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Vecchio 27-04-2008, 09.07.12   #41
Noor
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Vuoi raggiungermi qui?


“Tu presumi che la Sua Volontà è altro rispetto alla realtà della Sua Creazione,qualcosa di diverso dalla realtà della tua condizione.
In realtà,la Sua Volontà è sempre stata fatta , poichè Egli è l’unico e solo potere che anima le stelle e gli oceani,tu,io e tutte le anime.
Egli pensa nella tua mente,sente nel tuo cuore e muove il tuo corpo come richiede.
Egli vuole essere te ,come animare ogni dettaglio della tua vita.
Egli ti programma con l’illusione del libero arbitrio per creare la separazione e la sofferenza che deve contrastare la riunione e l’abbandono.
Godo anch’io di questi scambi, godo anch’io la libertà dall’illusorio agente individuale e dell’unità in Dio che è illuminazione.
Vuoi raggiungermi qui?. “
Maitreya Ishwara
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Vecchio 27-04-2008, 09.54.24   #42
crepuscolo
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Riferimento: Vuoi raggiungermi qui?

Citazione:
Originalmente inviato da Noor

“Tu presumi che la Sua Volontà è altro rispetto alla realtà della Sua Creazione,qualcosa di diverso dalla realtà della tua condizione.
In realtà,la Sua Volontà è sempre stata fatta , poichè Egli è l’unico e solo potere che anima le stelle e gli oceani,tu,io e tutte le anime.
Egli pensa nella tua mente,sente nel tuo cuore e muove il tuo corpo come richiede.
Egli vuole essere te ,come animare ogni dettaglio della tua vita.
Egli ti programma con l’illusione del libero arbitrio per creare la separazione e la sofferenza che deve contrastare la riunione e l’abbandono.
Godo anch’io di questi scambi, godo anch’io la libertà dall’illusorio agente individuale e dell’unità in Dio che è illuminazione.
Vuoi raggiungermi qui?. “
Maitreya Ishwara

Molto bello dobbiamo solo fare uno scalino nella Consapevolezza e siamo Destino
crepuscolo is offline  
Vecchio 27-04-2008, 11.49.36   #43
fallible
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Riferimento: Il Destino è gia scritto?

Salve e buona domenica!
gran bel pezzo noor...rinfranca
Tu presumi che la Sua Volontà è altro rispetto alla realtà della Sua Creazione,qualcosa di diverso dalla realtà della tua condizione.
da un punto di vista "biblico" credo che questa "presunzione" possa essere "La bestemmia" ; non vedendo una "volontarietà" nella Creazione penso possa intendersi la non accettazione dell'accadente buona giornata
fallible is offline  
Vecchio 29-10-2014, 17.58.38   #44
sebastianb
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Riferimento: Il Destino è gia scritto?

Citazione:
Originalmente inviato da Divi Augustus
Pongo questa domanda alla community.
Le azioni sono gia state decise? è possibile che alcune persone abbiamo
percorsi di vita variabili (per non usare termini peggiori o migliori) di altri , in base ad una logica che non comprendiamo?
Discutiamone


Un argomento .. trattato anni fa.

Ho riflettuto su questo tema e ritengo che la nostra esistenza è gia' segnata.

Nei Libri Sapienziali il salterio contempla il sublime Salmo 139.
Trattasi di una preghiera di un devoto, il quale non sa come sara' sara' il suo destino.. e che potrebbe essere stato gia' Pre-determinato / Pre-fissato, dal Dio biblico: condanna o salvezza. ( e poi in cosa consiste la salvezza ? ).

nel salmo il credente esalta l' Onniveggenza ed Onniscienza divina .. che tutto sa e che tutto Predetermina.
Egli conosce a fondo la sua miseranda esistenza, prima ancora di essere stato concepito nel mistero, ogni azione ( che quel devoto fara' ) e' gia' scritta nel Suo Libro divino; ogni giorno è gia' comunque a Lui noto .. anche quando uno solo fra essi ancora non è ! --
Non sta ancora sulle labbra la sua parola che a Lui è gia' nota.

