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Vecchio 03-10-2014, 02.39.59   #1
acquario69
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una nuova babele? (anche in versione galattica)

Ho letto con molto interesse tutti gli ultimi commenti,in Spiritualità…
così,mi e' venuta un immagine nella mia mente; e cioè quella di una babele.
i linguaggi sembrano non corrispondere,ognuno adotta il suo,prima di tutto,quando forse sarebbe più costruttivo innanzitutto cercare di capire il linguaggio dell'altro
e allora (una mia impressione sia chiaro) succede che poi ognuno se ne va dritto,dritto per conto suo.
ma e' davvero diventato così difficile trovare dei punti in comune?..perche e' la distanza a prevalere che non un avvicinamento?..cose che porta a questa inclinazione?
sembrerebbe appunto come se tutto prendesse solo un unica direzione,ossia quella dell'allontanamento,della disgregazione e l'espansione progressiva,le distanze che aumentano di pari grado.

(qui mi viene l'immagine dell'universo che gli stessi fisici pare abbiano riscontrato,l'espansione a velocità sempre più sostenuta,e il successivo isolamento delle galassie)
forse potremmo adottare lo stesso paragone,noi e le galassie? ..e chissa se non possa davvero esistere una qualche correlazione!

del resto questa nota mi sembra si possa tranquillamente e credo senza ombra di dubbio riscontrare in cio che e' più "vicino" a noi,persino in ambito condominiale …figuriamoci in quello sociale e politico,nazionale,internazion ale e globale! (guardate quanti focolai sparsi in tutto il mondo!..ma non solo quelli)
ma allora mi chiedo …non sarebbe forse,e ancora prima di qualsiasi discussione,di qualsiasi riflessione rivedere,TRANQUILLAMENTE,SEREN AMENTE e PACIFICAMENTE in ognuno di noi,il ruolo che occupa il nostro ego?
acquario69 is offline  
Vecchio 03-10-2014, 07.43.34   #2
donquixote
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Riferimento: una nuova babele? (anche in versione galattica)

Citazione:
Originalmente inviato da acquario69
Ho letto con molto interesse tutti gli ultimi commenti,in Spiritualità…
così,mi e' venuta un immagine nella mia mente; e cioè quella di una babele.
i linguaggi sembrano non corrispondere,ognuno adotta il suo,prima di tutto,quando forse sarebbe più costruttivo innanzitutto cercare di capire il linguaggio dell'altro
e allora (una mia impressione sia chiaro) succede che poi ognuno se ne va dritto,dritto per conto suo.
ma e' davvero diventato così difficile trovare dei punti in comune?..perche e' la distanza a prevalere che non un avvicinamento?..cose che porta a questa inclinazione?
sembrerebbe appunto come se tutto prendesse solo un unica direzione,ossia quella dell'allontanamento,della disgregazione e l'espansione progressiva,le distanze che aumentano di pari grado.

(qui mi viene l'immagine dell'universo che gli stessi fisici pare abbiano riscontrato,l'espansione a velocità sempre più sostenuta,e il successivo isolamento delle galassie)
forse potremmo adottare lo stesso paragone,noi e le galassie? ..e chissa se non possa davvero esistere una qualche correlazione!

del resto questa nota mi sembra si possa tranquillamente e credo senza ombra di dubbio riscontrare in cio che e' più "vicino" a noi,persino in ambito condominiale …figuriamoci in quello sociale e politico,nazionale,internazion ale e globale! (guardate quanti focolai sparsi in tutto il mondo!..ma non solo quelli)
ma allora mi chiedo …non sarebbe forse,e ancora prima di qualsiasi discussione,di qualsiasi riflessione rivedere,TRANQUILLAMENTE,SEREN AMENTE e PACIFICAMENTE in ognuno di noi,il ruolo che occupa il nostro ego?

