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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 22-01-2015, 05.26.54   #1
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Realta ultima

Tutto e' pura coscienza o Spirito,potenzialità allo stato puro..il non manifesto.
la creazione e' il frutto della trasformazione del non manifesto in manifesto,che e' espressione della divinità.
questa e' l'essenza stessa della nostra natura e la nostra entità e che percio' non e' individuale ed umana.
dunque essere consapevoli di questo "campo energetico" (potenzialità pura) di cui noi siamo parte integrante può renderci modificatorii sulla realtà stessa,il pensiero (che non e' il nostro prodotto) ci viene offerto da questo campo,ecco perché quello che penso e' un processo di trasformazione concreto,che si va realizzando attraverso un gioco di specchi e di attrazioni reciproche,corrispondenti alle stesse forze del cosmo.

si dice,non a torto che l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio e che il principio che lo sottende è il famoso; “come in alto così in basso” (che è l’equivalente del “come in cielo così in terra” per i cristiani), l’uomo deve conoscere se stesso per poter conoscere Dio e conoscere Dio equivale all'identificazione (o al suo reintegro) con la "Realtà ultima"
acquario69 is offline  
Vecchio 23-01-2015, 09.16.53   #2
paul11
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Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
Riferimento: Realta ultima

Ciao Acquario 69,
....vediamo di "rompere il ghiaccio" e aprire la discussione.

Non penso che la nostra natura sia essenzialmente divina, oppure si ritiene che tutto sia divino in quanto prodotto divino della creazione, o emanazione, o qual dir si voglia.
Il problema è il disegno divino allora: perchè questa creazione, perchè il mondo funziona così, qual è lo scopo divino (ammesso che ci sia uno scopo)?

Il pensiero è un nostro prodotto, semmai quel cervello umano corticale è il prodotto di "qualcun altro".

Quell'immagine a somiglianza di Dio? Non mi risulta che assomigliamo a Dio, ma a nostri creatori che non sono Dio, ma non per questo "fuori dal contesto divino".

Penso che il conoscere se stessi deve essere armonizzato con il conoscer fuori di sè. Ciò che ci dice il mondo, ciò che noi conosciamo di lui entra far parte della nostra conoscenza che a sua volta viene riflessa da una conoscenza interiore:il movimento del conoscere ,dentro di sè e fuori di sè è l'esperienza dell vita.
Molte spiritualità si differenziano propri oper questo movimento.
C'è chi nega la realtà fuori di sè del mondo in quanto "disturba" la conoscenza dentro di sè (la realtà indiana cosiddetta "maja"), così come certi misticismi ed ermetismi.


In questo dominio, in questa dimensione ,non penso che potremmo conoscere Dio. Non possiamo fare il movimento della conoscenza con il nostro cervello attuale che produce una "forma mentis". La nostra natura è troppo animale per superarla.

Si dice ,anche attraverso le tradizioni antiche di parecchie culture, che una razza sapiente potesse in origine gestire dei poteri usando le energie:forse c'è del vero.
Molti ermetismi e sette addirittura segrete, come quelle naziste, vi hanno lavorato a fondo facendo ricerche sia storiche che sperimentali.
Si parla degli iperborei-ariani.

(spunto tratto da Wikipedia)
Friedrich Nietzsche ne L'Anticristo dice: "Iperborei siamo - sappiamo bene di vivere al margine. 'nè per mare o per terra troverai il cammino che porta agli Iperborei', già recitava Pindaro di noi. Oltre il Nord, oltre il ghiaccio, oltre la morte- la vita nostra, la felicità nostra..." Si riferisce a se stesso e ai suoi lettori elitari, in quanto già nella prefazione del libro precisa: "Appartiene ai pochissimi questo libro. Non ne è venuto al mondo neppure uno di costoro".

In altra parte del forum si discute cosa intende Nietzsche per "oltreuomo". Nietzsche conosceva sicuramente la teosofia della Blavatzky e conosceva sicuramente alcune dottrine ermetiche.

Ma per ora mi fermerei quì.
paul11 is offline  
Vecchio 23-01-2015, 13.11.33   #3
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Riferimento: Realta ultima

Citazione:
Originalmente inviato da paul11
Ciao Acquario 69,
....vediamo di "rompere il ghiaccio" e aprire la discussione.

Non penso che la nostra natura sia essenzialmente divina, oppure si ritiene che tutto sia divino in quanto prodotto divino della creazione, o emanazione, o qual dir si voglia.
Il problema è il disegno divino allora: perchè questa creazione, perchè il mondo funziona così, qual è lo scopo divino (ammesso che ci sia uno scopo)?

Il pensiero è un nostro prodotto, semmai quel cervello umano corticale è il prodotto di "qualcun altro".

Quell'immagine a somiglianza di Dio? Non mi risulta che assomigliamo a Dio, ma a nostri creatori che non sono Dio, ma non per questo "fuori dal contesto divino".

Penso che il conoscere se stessi deve essere armonizzato con il conoscer fuori di sè. Ciò che ci dice il mondo, ciò che noi conosciamo di lui entra far parte della nostra conoscenza che a sua volta viene riflessa da una conoscenza interiore:il movimento del conoscere ,dentro di sè e fuori di sè è l'esperienza dell vita.
Molte spiritualità si differenziano propri oper questo movimento.
C'è chi nega la realtà fuori di sè del mondo in quanto "disturba" la conoscenza dentro di sè (la realtà indiana cosiddetta "maja"), così come certi misticismi ed ermetismi.


In questo dominio, in questa dimensione ,non penso che potremmo conoscere Dio. Non possiamo fare il movimento della conoscenza con il nostro cervello attuale che produce una "forma mentis". La nostra natura è troppo animale per superarla.

