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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 09-12-2007, 10.11.04   #21
atisha
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Riferimento: Meditando...

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Originalmente inviato da Giorgiosan
Nel linguaggio mistico cattolico solo la contemplazione non è discorsiva.
Nel tuo linguaggio non lo è neppure la meditazione.

Potremmo usare la definizione neutra e neutrale del vocabolario :

meditare Considerare a lungo e intensamente un problema, impegnando tutte le proprie facoltà spirituali. Quando l'impegno è limitato alle sole facoltà intellettive o pratiche indica soprattutto applicazione o riflessione
( Devoto-Oli)

non c'è da arrogarsi alcun diritto o vocabolario.. o cercare linguaggi universali tra oriente ed occidente.. basta capire profondamente gli stati della cosceinza, soprattutto viverli..

meditare è Ascoltare il Divino.. quindi nessun discorso.. mi pare.. se non quello del Divino manifesto stesso...


la contemplazione è l'apice del meditare..
la "tua" contemplazione è un effetto speciale, un rapimento mistico, ancora una volta i sensi sono catturati in una sorta di beatitudine.. che tu definisci Grazia ricevuta.. io no.

la meditazione profonda annulla anche quel tipo di rapimento mistico.. è pura consapevolezza, abolisce l'insorgenza del senso dell'io e le relative esperienze.. è senza dubbio uno stato di trascendenza privo di qualsiasi attributo, di chi lo sperimenta e dello "sperimentato".. è fusione..
è l'Uno privo di secondo.. e non c'è nessuna estasi, ma il famoso "ciò che E'"..
atisha is offline  
Vecchio 09-12-2007, 11.59.16   #22
Giorgiosan
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Riferimento: Meditando...

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Originalmente inviato da atisha
non c'è da arrogarsi alcun diritto o vocabolario.. o cercare linguaggi universali tra oriente ed occidente.. basta capire profondamente gli stati della cosceinza, soprattutto viverli..

meditare è Ascoltare il Divino.. quindi nessun discorso.. mi pare.. se non quello del Divino manifesto stesso...


la contemplazione è l'apice del meditare..
la "tua" contemplazione è un effetto speciale, un rapimento mistico, ancora una volta i sensi sono catturati in una sorta di beatitudine.. che tu definisci Grazia ricevuta.. io no.

la meditazione profonda annulla anche quel tipo di rapimento mistico.. è pura consapevolezza, abolisce l'insorgenza del senso dell'io e le relative esperienze.. è senza dubbio uno stato di trascendenza privo di qualsiasi attributo, di chi lo sperimenta e dello "sperimentato".. è fusione..
è l'Uno privo di secondo.. e non c'è nessuna estasi, ma il famoso "ciò che E'"..

Non mi arrogo alcun diritto: ho fatto presente che molti fraintendimenti sono determinati da problemi lessicali, non c'è accordo sul significato delle parole... e ho proposto il vocabolario...per capirci.

Usi un linguaggio tuo personale che non vuole fare riferimento ad alcuna cultura ma allora potresti trovare dei fonemi nuovi e proporne il significato in lingua italiana corrente ..perché altrimenti se usi l' italiano il punto di riferimento è il vocabolario.

Credo comunque di aver capito quello che vuoi dire: è all'incirca quello che i mistici cristiani indicano come unione trasformante .

Quello che non ho capito è se l'hai sperimentato personalmente o riferisci esperienze d altri.

Ciao
Giorgiosan is offline  
Vecchio 09-12-2007, 13.48.11   #23
atisha
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Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Non mi arrogo alcun diritto: ho fatto presente che molti fraintendimenti sono determinati da problemi lessicali, non c'è accordo sul significato delle parole... e ho proposto il vocabolario...per capirci.

non ho detto che TI arroghi.. ma che non c'è da arrogarsi.. in senso generale...

Citazione:
Usi un linguaggio tuo personale che non vuole fare riferimento ad alcuna cultura ma allora potresti trovare dei fonemi nuovi e proporne il significato in lingua italiana corrente ..perché altrimenti se usi l' italiano il punto di riferimento è il vocabolario.

uso l'esperienza, prima ancora della cultura.. cioè il mio pathos..
però si parlava innanzitutto di meditazione, intesa come esperienza e non di erudizione... la meditazione secondo me non può essere più di tanto spiegata..
chi medita intende ciò che si dice, ancora di più perchè il tutto è supportato dal travaglio di "conoscere se stessi" che porta direttamente alla pura consapevolezza.. ad una trasformazione profonda della coscienza..
Se ignori di cosa parlo, ovvio che non possiamo assolutamente avere alcun confronto in merito..