Il credente, ben conscio che a Lui nulla sfugge e che tutto sa a priori della sua vita, lo supplica di guidarlo alla retta via .. quella via degli antichi ( quella dei giusti da Lui prediletti ).

Altri passi del Tanak riportano continuamente dell' Onniveggenza divina, cosi' come anche il fondatore del cristianesimo: Saulo di Tarso.
Celebre la sua Filipp. 2.13: E' Dio che produce in voi il volere e l' agire, secondo la Sua benevolenza.

Rm. 9.16: non dipende dunque nè da chi vuole nè da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.
Rm. 8.19: Egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.

Come dire .. non affannarti piu' di tanto perchè tutto è gia' pre-ordinato / prestabilito ..
sebastianb is offline  
Vecchio 30-10-2014, 10.29.52   #45
laryn
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Messaggi: 134
Riferimento: Il Destino è gia scritto?

Citazione:
Originalmente inviato da sebastianb
Ho riflettuto su questo tema e ritengo che la nostra esistenza è gia' segnata.

E' sufficiente una riflessione?... Tutto così semplice?
Ma lo sai quante riflessioni si fanno che risultano non avere nè capo nè coda?

Ultimamente ho riflettuto che se uno crede d'invecchiare, sol perchè lo crede, davvero invecchia.
Ci piove sopra? No! Non è forse vero?
Allora che faccio?: distruggo le riflessioni sulla vecchiaia, muto pensiero, e mi dedico a credere che si può rigionvanire... e mi pare che si avveri. A conferma incontro amici che commentano: "Ma ti stai ringiovanendo... come fai?"
E io: "Basta evitare nella maniera più assoluta di volgere la mente alla vecchiaia"
E loro: "Davvero?"
Io: "Basta crederci"
E gli amici: "Ma io non ci credo"
IO: "E' lì il segreto, amico, crederci, ma se non credi... traine le conseguenze"

Riporto qualcosa di similare sul credere che qualcosa "E'" e, per questo, "E'" per chi crede.

Tutti sapranno de "La rosa di Paracelso":

"Nel suo laboratorio, che comprendeva le due stanze dello scantinato, Paracelso chiese al suo Dio, al suo indeterminato Dio, a qualunque Dio, di inviargli un discepolo.
Imbruniva.
Il magro fuoco del camino proiettava ombre irregolari. Alzarsi per accendere la lanterna di ferro avrebbe richiesto uno sforzo eccessivo.
Paracelso, distratto dalla fatica, dimenticò la sua preghiera.
La notte aveva cancellato l'athanor e i polverosi alambicchi quando bussarono alla porta.
Insonnolito, l'uomo si alzò, salì faticosamente la breve scala a chiocciola e socchiuse un battente.
Uno sconosciuto entrò. Anch’egli era molto stanco.

Paracelso gli indicò una panca; l'altro sedette e attese.
Per un certo tempo non scambiarono tra loro nemmeno una parola.
Il maestro fu il primo a parlare. “Ricordo volti d'Occidente e volti d'Oriente”, disse, non senza una certa enfasi. "Non ricordo il tuo. Chi sei tu e che vuoi da me?”

“Il mio nome non ha importanza”, replicò l'altro.

"Ho camminato tre Giorni e tre notti per entrare in casa tua. Voglio diventare tuo discepolo. Ti ho portato tutti i miei beni”. Tirò fuori una borsa e la rovesciò sulla tavola. Le monete erano molte e d’oro. Lo fece con la mano destra.
Paracelso, per accendere la lanterna aveva dovuto voltargli le spalle.
Quando tornò notò nella sua mano sinistra una rosa.
La rosa lo inquietò.
Si chinò, giunse le estremità delle dita e disse: "Tu mi credi capace di elaborare la pietra che trasmuta gli elementi in oro e mi offri oro. Non è l'oro ciò che cerco, e se è l'oro che ti interessa, tu non sarai mai mio discepolo.”

