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Vecchio 06-03-2004, 14.08.58   #1
viandanteinattuale
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L'esistenza dell'anima...

L'esistenza dell'anima può essere dedotta ( esistono numerosi passaggi di
logica metafisica ) dalle operazioni intellettuali e volitive dell'essere
umano: si tratta di
deduzioni che usano il principio di non contraddizione che è il fondamento e
l'inizio
del ragionamento stesso.

Le strade che il ragionamento può percorrere per dimostrare l'esistenza
dell'anima non sono di tipo sperimentale perché queste valgono solo per le
cose che si possono percepire con i sensi.

La sperimentazione presuppone, da parte dello sperimentatore, un dominio
e quindi una certa superiorità sulla cosa su cui sperimenta: questa,
infatti, deve essere a sua disposizione, deve poterla vedere, toccare,
sezionare, deve poter riprodurre il fenomeno che studia.

Volere una prova sperimentale dell'esistenza dell'anima significherebbe
abbassare l'anima al rango degli enti materiali e quindi sbagliarsi già
metodologicamente su quello che essa è.

La scienza di tipo sperimentale deve riconoscere i suoi limiti e la sua
impotenza in merito al problema dell'esistenza dell'anima: essa non può
affermare o negare l'esistenza dell'anima.

Con il termine anima, che deriva da ànemos - soffio, vento -, si intende
il principio primo dell'attività di tutti gli esseri viventi.

Nell'uomo, la natura dell'anima è immateriale anche se essa informa il
corpo e costituisce con esso un'unica sostanza: il modo di agire manifesta
il modo di essere e alcune operazioni intellettive e volitive dell'essere
umano, pur procedendo dal corpo, trascendono il mondo materiale dimostrando
che non possono avere il corpo come unico soggetto.

L'esistenza dell'anima spirituale è dimostrabile per via logico deduttiva:
essa si deduce dall'esistenza di tre attività umane che trascendono il corpo

e la materia stessa. Queste attività sono la conoscenza intellettiva ( da
non confondere con la semplice conoscenza sensitiva ), l'autocoscienza o
conoscenza riflessa o riflessione, il desiderio della felicità assoluta e
quindi dell'eternità.


La dimostrazione dell'esistenza dell'anima non appartiene alla scienza
sperimentale ma alla scienza metafisica o filosofia prima che studia i
principi primi e più universali della realtà: queste due scienze, pur
essendo autonome non possono, però, essere considerate separate o
antitetiche perché la metafisica si occupa di quegli elementi primi di
conoscenza che sono il presupposto del ragionamento stesso e della stessa
argomentazione scientifica.

Gli scienziati, studiando il funzionamento delle cose, fanno un uso
continuo del principio di causalità e di finalità ma in genere non si
chiedono che cos'è il principio di causalità e di finalità, né si chiedono
da quali nozioni basilari derivino questi principi e, quando lo fanno, anche
se non se ne rendono conto, stanno uscendo dal settore sperimentale e si
pongono considerazioni di carattere metafisico.

La metafisica o filosofia prima, cioè il ragionamento sui primi principi
della realtà, non è in antitesi con la scienza sperimentale perché studia il
presupposto della stessa scienza sperimentale, cioè studia tutto ciò che
viene assunto come premessa dalla stessa ricerca sperimentale.

La scienza sperimentale, per esistere, ha bisogno di
presupposti metafisici e di scelte
etiche che non possono essere misurati e dimostrati con i mezzi della
scienza sperimentale stessa.

Presupposti Metafisici ed etici che istituiscono la scienza sperimentale e
ne permettono la continuità:

1) Che esista una realtà indipendente dalla nostra mente
2) che questa realtà sia ordinata
3) che essa sia comprensibile
4) che sia un bene indagarla:


Scrive Einstein:" Senza la convinzione che con le nostre costruzioni
teoriche è possibile raggiungere la realtà, senza convinzione nell'intima
armonia del nostro mondo, non potrebbe esserci scienza. Questa convinzione
è, e sempre sarà, il motivo essenziale della ricerca scientifica. In tutti i
nostri sforzi in ogni drammatico contrasto fra vecchie e nuove
interpretazioni riconosciamo l'eterno anelito d'intendere, nonché
l'irremovibile convinzione dell'armonia del nostro mondo, convinzione ognora
più rafforzata dai crescenti ostacoli che si oppongono alla comprensione".

Oltre questi presupposti metafisici, la scienza sperimentale, per esistere,
necessita di un
fondamentale presupposto etico: si deve, infatti, presupporre che - il
risultato del lavoro scientifico sia importante nel senso che sia degno di
essere conosciuto -. E- sottolinea Max Weber- " qui evidentemente hanno le
loro radici tutti i nostri problemi. Giacché questo presupposto non può
essere a sua volta dimostrato con i mezzi della scienza".