Citazione:
Credo comunque di aver capito quello che vuoi dire: è all'incirca quello che i mistici cristiani indicano come unione trasformante .

senz'altro è così... (o alle nozze mistiche)

Citazione:
Quello che non ho capito è se l'hai sperimentato personalmente o riferisci esperienze d altri.

Ciao

posso parlare solo dalla mia esperienza...

atisha is offline  
Vecchio 09-12-2007, 14.07.02   #24
Noor
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Originalmente inviato da Giorgiosan
Usi un linguaggio tuo personale che non vuole fare riferimento ad alcuna cultura ma allora potresti trovare dei fonemi nuovi e proporne il significato in lingua italiana corrente ..perché altrimenti se usi l' italiano il punto di riferimento è il vocabolario.

Credo comunque di aver capito quello che vuoi dire: è all'incirca quello che i mistici cristiani indicano come unione trasformante .

Quello che non ho capito è se l'hai sperimentato personalmente o riferisci esperienze d altri.

Caro Giorgio ti assicuro che riferirsi alla meditazione ,come "tecnica",ma sarebbe meglio dire come "atteggiamento" ,è abbastanza comune per chi si occupa di spiritualità in genere.(E' ,ad esempio,ciò a cui si riferisce colei che aperto il thread,Aisha).
Comunque, qui si fa riferimento ,sempre al personale esperire..
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Vecchio 09-12-2007, 14.49.02   #25
veraluce
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Riferimento: Meditando...

Il termine "meditazione" può avere tante accezioni a seconda del contesto in cui lo si usa e a seconda dell'intenzione dell'interlocutore...

Nella presente discussione per quanto ho "recepito" io, si fà riferimento a questo termine come ad un "metodo" che permette l'espansione della propria coscienza... fino al raggiungimento della "coincidenza" della coscienza "individuale" con la Coscienza Universale... liberandosi man mano di tutte le sovrastrutture autolimitanti... e anche dal desiderio stesso di cercare un fine...: cercare senza cercare...
Ovviamente questo è quel che ho desunto io e che riesco ad esprimere senza averne ancora fatto esperienza...

Comunque posso confermare che c'è ancora molta confusione in proposito...

Per Giorgiosan:
A me sembra che in riferimento al paragone con la cristianità, si potrebbero ritrovare similitudini "metodologiche" proprio con la "contemplazione", in quanto quest'ultimo è uno stato, una condizione mistica consistente nell'intuizione beatifica della verità soprannaturale...
...cosa ne pensi?

Pace a tutti
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Vecchio 09-12-2007, 14.58.08   #26
Aisha
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Riferimento: a che serve meditare..