"L’oro non mi interessa” rispose l'altro. “Queste monete non sono altro che una prova del mio desiderio di apprendere. Voglio che tu mi insegni l’Arte. Voglio percorrere al tuo fianco la via che conduce alla Pietra”.

Paracelso disse lentamente: "La via è la Pietra. Il punto di partenza è la Pietra. Se non comprendi queste parole, non hai ancora cominciato a comprendere. Ogni passo che farai è la meta."

L'altro lo guardò con aria diffidente. Disse con voce chiara:"Ma esiste una meta?”

Paracelso si mise a ridere. "I miei detrattori, che non sono meno numerosi che stupidi, sostengono il contrario e mi accusano di essere un impostore. Non do loro ragione, ma non è impossibile che io sia un illuso. So che esiste una via.”

Vi fu una pausa e l'altro disse:“Sono pronto a percorrerla con te. anche se dovessimo viaggiare per molti anni. Lasciami attraversare Il deserto. Lasciami intravedere almeno da lontano la terra promessa, anche se gli astri me ne vieteranno l'accesso.
Ma prima di intraprende il viaggio, io voglio una prova.”

“Quando?" disse Paracelso, con inquietudine.

“Subito”, rispose il discepolo con brusca determinazione.

Avevano iniziato la conversazione in latino ora parlavano in tedesco.
Il giovane levò in alto la rosa.
"Affermano", disse, "che tu puoi bruciar una rosa e farla rinascere dalle ceneri per opera della tua arte. Lascia che io sia testimone di questo prodigio. Ecco ciò che chiedo, poi la mia vita sarà tua.”

"Sei molto credulo", disse il maestro.
"Non so che farmene della credulità; esigo la fede."

L'altro insistette."E’ proprio perché non sono credulo che voglio vedere coi miei occhi l'annientamento e la resurrezione della rosa."

Paracelso l'aveva presa in mano, e parlando giocherellava con essa.
“Sei credulo” disse “Tu dici che io sono capace di distruggerla?"

"Nessuno è incapace di distruggerla ", rispose il discepolo.

“Ti sbagli. Credi forse che qualcosa possa esser reso al nulla? Credi che il Primo Adamo nel Paradiso abbia potuto distruggere un solo fiore, un solo filo d'erba?"

“Non siamo nel Paradiso”, disse ostinato il giovane; “qui, sotto la luna, tutto è mortale.”

Paracelso si era alzato in piedi.
"E in quale altro luogo siamo? Credi che la divinità possa creare un luogo che non sia il Paradiso? Credi che la caduta sia altro dall'ignorare che siamo nel Paradiso?"

"Una rosa può bruciare", disse il discepolo in tono di sfida.

“V'è ancora del fuoco nel camino", rispose Paracelso. "Se tu gettassi questa rosa fra le braci, crederesti che le fiamme l'abbiano consumata e che sia la cenere a essere reale. lo ti dico che la rosa è eterna e che solo la sua apparenza può cambiare. Mi basterebbe una parola perché tu la potessi vedere di nuovo."

"Una parola?" disse stupefatto il discepolo. "L'athanor è spento, gli alambicchi sono coperti di polvere. Che, farai per farla rinascere?"

Paracelso lo guardò con tristezza.
“L'athanor è spento", ripeté, "e gli alambicchi sono coperti di polvere. In questo tratto della mia lunga giornata uso altri strumenti.”

"Non oso domandare quali", disse l'altro con malizia o con umiltà.

"Parlo di quello che usò la divinità per creare il cielo e la terra e l'invisibile Paradiso in cui ci troviamo e che ci è nascosto dal peccato originale. Parlo della Parola che ci insegna la scienza della Cabala."