Non è che una delle innumerevoli dimostrazioni di quanto i fondamenti della modernità siano fragili.
Uno di questi fondamenti è proprio che attraverso il dialogo si possano trovare posizioni comuni in un senso più elevato, ma questa è una mera utopia perché nonostante le buone intenzioni espresse basta una scintilla, posta fra l'altro "tra parentesi", per infiammare le numerosissime code di paglia che affollano il mondo moderno.
In questo 3d https://www.riflessioni.it/forum/filo...l-dialogo.html si parlava proprio di come sia fondamentalmente sbagliato basare sul dialogo la ricerca di un accordo fra idee, perché significherebbe in linea di principio assegnare la medesima dignità all'insulto (che è stato ufficialmente inserito nell'ambito della "libertà di espressione del pensiero") come all'idea più pensata ed elaborata.
Nell'ambito poi della spiritualità, che tratta di cose non percepibili dai sensi e quindi ancora più equivocabili, questo è particolarmente evidente.
donquixote is offline  
Vecchio 03-10-2014, 08.56.07   #3
freedom
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Riferimento: una nuova babele? (anche in versione galattica)

C'è una sola cura per la problematica citata con chiarezza da acquario e don: l'umiltà. Il necessario passo indietro che scaturisce dal buon senso.

Ci sono infatti numerosi motivi che suggeriscono di non accendere la scintilla che infiamma il contraddittorio e tutti validi. Non è solo questione di ricercare la pace (cosa già di per sè saggia) ma, anche, di consentire all'interlocutore di poter sbagliare. E' uno dei doni più grandi accogliere l'altrui errore. Sempre che sia lui nel torto! Infatti molte volte pensiamo di aver ragione e il dimostrarlo sia essenziale per il proseguimento della discussione mentre, spesso, così non è. E allora quante figure del piffero che ci risparmiamo!

Insomma l'umiltà.........vince sempre!
freedom is offline  
Vecchio 03-10-2014, 10.35.53   #4
maral
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Originalmente inviato da donquixote
In questo 3d https://www.riflessioni.it/forum/filo...l-dialogo.html si parlava proprio di come sia fondamentalmente sbagliato basare sul dialogo la ricerca di un accordo fra idee, perché significherebbe in linea di principio assegnare la medesima dignità all'insulto (che è stato ufficialmente inserito nell'ambito della "libertà di espressione del pensiero") come all'idea più pensata ed elaborata.
Nell'ambito poi della spiritualità, che tratta di cose non percepibili dai sensi e quindi ancora più equivocabili, questo è particolarmente evidente.
E qual è l'alternativa? La crociata? La guerra santa? La jihad? E visto che le cose non percepibili dai sensi sono le più equivocabili, non sarebbe meglio allora proprio non parlarne o al massimo parlarne solo per darne espressine e non per convincere?
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Originalmente inviato da freedom
C'è una sola cura per la problematica citata con chiarezza da acquario e don: l'umiltà. Il necessario passo indietro che scaturisce dal buon senso.
E quando mai l'umiltà può essere compatibile con qualsiasi fede e non piuttosto la sua più ovvia antitesi? Se c'è fede che è essenzialmente volontà (fosse pure anche volontà di essere umili con il senso di potenza che ne consegue) non può esserci umiltà in alcun modo, a meno che l'umiltà non sia finzione ipocrita.
maral is offline  
Vecchio 03-10-2014, 10.38.04   #5
altamarea
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Originalmente inviato da acquario69
Ho letto con molto interesse tutti gli ultimi commenti,in Spiritualità…
così,mi e' venuta un immagine nella mia mente; e cioè quella di una babele.
i linguaggi sembrano non corrispondere,ognuno adotta il suo,prima di tutto,quando forse sarebbe più costruttivo innanzitutto cercare di capire il linguaggio dell'altro
e allora (una mia impressione sia chiaro) succede che poi ognuno se ne va dritto,dritto per conto suo.
ma e' davvero diventato così difficile trovare dei punti in comune?..perche e' la distanza a prevalere che non un avvicinamento?..cose che porta a questa inclinazione?

