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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 05-01-2016, 22.12.37   #141
paul11
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da giuscip1946
Io non vi capisco sia quando dite di credere che quando dite di non credere. Quanti paroloni come teofanie, cosmogenesi, cosmogonie, ecc. Conoscete per caso qualche scienziato o qualche filosofo o qualche cervellone che ha trovato la Pace, quella con P. maiuscola, tramite la sua conoscenza scientifica? Io no, o meglio se qualche studioso ha trovato la Pace, l'ha trovata mettendo da parte le sue conoscenze. Questo perché il Signore Dio dimora nel cuore no nella mente! Se non sgomberiamo il terreno da questo inganno siamo fuori strada sia quando diciamo di credere che quando diciamo di non credere.
La mente, che non è proprio il cervello, si chiama tale perché è la dimore di colui che mente, il maligno, che fa girare a vuoto chi si attacca alla sua coda. L'unica conoscenza che ci necessita sono i comandamenti che dicono ciò che è scritto nella nostra coscienza e ci sono stati dati, non all'inizio, ma quando l'umanità aveva già soffocato la voce della coscienza a causa del peccato. Chi li vive, vive in Pace ed è anche l'unico modo per vivere in pace. Ho comperato una vettura Fiat e mi è stato dato il libretto delle istruzioni, nel tempo mi sono accorto che la macchina funziona bene solo se mi attengo alle prescrizioni del costruttore. Il nostro libretto delle istruzioni sono i comandamenti e noi funzioniamo bene solo se li rispettiamo. Il nostro ben funzionare è il nostro vivere in Pace vogliono dire che Colui il quale ci li dati ci conosce perché ci ha creati e oltretutto se ci ha creati e ci conosce esiste.
Non prendete però queste parole come ragionamento per credere ma prendetele come conferma. Lo Spirito Santo che è in noi è Colui che ci fa credere, se non sentiamo questa voce purifichiamoci, ritorniamo come eravamo quando eravamo bimbi e tutto tornerà a funzionare.

Anche Hitler aveva un cuore; anche un serial killer ama.
Attento al cuore...ha degli strani ritmi sincopati ...da jazz.
La vocina la sentono anche gli indemoniati.
Usare cuore, ragione e anima, non privilegiare uno rispetto all'altro diversamente si va in cortocircuito.Il problema è saperli scegliere e utilizzarli nel momento giusto, nella circostanza giusta.
Anche una nota azienda (o più aziende) di automobili ha truffato gli utilizzatori.Non c'è libretto di istruzioni; difficile è il mestiere di vivere,difficile guidare su terreni impervi.
Difficile è vivere, capire,quando è tempo di ascoltare,tacere,parlare.
Pace?.....eterna.
Questo non è il luogo della pace, quì ci sono infinite battaglie sapendo che la guerra è persa dall'inizio.

paul11 is offline  
Vecchio 05-01-2016, 22.25.47   #142
Duc in altum!
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

** scritto da Sariputra:

Citazione:
Non ci sono probabilità che ci siano due bugiardi se tutti e tre scelgono la loro strada con il cuore.

L'ecumenismo è una scelta, una fede, con le stesse probabilità che Dio sia solo il Padre di Gesù, mi dispiace, ma non ne vieni fuori
Inoltre se si potesse chiedere a Fidel Castro o a Pinochet, ti direbbero che hanno fatto quel che hanno fatto, che hanno scelto la loro strada, col cuore.




Citazione:
Se, spinto dal dolore, uno finisce nel gettare la sua vita nella disperazione dove sta la menzogna ?

Non è mio volere portare la discussione su quali siano le mancanze, le colpe, di chi non crede in Gesù, ma per diramare un po' ti rispondo: nel primo peccato contro lo Spirito Santo: disperazione della salvezza, ossia non credere che Gesù salva, o dire Gesù non mi può salvare. Giuda Iscariota per intenderci.




Citazione:
Non credo ( per usare un verbo a te caro) che tu, una bella mattina, ti sia svegliato e ti sia detto: -Caro Duc, qua le probabilità che Dio esista sono del 50% e quelle che non esista dello stesso 50%. E' meglio però che scelga di credere nell'esistenza perchè visto mai fosse vero...è meglio rischiare sul Sì che sul No. Tanto se esce il No niente ci rimetto lo stesso, ma se uscisse il sì avrei la possibilità della vita eterna! Non crederò mai, nemmeno se me lo canti in aramaico antico, che tu non abbia invece scelto la tua fede dopo un percorso impervio, duro, anche di sofferenza interiore, di passi indietro e altri in avanti. E dove sta la menzogna in questo sentiero che stai percorrendo nel tuo cuore ?

