Dipende "chi" riconosce "che cosa"..
Anche la tua affermazione,ad esempio, è necessariamente frutto di un riconoscimento.

Sì nel ringraziare del qui e ora senza altro conseguimento.
Il desiderio che prima fa da traino ,dopo diventa zavorra...

Infine rimane solo il Suo Desiderio.

Sono d'accordo con te.
Questo è proprio il punto critico: fare senza cercare di conseguire.
Perchè sappiamo bene chi è il fittizio soggetto che tende a sempre conseguire.
E' un passaggio nella Consapevolezza molto cruciale... semplice e molto difficile allo stesso tempo... il fare senza fare, ovvero il Wu wei o Sahaja, come in altri termini spirituali tradizionali si dice.
E' bello però sapere che con qualcuno ogni tanto ci s'intende abbastanza bene anche su questi temi così delicati e controversi in ambito spirituale.
E che non si parli sempre nel deserto.
Anche se il parlare comporta, come tutti ormai sappiamo, ovviamente dei grossi limiti.
Però si sa anche che la Grazia ha i suoi misteriosi quanto imperscrutabili appuntamenti, disegni.

certo.. questo è ciò che puoi ora comprendere nel sottofondo di quelle parole..
ma è un'interpretazione sposata anche all'irrazionale.. al raggiunto equilibrio..
spesso però siamo tutti portati a viverci la "lettera", perdendo lo spirito di Fondo che ogni grande Iniziato ci dona..
ecco che secondo me, le parole di Mirror acquistano senso..

Cosi ogni azione diviene offerta, ed ecco spiegato il senso profondo del tradizionale Karma Yoga.
Detto questo il sentiero esiste eccome....e ognuno ha il suo....salvo poi alla fine scoprire che non c'era nessun sentiero.
La questione della Volonta' e' cruciale, perche' esiste una sola Volonta'...che non e' personale....li la mente non e' presente, quando la mente e' presente siamo in presenza di un meccanismo privo di volonta': e' solo stridere e cigolare di metallo ed ingranaggio, dove la spinta della Volonta' ha creato una bolla energia... in cui appare l'eco del pensiero divino....quell'eco e' l'ego con i suoi pensieri...che come un fantasma..scompare nel Vuoto.
Noi non siamo quello.

Mentre facevo una breve passeggiata, vedendo i meravigliosi colori autunnali che rivestivano la varietà dei boschi sulle montagne circostanti, si è fatta sentire una gioia bella , seppure egoica e il pensiero di condividerla con voi del forum, è stato immediato.

certo veraluce.. è difficile spiegare per chiunque, non credere..
sia che tutto parta da un concetto acquisito che da una esperienza accaduta..
non hai affatto peggiorato la comunicazione.. anzi..
hai aperto un varco.. una disponibilità.. e di ciò ti ringrazio...

il conosciuto finisce giu' per il lavandino,
il riconoscere viene istantaneamente bruciato.

Che sia raggiungimento o non raggiungimento,
nel percorso si rimane sempre sulla sponda sbagliata.

E' sempre un investimento sbagliato,
vi serve solo a dare un senso alla vita.

c'è qualcosa che non mi quadra..
trovo spesso nelle tue parole un'assenza eccessiva
una tabula rasa che va successivamente riempita..
questa è forse la cosa più difficile da fare..

Ciao Flow...
io invece la vedo così:

Il conosciuto per me invece serve, e come, nel duale.
Il riconoscere non brucia ma comprende.

Non c'è né un raggiungimento né un non raggiungimento
e neppure un percorso o una sponda che si possa dire sbagliato.

E' il più bello degli investimenti
proprio perchè da senso alla vita.

E' sempre questione di come si vedono i bicchieri... mezzi pieni o mezzi vuoti.