Il discepolo disse freddamente:"Ti chiedo la grazia di mostrarmi la scomparsa e la
ricomparsa della rosa. Poco m’importa che tu operi per mezzo del Verbo o degli alambicchi."

Paracelso rifletté. Infine disse:"Se lo facessi, tu diresti che si tratta di un'apparenza imposta ai tuoi occhi dalla magia. Il prodigio non ti donerà la fede che cerchi. Dunque lascia stare la rosa."
Sempre diffidente, il giovane lo guardò. Il maestro alzò la voce e gli disse:“E inoltre, chi sei tu per introdurti nella dimora di un maestro ed esigere da lui un prodigio? Che hai fatto per meritare simile dono?"

L’altro replicò, tremando:"So bene che non ho fatto nulla. Ti chiedo in nome del molti anni in cui studierò alla tua ombra, di lasciarmi vedere la cenere e poi la rosa. Non ti chiederò altro. Crederò alla testimonianza dei miei occhi.

Bruscamente, afferrò la rosa rossa che Paracelso aveva lasciato sul leggìo e la gettò tra le fiamme.
Il colore si perse e rimase solo un po' di cenere. Per un istante infinito egli attese le parole e il miracolo. Paracelso era rimasto impassibile. Disse con strana semplicità:
"Tutti i medici e tutti gli speziali di Basilea affermano che io sono un mistificatore. Forse essi sono nel vero. Qui riposa la cenere che fu rosa e che non lo sarà”
il giovane si sentí pieno di vergogna.

Paracelso era un ciarlatano o un semplice visionario, e lui, un intruso, aveva varcato la sua porta e ora lo costringeva a confessare che le sue famose arti magiche erano vane.
Si inginocchiò, e disse:"Ho agito imperdonabilmente. Mi è mancata la fede che il Signore esigeva dai credenti. Lasciami ancora guardare la cenere. Tornerò quando sarò piú forte e sarò tuo discepolo e in fondo al cammino vedrò la rosa."

Parlava con passione autentica, ma quella passione era la pietà che gli ispirava il vecchio maestro, tanto venerato, tanto attaccato, tanto insigne e perciò tanto vuoto.
Chi era lui, Johannes Grisebach, per scoprire con mano sacrilega che dietro la maschera non c'era nessuno?
Lasciare le monete d'oro sarebbe stata un elemosina. Le riprese uscendo.
Paracelso l'accompagnò al piedi della scala e gli disse che sarebbe sempre stato il benvenuto.

Entrambi sapevano che non si sarebbero visti mai piú.

Paracelso rimase solo. Prima di spegnere la lanterna e di sedersi nella poltrona consunta, raccolse nell'incavo della mano il piccolo pugno di cenere e disse una parola a bassa voce.
La rosa risorse."


La predestinazione?
Vive nel credo che l'ha determinata.

Ultima modifica di laryn : 30-10-2014 alle ore 13.09.17.
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Vecchio 30-10-2014, 19.14.43   #46
sebastianb
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Riferimento: Il Destino è gia scritto?

Citazione:
Originalmente inviato da laryn
E' sufficiente una riflessione?... Tutto così semplice?
Ma lo sai quante riflessioni si fanno che risultano non avere nè capo nè coda?

Ultimamente ho riflettuto che se uno crede d'invecchiare, sol perchè lo crede, davvero invecchia.
Ci piove sopra? No! Non è forse vero?
Allora che faccio?: distruggo le riflessioni sulla vecchiaia, muto pensiero, e mi dedico a credere che si può rigionvanire... e mi pare che si avveri. A conferma incontro amici che commentano: "Ma ti stai ringiovanendo... come fai?"
E io: "Basta evitare nella maniera più assoluta di volgere la mente alla vecchiaia"
E loro: "Davvero?"
Io: "Basta crederci"
E gli amici: "Ma io non ci credo"
IO: "E' lì il segreto, amico, crederci, ma se non credi... traine le conseguenze"

.