Ma la fede è irrimediabilmente connessa all'esperienza personale e collettiva.
E' logico che il mio azzardare è abbarbicato al mio percorso intimo e comunitario, ma questo non toglie il fatto che non sempre si sceglie col cuore, il famoso sbagliando s'impara, ma s'impara soltanto riconoscendo che non siamo, o non eravamo, capaci d'amare da soli.

Esempio: Disma, il buon ladrone, ha riconosciuto che il sentiero che stava percorrendo, o che aveva percorso (i chiodi già erano conficcati nei suoi polsi), era una menzogna solo quando ha guardato francamente che ciò che pensava fosse fatto col cuore era fatto invece con l'Ego.
Nè prima, nè dopo.
Ma ognuno è libero di decidere, anzi, è obbligato a scegliere, non può evitarlo, da ciò l'ostinazione nel mancare il bersaglio (il vero significato di peccato).

Il punto non è come si arriva ad avere una fede, e se essa sia salda e incrollabile, ma che anche durante i passi indietro e quelli in avanti ogni scelta è figlia della fede e non del caso o della logica razionalista, involontariamente si scommette.
Non è che mentre Disma rubava o uccideva o violentava pensasse che non stesse agendo bene, per lui quella era la maniera migliore di esistere (basta guardarsi intorno, non è cambiato nulla, il mors tua vita mea è la realtà della società odierna mentre si maschera di perbenismo e ipocrisia), e sceglieva di conseguenza. Credeva davvero che quel suo operare non fosse menzogna.
Nel frattempo, l'altro ladrone, è morto pensando, credendo, avendo fede, decidendo che non c'era bisogno di riconoscere quell'ebreo, pur esso crocifisso in mezzo a loro, quale Figlio di Dio.
E tu vorresti argomentare che entrambi abbiano finito di percorrere quel sentiero con cuore?? ...che non ci siano differenze, quando addolorati, ci si riversa tra le braccia di un monaco, di una bottiglia o di una croce??




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** scritto da baylham:

Citazione:
Sinceramente non capisco il tuo orrore per il caso che ogni uomo sperimenta quotidianamente.

Chiamalo orrore se vuoi, ognuno è libero d'illudersi come meglio desidera, ma il mio sentimento verso il Caso è lo stesso che provi tu nei confronti delle streghe e dei fantasmi: incredulità, insensatezza, sconsideratezza.




Citazione:
Nel lancio di una moneta nessuno è in grado di predirne l’esito, che quindi è casuale, come nessuno è in grado di predire quale anello di una catena si romperà se sottoposta ad una forza.

Come tutti gli scettici hai saltato un passaggio: chi ha fatto la monetina? Da dove proviene?
Dio o il Caso?
Fifty/Fifty 'o frà, ca nisciun è fess!!


Chiese uno scienziato a Dio: "Giochiamo a fare l'uomo?"
Dio disse: "Da cosa vuoi partire?"
Lo scienziato rispose: "Dalla terra, come te..." e prese alcune palate di terra.
Allora Dio replicò: "No, figliolo, prendi la terra che hai creato tu..."



Citazione:
Inoltre il caso è compagno della necessità, come ben riassume il titolo del libro di Monod.

No, il Caso è compagno della necessità solo se ci credi per fede, poiché non ci sono prove che questa non sia una bufala, come ben riassume, senza falsa modestia, Duc in Altum.

L'essere umano necessita solo di amore, secondo me, quindi quando sarai riuscito a portarmi 3 o 4 litri di amore, può darsi che uno possa anche incominciare a prendere in considerazione, in maniera differente, che quel che tu ipotizzi, non siano nient'altro che le idolatrie ben riassunte nel libro di Saulo.




Citazione:
Anche se trovo arbitrario il parallelismo di Hoyle, una probabilità bassa non è una probabilità nulla. Invece la probabilità di trasmutare l’acqua in vino a quanto la dava Hoyle?

Aggiornati, siamo nel 2016, l'acqua in vino la tramuta anche il mago Otelma, qui, l'antagonista del Caso fa' risuscitare i morti, ossia, si vive per sempre.

Qui non si discute sulla percentuale delle probabilità, ma sul fatto che sia che sia stato il Caso o sia che l'abbia deciso Dio hanno la stessa probabilità bassa che non significa essere una probabilità nulla.




