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Vecchio 21-02-2004, 16.09.46   #1
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Che cos'è il Male?

Il Male è piu spesso una scelta (un individuo sceglie di fare "il Male" pur sapendo di operare in antitesi al "Bene") o una necessità? (un individuo pone in essere "il Male" non potendo agire diversamente, cioè in quanto vittima di una psicopatologia?).
Sicuramente tutti qui rimarcheranno il carattere "volontaristico" del Male, e fin qui, in astratto, le cose possono sembrare semplici, e condivisibili.
Sennonchè, a riflettere un attimo, e a prendere in esame gli orientamenti di fondo del sentire comune , si giunge alla conclusione che la tendenza è quella della deresponsabilizzazione del soggetto che pone in essere "il Male", deresponsabilizzazione almeno parziale in quanto, laddove non si rilevi traccia clinica di una vera e propria psicopatologia, si tende a una concorsuale distribuzione di colpe tra società, famiglia, scuola, etc.
A mio parere, quindi, il Male inteso come libera, autonoma, e consapevole scelta oggi viene rimosso dalle coscienze collettive. E viene rimosso, forse, perchè a una più attenta riflessione esso non può non ricondurre ad echi neanche tanto sotterraneamentere "metafisici".
Male inteso come violazione consapevole e meditata del Bene, che poi è l'alternativa secca che, almeno dal Vecchio Testamento in poi, l'uomo si vede porre di fronte come necessità di prendere partito per una precisa scelta di "campo".
Oggi nessuno "specialista" , laico, si sognerebbe mai di dire, di qualcuno che abbia commesso un'azione qualificabile come "male", che costui sia una persona "malvagia".
Insomma, il Male , inteso sic et simpliciter, fa paura anche solo a livello teorico, definitorio.
Eccezion fatta per gli ecclesiastici, se ne nega l'esistenza.
Forse nel timore che la Chiesa possa strumentalizzare ancora una volta la situazione, rinviando al demonio e alle possessioni demoniache?
Ma io mi chiedo. Al di là delle ipotesi bibliche, e al di là dei profili psicopatologici, è configurabile l'esistenza del Male? E, se sì, in quali termini?
Ciao

Ultima modifica di irene : 21-02-2004 alle ore 16.15.04.
irene is offline  
Vecchio 21-02-2004, 16.54.22   #2
Mirror
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Messaggi: 1,733
Male = Ignoranza di Sé

Sintetizzado al massimo direi che, sostanzialmente, il male che si compie, direttamente o indirettamente, apparentemente consci o in gran misura inconsci, é inversamente proporzionato alla conoscenza di Sé.
E' ignoranza della propria natura fondamentale. E' una sorta di oscurità.
Tanto più si é identificati con il proprio "IO" illusorio, tanto più si può far del male, a se stessi, agli altri, all'ambiente...in varie forme.
E' la mancanza di vera Consapevolezza, che ci rende vittime di reazioni inconsce, di meccanicità comportamentali, di schematismi mentali, inganni ideologici, prigionieri di pulsioni aberrate, ecc...che possono creare conseguenze maligne.
Questo é un mio piccolo abbozzo di risposta.
Mirror is offline  
Vecchio 21-02-2004, 17.46.49   #3
Marco_532
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Messaggi: 1,159
Re: Che cos'è il Male?

Messaggio originale inviato da irene
Citazione:
Al di là delle ipotesi bibliche, e al di là dei profili psicopatologici, è configurabile l'esistenza del Male? E, se sì, in quali termini?

...discorso "infinito"... ...provo a sintetizzare il punto che credo ti interessi : il Male e il Bene esistono grazie ad un soggetto sperimentatore; tutto ciò che arreca "danno" allo stesso è considerato Male e tutto ciò che porta "vantaggio" o non è dannoso è considerato Bene. Nel contesto sociale quindi, è considerato Male tutto ciò che è nocivo alla società e bene tutto ciò che arreca vantaggio o non danneggia la stessa. L'idea di Bene e Male sociale è contestualizzabile alla cultura e alle tradizioni di un popolo : il Male è ciò che secondo un determinato gruppo di individui, danneggia lo stesso e il Bene è ciò che gli apporta vantaggio o non è dannoso. Per questo l'idea di Male cattolica è differente dall'idea di Male di un ateo e così via. Per finire, posso dire che il Male esiste solo quando c'è un soggetto che lo può sperimentare e quindi quando lo stesso soggetto è consapevole della dannosità o meno di un determinato evento/azione; dualità creata su criteri di giudizio che poggiano sulla cultura e sulle tradizione del popolo a cui appartiene il soggetto stesso; idem per il Bene.