Si dice ,anche attraverso le tradizioni antiche di parecchie culture, che una razza sapiente potesse in origine gestire dei poteri usando le energie:forse c'è del vero.
Molti ermetismi e sette addirittura segrete, come quelle naziste, vi hanno lavorato a fondo facendo ricerche sia storiche che sperimentali.
Si parla degli iperborei-ariani.

(spunto tratto da Wikipedia)
Friedrich Nietzsche ne L'Anticristo dice: "Iperborei siamo - sappiamo bene di vivere al margine. 'nè per mare o per terra troverai il cammino che porta agli Iperborei', già recitava Pindaro di noi. Oltre il Nord, oltre il ghiaccio, oltre la morte- la vita nostra, la felicità nostra..." Si riferisce a se stesso e ai suoi lettori elitari, in quanto già nella prefazione del libro precisa: "Appartiene ai pochissimi questo libro. Non ne è venuto al mondo neppure uno di costoro".

In altra parte del forum si discute cosa intende Nietzsche per "oltreuomo". Nietzsche conosceva sicuramente la teosofia della Blavatzky e conosceva sicuramente alcune dottrine ermetiche.

Ma per ora mi fermerei quì.

grazie per aver avuto il coraggio di rompere il ghiaccio..
mi rendo conto che i miei interventi sono "estremi" ..pero mi chiedo sempre; perché dare sempre tutto per scontato,non potrebbe esserci qualcosa di molto diverso,fino all'assurdo da quello che ora in questo momento posso arrivare a concepire?…
quello che ho capito o meglio intuito e' che e' proprio cio che tendiamo a rappresentarci come "la norma",sia proprio quella l'assurdità…e' una mia convinzione che diamo per reale cio che non lo e' e viceversa.
chiaro che il mio e' un tentativo fallibile come lo e' per tutti…ma proviamo almeno a sentirci liberi per questo!
ad ogni modo prendiamo ad esempio il pensiero.
perché pensiamo?…perché ci poniamo delle domande?…se non ci fosse una risposta (non necessariamente esaustiva) credo non potrebbe esistere nemmeno la domanda,allora che relazione esiste fra domanda e risposta e viceversa? perché mi sembra chiaro che dev'esserci come "qualcosa" che unisce entrambi,sono un tutt'uno,siamo noi che nei nostri limiti li vediamo separati,oppure simile a qualcosa come "causa ed effetto"…o passato e futuro..o che per l'appunto noi non possiamo "vedere" le cose in simultanea.
riprendo un trafiletto che ho letto in un libro:
"..non già che per il fatto che l'altoparlante vibra esistono le onde,ma per il fatto che esistono le onde che l'altoparlante vibra."
e se dunque il pensiero e' una manifestazione particolare della creazione stessa al pari delle onde come l'esempio sopra? in quel caso noi non siamo altro che decodificatori di questo pensiero,come in base alle vibrazione che uno strumento riesce a cogliere "crea" (ma in realtà ce già,esiste da sempre) un diverso tipo di suono..in fondo non e' proprio il nostro cervello un decodificatore?
noi guardiamo i colori dell'arcobaleno ma in realtà i colori sono il frutto del nostro decodificare.
tutto cio che ai nostri occhi (mente-cervello) sembra reale,non lo e' affatto..quello che a mio avviso va indagato e' l'essenza invisibile e occulta o trascendente e' li che secondo me ce la chiave alle nostre risposte..ed e' li che "siamo"..poi non importa se non arriveremo a soddisfare totalmente la nostra innata curiosità,ma la differenza e' abissale.

quando fai riferimento sopra a tradizioni antiche dove erano a conoscenza e consapevoli di queste energie,perché le loro facoltà diciamo sensibili erano sicuramente molto ma molto più sviluppate delle nostre,o forse sarebbe più corretto dire che tali facoltà esistono sempre,la differenza e' che il progressivo materialismo ci ha "induriti" e tutto cio che non e' "palpabile" non lo crediamo vero..quando a ben vedere e' proprio il contrario.
acquario69 is offline  
Vecchio 23-01-2015, 22.35.31   #4
jolly666
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 23-11-2014
Messaggi: 168
Riferimento: Realta ultima

Il non manifesto che si trasforma in manifesto e qualcosa che nasce con noi ed è parte integrante dell'universo stesso, ma ogni cosa in un determinato stato ha un campo d'azione limitato, che come potenziale ha l'universo stesso, ma come raggio d'azione e un minuscolo puntino nello spazio, è vero che tutto è energia, ma ne esistono le varie forme e queste varie forme potenzialmente potrebbero avere tutte le forme, ma una volta determinata la sua forma, l'unica cosa che può modificare e la sua forma stessa, in pratica noi, non possiamo modificare il mondo ma ne possiamo modificare il modo di vederlo, cioè lo stato di energia che si trova nella nostra forma stessa..almeno fino a quando non moriamo, ma possiamo realmente modificare l'energia che si trova nella nostra stessa forma, io posso modificare il tuo modo di vedere le cose, in quanto ci troviamo nella stessa forma e stato di energia che si manifesta per come noi ci vediamo esteriormente...so che con la fisica quantistica, tanti per marketing per vendere libri, piace mantenere questo stato di mistero che ci faccia credere che possiamo spostare la luna se vogliamo...Ma se andate ad indagare bene nei libri seri di scienza ti spiegano chiaramente che noi non possiamo spostare bicchieri con la mente o cose del genere, come per quanto probabilmente esistenti tante dimensioni, fino a quando siamo in questa forma e stato di energia non possiamo vederle e percepirle....
jolly666 is offline  

 



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