Citazione:
Personalmente aderisco alla teoria soggettivistica della probabilità di De Finetti, uno dei fondatori, e alla sintesi neodarwiniana dell’evoluzione, non mi risulta che attualmente ci siano spiegazioni migliori della probabilità e della nascita dell’universo (o degli universi) e della vita. In ogni caso mi affido alla scienza e non alla religione per comprendere questi fatti.

Viva la Santa Coerenza. Adesso si capiamo.
Personalmente aderisci, ossia, tu pensi, tu credi, tu scommetti che: bla, bla, bla.....
Benissimo, sarà anche probabile che la teoria del signor De Finetti o la sintesi neodarwiana siano davvero la Verità Assoluta, ma siccome non c'è la prova empirica assodata, restano solo congetture che hanno le stesse probabilità delle leggende di fantasmi, di streghe e di zombi, a cui altri aderiscono con la stessa tua fiducia alla scienza, che può dare conoscimento ma non indirizzi morali.

Ripeto e ribadisco, proprio perché oggi, 5 gennaio 2016, nessuno al mondo è in grado di poter convalidare la Verità Assoluta sulla creazione evolutiva dell'Universo e del genere umano, che ogni ipotesi è una religione, e ogni religione ha le stesse probabilità che le altre.



Pace&Bene



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** "La probabilità che Dio non esista,non è minore della probabilità che il cosmo intero sia stato creato dalle nostre spiegazioni scientifiche". -- (Gerard Ertl ,nobel per la fisica)


** L'ateismo e' piu' fideistico di qualsiasi religione. Credere che cento miliardi di galassie si siano autocreate e auto organizzate secondo leggi finissime e costanti universali non ha nulla di razionale

Ultima modifica di Duc in altum! : 06-01-2016 alle ore 06.08.11.
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Vecchio 06-01-2016, 10.02.22   #143
mariodic
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

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Originalmente inviato da Sariputra
Non mi sembra proprio che l'uomo che giudica, aderisce o prende decisioni ANCHE in base al suo retroterra di esperienze , di educazione, di temperamento possa rientrare nella categoria del qualunquista ( a cui tutto va più o meno bene basta con ci rompano... cit.Giannini 1945). Nessuno può valutare la realtà che lo circonda a prescindere da se stesso. Le stesse teofanie sono espressioni dell'ambiente, dell'educazione, del sostrato culturale in cui germinano. Le parabole di Yeoshwa sarebbero di difficile interpretazione per un Azteco e le leggende su Krishna pastorello che gioca con le Gopi avrebbero molto senso per l'aspro e duro beduino ?
La così detta "realtà" (la sottolineatura del termine solo per dire il significato deve essere preso con le pinze) è nell'IO osservante e questo è la realtà. Ricordare un po' il senso profondo della interpretazione di Copenaghen che è un faro anche nelle questioni del rapporto tra scienza e fede.
mariodic is offline  
Vecchio 06-01-2016, 11.36.47   #144
giuscip1946
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Anche Hitler aveva un cuore; anche un serial killer ama.
Attento al cuore...ha degli strani ritmi sincopati ...da jazz.
La vocina la sentono anche gli indemoniati.
Usare cuore, ragione e anima, non privilegiare uno rispetto all'altro diversamente si va in cortocircuito.Il problema è saperli scegliere e utilizzarli nel momento giusto, nella circostanza giusta.
Anche una nota azienda (o più aziende) di automobili ha truffato gli utilizzatori.Non c'è libretto di istruzioni; difficile è il mestiere di vivere,difficile guidare su terreni impervi.
Difficile è vivere, capire,quando è tempo di ascoltare,tacere,parlare.
Pace?.....eterna.
Questo non è il luogo della pace, quì ci sono infinite battaglie sapendo che la guerra è persa dall'inizio.