Citazione:
Originalmente inviato da atisha
Meditare implica inizialmente pormi in uno stato di completo rilassamento, mantenendo una respirazione profonda, regolare, ritmata, in cui inizio ad osservare la mia mente... ossia il processo del pensiero..
Noto da subito che la mente inizia a vagare incessantemente.
So che tutte le tecniche per acquietare la mente possono calmarla, renderla silente alla lunga.. ma ciò è soltanto un fattore superficiale, perchè il protagonistra (l'ego, l'io, o se vogliamo chiamarlo il pensatore) non scompare per niente.. resta presente nel sottofondo in maniera sempre più sottile..
Non è necesario dunque forzare la mente con pratiche particolari.. ma quando la mente comincia a pensare, semmai inizio ad osservare il pensiero.. come si propone, da dove nasce, se nasce a destra o sinistra come sensazione e come viene sostituito rapidamente da uno nuovo..
Osservo tra l'altro che tra due pensieri esiste uno spazio vuoto dove non vi è assolutamente nulla, una grande scoperta!..
Osservo.. osservo..e con il processo dell'osservazione il pensiero, con gradualità, meditazione dopo meditazione, si esaurisce da sè..
Con questa osservazione costante ed attenta nasce una nuova visuale, cioè che la meccanicità del pensiero stesso è mantenuta attiva dal pensatore (ovvero colui che fino a quel momento credevo di essere)..
Approfondendo la meditazione mi accorgo che il pensatore è un prodotto del pensiero stesso.. Ciò mi stupisce..
Così acquietando il pensiero sparisce anche il pensatore (cioè la mente pensante o chi credevo potessi essere fino a quel momento) e vengo catapultata in uno spazio nuovo..
Tutto questo mi dimostra anche che il pensiero stesso dà origine al pensatore.. il quale crea continua divisione (tra pensiero e pensatore) ..in un circolo senza fine...
Quando stabilisco (cioè comprendo) che non esiste separazione tra i due, sprofondo in uno stato di quiete.. ma altrettanto "buio"...
Questo "buio" spaventa, ma so, sento che devo attraversarlo perchè anche questo fa parte di me ..
Indago ancora.. ritorno spesso verso quel punto, e mi accorgo che ciò che mi fa star male è ancora il pensiero che volge lo sguardo verso l'ignoto.. verso quel vuoto sconosciuto e mi crea buio, paura, tensione...
Riprendo il contatto con il buio, non reagisco, lascio che sia e... quel vuoto un bel giorno si trasforma.... un ulteriore nuovo Silenzio più profondo pervade ogni cellula del mio corpo.. ed una nuova vibrazione mi attraversa..
mi acccorgo che devo aver toccato qualcosa di sconosciuto.. in più capto che c'è qualcosa che testimonia tutto ciò.. e non è nè il pensiero e nè il pensatore di prima..
l'accadere a questo punto non mi spaventa più.. mi crea invece un sobbalzo (così l'ho indentificato) che diffonde in me una nuova visione di ciò che Sono..
Ogni volta che siedo in meditazione, circa due volte al giorno (un'ora alla volta) questo nuovo contatto mi accade..
Questo contatto, mi restituisce nel tempo una trasformazione anche nel corpo.. ed una nuova conoscenza di me avanza..
Mi crea una naturale disciplina corporea oltre che mentale, senza essere passata attraverso digiuni, visualizzazioni o varie pratiche rigide..
Osservo che è stato necessario solo sensibilizzare, (riattivare) riordinare la mia mente.. pulirla... in Fiducia di ciò che facevo e di ciò che alcuni maestri (Osho al primo posto) m'indicavano..
Certo che ci è voluto del tempo, passione, volontà..... e soprattutto voglia di conoscermi, d'indagare senza paura.. al di là della mente mia condizionata..
Sfondando quella prima porta, quella prima padronanza, sono in grado d' incontrare il mio subconscio, avvicinandomi in fare naturale ad alcuni effetti che ho chiamato in seguito speciali... ma tali stati (stati alterati della coscienza), o effetti, non hanno nulla a che fare con l'assoluta Libertà e con la nuova comunione con il mio essere..
Di questo ne sono consapevole.. ed in questa consapevolezza mi abbandono...
Che sorge nel tempo, senza un eccessivo sforzo?
Un silenzio più profondo, dove i pensieri vivono sempre più nello sfondo.. e lievemente appaiono a distanza..
Spazi inacessibili, per come percepivamo la mente in precedenza, colma di pensieri...
spazi inacessibili dove possono avvenire grandi intuizioni.. balzi percettivi..
Quegli spazi, nel tempo, andranno ad espandersi, creando uno stato d'animo sempre più rilassato, un'osservazione libera da giudizio della mente (cioè senza il rivestimento dei nostri "io" che vivono in contrapposizione)
e dulsic in fundo, sarà la stabilizzazione dell'Osservatore..
Seguire quell'Osservatore (O Testimone silezioso) porterà ad un notevole balzo quantico.. sarà comprendere la mia essenza più nascosta..
..cosa da non sottovalutare affatto nel viaggio meditativo ed evolutivo..


Leggo ora, perchè mi era sfuggita, questa tua intensa esperienza...grazie di avermela comunicata così dettagliatamente
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Vecchio 09-12-2007, 15.20.04   #27
Aisha
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Originalmente inviato da veraluce
Il termine "meditazione" può avere tante accezioni a seconda del contesto in cui lo si usa e a seconda dell'intenzione dell'interlocutore...

