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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 29-04-2008, 23.05.01   #51
Yam
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Citazione:
Originalmente inviato da andre2

io e me stesso sono la stessa cosa.
è innaturale si il rapporto con se stessi, sarebbe sdoppiamento della personalità.
ha senso parlare di autoindagine, di osservazione, che non discrimina l'altro da se stessi.

C'e' un pappagallo sul trespolo
nel vuoto della mente
che non tace mai.

“Fino al mio trentesimo anno di età ho vissuto in uno stato di ansia quasi continua intervallato da periodi di depressione suicida. Adesso mi sembra di parlare di qualche vita passata o della vita di qualcun altro.

Una notte, non molto dopo il mio ventinovesimo compleanno, mi svegliai nelle ore piccole con una sensazione di terrore assoluto. Molte altre volte mi ero destato con una tale sensazione, ma in quella circostanza era più intensa che mai. Il silenzio della notte, i vaghi contorni dei mobili nella stanza buia, il rumore lontano di un treno in corsa: tutto sembrava così estraneo, così ostile e così totalmente privo di senso da provocarmi un profondo disgusto per il mondo. La cosa più disgustosa di tutte era però la mia esistenza. Che senso aveva continuare a vivere con questo fardello di infelicità? Perché proseguire questa lotta ininterrotta? Sentivo che una profonda brama di annullamento, di inesistenza, diveniva molto più intensa del desiderio istintivo di continuare a vivere.
“Non posso più vivere con me stesso”. Era questo il pensiero che continuava a ripetersi nella mia mente. Poi all’improvviso mi resi conto di quanto fosse strano.
“Io sono uno o due? Se non posso vivere con me stesso devono esserci due me: “io” e il “sé” con cui “io” non può più vivere“. “Forse”, pensai, “soltanto uno dei due è reale”.


E. Tolle, Il potere di Adesso
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Vecchio 30-04-2008, 10.14.30   #52
Yam
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Citazione:
Originalmente inviato da Carl
Non intendo ovviamente che ho due personalità dentro di me che fanno a pugni...
I bambini sono così diversi...non hanno un rapporto con loro stessi. Agiscono e basta e vivono le loro emozioni totalmente.



Il problema e' proprio la personalita', quel fascio di pensieri che chiamiamo EGO o mente....che violenta continuamente lo Spirito.
Lo Spirito e' proprio la pura Coscienza di Se'
che e' pura chiarezza percettiva.
Il conflitto sorge a causa del pensiero e delle sensazioni ed emozioni...ossia la personalita'.....
La percezione precede il sorgere di pensiero, sensazioni ed emozioni.
La personalita' e' memoria di pensiero, sensazioni ed emozioni che li si sono stratificate nel tempo, meccanicamente, queste memorie, fanno il loro prepotente ingresso nel libero campo della Coscienza, offuscando la pura chiarezza percettiva del momento presente. Occorre demeccanizzarsi. Occorre fare questo perche' quelle memorie sono un vero e proprio software..una specie di malware...che va a disturbare il naturale ed intelligente stato naturale del corpo-mente.

L'azione nell'uomo e' determinata dalla percezione, il problema sorge quando il pensiero, o le sensazioni o le emozioni si mettono di mezzo creando il conflitto....il passato e il futuro, paura e speranza ci negano la possibilita' di vivere il presente nella sua pienezza.
Yam is offline  
Vecchio 30-04-2008, 10.56.38   #53
andre2
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Citazione:
Originalmente inviato da Carl
dici: che sia l'idea che ti sei fatto che ti porta a queste sensazioni. ovvero, provi distacco dal corpo perchè hai preventivamente acquisito che le pratiche che fai portano a ciò?
Io non avevo idea di dove portasse la pratica. E' per questo che ho scritto in questo forum per trovare un riscontro. Ma non è che io non sia il corpo o che sia meno sensibile. Al contrario mi sorprendo dei 5 sensi in particolar modo della vista. Più che la vista il vedere, come fosse un'azione che non dipende da me.
mi sembra strano che hai intrapreso una pratica meditativa sensa sapere a che cosa porta.
di solito si fa perchè si ritiene cha porta a qualcosa, es. calma, o lucidità, o separazione dal corpo, o superpoteri, o diventare divinità, dio, ecc.
tu, quando hai iniziato le pratiche meditative, cosa pensavi di trovare?
puoi dirmi che pratiche meditative facevi e/o fai? quali sono i maestri di riferimento?

