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Vecchio 21-11-2007, 15.46.35   #1
klee
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Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
Il fiume della consapevolezza..

Essere consavepoli
è ascoltare
il nostro respiro..
Il respiro
è mutevole
il respiro
segue il nostro
umore

Esplorare il nostro
corpo con il
respiro ci regala una bellissima esperienza..è semplicemente unica!Si riesce a percepire molto meglio le sensazioni fisiche.

Chi di voi riesce tramite la consapevolezza del respiro è riuscito a gestire il dolore e la rabbia?grazieciao
klee is offline  
Vecchio 22-11-2007, 08.00.16   #2
atisha
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Riferimento: Il fiume della consapevolezza..

Citazione:
Originalmente inviato da klee
Esplorare il nostro corpo con il respiro ci regala una bellissima esperienza..è semplicemente unica!Si riesce a percepire molto meglio le sensazioni fisiche.

Chi di voi riesce tramite la consapevolezza del respiro è riuscito a gestire il dolore e la rabbia?grazieciao

ciao Klee..
credo un po' tutti.. infatti rabbia e respiro sono legati.. più il respiro si abbassa, più i pensieri diradano.. lasciando spazio solo al Silenzio..
idem per il dolore, anche quello fisico..

atisha is offline  
Vecchio 22-11-2007, 12.41.17   #3
andre2
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Data registrazione: 13-11-2007
Messaggi: 258
Riferimento: Il fiume della consapevolezza..

Citazione:
Originalmente inviato da klee
Essere consavepoli
è ascoltare
il nostro respiro..
Il respiro
è mutevole
il respiro
segue il nostro
umore

Esplorare il nostro
corpo con il
respiro ci regala una bellissima esperienza..è semplicemente unica!Si riesce a percepire molto meglio le sensazioni fisiche.

Chi di voi riesce tramite la consapevolezza del respiro è riuscito a gestire il dolore e la rabbia?grazieciao

il solo primo esercizio di respirazione del sutra anapanasati mi concilia il sonno ...
"spostare" l'attenzione al respiro, rilassa la mente, il ventre e il corpo tutto.... peccato che sono un indisciplinato e non riesco ad applicarmi in tutta la sequenza degli esercizi (del sutra anapanasati)....
andre2 is offline  
Vecchio 23-11-2007, 08.09.07   #4
gyta
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Messaggi: 2,614
Riferimento: Il fiume della consapevolezza..

Ciao, Klee!
Sì, essere "consapevoli" è ascoltare..
Un fluido.. ascolto a ciò che accade in noi(dentro=fuori)
Ho sempre avuto una sorta di "stizza" ad "usare" la tecnica del respiro
per "riportare" in carreggiata gli umori!
Personalmente mi sembra più <morbido>, più <armonico> lasciare che il corpo
(che è respiro) si <muova> secondo ciò che avverte nel profondo e lo faccia emergere;
venendo alla luce il <ritmo> più facile è cogliere assieme anche l'umore, coi suoi sentimenti,
le sue emozioni, i suoi pensieri.. Esserne coscienti è già <mutare> il respiro,
è già strada di <mutazione>.. Se poi l'esserne coscienti è tutt'uno con un ascolto più sottile e profondo
allora ciò che è emerso restituirà alla base quel suo naturale <ritmo> armonico..

Gyta
gyta is offline  
Vecchio 23-11-2007, 09.30.47   #5
maxim
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Messaggi: 1,638
Riferimento: Il fiume della consapevolezza..

Citazione:
Originalmente inviato da atisha
ciao Klee..
credo un po' tutti.. infatti rabbia e respiro sono legati.. più il respiro si abbassa, più i pensieri diradano.. lasciando spazio solo al Silenzio..
idem per il dolore, anche quello fisico..

Io non sono un medico però credo, come il solito, che non ci sia nulla di trascendentale nemmeno in questo fatto puramente fisico. E’ la rabbia che fa aumentare il respiro e non questo che la controlla a suo piacimento. La maggior richiesta di sangue verso i nostri muscoli necessita di ossigeno pertanto è necessario incamerare nei polmoni maggiore quantità d’aria. E’ pertanto corretto agire sulle cause della rabbia perché cercare di controllarla attraverso il respiro impedisce solamente il giusto apporto di ossigeno verso i nostri muscoli.

Per quanto concerne il dolore, una maggior rilassatezza, sia fisica che psichica, contribuisce ad alleviare leggermente il dolore in quanto le nostre terminazioni nervose saranno meno eccitate.

Poi, come dice la mitica Gyta, potete allenarvi ad “ascoltarvi” affinché venga restituito alla base quel naturale ritmo tutto armonico solo se la rabbia e il dolore vi lasciano il tempo per “giocarci” assieme.

maxim is offline  
Vecchio 23-11-2007, 15.28.14   #6
veraluce
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Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
Riferimento: Il fiume della consapevolezza..