Non ho capito cosa tu abbia capito, ma ho capito che non hai capito. Come sempre il peggior sordo è quello che non vuol sentire.
Provo a mettere un po' di ordine in quello che hai scritto. Il cuore è un contenitore e la voce o vocina, come tu la chiami, che sentiamo è la voce di chi vi dimora. Se vi dimora il Signore Dio è la Sua voce, ma se vi dimora il peccato/satana è la voce del peccato/satana. Dalla qualità di quello che ascoltiamo possiamo scoprire chi c'è in noi. Esempio se sento amore per chiunque senza distinguere razza colore e religione, se sento la pace, se non odio ma perdono e comprendo, se oltretutto mi preoccupo per la salvezza della mia anima ecc... allora sento la voce del Signore Dio. Se sento odio, disprezzo, superbia, orgoglio, violenza, egoismo, desideri carnali, ambizione, attaccamento alle cose di questo mondo allora c'è satana. In definitiva non sempre quello che ascoltiamo è cosa giusta. Quante volte abbiamo sentito che un assassino ha ucciso perché una voce gli ha detto di farlo? Chi c'era in lui in quel momento?
Sì anche Hitler aveva un cuore, ma chi c'era in quel cuore? Anche il serial killer ama, ma cosa? E già bisogna vedere cosa si ama, perché si ama e come si ama. Secondo te che affermi che anche un serial killer ama, uno che ama può uccidere? Per questo nel tuo post metti il punto di domanda dopo la parola Pace. Ciò indica che non sai cosa sia o la conosci solo come idea e per questo affermi che anche un serial killer ama! Ti auguro di scoprire il vero significato della parola amore.
E' vero che questo non è un mondo di Pace, ma è sbagliato credere che la battaglia sia persa sin dall'inizio. Sì è difficile o quasi impossibile costruire la pace nel mondo, anche se nella nostra Europa non ha mai vissuto tanti anni di pace come in questi ultimi 70 anni, ma la Pace della quale parliamo non è la non guerra nel mondo, ma quella nel cuore degli uomini, quella del nostro cuore. Cerchiamo prima la Pace dentro di noi e questo è sempre possibile, quando la Pace vera vive nel cuore degli uomini vivrà anche nel dialogo fra uomini. In ogni caso saremo giudicati secondo le nostre opere e non secondo quelle altrui.
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Vecchio 06-01-2016, 12.14.43   #145
paul11
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

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Originalmente inviato da giuscip1946
Non ho capito cosa tu abbia capito, ma ho capito che non hai capito. Come sempre il peggior sordo è quello che non vuol sentire.
Provo a mettere un po' di ordine in quello che hai scritto. Il cuore è un contenitore e la voce o vocina, come tu la chiami, che sentiamo è la voce di chi vi dimora. Se vi dimora il Signore Dio è la Sua voce, ma se vi dimora il peccato/satana è la voce del peccato/satana. Dalla qualità di quello che ascoltiamo possiamo scoprire chi c'è in noi. Esempio se sento amore per chiunque senza distinguere razza colore e religione, se sento la pace, se non odio ma perdono e comprendo, se oltretutto mi preoccupo per la salvezza della mia anima ecc... allora sento la voce del Signore Dio. Se sento odio, disprezzo, superbia, orgoglio, violenza, egoismo, desideri carnali, ambizione, attaccamento alle cose di questo mondo allora c'è satana. In definitiva non sempre quello che ascoltiamo è cosa giusta. Quante volte abbiamo sentito che un assassino ha ucciso perché una voce gli ha detto di farlo? Chi c'era in lui in quel momento?
Sì anche Hitler aveva un cuore, ma chi c'era in quel cuore? Anche il serial killer ama, ma cosa? E già bisogna vedere cosa si ama, perché si ama e come si ama. Secondo te che affermi che anche un serial killer ama, uno che ama può uccidere? Per questo nel tuo post metti il punto di domanda dopo la parola Pace. Ciò indica che non sai cosa sia o la conosci solo come idea e per questo affermi che anche un serial killer ama! Ti auguro di scoprire il vero significato della parola amore.
E' vero che questo non è un mondo di Pace, ma è sbagliato credere che la battaglia sia persa sin dall'inizio. Sì è difficile o quasi impossibile costruire la pace nel mondo, anche se nella nostra Europa non ha mai vissuto tanti anni di pace come in questi ultimi 70 anni, ma la Pace della quale parliamo non è la non guerra nel mondo, ma quella nel cuore degli uomini, quella del nostro cuore. Cerchiamo prima la Pace dentro di noi e questo è sempre possibile, quando la Pace vera vive nel cuore degli uomini vivrà anche nel dialogo fra uomini. In ogni caso saremo giudicati secondo le nostre opere e non secondo quelle altrui.