...ho colto ciò che ti interessava?....

Ciao, Marco .
Marco_532 is offline  
Vecchio 21-02-2004, 19.16.17   #4
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Credo il male risieda non solo a livello conscio ma anche nel profondo e questo lo si scopre strada facendo nell'indagine interiore.
Osservandolo potremo capire cosa significa viverci a fianco e quanto utile è, cercando la pace, incontrarlo in assenza di conflitto..
Tralasciando le vere patologie, il male nasce secondo me come mezzo per progredire..
Il male è sia "violenza" ed anche non violenza, cioè stato di contraddizione, confusione, senso di colpa ecc.. ma se lo si vive nella giusta misura e senza "opinione" (perchè il male o il bene esiste solo per merito di chi gli darà valore e forma) , osservandolo senza fuggirlo, potremo anche raggiungere quel giusto equilibrio che va oltre il bene e male stesso che io chiamo Consapevolezza.
atisha is offline  
Vecchio 21-02-2004, 19.19.14   #5
irene
Ospite abituale
 
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Messaggi: 474
Ciao Mirror ciao Marco e ciao Atisha
concordo con le vostre risposte ma...resta inevasa ancora una domanda.
Al di fuori dei quadri patologici, è possibile ipotizzare la presenza di un'inclinazione al Male più radicata in alcuni che in altri?
Perchè oggi è così poco politically correct definire qualcuno "malvagio"?
Si definirà volentieri un criminale come "pericoloso psicopatico", come "cinico killer", etc...Ma la parola "malvagità", in tutte le sue articolazioni e filiazioni lessicali, sembra diventata tabù.
Come se in essa fosse racchiusa una implicita valutazione morale (o moralistica, o moralisticheggiante) da cui prendere debitamente le distanze, rinviando sempre e comunque a una sottintesa patologizzazione del Male.
Mirror identifica il Male con l'assenza di autoconsapevolezza.
Ma...non potrebbe essere proprio l'inclinazione a un agire "malvagio" a precludere l'acquisizione dell'autoconsapevolezza, alimentando un circolo vizioso infinito?
In altri termini. E' fuor di dubbio che per alcune persone il percorso verso l'autoconsapevolezza sia più agevole che per altre.
Per qualcuno esso sembra addirittura precluso.
Ora, se non si voglia prendere per buona l'ipotesi della reincarnazione, e del diverso grado di sviluppo spirituale tra persona e persona non vedo come si possa uscire dall'impasse senza accordare legittima cittadinanza all'esistenza di una vera e propria inclinazione al bene, così come in altri casi al male, iscritta nel proprio codice genetico...

Ultima modifica di irene : 21-02-2004 alle ore 19.23.40.
irene is offline  
Vecchio 21-02-2004, 19.33.46   #6
irene
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Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
P.S. Al di là del Bene e del Male

La Consapevolezza prescinde da valutazioni morali.
Ma, IMHO, è possibile andare davvero al di là del bene e del male solo dopo aver "scoperto", e "accettato", di custodire in noi stessi-potenzialmente- sia il Santo che l'Assassino.
E' a questo punto che cadono tutte le barriere, e con esse i giudizi morali...
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Vecchio 21-02-2004, 19.41.30   #7
Golden
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Re: P.S. Al di là del Bene e del Male

Citazione:
Messaggio originale inviato da irene
La Consapevolezza prescinde da valutazioni morali.
Ma, IMHO, è possibile andare davvero al di là del bene e del male solo dopo aver "scoperto", e "accettato", di custodire in noi stessi-potenzialmente- sia il Santo che l'Assassino.
E' a questo punto che cadono tutte le barriere, e con esse i giudizi morali...