Veramente intendevo commentare il salmo che ( almeno per me ) ritengo inerente al tema.
Che poi tu pensi che una semplice riflessione risolva tutto e/o sia cosi' semplice ( come pure tante riflessioni risulterebbero non avere nè capo nè coda ) ma questo è il tuo pensiero.. e va bene cosi'.

E poi scusa .. l' esempio della vecchia eccc.. non l' ho capita. Pui ripetere?
sebastianb is offline  
Vecchio 31-10-2014, 10.56.04   #47
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Riferimento: Il Destino è gia scritto?

[/color]** scritto da Divi Augustus:

Citazione:
Per rispondere a Neverland e spiegare il mio pensiero mi collego alla divina commedia, secondo Dante l'impero romano e il suo fondatore Cesare sono stati creati da Dio per questo scopo in modo che Gesu' potesse divenire Gesu' e che la chiesa si espandesse come poi è successo, detto questo i più si renderanno conto di quante azioni anticristiane e immorali i romani abbiano fatto.
Con questa ultima precisazione e al di la' di Dante , voglio dire che spesso ci vogliono persone che facciano azioni riprovevoli per un bene piu grande, e non escludo che Dio o un entità superiore a noi, ne sia completamente estranea propio per la sua superiorita' potrebbe agire sotto determinati standard considerati da tè o da altri, sbagliati, che non si rifanno ai nostri concetti umani di giusto/sbagliato o bene/male.

Ma così pensando è più che giustificato credere che le azioni riprovevoli sono progetto divino.

------------------------------------



Citazione:
Io non credo nell'inferno o nel paradiso, la mia domanda [Pongo questa domanda alla community. Le azioni sono gia state decise? ..è possibile che alcune persone abbiamo percorsi di vita variabili (per non usare termini peggiori o migliori) di altri , in base ad una logica che non comprendiamo?] vertiva sulla nostra realta', che Dio abbia scelto per un ognuno di noi uno scopo che non intacca le nostre decisioni/scelte ma che allo stesso tempo non siano decisive nel completamento di esso.

Citazione:
** scritto da Rising Star:

Citazione:
Io credo che Dio conosce il nostro futuro; purtuttavia esiste il libero arbitrio.
Le due posizioni che ho appena indicato, potrebbero sembrare in netta contraddizione, ma non lo sono; cercherò di spiegarmi: io credo che Dio veda il nostro futuro (o destino, come lo si vuole chiamare), sulla base di ciò che è l'insieme delle nostre azioni, fino all'attuale stato, considerando la interdipendenza delle nostre azioni con l'insieme delle azioni di tutti gli altri uomini; poiché secondo me esiste il libero arbitrio, altrimenti la venuta del Cristo non avrebbe senso, la ulteriore azione che compiamo, perturberà il nostro futuro, modificandolo. Spero di essere stato chiaro. Il fatto che il Cristo ci ha dato delle indicazioni da seguire ed un insegnamento da custodire, ci permette di affermare che siamo uomini liberi di scegliere i principi su cui basare le nostre azioni. Queste, lo ripeto, andranno a modificare continuamente il nostro futuro. Mi viene in mente il pentimento del ladrone crocifisso assieme a Gesù che, in extremis, vede salva la sua anima.


Questo è il cruccio dove la mia conoscenza deve 'arrendersi' e affronatare la giornata col motto: il Mistero non va risolto ma vissuto.
E ancora oggi, ogni spiegazione o interpretazione ricevuta, anche da emeriti specialisti, non riesce a soddisfarmi, poiché come la giri e la rigiri viene a mancar-mi sempre un tassello.

Allora:
1) se il destino personale è già segnato, in tutto e per tutto, dall'Alfa all'Omega, da un Ente proggettista, io sono solo un burattino.

2) se il destino personale non esiste, nascere caucasico, mongolico o etiopico, è solo fortuna o iella, a secondo del modo che la si voglia decifrare.