Acquario in ambito religioso è possibile il dialogo tra chi crede nell'esistenza di dio (con il corollario che comporta) e chi non crede, perché ancorato alla scienza, ma il fanatismo religioso o le proprie credenze non devono indurre a credere di essere su un piedistallo, di possedere la "verita", verso la quale tutti debbono confluire.

Lo stesso accade con le diverse ideologie politiche.

Che ne pensi di aprire nella sezione spiritualità un topic dedicato alla differenza tra anima e coscienza ?
altamarea is offline  
Vecchio 03-10-2014, 11.34.23   #6
freedom
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Originalmente inviato da maral
E quando mai l'umiltà può essere compatibile con qualsiasi fede e non piuttosto la sua più ovvia antitesi?
Non capisco come mai introduci la fede relativamente al mio intervento: se rileggi bene le mie parole non ne ho parlato, nemmeno accennato o sotteso.
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Vecchio 03-10-2014, 14.12.40   #7
vanina
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E qual è l'alternativa? La crociata? La guerra santa? La jihad? E visto che le cose non percepibili dai sensi sono le più equivocabili, non sarebbe meglio allora proprio non parlarne o al massimo parlarne solo per darne espressine e non per convincere?

E quando mai l'umiltà può essere compatibile con qualsiasi fede e non piuttosto la sua più ovvia antitesi? Se c'è fede che è essenzialmente volontà (fosse pure anche volontà di essere umili con il senso di potenza che ne consegue) non può esserci umiltà in alcun modo, a meno che l'umiltà non sia finzione ipocrita.


Bellissimo argomento Acquario (secondo me)!

Sul quale (qui e ora) non oserei modificare una sola virgola a quanto postato da Maral.


vanina is offline  
Vecchio 03-10-2014, 14.36.44   #8
maral
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Originalmente inviato da freedom
Non capisco come mai introduci la fede relativamente al mio intervento: se rileggi bene le mie parole non ne ho parlato, nemmeno accennato o sotteso.
Chiarisco i passaggi: Acquario pone la questione della babele dei linguaggi e dei modi di pensare, donquixote dice che il dialogo la peggiora e soprattutto in ambito spirituale. Tu fai intendere che la soluzione è l'umiltà.
Nel contesto di significato di questa sezione (religione e spiritualità) mi è parso opportuno evidenziare che questa umiltà non può certo ritrovarsi in ambito di fede religiosa, stando la fede (che è sempre volontà) all'opposto di qualsiasi umiltà (e soprattutto se si vuole essere umili), dunque nessuna fede religiosa può portare al superamento della Babele dei linguaggi, anzi.
Tutto qui, se trovi qualcosa di indebito o non pertinente fammelo sapere.

Ultima modifica di maral : 03-10-2014 alle ore 17.01.24.
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Vecchio 03-10-2014, 16.16.17   #9
acquario69
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umiltà non significa piegarsi supinamente,ma avere lo sguardo alle cose senza interporsi ad esse.
ed e' alla fine pure il senso che avrei voluto dare a questo argomento,poiche se si interpreta solo secondo il proprio "io" e' ovvio che la babele non può che moltiplicarsi,e le distanze crescere.
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Vecchio 03-10-2014, 16.23.43   #10
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Acquario in ambito religioso è possibile il dialogo tra chi crede nell'esistenza di dio (con il corollario che comporta) e chi non crede, perché ancorato alla scienza, ma il fanatismo religioso o le proprie credenze non devono indurre a credere di essere su un piedistallo, di possedere la "verita", verso la quale tutti debbono confluire.

Lo stesso accade con le diverse ideologie politiche.

Che ne pensi di aprire nella sezione spiritualità un topic dedicato alla differenza tra anima e coscienza ?

la Verita (che non e' religione intesa in senso stretto) e' un orizzonte mentale,il più ampio e profondo che possa esistere…in sintesi,ci si arriva abbattendo il proprio "io"
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