Citazione:
Ad ogni modo, c'è questo senso di distacco, come se una parte di me rimanesse ad osservare...mi fermo qui perchè di cose strane ne ho scritte già troppe.
Comunque leggendoti mi sembra che hai praticato molto sul corpo, ma su di te? Anche rilassando il corpo, non hai mai avuto una particolare esperienza, poco prima che il rilassamento ti portasse quasi al sonno?
più che altro sono un lettore, da molti anni provo a fare zazen come autodidatta e solo da poco più di un anno ho trovato un certo feeling con la posizione. prima provavo un male insopportabile alle caviglie, che mi faceva diventare ansioso. comunque, pure adesso, non tengo più di 15-20 minuti, che di solito faccio al mattino. se fossi isolato, senza interferenze del vivere quotidiano, potrei tenere anche una mezz'ora, non di più, per ora. sento la neccessità di essere "visionato" da un maestro, in quanto avverto un certo "non senso" nella cosa. ma cose strane, tipo visioni, separazioni, ecc., zero. d'altro canto il tempo che dedico è forse troppo limitato per questo. osservando i pensieri mi vien da ridere.
ho l'impressione che può ritenersi pratica anche la lettura, se si cerca di comprendere fino in fondo quello che c'è scritto.

Citazione:
Come ultima cosa: non pensi che tutti noi abbiamo un rapporto con noi stessi? Non intendo ovviamente che ho due personalità dentro di me che fanno a pugni...
I bambini sono così diversi...non hanno un rapporto con loro stessi. Agiscono e basta e vivono le loro emozioni totalmente.

Ciao!
cosa intendi con rapporto con noi stessi? lavarsi i denti, tagliarsi le unghie, radersi,
o farsi domande e darsi risposte? nel secondo caso, siamo fuori strada.
andre2 is offline  
Vecchio 30-04-2008, 20.53.21   #54
robbybass
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Ciao Carl,
Come ti dicevo è tutto semplice e naturale e uguale per tutti...a parte la
mente che in ogniuno crea e distrugge concetti e pseudo convinzioni.
Se accetti un consiglio,lascia perdere tutto ciò che non trova riscontro
nella tua esperienza diretta.L'ego c'è, ma è difficilissimo da individuare,
impossibile quando è in azione.Cancella tutto,energie meridiani angeli dottrine.
Tutto lo capirai da solo sottoforma di "intuizioni" quotidianecome "conseguenza-frutto" di una corratta pratica di meditazione. Però devi lasciargli il posto. E non sarà più conoscenza cioè studio ma consapevolezza cioè profonda incontrovertibile certezza.
Concentrati nella pratica della meditazione vera e propria e adotta un atteggiamento mentale di questo tipo: Non sò perchè capita a me ma lo capirò. Non rispondere indietro a nessuna provocazione,non fare il finto buono
ma neanche il finto severo, comincia a portare tutto ciò che fai a termine,
comincia con le cose stupide come allacciarsi le scarpe ad esprimerti
con correttezza e con parole e definizioni appropriate e avanti,finchè ti
verrà spontaneo fare bene una cosa alla volta.
Non è difficile.Una mente confusa non và da nessuna parte.
E poi ti accorgerai di credere di sapere molte parole delle quali non sai dare una definizione. La maturità porta sete di giustizia e non di bontà.
Non confondere i buoni con i santi, bisogna essere veri,autentici,bastardi
e arroganti se si è bastardi e arroganti.
La guerra si vince solo se sai su quanti soldati puoi contare, non importa
se 1 o 100.
Essere presuntuosi significa non sapersi valutare, misurare con oggettività le
proprie capacità e possibilità.
Può essere che tu sia più o meno di quello che credi riguardo a tutto,
per questo la domanda costante prima di meditare deve essere:
Padre , voglio essere cosciente dei miei limiti, voglio la verità su di me qualunque sia.
Naturalmente puoi dirlo con parole tue.
Non mostrarti migliore di nessuno e non scendere a compromessi con te
stesso sulle cose che senti giuste. Dopo meditato fai uno scanning della
giornata momento per momento cercando di coglire le emozioni che emergono.
Prova intanto da solo a zittire di più la mente.
robbybass is offline  
Vecchio 04-05-2008, 02.25.59   #55
robbybass
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Messaggi: 101
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Che cosa è successo al nostro amico Carl?
Credeva di trovare qualche prezioso segreto solo leggendo ?
Missione impossibile, per Lui e per tutti Noi, solo le bugie costano poco
e valgono ancora meno.
Essere coerenti con la propria statura spirituale è una regola non semplice da applicare e che obbliga a essere sinceri.
L'abito non fa il monaco e neanche la rock star.
robbybass is offline  
Vecchio 04-05-2008, 13.14.35   #56
Carl
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L'esperienza di Tolle è incredibile. Ora mi leggo con calma tutto.
Yam come puoi demeccanizzarti? Sradicata un'abitudine se ne forma un'altra...Anche i miei movimenti sono meccanici. Quando facevo il mio esercizio ero cosciente anche del camminare, dei movimenti delle gambe, ma non si può vivere così. E' il contrario della spontaneità.
Citazione:
La personalita' e' memoria di pensiero, sensazioni ed emozioni che li si sono stratificate nel tempo, meccanicamente, queste memorie, fanno il loro prepotente ingresso nel libero campo della Coscienza, offuscando la pura chiarezza percettiva del momento presente. Occorre demeccanizzarsi. Occorre fare questo perche' quelle memorie sono un vero e proprio software..una specie di malware...che va a disturbare il naturale ed intelligente stato naturale del corpo-mente.
Ma chi sono io senza queste memorie, senza la personalità? Di questo ho paura. Se non penso a me stesso dove sono? Quelle volte che ho provato azioni spontanee il pensiero di me era completamente assente. Ero quello che facevo. Un'azione intelligente che non dipendeva da me.
La consapevolezza è cosa simile? All'inizio quando leggevo cose sulla consapevolezza pensavo che fosse qualcosa che potessi coltivare con lo sforzo. Ma ora mi rendo conto che la confondevo con la coscienza, la quale implica il pensiero.