3) se il destino è programmato, ma io posso cambiarlo, l'Ente non è "onnipotente", perché non dovrebbe conoscere o sapere già la mia scelta futura, e quindi se non conosce cosa farò domani, come può sapere cosa sarà il futuro escatologico?

4) se il destino è già scritto solo per alcune determinate coordinate di partenza e in altre prestabilite circostanze da vivere e sperimentare durante l'arco dell'esistenza, e tutto il resto lo decide il mio libero arbitrio, perché non si muore tutti alla stessa età?


L'unica realtà che mi concede pace e allegria è quella già descritta da @freedom: Nel frattempo penso che l'intuito di ciascuno di noi possa trarre qualche utile indicazione.

Il mio intuito mi suggerisce (anche se illogico, per il momento!) che il mio destino è scritto per ciò che concerne il chi sono, e non per il chi voglio essere.


Pace&Bene
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Vecchio 31-10-2014, 11.19.06   #48
laryn
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Citazione:
Originalmente inviato da sebastianb
Veramente intendevo commentare il salmo che ( almeno per me ) ritengo inerente al tema.

Io invece, tralasciando commenti sul salmo, ho fatto riferimento alla tua personale opinione, che è questa:
"Ho riflettuto su questo tema e ritengo che la nostra esistenza è gia' segnata."

Citazione:
Che poi tu pensi che una semplice riflessione risolva tutto e/o sia cosi' semplice ( come pure tante riflessioni risulterebbero non avere nè capo nè coda ) ma questo è il tuo pensiero.. e va bene cosi'.
Penso che ?
I miei sono stati semplicementi punti di domanda. Tu invece li hai preso come affermazioni.

Citazione:
E poi scusa .. l' esempio della vecchia eccc.. non l' ho capita. Pui ripetere?

Era un'allegoria. Per dire che credere non è sufficiente a far riemergere la "rosa" di Paracelso dalla cenere, così come non è sufficiente credere di ringiovanire per ringiovanire davvero.

Saluti
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Vecchio 31-10-2014, 17.39.12   #49
sebastianb
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Citazione:
Originalmente inviato da laryn
Io invece, tralasciando commenti sul salmo, ho fatto riferimento alla tua personale opinione, che è questa:
"Ho riflettuto su questo tema e ritengo che la nostra esistenza è gia' segnata."


Penso che ?
I miei sono stati semplicementi punti di domanda. Tu invece li hai preso come affermazioni.



Era un'allegoria. Per dire che credere non è sufficiente a far riemergere la "rosa" di Paracelso dalla cenere, così come non è sufficiente credere di ringiovanire per ringiovanire davvero.

Saluti




Infatti.. io ritengo ( ben consapevole di essere una nullita' vivente e che sicuramente ereditero' vermi, insetti e corruzione; per poi diventare polvere ! ) che il mio destino sia GIA' segnato. Non sono ancora trentenne .. ma assolutamente non temo la morte.. proprio perchè convintissimo che tutto E' gia' prefissato. ( da Dio ? Dal Fato ? chiamalo come vuoi ... in ogni caso accade quel che deve accadere ! ( Schopenhauer ).

Ho riletto con piu' calma .. si hai ragione ma la fretta puo' generare incomprensioni.

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Ritorno quindi ancora al salmo e da come lo intendo .. viene evidenziato come sia i giorni , le azioni, i pensieri - cosi' come il destino di ogni individuo sono gia' iscritti nel Libro della vita - Termine questo citato in altre parti dei Libri biblici. -
Ora ogni esistenza sarebbe gia' plasmata / prefugurata / prefissata da Lui, il Dio biblico ( o chi - che - per lui ) : prima ancora dall' uscita dal grembo. Tutto quindi sarebbe gia' tracciato.
Cosi' la penso - e poi sai bene anche tu - l' opinione altrui puo' essere utile per uno scambio che potrebbe modificare una posizione... ma nulla piu'.
sebastianb is offline  
Vecchio 01-11-2014, 17.20.49   #50
paul11
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[/color]** scritto da Divi Augustus:



Ma così pensando è più che giustificato credere che le azioni riprovevoli sono progetto divino.