Citazione:
Da Klee:
Essere consavepoli
è ascoltare
il nostro respiro..
Il respiro
è mutevole
il respiro
segue il nostro
umore

Esplorare il nostro
corpo con il
respiro ci regala una bellissima esperienza..è semplicemente unica!Si riesce a percepire molto meglio le sensazioni fisiche.

Chi di voi riesce tramite la consapevolezza del respiro è riuscito a gestire il dolore e la rabbia?grazieciao

Io direi che il mio compagno lo sa fare benissimo... ce l'ha come dote naturale, soprattutto in riferimento alla rabbia...
non fa una piega ... ho dovuto veramente dare il peggio di me stessa per vederlo un pò incavolato ...
alla fine mi ha contagiata e son diventata un pò "ice-berg" anch'io...
...adesso quando mi rendo conto che sto per esplodere, faccio come lui:
respiro, rilasso il battito cardiaco ... e dimentico il dramma.

Pace
veraluce is offline  
Vecchio 23-11-2007, 17.47.44   #7
gyta
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
..Il fiume della consapevolezza..

Citazione:
Originalmente inviato da maxim
potete allenarvi ad “ascoltarvi” affinché venga restituito alla base quel naturale ritmo tutto armonico solo se la rabbia e il dolore vi lasciano il tempo per “giocarci” assieme.


In altri termini.. se non ci siamo trasformati in rabbia e/o dolore !

Citazione:
“Non seguirete i vostri cuori e i vostri occhi”

Questo verso dello Shema pare invitarci, apparentemente, a non seguire il nostro cuore. Il verso però non parla di un cuore, ma parla al “plurale”, di vari “cuori”, gli uni divisi e non integrati con il resto della nostra personalità. Questi “cuori” disintegrati gli uni dagli altri non rappresentano l’intuizione precisa e corretta del cuore rettificato (del cuore che è uno e non diviso tra diversi bisogni e desideri, il cuore che è in linea con la Volontà dello spirito dentro di noi.….), “il lev mevin daat”, “il cuore che comprende”, che giunge alla vera conoscenza, di cui parla la Cabala.

Ebbene questa sesta mitzvà parla del dovere di proteggere la nostra vita dai pensieri che vengono da un’emozionalità non equilibrata , fuorviata e fuorviante (…che ci fa “prostituire”) da condizionamenti del nostro vissuto che ci mettono in stato di ansia, paura, depressione e che non ci permettono di funzionare e di agire al livello del nostro io superiore e divino.

Come dice Allan Afterman:“….la battaglia per la mente è la battaglia per i contenuti delle sue immagini. In realtà è la battaglia per l’essenza stessa della persona che è là dove si trovano i suoi pensieri”.

I pensieri fuorvianti non ci sconnettono solo dal Padre celeste, ma da quella scintilla divina che è in noi, che richiede, per sopravvivere, che i suoi bisogni di raccoglimento e di pace vengano tenuti in conto.

Per fare qualche esempio pratico: qualcuno ci manca di rispetto, addirittura calpesta la nostra sensibilità. Possiamo reagire tenendo conto dei bisogni dei nostri “cuori” (come si permette? Adesso gli insegno come ci si comporta..…), oppure tenendo conto del bisogno del nostro Sé, di evitare di sprecare energie, di perdere il nostro centro in discussioni che probabilmente non avranno l’esito che ci aspettiamo, e che avranno come unico risultato di svuotarci della forza faticosamente accumulata…Come diceva Carlos Castaneda, il cammino spirituale necessita energie. Dobbiamo fare molta attenzione a non sacrificarle per accontentare i bisogni del nostro Sè inferiore.

Daniela Abravanel –Migdal Israele febbraio 2002

da http://www.cabala.org/articoli/daniela1.htm


Gyta
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Vecchio 23-11-2007, 18.31.35   #8
klee
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Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
Riferimento: Il fiume della consapevolezza..

In questo fiume ..respirando bene e percependo ogni parte del nostro corpo
ci fa sentire più radicati..

centrati

ho provato a vivere momenti di intensa rabbia percependo quello che succedeva
nel mio corpo..nel momento della consapevolezza avevo perso o dimenticato
quel dolore e peso della rabbia.

Ascoltando il mio respiro sono riuscita a

vivere questa rabbia...non l'ho messa da parte

l'ho vissuta attraverso il respiro che irrigava tutto il corpo.

Bisogna provare a cercare di seguire il viaggio "del fiume-respiro"..

Abbiamo un corpo e lui parla..e dobbiamo ascoltarlo

Dobbiamo sapere vivere anche la gioiasi sentire il nostro corpo..essere consapevole di avere
un corpo che vive..
se vive il corpo
la mente è sana..
klee is offline  

 



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