Non fare lo "sputasentenze", ti rendi antipatico anche se non lo sei e anche questo è un modo di amare.Comunicare è comunque una forma di amore.
Sì, mi trovo d'accordo con quello che scrivi.
C'è un punto di riferimento fondamentale, la Sacra Scrittura che ci ispira ( ma non smettiamo mai di farci domande e di nuovo di studiarla e approfondirla).In base a questo e ai significati che ci hanno ispirato (in fondo è questo lo Spirito Santo, la conoscenza e l'amore che ci permettono di vivere Dio) noi andiamo nel mondo con la nostra vita e discerniamo.
Più che pace io direi che ci aiuta la serenità.La consapevolezza che nella vita vivremo gioia e sofferenza.La pace è uno status dell'anima che viene sollecitata dall'inquietudine dell'esistenza,perchè siamo sempre messi alla prova.Ma vivere in pace è il modo che ci permette di capire l'altrui e sentirlo come fratello o sorella.Quindi è un livello superiore difficile da vivere nella continuità della vita.

paul11 is offline  
Vecchio 06-01-2016, 13.02.17   #146
paul11
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

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Originalmente inviato da Sariputra
Non mi sembra proprio che l'uomo che giudica, aderisce o prende decisioni ANCHE in base al suo retroterra di esperienze , di educazione, di temperamento possa rientrare nella categoria del qualunquista ( a cui tutto va più o meno bene basta con ci rompano... cit.Giannini 1945). E pensare che la mente umana sia una sorta di pagina bianca in cui la "libera" volontà traccia autonoma il suo disegno mi sembra una mera illusione. Nessuno può valutare la realtà che lo circonda a prescindere da se stesso. Le stesse teofanie sono espressioni dell'ambiente, dell'educazione, del sostrato culturale in cui germinano. Le parabole di Yeoshwa sarebbero di difficile interpretazione per un Azteco e le leggende su Krishna pastorello che gioca con le Gopi avrebbero molto senso per l'aspro e duro beduino ?


Proprio perchè non siamo una pagina bianca riempiamo il libro della vita con simboli, segni, signifcati. Ma ad un certo punto, nelle varie circostanze della vita che incontriamo noi dobbiamo fare scelte.
Tutte le scelte della vita o sono coerenti e danno un senso all'esistenza e a noi stessi, o sono contraddittori.
Quando noi abbiamo di fronte un parente, conoscente,amico, è l'idea della sua coerenza che ci appare per prima cosa e questo ci porta a spendere in lui più o meno fiducia.
Ti fideresti di una persona incoerente e che come una banderuola al vento oggi è "sul pero e domani sul melo"?
La fiducia implica anche amore, come la Fede, perchè oltre al salto razionale deve arrivare il linguaggio del cuore.
Una persona che ama sinceramente rende coerente ragione e sentimento e se ama dei principi in cui a sua volta ha speso del sentimento ,tutto ciò lo rende trasparente con l'acqua cristallina.
Lo identifica, noi lo conosciamo perchè è quello che è.

Chiediti allora perchè in questo mondo dove regna la diffidenza per l'altrui, scaturiscono incomunicabilità, individualismi,fino all'egoismo bieco. Noi non beviamo acqua sporca, non ci fidiamo, non lasciamo che altri violentino la nostra intimità dove abbiamo riposto la nostra sacralità ,che tutti abbiamo in quanto umanità.
Adatto che forse non sei credente, ma sei spirituale, nel senso che hai una forte sensibilità. sono più che convinto che queste cose le capisci e le comprendi.
Allora cadono gli steccati come fra credente e non credente, ma devono essere chiari e anche vissuti nei comportamenti i principi in modo coerente.
Conosco troppa gente che si piange addosso , drogati che non hanno la forza di volontà per uscire dalla schiavitù e allora giustificano quella stessa schiavitù. Noi possiamo aiutare un bambino a camminare, ma ad un certo punto è lui imparando a cadere che si solleverà da terra e andrà per il mondo da solo.Lui solo può decidere della propria volontà e libertà, in quali principi credere e quali comportamenti fare.
So benissimo che la vita è spesso anche condizioni insormontabili non ascrivibili per volontà a noi.Ma sono sempre condizioni che altri umani hanno costruito, a loro volta non ascrivibili a Dio o alla natura. Sta anche a noi cercare di capire come togliere ingiustizie, condizioni economiche,sociali, familiari. Ma il primo linguaggio passa sempre per il cuore e per i principi in cui crediamo, perchè ci permette di passare dall'errore della ragione alla coerenza di un sentimento per un principio.
Quando tutti sono diffidenti ,qualcuno deve smettere di esserlo e proporre la propria fiducia, sapendo che potrà fare forza solo con se stesso, sapendo che dovrà anche sopportare lo scherno.
Chi ha forza dentro di sè teme meno il fuori di sè.