x andre2:
All'inizio è stato solo interesse. E' iniziato con la filosofia. Poi ho cominciato a leggere testi su diversi maestri e tutti parlavano di consapevolezza. Ho iniziato a sentire il corpo, a sentire le sensazioni, vibrazioni. Avevo imparato a rilassarlo e da lì mi è accaduta un'esperienza a cui non ero preparato.
Poi mi sono imbattuto in Gurdjieff. La mia pratica era di ricordarmi di me. Di non vagare con l'attenzione ma riportarla su di me qualunque cosa facessi. Non riuscivo neanche per un secondo. Mi sono spaventato (mi spavento sempre :-)) quando mi sono visto come un robot. Non c'era una cosa in me che fosse reale, spontanea. Io, che ritenevo di essere padrone di tutto, non mettevo mai in dubbio i "miei" pensieri, che poi tanto miei non erano. Piano piano, il ricordo di me in sottofondo rimaneva e una parte della mia attenzione era sempre rivolta a me. Da qui il senso di osservarmi durante le azioni. Questa sensazione di sentirmi "qui dentro", come coscienza, come "fumo" ho scritto... Devo dire che c'è stato un periodo in cui mi sentivo male. Ero cosciente anche dei miei pensieri durante il giorno. Non sapevo più dove fosse la mia volontà. Per questo ho scritto che forse ho praticato male o mi sono affidato a tale pratica con troppa ingenuità. Non sono cose con cui si può giocare.
Oltre all'interesse iniziale perchè ho praticato? Sarei falso se non ti dicessi che l'ho fatto per il mio benessere, per vivere la vita in modo più consapevole, più felice, cercando di liberarmi dalla paura comprendendola. Poi l'attacco di panico, che come dice yam probabilmente non è stato causato dalla pratica ma penso abbia contribuito.
Dici: ma cose strane, tipo visioni, separazioni, ecc., zero.
Meno male!!! Non penso servano a qualcosa.

Citazione:
ho l'impressione che può ritenersi pratica anche la lettura, se si cerca di comprendere fino in fondo quello che c'è scritto.
Non penso che solo la lettura possa servire più di tanto. Mi sono reso conto che più leggevo e più pensavo di "fare qualcosa", ma in realtà non mi muovevo di un passo.
Citazione:
cosa intendi con rapporto con noi stessi? lavarsi i denti, tagliarsi le unghie, radersi, o farsi domande e darsi risposte? nel secondo caso, siamo fuori strada.
Tutte le volte che ho paura, quando dubito, quando faccio scelte, quando sono in ansia, quando penso...è come se ci fossi io da una parte e l'immagine che ho di me dall'altra, con tutti i pensieri appiccicati sopra che si autogenerano. Ma questa distanza è molto sottile. Per ora preferisco ascoltare i vostri consigli piuttosto che farmi delle mie idee...che possono essere dannose.

