti alla ricerca spirituale sono un problema a parte; e poi non sono la regola ma la devianza, anche se a volte può essere di massa.
Per lo stesso motivo di devianza anche la scienza allora potrebbe essere interrogata dalla psicologia, per il fatto che ci sono e ci sono stati scienziati "pazzi".
Il punto non è questo. L'analisi se si vuole veramente capire, allora va personalizzata.

Ciao!

No…non è terrena!
Rimaniamo però nel ristretto ambito casalingo. Il tuo percorso spirituale ha senz’altro influito sulla tua volontà di difendere la causa animalista. La visione metafisica muove i fili di noi marionette e tutto ciò è un aspetto positivo in quanto la spiritualità infonde una certa moralità all’uomo. Tu pensa solo se tutti gli uomini avessero la certezza dell’eternità e del paradiso…quanto diversa sarebbe la nostra vita terrena?
Ciò che viene di ritorno all’uomo ricercatore è diverso e soggettivo, senz’altro dipendente da cause a lui esterne, perché altri ricercatori che hanno raggiunto il tuo stesso “succo”, in virtù di esso, avranno un rapporto diverso da quello che hai tu ad esempio con la causa animalista. Dal succo ne hai tratto un’azione perché tu, e solo tu, hai interpretato in quella maniera pur da una stessa risposta. Se tuo padre ad esempio fosse stato un cacciatore molto probabilmente, adeguandoti alla situazione, da quella risposta avresti tratto senz’altro un’azione diversa o modellata secondo le tue esigenze terrene…pur sgorgando dallo stesso “succo”.

Quanto sopra può sembrare banale…ma vi dimostrerò che così non è.

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Vecchio 30-10-2007, 12.03.41   #55
fallible
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

Salve e buona giornata!
l'autore del 3d è sicuramente una persona simpatica e preparata l'unico difetto che gli riscontro è una sorta di unicità del pensiero...La risposta deve andare bene al ricercatore pertanto è importante che questa sappia adeguarsi alle sue domande, alle sue aspettative, al suo desiderio di scoprire.chi ti fa supporre che l'accettazione che la realtà condizionata,impermanante, insostanziale e sofferenza (quindi la risposta) sia per "me" adeguata alla domanda? claudio
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Vecchio 30-10-2007, 14.00.45   #56
maxim
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

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Originalmente inviato da fallible
Salve e buona giornata!
l'autore del 3d è sicuramente una persona simpatica e preparata l'unico difetto che gli riscontro è una sorta di unicità del pensiero...La risposta deve andare bene al ricercatore pertanto è importante che questa sappia adeguarsi alle sue domande, alle sue aspettative, al suo desiderio di scoprire.chi ti fa supporre che l'accettazione che la realtà condizionata,impermanante, insostanziale e sofferenza (quindi la risposta) sia per "me" adeguata alla domanda? claudio

Ricambio il sentimento di simpatia...

Mi chiedi (correggimi se sbaglio): Come faccio a sapere che l’accettazione della realtà, foss’anche la presa di coscienza di una triste realtà, è per qualcuno la risposta adeguata?
…io ti rispondo…essa è adeguata semplicemente quando produce effetti positivi sullo stato psico-fisico del ricercatore.
Semplice no?
Anche il non trovare risposte o credere in una visione ancor più disastrosa di quella che si aveva quando si era iniziato il cammino può essere una risposta adeguata. Anche il non possedere alcun crisma spirituale che possa far intendere a qualche forma di avvenuta illuminazione e di contro conoscere invece il sanscrito e tutte le tradizioni religiose orientali è una valida risposta se il ricercatore si bea di questo e di ritorno ha un beneficio dell’anima.
Ti pare che quando qualcuno di noi afferma che non ha paura della morte e sarà prontissimo ad accoglierla con il sorriso non abbia trovato, qualunque essa sia, una risposta adeguata alle sue domande?
Qui, da ciò che scrivete e quindi da come si evince potrebbe essere la vostra vita, frutto della visione divina offertavi dal percorso intrapreso, avete tutti trovato delle risposte adeguate…qualunque esse siano!

