Pensiero sulla cima di un corpo complesso, ecco dipinto un piccolo dio! Capovolgiamo il quadro, ed ecco pensiero al fondo di un corpo complesso… a pensarci bene, ovunque possa essere ospitato il pensiero in quel corpo complesso, quel piccolo dio resta concettualmente uguale.
Quante cellule rimpiazzate, quante sostituzioni! …Quante morti… Ma io non mi sono accorto mai di questa immane catastrofe! Ora ne prendo atto: ad ogni malattia che ho superato, un popolo è stato decimato. Il pensiero ne prende coscienza, per un attimo ed un attimo dopo ne perde interesse, dimenticando la deduzione di infinite tragedie, di infinite positività, esistite o presenti nell'infinitesimo di questo minimo universo che io sono.

Fuori di me, come esploso in una dimensione della quale non potrei concepire la misura, un altro corpo vive ed ignora me! Cerco di immaginarne la forma di "pensiero" e mi prende la percezione di una vastità lontanissima dai miei schemi. Devo tornare in me, devo riuscire ad essere talmente bravo da centrarmi in pieno… se voglio tornare in me! Dio… quanto è difficile percepire l'infinitesimo!

In fondo, la via che porta alla meta della "fede", cioè la "conoscenza di Dio", passa per una precisa via, che se non sbaglio si chiama "Via Dello Spirito Di Corpo" eheheh!


Innanzitutto sono contento di aver chiarito con Mistico......
La frase che tu hai riportato e' molto difficile.Puo' avere molti significati.Io credo di aver capito che per arrivare alla conoscenza di Dio,quindi come hai detto tu,passando dalla via della fede,
si debba raggiungere l'ultimo secondo della nostra vita.
Credo che la verita',si possa conoscere quando il nostro spirito lascia il nostro corpo..............