x robbybass:
Ci sono stai tranquillo! E' che col ponte del primo maggio ero a gozzovigliare...
Difficile che mi si accendano le lucine aggiungendo altre idee, anche se penso di non volerla una cosa del genere. Tuttavia mi rendo conto di quanto sia importante ripulire la propria mente per quanto possa essere difficile.
Una "pratica" che ora continuerò a seguire, come ha scritto yam, è di osservarmi nelle relazioni, nel rapporto con gli altri che è importantissimo.
Ti ringrazio di cuore per i consigli che mi hai dato e che seguirò.
Spesso, nei periodi in cui l'ansia e la paura diventano più forti, quanto vorrei una frasetta magica o un consiglio che ponesse fine a tutti i miei guai! Ma ovviamente non è possibile. Il lavoro bisogna farlo da soli.
Un caro saluto
Carl is offline  
Vecchio 04-05-2008, 21.35.21   #57
Yam
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E' possibile agire oltre il conflitto causato da pensieri, sensazioni, emozioni...e anche intuizioni.
Si tratta di stabilizzarsi sulla "percezione" (del dentro e del fuori)...quel centro di gravita' permanente di cui parlano tutti i Maestri....toccare lo spontaneo direbbe un maestro tantrico.
Yam is offline  
Vecchio 05-05-2008, 19.16.44   #58
Carl
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Scusa Yam mi potresti chiarire questo punto:

Citazione:
Si tratta di stabilizzarsi sulla "percezione" (del dentro e del fuori)
Carl is offline  
Vecchio 05-05-2008, 21.22.27   #59
Yam
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Citazione:
Si tratta di stabilizzarsi sulla "percezione" (del dentro e del fuori)....

La qualita' principale dello Spirito o consapevolezza e' la chiarezza percettiva ed e' cio' che si sviluppa "demeccanizzandosi" (non che non sia gia' sviluppata...ma e' velata dall'identificazione discorsiva).

Ti consiglio un bel libro, molto semplice di un Maestro di Aikido:

"Viaggio interiore di uno straniero"

Kenjiro Yoshigasaki
Yam is offline  
Vecchio 06-05-2008, 01.09.04   #60
robbybass
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Ciao Carl.
Il gozzoviglio non è in contraddizione con la vita..anzi!
Io sono un professionista delle vacanze e dell'ozio,ma proprio per questo
quando si tratta di fare le cose bene io sono pronto.
Molte persone che si avvicinano alla meditazione si stufano perchè non vedono risultati concreti. Questo è dovuto all'approccio errato.
Non è difficile meditare,è difficile essere coerenti con la propria coscienza.
E' come allenarsi ad arrampicare in palestra e pretendere di fare il 7a in
montagna. Sono due cose completamente diverse.
La meditazione non è ginnastica,nè del corpo nè della mente.
E' allineamento, è riportare l'equilibrio tra la ciò che è la realtà che percepisci
e la tua coscienza.
Come se tu stessi al 4° piano e la tua testa al 7°.
Essere consapevoli significa essere allineati,sullo stesso piano, questo porta automaticamente
ad essere pronti per un altro piccolo gradino e su.
Senza bisogno di meditare per innalzarti metti in ordine la tua condizione
emotiva attuale, tira fuori le tue scontentezze e le tue tristezze, e anche
di pari passo le gioie ed i piaceri.
Ricordati che le lacrime sono da paragonare allo scontrino fiscale, quando
piangi significa che hai già metabolizzato il dolore e già trasformato un dispiacere in sensibilità. Essere sempre più sensibili è importantissimo nella vita perchè ti permette di cogliere i suggerimenti della realtà senza farsi troppo male. Grandi difese grandi spine.
Essere sinceri all'osso è allineamento; Non è verità, ma la giusta strada.
Parlare di cose che sono aldilà della tua capacità di valutarne l'attendibilità
ti allontana dalla crescita.E' guardare alle stelle e pestare la cac..
Una cosa importante sono le definizioni.Chiamare le cose con il giusto nome
facilita tutto.Tutto ciò che percepisci sono sentimenti mescolati.
Sentimenti autentici dalla coscienza,sentimenti artificiali quelli dell'ego.
I colori,i suoni, le sensazioni tattili, la paura la vergogna tutto può essere
autentico o mentale. Bisogna trasformare i sentimenti artificiali in sentimenti
autentici, i soli capaci di restituirti un autentico appagamento, la certezza,
la fiducia nella assoluta giustizia divina.
Questo processo di trasformazione non dipende da te, è una conseguenza
della tua resa alla realtà.
robbybass is offline  

 



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