maxim is offline  
Vecchio 30-10-2007, 14.38.34   #57
atisha
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Riferimento: metafisica e concretezza della conoscenza del Sè

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Originalmente inviato da maxim
?
Ciò che viene di ritorno all’uomo ricercatore è diverso e soggettivo, senz’altro dipendente da cause a lui esterne, perché altri ricercatori che hanno raggiunto il tuo stesso “succo”, in virtù di esso, avranno un rapporto diverso da quello che hai tu ad esempio con la causa animalista.

esatto.. prendo questo esempio che coinvolge direttametne me e mirror, (è un esempio pratico)..
io non sono vegetariana dichiarata come lui e nè tantomeno mi ritengo animalista.. come lui
però salvo animali e quando accade mi mangio il salame.. non sono ancora "maturata" a tal punto da distaccarmi da quel condizionamento (dice lui).. bisogno fisico (dico io)
tra me e lui (siamo amici anche nella vita) vi sono "retaggi" diversi, storie vissute che per certi versi s'incontrano e per altri s'ignorano..
il nostro ego si è varie volte scontrato.. anche quello spirituale, il più "fetente"..
però ciò che ci unisce è l'Amore per la nostra ricerca, per il Trovato.. e solo da quel Trovato si può cominciare a condividere realmente qualcosa..
costruire..
il percorso è stato differente su certi punti.. ma quell'Amore che va dilatandosi per sua Forza, non potrà portarci più allo scontro.. ma solo al massimo rispetto a livello mondano.. ed all'Incontro su di un piano più alto..

torno agli esempi banali, (non me ne volere mirror ) .. se lui che è astemio si beve un bicchiere di rosso tosto non avrà il mio giudizio, mentre se io mi sbrano un panino con il salame mentre lui mangia insalata, altrettanto non avverrà alcun giudizio.. o irritazione sottostante..
Ci sarà accettazione.. libertà.. fiducia in ogni nostra azione.. anche se contrasta il nostro modo di vivere in quel dato momento..
ma contemporaneamente (cosa importantissima e sacrale) saremo ambedue direzionati verso una unica Morale.. verso un unico equilibrio vitale..
e la consapevolezza stessa non potrà far altro che accompagnare sempre di più questa Natura ritrovata..

questo è il cammino..

atisha is offline  
Vecchio 30-10-2007, 15.42.48   #58
maxim
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

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Originalmente inviato da atisha
esatto.. prendo questo esempio che coinvolge direttametne me e mirror, (è un esempio pratico)..
io non sono vegetariana dichiarata come lui e nè tantomeno mi ritengo animalista.. come lui
però salvo animali e quando accade mi mangio il salame.. non sono ancora "maturata" a tal punto da distaccarmi da quel condizionamento (dice lui).. bisogno fisico (dico io)
tra me e lui (siamo amici anche nella vita) vi sono "retaggi" diversi, storie vissute che per certi versi s'incontrano e per altri s'ignorano..
il nostro ego si è varie volte scontrato.. anche quello spirituale, il più "fetente"..
però ciò che ci unisce è l'Amore per la nostra ricerca, per il Trovato.. e solo da quel Trovato si può cominciare a condividere realmente qualcosa..
costruire..
il percorso è stato differente su certi punti.. ma quell'Amore che va dilatandosi per sua Forza, non potrà portarci più allo scontro.. ma solo al massimo rispetto a livello mondano.. ed all'Incontro su di un piano più alto..

torno agli esempi banali, (non me ne volere mirror ) .. se lui che è astemio si beve un bicchiere di rosso tosto non avrà il mio giudizio, mentre se io mi sbrano un panino con il salame mentre lui mangia insalata, altrettanto non avverrà alcun giudizio.. o irritazione sottostante..
Ci sarà accettazione.. libertà.. fiducia in ogni nostra azione.. anche se contrasta il nostro modo di vivere in quel dato momento..
ma contemporaneamente (cosa importantissima e sacrale) saremo ambedue direzionati verso una unica Morale.. verso un unico equilibrio vitale..
e la consapevolezza stessa non potrà far altro che accompagnare sempre di più questa Natura ritrovata..

questo è il cammino..