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Questo è il cruccio dove la mia conoscenza deve 'arrendersi' e affronatare la giornata col motto: il Mistero non va risolto ma vissuto.
E ancora oggi, ogni spiegazione o interpretazione ricevuta, anche da emeriti specialisti, non riesce a soddisfarmi, poiché come la giri e la rigiri viene a mancar-mi sempre un tassello.

Allora:
1) se il destino personale è già segnato, in tutto e per tutto, dall'Alfa all'Omega, da un Ente proggettista, io sono solo un burattino.

2) se il destino personale non esiste, nascere caucasico, mongolico o etiopico, è solo fortuna o iella, a secondo del modo che la si voglia decifrare.

3) se il destino è programmato, ma io posso cambiarlo, l'Ente non è "onnipotente", perché non dovrebbe conoscere o sapere già la mia scelta futura, e quindi se non conosce cosa farò domani, come può sapere cosa sarà il futuro escatologico?

4) se il destino è già scritto solo per alcune determinate coordinate di partenza e in altre prestabilite circostanze da vivere e sperimentare durante l'arco dell'esistenza, e tutto il resto lo decide il mio libero arbitrio, perché non si muore tutti alla stessa età?


L'unica realtà che mi concede pace e allegria è quella già descritta da @freedom: Nel frattempo penso che l'intuito di ciascuno di noi possa trarre qualche utile indicazione.

Il mio intuito mi suggerisce (anche se illogico, per il momento!) che il mio destino è scritto per ciò che concerne il chi sono, e non per il chi voglio essere.


Pace&Bene

Vale il punto 4), ma ognuno ha inizio e fine diversi,così come le "tappe".
Sono preordinate le stazioni di partenza ed arrivo e penso anche quelle intermedie, ma il cammino, il COME procedere lo decidiamo noi, quì vale il libero arbitrio.

Non esiste una vita uguale ad un'altra.
E se anche ci fosse una sola vita perfettamente disegnata e designata da un regista e scenografo, l'attore decide l'interpretazione.
Per cui ogni attore, ogni umano vivrebbe quella stessa vita"standard" uguale per tutti, a suo modo, reinterpretandola.
Accade nell'interpretazione teatrale, musicale, in cui l'autore viene reinterpretato, cioè entra il suo “stile”, le sue caratteristiche peculiari e proprie, figuriamoci allora nelle innumerevoli variabili della nostra esistenza?
Semmai altre problematiche nascono, nel momento in cui una vita è fortemente condizionata da un handicap iniziale, o addirittura da una morte prematura di un bambino, quì si' che si aprono delle domande difficilmente risolvibili: che senso ha la vita di un bambino che muore prima ancora di poter svolgere il libero arbitrio?

Quanto può essere giustificata dal giudizio divino la differenza iniziale di partenza, il nascere in una famiglia benestante oppure in povertà e carestia ?
Forse chi ha tanto deve dare tanto e chi ha poco deve dare quel che può?
La grazia divina è data forse per un salto qualitativo della propria esistenza in funzione divina, decisa esclusivamente da Dio.
L'aver acquisito e capito il percorso da fare, il come procedere.
Penso che in qualche modo deve esserci una compensazione al fatto che non esista una giustizia iniziale, ognuno ha condizioni ambientali che determinano degli handicap nel cammino e quindi penso che di ciò debba necessariamente tenersi conto, infatti sappiamo che almeno nel cristianesimo c’è una compensazione nell’aldilà.
Questo stesso problema è all’interno del concetto morale di giustizia nella filosofia moderna.

Non credo ad un destino predeterminato, semplicemente non avrebbe senso il giudizio finale, sarebbe un professore che decide il voto prima ancora di dare un compito, quindi nascere per che cosa se tutto è già scritto?
paul11 is offline  

 



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