Nella presente discussione per quanto ho "recepito" io, si fà riferimento a questo termine come ad un "metodo" che permette l'espansione della propria coscienza... fino al raggiungimento della "coincidenza" della coscienza "individuale" con la Coscienza Universale... liberandosi man mano di tutte le sovrastrutture autolimitanti... e anche dal desiderio stesso di cercare un fine...: cercare senza cercare...
Ovviamente questo è quel che ho desunto io e che riesco ad esprimere senza averne ancora fatto esperienza...


Hai ben capito il senso con cui ho aperto il tread Veraluce
Se poi per capirsi e trovare un comune terreno volete anche discutere di cos'è meditazione per voi, non ho problemi...credo sia uno spunto di riflessione (questa si che è riflessione) per tutti su cui poi magari poter "meditare"
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Vecchio 09-12-2007, 15.25.46   #28
Aisha
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Riferimento: a che serve meditare..

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Originalmente inviato da atisha
Meditare implica inizialmente pormi in uno stato di completo rilassamento, mantenendo una respirazione profonda, regolare, ritmata, in cui inizio ad osservare la mia mente... ossia il processo del pensiero..
Noto da subito che la mente inizia a vagare incessantemente.
So che tutte le tecniche per acquietare la mente possono calmarla, renderla silente alla lunga.. ma ciò è soltanto un fattore superficiale, perchè il protagonistra (l'ego, l'io, o se vogliamo chiamarlo il pensatore) non scompare per niente.. resta presente nel sottofondo in maniera sempre più sottile..
Non è necesario dunque forzare la mente con pratiche particolari.. ma quando la mente comincia a pensare, semmai inizio ad osservare il pensiero.. come si propone, da dove nasce, se nasce a destra o sinistra come sensazione e come viene sostituito rapidamente da uno nuovo..
Osservo tra l'altro che tra due pensieri esiste uno spazio vuoto dove non vi è assolutamente nulla, una grande scoperta!..
Osservo.. osservo..e con il processo dell'osservazione il pensiero, con gradualità, meditazione dopo meditazione, si esaurisce da sè..
Con questa osservazione costante ed attenta nasce una nuova visuale, cioè che la meccanicità del pensiero stesso è mantenuta attiva dal pensatore (ovvero colui che fino a quel momento credevo di essere)..
Approfondendo la meditazione mi accorgo che il pensatore è un prodotto del pensiero stesso.. Ciò mi stupisce..
Così acquietando il pensiero sparisce anche il pensatore (cioè la mente pensante o chi credevo potessi essere fino a quel momento) e vengo catapultata in uno spazio nuovo..
Tutto questo mi dimostra anche che il pensiero stesso dà origine al pensatore.. il quale crea continua divisione (tra pensiero e pensatore) ..in un circolo senza fine...
Quando stabilisco (cioè comprendo) che non esiste separazione tra i due, sprofondo in uno stato di quiete.. ma altrettanto "buio"...
Questo "buio" spaventa, ma so, sento che devo attraversarlo perchè anche questo fa parte di me ..
Indago ancora.. ritorno spesso verso quel punto, e mi accorgo che ciò che mi fa star male è ancora il pensiero che volge lo sguardo verso l'ignoto.. verso quel vuoto sconosciuto e mi crea buio, paura, tensione...
Riprendo il contatto con il buio, non reagisco, lascio che sia e... quel vuoto un bel giorno si trasforma.... un ulteriore nuovo Silenzio più profondo pervade ogni cellula del mio corpo.. ed una nuova vibrazione mi attraversa..
mi acccorgo che devo aver toccato qualcosa di sconosciuto.. in più capto che c'è qualcosa che testimonia tutto ciò.. e non è nè il pensiero e nè il pensatore di prima..
l'accadere a questo punto non mi spaventa più.. mi crea invece un sobbalzo (così l'ho indentificato) che diffonde in me una nuova visione di ciò che Sono..
Ogni volta che siedo in meditazione, circa due volte al giorno (un'ora alla volta) questo nuovo contatto mi accade..
Questo contatto, mi restituisce nel tempo una trasformazione anche nel corpo.. ed una nuova conoscenza di me avanza..
Mi crea una naturale disciplina corporea oltre che mentale, senza essere passata attraverso digiuni, visualizzazioni o varie pratiche rigide..
Osservo che è stato necessario solo sensibilizzare, (riattivare) riordinare la mia mente.. pulirla... in Fiducia di ciò che facevo e di ciò che alcuni maestri (Osho al primo posto) m'indicavano..
Certo che ci è voluto del tempo, passione, volontà..... e soprattutto voglia di conoscermi, d'indagare senza paura.. al di là della mente mia condizionata..
Sfondando quella prima porta, quella prima padronanza, sono in grado d' incontrare il mio subconscio, avvicinandomi in fare naturale ad alcuni effetti che ho chiamato in seguito speciali... ma tali stati (stati alterati della coscienza), o effetti, non hanno nulla a che fare con l'assoluta Libertà e con la nuova comunione con il mio essere..
Di questo ne sono consapevole.. ed in questa consapevolezza mi abbandono...
Che sorge nel tempo, senza un eccessivo sforzo?
Un silenzio più profondo, dove i pensieri vivono sempre più nello sfondo.. e lievemente appaiono a distanza..
Spazi inacessibili, per come percepivamo la mente in precedenza, colma di pensieri...
spazi inacessibili dove possono avvenire grandi intuizioni.. balzi percettivi..
Quegli spazi, nel tempo, andranno ad espandersi, creando uno stato d'animo sempre più rilassato, un'osservazione libera da giudizio della mente (cioè senza il rivestimento dei nostri "io" che vivono in contrapposizione)
e dulsic in fundo, sarà la stabilizzazione dell'Osservatore..
Seguire quell'Osservatore (O Testimone silezioso) porterà ad un notevole balzo quantico.. sarà comprendere la mia essenza più nascosta..
..cosa da non sottovalutare affatto nel viaggio meditativo ed evolutivo..