Innanzitutto volevo tranquillizzare Mirror e dirgli che se è astemio non si preoccupi affatto perché è una malattia dalla quale si può guarire.

Ho sudato 7 camice per arrivare a comprendere questa cosa che sembra banale ma che in realtà non lo è.
Se Golem ora avesse voglia di illustrarci a grandi linee la logoterapia di Viktor Frankl …

maxim is offline  
Vecchio 30-10-2007, 19.45.31   #59
Golem
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

[quote=veraluce]

Mi spiace se ti sei sentita tirata in ballo, ma se tu avessi letto bene quanto ho scritto, sapresti che ho preso a prestito alcune frasi solo per fare un esempio del tipo di argomenti espressi nel forum:

"Quello che a questo punto vi chiedo è questo: credete davvero che una persona cui capita di trovarsi in un momento di grossa sofferenza, che manifesta depersonalizzazione, perdita di identità, che magari reagisce stando in casa perché avverte un timor panico nell'affrontare la vita, o esprima forti sensi di inutilità, o idee di persecuzione o altre manifestazioni deliranti (le possibilità sono purtroppo molteplici) sia pronta e soddisfatta di sentirsi dire (e prendo indebitamente le prime frasi a caso che mi capita di incontrare nel Forum) ad esempio che “Nella vita tutto è apparenza, tutto è illusione”(Atisha) o che sta soffrendo perché “deve scontare un Karma negativo” (Veraluce) ecc, ecc?

Se non si è trattato di una svista, evidentemente l'aver anticipatamente dichiarato l'illecità della mia appropriazione di una tua frase per utilizzarla in un diverso contesto non è stato sufficiente.
Se questo ti ha offeso me ne rammarico e mi scuso con te e con quanti possono aver avuto, pur non manifestandola, un'analoga reazione.
Quello che ho riportato è il frutto della mia esperienza, in base alla quale ho fin troppe volte visto applicare a ogni tipo di problematica umana il solo rimedio di formule mistiche o religiose non sempre adatte all'occorrenza, (anche se innegabilmente cariche di tanta saggezza) ma questo non è generalizzabile a tutti i casi e ovviamente non al tuo.
Non mi piace polemizzare ma mi sia almeno concesso di affermare che è però molto frequente....

Cercherò poi di rispondere sinteticamente al cortese invito di Maxim dicendo che non sono la persona giusta per commentare la logoterapia, in quanto non la conosco a sufficienza.
Golem is offline  
Vecchio 30-10-2007, 22.04.34   #60
Mirror
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Riferimento: La religione interrogata dalla psicologia

Citazione:
Originalmente inviato da Golem
"Quello che a questo punto vi chiedo è questo: credete davvero che una persona cui capita di trovarsi in un momento di grossa sofferenza, che manifesta depersonalizzazione, perdita di identità, che magari reagisce stando in casa perché avverte un timor panico nell'affrontare la vita, o esprima forti sensi di inutilità, o idee di persecuzione o altre manifestazioni deliranti (le possibilità sono purtroppo molteplici) sia pronta e soddisfatta di sentirsi dire (e prendo indebitamente le prime frasi a caso che mi capita di incontrare nel Forum) ad esempio che “Nella vita tutto è apparenza, tutto è illusione”(Atisha) o che sta soffrendo perché “deve scontare un Karma negativo” (Veraluce) ecc, ecc?

Caro Golem...
non mi pare che qualcuno finora abbia mai sostenuto che sia giusto dire cose del genere a persone in quelle condizioni. Sarebbe assurdo, ovviamente.
Non capisco dove tu abbia mai colto simili posizioni. Spero che ci consideri un pochettino più intelligenti, sensibili e realistici di quanto ci fai sembrare.

Mirror is offline  

 



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