Quando uomini di diverse lingue si incontrano e non possono capirsi, sono i gesti e il linguaggio del corpo che propongono fiducia o diffidenza.
Ho letto e studiato diversi libri antichi originari di diverse civiltà e latitudini, vi trovo parecchi denominatori comuni, perchè tutti erano uomini anche se non si sono mai incontrati.Si dice che veniamo tutti da un Adamo ed Eva, tutti abbiamo uno stesso linguaggio originario.

paul11 is offline  
Vecchio 06-01-2016, 13.45.05   #147
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Originalmente inviato da paul11
Non fare lo "sputasentenze", ti rendi antipatico anche se non lo sei e anche questo è un modo di amare.Comunicare è comunque una forma di amore.
Sì, mi trovo d'accordo con quello che scrivi.
C'è un punto di riferimento fondamentale, la Sacra Scrittura che ci ispira ( ma non smettiamo mai di farci domande e di nuovo di studiarla e approfondirla).In base a questo e ai significati che ci hanno ispirato (in fondo è questo lo Spirito Santo, la conoscenza e l'amore che ci permettono di vivere Dio) noi andiamo nel mondo con la nostra vita e discerniamo.
Più che pace io direi che ci aiuta la serenità.La consapevolezza che nella vita vivremo gioia e sofferenza.La pace è uno status dell'anima che viene sollecitata dall'inquietudine dell'esistenza,perchè siamo sempre messi alla prova.Ma vivere in pace è il modo che ci permette di capire l'altrui e sentirlo come fratello o sorella.Quindi è un livello superiore difficile da vivere nella continuità della vita.


La sacra scrittura è la parola del Signore Dio ed è esattamente, nei tratti essenziali, la stessa parola che sentiamo nel nostro cuore, se la nostra coscienza è viva e pura. Infatti la coscienza è la voce del Signore Dio nell'uomo. Non sono contrario allo studio delle scritture, ma bisogna stare attenti a non trasformare la nostra fede in cultura, pensando che più so più credo. Credere è una cosa sapere è un'altra. Scribi e farisei e Vito Mancuso in questo tempo sanno tanto, ma ......... Il pericolo è che ci convinciamo che basti la certezza dell'esistenza che il Signore Dio esiste e siamo arrivati al credere. Non è così, credere vuol dire confidare rinunciando a ciò che è di questo mondo e sentire di aver ricevuto l'equivalente come grazia Divina. Il serpente satana è certo che il Signore esiste, ma non crede e Lo combatte. LO combatte pur sapendo di non poter vincere perché è stolto e lo stolto è tale perché, pur credendo che esiste, non confida in Lui. Se la nostra metà fosse solo voler scoprire che il Signore Dio esiste ci metteremmo allo stesso livello del maligno La la mia testimonianza è che posso studiare finche voglio ma non arriverò mai a questa certezza. La via è sempre la stessa per scoprire chi è il Signore Dio devo prima scoprire chi sono, chi è il mio prossimo e chi è Lui per me. Arriverò alla conclusione che io, il prossimo e Lui siamo una cosa sola, se però siamo in comunione. Questo è l'amore. In definitiva anche se scopro chi è lo Spirito Santo, mi servirà poco se non scoprirò se dimora o no in me.
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Vecchio 06-01-2016, 14.13.32   #148
paul11
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da sgiombo
Il concetto di Dio "infinatamente buono" delle religioni abramitiche (e forse di altre a me del tutto ignote) significa che non vuole assolutamente nulla di male, nemmeno, potendolo ottenere (cioé se Dio é anche onnipotente), "se il male è propedeutico al bene". Nemmeno "Se, per esempio, per motivi più o meno imperscrutabili, il male che subiamo in questa vita è il biglietto da pagare per un viaggio di eterna gioia (Freedom).

Ma in realtà non tutti si sentono buoni e giustificano sempre i loro errori dando colpa agli altri, alla sfortuna, al destino: c' é anche chi sa pentire di ciò che ha fatto, chi prova rimorsi più o meno terribili.



Da nessuna parte: molti scienziati sono credenti (indipendentemente da questo, molti scienziati non sono buoni filosofi, anzi!).



Per me non é dimostrabile storicamente, culturalmente, non é fondabile la validità di alcun principio morale (né laico né religioso): semplicemente si avvertono nella propria coscienza.

Non c' é alcuna "morale scientifica": la scienza propriamente detta (le "scienze naturali") ci dice com' é, e non come deve essere, la realtà materiale naturale, nè men che meno come deve essere la realtà mentale.
In particolare, nel dirci com' é la realtà materiale naturale, l' evoluzione biologica (scienza naturale) ci spiega come mai esistono di fatto (e non "di diritto"|) imperativi morali universalmente avvertiti dall' umanità (e la "scienza umana" materialistica storica come mai di fatto ne esistono di fatto "declinazioni" almeno in buona parte socialmente condizionate e dunque relativamente, limitatamente variabili e transeunti).