Scusate se riprendo per la seconda volta questo intervento... non do la priorità a nessuno ma mi interessa a livello esperienziale che è poi quello più importante
Penso che Ati abbia colto il senso della mia domanda, ossia cosa significa meditare....cosa che io avvicino molto alla contemplazione che dovrebbe aprire la Coscienza.

Noto nella tua esperienza una lunga pratica che ha dato i suoi frutti....non voglio copiare perchè come è già stato rilevato, ognuno deve trovare il proprio equilibrio e la propria via, però le osservazioni altrui sono importanti e stimolanti...

Ci rifletterò su e proverò a valutare, per poi comunicarvelo, cosa provo io durante la meditazioone

Aisha is offline  
Vecchio 09-12-2007, 15.39.30   #29
Giorgiosan
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Originalmente inviato da atisha



uso l'esperienza, prima ancora della cultura.. cioè il mio pathos..
però si parlava innanzitutto di meditazione, intesa come esperienza e non di erudizione... la meditazione secondo me non può essere più di tanto spiegata..
chi medita intende ciò che si dice, ancora di più perchè il tutto è supportato dal travaglio di "conoscere se stessi" che porta direttamente alla pura consapevolezza.. ad una trasformazione profonda della coscienza..
Se ignori di cosa parlo, ovvio che non possiamo assolutamente avere alcun confronto in merito..



senz'altro è così... (o alle nozze mistiche)



posso parlare solo dalla mia esperienza...


Non so se l'ignoro oppure no, formalmente mi sembra di capire.
Il tuo pathos invece non ho pretesa di capirlo,...posso intuirlo ma è una esperienza troppo individuale per essere sicuro di averla capita.
Non dispero comunque.

La tua esperienza può avere analogie con l'esperienza cristiana e sembra che ce l'abbia
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Originalmente inviato da atisha
senz'altro è così... (o alle nozze mistiche)


Sono contento che tu sia gratificata delle tue esperienze mistiche o come vuoi chiamarle...più persone sono contente meglio è per tutti.
Vedi, a me interessa quello che unisce anche se non sempre si riesce a trovare un punto d'intesa da cui partire.

Buona meditazione
Giorgiosan is offline  
Vecchio 09-12-2007, 16.25.27   #30
Giorgiosan
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Originalmente inviato da veraluce

Comunque posso confermare che c'è ancora molta confusione in proposito...

Per Giorgiosan:
A me sembra che in riferimento al paragone con la cristianità, si potrebbero ritrovare similitudini "metodologiche" proprio con la "contemplazione", in quanto quest'ultimo è uno stato, una condizione mistica consistente nell'intuizione beatifica della verità soprannaturale...
...cosa ne pensi?

Pace a tutti

Penso che sia così.
E' proprio quello che ho detto.

Ciao
Giorgiosan is offline  

 



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