... .... (scusa Marco se scopiazzo..)
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Vecchio 21-02-2004, 19.49.33   #8
irene
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Thank Golden, gli applausi fanno sempre piacere...
Ma il problema, spaventosamente arduo da risolvere, è "come" riuscire a dare una portata "emotiva", "radicale", "vissuta"...alla consapevolezza (solo teorica) di ospitare in noi stessi sia il Santo che l'Assassino...
Finchè questo assunto non diventa parte del nostro essere, sangue del nostro sangue, carne della nostra carne...non si va da nessuna parte...

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Vecchio 21-02-2004, 20.00.36   #9
Mirror
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Lightbulb Aldilà del bene e del male: non dualità.

Citazione:
Messaggio originale inviato da irene

Ma...non potrebbe essere proprio l'inclinazione a un agire "malvagio" a precludere l'acquisizione dell'autoconsapevolezza, alimentando un circolo vizioso infinito?
In altri termini. E' fuor di dubbio che per alcune persone il percorso verso l'autoconsapevolezza sia più agevole che per altre.
Per qualcuno esso sembra addirittura precluso.
Ora, se non si voglia prendere per buona l'ipotesi della reincarnazione, e del diverso grado di sviluppo spirituale tra persona e persona non vedo come si possa uscire dall'impasse senza accordare legittima cittadinanza all'esistenza di una vera e propria inclinazione al bene, così come in altri casi al male, iscritta nel proprio codice genetico...

Bella e giusta considerazione.
E' qui rientra, il senso del libero arbitrio, gia affrontato relativamente in altre discussioni.
Ma il punto fondamentale é indagare sul chi siamo veramente "noi".
Siamo soltanto i nostri corpi e le nostre menti ?
Tu dici: ma il male non potrebbe essere proprio l'incapacità d'indagare in noi stessi, non averne la forza?
E di nuovo entrano in campo parole come Grazia e Fede.
Che ci posso fare?
Vedi un pò cosa ti rispondono gli scientisti, i logici, i razionalterreni, i moralisti...

Io, mi domanderei piuttosto:
C'é una dimensione in noi che é aldilà del bene e del male?
Grandi tradizioni spirituali ci confermano che Esiste, ed é "concreta".
Senza una sincera e profonda ricerca di questa dimensione all'interno di noi stessi, non ci sarà una mai risposte esaustiva.
Pensi che ci sarebbe la percezione del bene, senza l'esistenza del male?
I "Realizzati" di ogni tempo lo ribadiscono, per noi "addormentati":
Riguardo il bene ed il male, c'é uno stato di Coscienza, d' Essere, che li comprende e trascende entrambi: ed é il Risveglio!
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Vecchio 22-02-2004, 14.26.35   #10
Golden
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Citazione:
Messaggio originale inviato da irene
Thank Golden, gli applausi fanno sempre piacere...
Ma il problema, spaventosamente arduo da risolvere, è "come" riuscire a dare una portata "emotiva", "radicale", "vissuta"...alla consapevolezza (solo teorica) di ospitare in noi stessi sia il Santo che l'Assassino...
Finchè questo assunto non diventa parte del nostro essere, sangue del nostro sangue, carne della nostra carne...non si va da nessuna parte...


E non credi sia già molto "teorizzare" e comprendere mentalmente questo profilo interiore?
Questo è un passaggio che non tutti riescono ad alchimizzare (anche teoricamente)..
Dalla teoria alla pratica dici..... Avendo avuto grandi intuizioni dovresti permettere alla tua mente di progredire nella pratica..
Come? Personalmente posso suggerire la Meditazione profonda. l'osservazione costante dei nostri processi interiori, insomma passo dopo passo iniziando dalla purificazione del corpo alla mente e oltre... iniziando a mettere la parola "stop" a tutti i nostri disordini prima del corpo e di conseguenza della mente...scendendo gradatamente in profondità ed osservazione.. Questo posso indicare come mio cammino... (e probabilmente è anche il Tuo) che sempre più confermo quale cammino dell'Evoluzione stessa.
Golden is offline  

 



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