Personalmente penso (senza pretendere ovviamente di convincere nessuno con una semplice discussione in un forum telematico) che "questo mondo di plastica" (espressione, che sottoscrivo, felicemente espressiva di una triste realtà!), con tutto ciò che ne consegue, sia conseguenza in ultima analisi, del persistere di rapporti di produzione capitalistici sebbene oggettivamente di gran lunga superati dallo sviluppo raggiunto dalle forze produttive.



Personalmente cerco di lottare, nel mio piccolo, con le mie limitate capacità, in condizioni oggettivamente disperanti, per un mondo migliore.
Ma non in quanto non credente, bensì in quanto comunista.
E, so bene che, come scrissero fin dal 1847 nel Manifesto Marx ed Engels, ogni epoca della storia, o fase della lotta di classe, può sì esitare nell' instaurazione rivoluzionaria di più avanzati rapporti di produzione, ma anche in alternativa nella "rovina comune delle classi in lotta": nulla garantisce l' umanità dall' estinzione prematura e di sua propria mano in conseguenza delle tendenze distruttive e autodistruttive oggettivamente, insopprimibilmente proprie al capitalismo, soprattuto nella sua attuale fase di "avanzata putrefazione"!

Ma essere atei non significa necessariamente possedere la volontà e il coraggio di darsi da fare per "prendere allora la propria vita e cambiare il mondo, invece di lasciare che altri cambiano il mondo a modo loro e per loro": sono sempre esistiti, e oggi più che mai, (anche) atei biecamente reazionari, grettamente e meschinamente, egoisti, nichilisti (e non incoerenti in queste loro pessime qualità morali).

Non so perchè viviamo, perchè questo mondo è così e soprattutto perchè Se esiste Dio nel mondo c'è dolore e sofferenza.
Queste sono domande fondamentali che ogni spiritualità e religioni, interpretano attraverso le loro Sacre Scritture.
Sono interpretazioni e ad un essere razionale rimane il dubbio.
Le più evolute civiltà interpretano ponendo la nostra esistenza nella contraddizione della materialità, addirittura dell'apparenza (maya per la civiltà vedico e poi anche dravidica) che distoglie dal Vero. La realtà Vera è il svelare oltre ciò che appare, per cui i significati veritieri solo oltre la materialità. Le dottrine che a loro volta derivano dalla spiritualità ,come l'esoterismo e l' ermetismo, sono segrete . Perchè i livelli di conoscenza e consapevolezza anche attraverso tecniche e ritualità segrete pongono vie di comunicazione fra materia e spirito.

Il dato di fatto , cioè la fattualità, è che noi esistiamo e viviamo in condizioni di materialità e fra felicità e sofferenze. Il mio primo tentativo di postare in questa discussione mirava a togliere le barriere di comunicazione fra credente e non credente.
Perchè le interpretazioni delle cosmogenesi è il porre subito il segno e il simbolo dentro la creazione, affinchè la contraddizione fra natura e Dio appaia immediatamente.
Allora il Dio dei monoteismi accetta la sfida con l'incarnazione del Male, aprendo al dualismo fra Bene e Male, dove nelle parusie ed escatologie si sa che verrà sconfitto, ma non nella contraddizione della vita materiale, del divenire, che viene interpretato come PROVA individuale di ogni umano.Al demonio ,incarnazione e simbolo del Male, viene concesso il libero arbitrio di ammutinarsi dagli Angeli e sfidare Dio (Lucifero, l'angelo della luce) e di tentare gli umani, cioè coloro a cui Dio crede più che agli stessi spiriti angelici.
I due segni interpretati, sono la libertà che entra nel mondo e il male come incarnazione del demonio che tenta, quindi ecco il peccato.

Questa premessa che so benissimo che potrebbe essere recepita con "chisenefrega" dai non credenti, invece è fondamentale per capire la cultura umana che viene dai segreti dai empi e luoghi e rimarrà presente perchè la scienza moderna nno è in grado per sua logica naturale di poter mai trovare risposte alle stesse domande spirituali.
La scienza moderna, per suo metodo ,anche se si è evoluta da circa un secolo) tratta la vita come materiale inerte, è incapace di relazionare le dinamiche delle esistenze ,per cui separa il soggetto osservatore, dall'oggetto osservato come determinazione che appare.
Non ha capito, come la quantistica ha dimostrato ,che l'atto del conoscere interagisce con l'intero sistema vivente, obbliga uno stato materiale ed energetico a determinarsi , a mostrarsi in uno spazio tempo. La scienza per suo metodo quindi tratta le interazioni come materiale morto, privo di dinamiche. Se faccio un' osservazione al microscopio di vetrino istologico di un tessuto neuronale di un cervello ,capisco la mente umana a cui è relazionata dinamicamente?

Ora se le religioni hanno interpretato le dinamiche che pongono le condizioni esistenti della vita umana, costruendo un'interpretazione di senso, soggetta a sua volta a libertà e volontà, nessuna altra scienza è comunque riuscita ad interpretarla in maniera compiuta dando un'unità di senso al Tutto.
Se tolgo l'unità di senso al Tutto, emergono le apparenze delle determinazioni come surrogato della verità, per cui tutto è particolarità e frammentazione e la scienza moderna ha concentrato la conoscenza nelle frammentazioni apparente cercando unità di senso nella contraddizione, ma non può assolutamente trascendere al livello superiore del tentativo di dare risposte alle domande iniziali del post : perchè viviamo?Perchè felicità ,ma anche sofferenza? Perchè questo mondo e non un altro con altri tipi di condizioni?


Ho capito di te una cosa, che vivi come una sacralità dei principi ordinativi che sono il faro della tua esistenza.
Hai dei capisaldi di riferimento a cui il tuo comportamento è relazionato e si riferisce come coerenza nella tua esistenza.
Almeno ce ne fossero tanti così, perchè io vedo questo mondo come deserto senza bussole, dove troppi si son persi e vengono facilmente manipolati .Tu sei quello che sei e sei riconoscibile perchè sei fiero di una tua identità. E io stimo già chi solo riesce in questo, perchè sono in estinzione.
paul11 is offline  
Vecchio 06-01-2016, 15.31.30   #149
giuscip1946
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Originalmente inviato da paul11
Almeno ce ne fossero tanti così, perchè io vedo questo mondo come deserto senza bussole, dove troppi si son persi e vengono facilmente manipolati .Tu sei quello che sei e sei riconoscibile perchè sei fiero di una tua identità. E io stimo già chi solo riesce in questo, perchè sono in estinzione.


E' vero che nel mondo mancano le bussole, basterebbe una bussola, come in una nave, per indicare a tutti la giusta direzione, ma chi dovrebbe essere bussola in questo mondo?
Non ognuno di noi?
Se non ci assumiamo questa responsabilità finiamo per pretendere che altri facciano quello che non facciamo noi, giudichiamo il mondo intero e ci lamentiamo perché ci manca quello che dovremmo fare noi.
giuscip1946 is offline  
Vecchio 06-01-2016, 20.26.46   #150
dafrad
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Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?

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Originalmente inviato da giuscip1946
E' vero che nel mondo mancano le bussole, basterebbe una bussola, come in una nave, per indicare a tutti la giusta direzione, ma chi dovrebbe essere bussola in questo mondo?
Non ognuno di noi?
Se non ci assumiamo questa responsabilità finiamo per pretendere che altri facciano quello che non facciamo noi, giudichiamo il mondo intero e ci lamentiamo perché ci manca quello che dovremmo fare noi.

Io penso che le fedi , i vari credo, porsi obiettivi da raggiungere ,siano una GRANDE FREGATURA- Sono dei dogmi , creano aspettative e come tali ci limitano- Credo che la nostra evoluzione e crescita dipenda dalla possibilità di sperimentarci liberamente in tutto cio’ che ci incuriosisce, in tutto cio’ che ci crea dei dubbi –Il dubbio è utile perchè stimola la nostra curiosità e la voglia di scoprire le risposte ci spinge a ricercare in spazi a noi ancora sconosciuti - Ad ogni nuova conoscenza raggiunta il nostro essere si espande , acquisisce una nuova chiarezza che gli permette di reinterpretare il vissuto precedente e di cambiarne i significati che credevamo assoluti – Quindi senza forzature di mete da raggiungere , le risposte arrivano da sole - In questo percorso , si inizia a definire la nostra vera identità e una maturità che ci permette di acquisire quell'autonomia che prescinde da tutti quei riferimenti sociali e religiosi , parametri obbligati,che interferiscono nella nostra vita allo scopo disorientarci e di trasformaci in esseri funzionali al sistema –
dafrad is offline  

 



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