Dunque, dietro la scienza c'è una scelta etica: la scelta del valore della
conoscenza.
La scienza è resa possibile dall'imperativo che ci comanda di acquisire
conoscenza, sempre più conoscenza, sempre - migliore - conoscenza. ""


Dedurre dalle operazioni intellettuali e volitive che nell'uomo c'è qualcosa
che va oltre l'uomo come materialità non significa aver chiarito questo
qualcosa.
Un ente spirituale cioè non puramente materiale ( e pertanto non misurabile
con la scienza sperimentale ) resta propriamente un "mistero", cioè un
qualcosa che supera la natura.

Pertanto nessuno potrà mai capire l'essenza dell'anima, né come l'anima è
stata creata, né come si è connessa al corpo durante le fasi evolutive, né
come si connette al corpo nel momento della fecondazione.
La nozione di anima non entra nel dominio della scienza sperimentale

La stessa filosofia greca, sul problema dell'anima, reputava necessaria una
Rivelazione.

Ogni rivelazione dà luogo a forme di teologia:
cioè all'uso della ragione e quindi del principio di non contraddizione, ma
all'interno dei dati rivelati.
viandanteinattuale is offline  
Vecchio 06-03-2004, 20.53.10   #2
bataki
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Posto che cosi' come si può essere morali senza interrogarsi su cosa sia la Morale e che ,allo stesso modo, si può fare scienza senza interrogarsi su cosa sia la Scienza (e che,quindi, non contano per lo scienziato,come per uomo qualunque, postulati -dio,eoni,anima,ecc.- che afferiscono ad un diverso ambito...forse solo cartaceo), in tutta onestà non capisco di quale utilità possa essere un tale sforzo intellettuale.

ciao!
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Vecchio 09-03-2004, 00.55.46   #3
Sté-detonator
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“il modo di essere e alcune operazioni intellettive e volitive dell'essere
umano, pur procedendo dal corpo, trascendono il mondo materiale dimostrando
che non possono avere il corpo come unico soggetto.” Non è già questo un tranello, una contradizione interna a questo stesso discorso che ci tendiamo da soli? Se affermi questo è solo perché stai presumendo qualcosa in base ad una logica di una cultura al quale sei stato educato. Stai facendo del corpo la cosa già stabilita, un a-priori inconfutabile. Chi ti dice invece che questo stesso corpo, che è molto più evidente invece che sia ‘non solo materia’, ma giustamente anche ‘ENERGIA’ non possa essere un tutto, un fondamento esauriente di una concretezza che è già la cosa più semplice da vivere sperimentare e chiacchierarci sopra… Ma, già, dimenticavo, senza creare il problema come si fa a vivere? Bisogna inventarlo per poter sentire di esistere egoisticamente vantandosi di averlo risolto. Questa trascendenza, se invece si fosse semplici, umili e onesti con l’evidenza del concreto e del senso comune, non avrebbe bisogno di essere pensata, indagata, citata. Perché, di fatto, quando ci si addentra in questi vicoli ciechi [e se ti posso dar ragione nello stare calmi da parte della scienza nel confutarne l’esistenza (dell’anima), allora è verissimo anche il contrario, pena l’estremismo] si agganciano una serie di intricate vie altrettanto chiuse su se stesse, per esempio “il desiderio della felicità assoluta e
quindi dell'eternità.” , addirittura questo è un fondamentale errore che compie il nostro contorto sistema di pensiero. A questo proposito metto un passo di quell’amico che tanto sono costretto a citare perché voglio essere il più chiaro possibile. Da “Il coraggio di essere soli”>> “UG: È il passato che ha proiettato questi obbiettivi – dio, l’illuminazione, pace interiore, quel che sia – e li ha collocati nel futuro, fuori portata. Cosicché la felicità sta sempre nel futuro, domani. Un uomo felice non starebbe interessato nella ricerca della felicità. Un uomo ben alimentato non sta in cerca di cibo. Interlocutore: Sicuramente la vera comprensione, di cui tutti siamo più o meno capaci, si compie non nel futuro, bensì ora, nel presente.
UG: Esiste solo il passato. Gli uomini santi che parlano dell’illuminazione e queste assurdità vi hanno insegnato che il passato deve fermarsi per vedersi liberi e poter operare nel ‘presente’ e così realizzare le vostre possibilità, potenziali o future. Questo io lo nego. Per prima cosa, perché dovreste essere interessati nel cercare di impedire che il passato interferisca col presente?
Notate che questa idea che il passato deve morire, che il tempo deve finire, è stata posta dentro di voi da quei autodichiarati guardiani della cosiddetta anima – i sacerdoti, gli uomini santi, e i salvatori dell’umanità. Non è qualcosa di vostro. Dovete vedere con molta chiarezza anche le implicazioni di finire con l’influenza del passato. È qualcosa di realmente pericoloso, una calamità. Nella vostra ricerca per trovare la fine del tempo, il passato, dovete usare il passato. Così che solo riuscite a perpetuare il passato.
Questo è un fatto, vi piaccia o no. Qualsiasi cosa che fate –avere pensieri più amorevoli, comportarsi senza egoismo, mirare alla vita negativamente invece che positivamente, ascoltare gli uomini santi, ascoltare me – sta soltanto dando continuità al passato. Tutte le tecniche e metodi di realizzazione di cui disponete provengono dal passato, e sono, in questo modo, inutili. Fortunatamente, non c’è assolutamente niente da realizzare.
I: D’accordo, però credo che la maggior parte di noi si renda conto che la vera felicità è un prodotto secondario di qualche altra cosa, e non può essere ottenuta in e per se stessa. UG: La vostra approssimazione reale alla felicità è basata nell’autointeresse e nell’ingenuità. Siete dei cercatori di piacere per tutta la vita, e in questo modo la vostra idea della più alta felicità è semplicemente un’idea di piacere interminabile senza un momento di dolore. Se percepite, se fosse che davvero vi riuscite, l’assurdo di questo tendere, allora dite, «Se potessi trovare dio e l’illuminazione sarei libero dal desiderio contraddittorio di avere l’uno (il piacere) senza l’altro (il dolore)».
Cosicché questo poi si converte nella vostra meta, raggiungere la quale prenderà altro tempo. Siete di nuovo dove avete cominciato. Pretendere la cessazione della continuità del movimento del passato è ridicolo e senza fondamento. Ci hanno lavato il cervello tutte queste persone con l’idea che se ci liberiamo dal passato in questa vita, tutto diventerà color rosa, pieno di luminosità e dolcezza. Sono tutte stupidaggini, pura fantasia e nient’altro.
Vi siete bevuti tutto questo, vi siete innamorati di questo, sfortunatamente. Dopotutto, che potete fare? Tutte le vostre azioni provengono dal passato.
E qualsiasi cosa che fate fortifica le catene di piacere e dolore.”
-Per quanto dici sui principi primi, anche qui non noti come tutti siamo strangolati dallo stesso cappio che ci mettiamo al collo da soli? Entrambe, scienza (accademica o imbevuta di spiritualità) e filosofia prima (o ultima o chissàcché), non possono prescindere dalle premesse. È troppo chiaro, di entrambe siamo o non siamo sempre noi a occuparcene? Quindi tutto fa riferimento al sistema di interpretazione umano, che è contorto in partenza e solo agisce a partire da premesse sostenute dalla logica (eventuale e ancora una volta soggettiva). Ma a questo, filosofi e scienziati un po’ più accorti, realisti e sinceri ci sono arrivati da tempo. Dalle stesse teorie contemporanee sulla relatività fino alle più moderne, fino a quelle di cui si è scoperto la correlazione con le ‘scienze spirituali’ (vedi ‘Il tao della fisica’, per esempio, di F.Capra), siamo solo arrivati al punto (di partenza, in effetti ) di non poter prescindere dalla compartecipazione dell’osservatore all’evento, essendo lui stesso implicato nell’evento stesso. E non dà questo fatto ragione alla questione più semplice che dopotutto siamo anche noi nient’altro che Unici Eventi di Natura?
p.s.: - Einstein dice bene quando dice che sono tutte Convinzioni. - “Ente spirituale che Supera la natura…”, e non è questa appunto una premessa sostenuta dalla logica, dalla logica spirituale, APPUNTO…..!
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Vecchio 11-03-2004, 16.52.51   #4
Dunadan
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Ormai sanno tutti come la penso io dell'anima:

- Non è necessaria a spiegare le funzioni umane, che FUNZIONANO ANCHE SENZA LA PRESENZA DELL'ANIMA.

- è un errore, si scambia la Coscienza con l'anima, si scambia la Vita con l'anima.

- non è mai stata dimostrata scientificamente.

il valore della frase "l'uomo ha un'anima" è sullo stesso piano della frase "attorno a noi volano degli spiriti maligni", oppure "l'unicorno esiste", oppure "questo sasso ha un'anima", oppure "quando muoio l'anima va a bersi un caffè poi dopo sale in cielo".
Queste frasi, facendo ragionamenti forzati, antiquati, "adottati di volta in volta a piacimento" potrebbero essere dimostrati ma NON HANNO ALCUN VALORE SCIENTIFICO.
SE UNO VUOLE, DIMOSTRA TUTTO CON MOLTEPLICI METODI, ma quel che conta sta nel dimostrare secondo scienza.

Ovviamente tutti qui sanno che l'idea di anima non ha nessun valore scientifico, sta per l'appunto sulo stesso piano dell'unicorno, allora si cerca di sminuire la scienza, in che modo? Con un ragionamento che in gran parte condivido: "la scienza può essere semplice illusione" (alla Cartesio).

Si da il caso però che QUESTA ILLUSIONE, QUESTO MONDO DEI SENSI, è IL MONDO IN CUI VIVIAMO.
Quindi, da uomo/ragazzo che vive in un mondo REALE (forse illusorio ma comunque l'unica cosa che è REALE) mi accingo a credere unicamente a ciò che ho di fronte.

Il mondo è un'illusione? la scienza è un'illusione? POTREBBERO ESSERLO, MA SONO LA COSA MENO ILLUSORIA CON CUI ABBIAMO A CHE FARE.
Cercare di TROVARE ALTRE SOLUZIONI SPIRITUALI, CI PORTA A RAGIONAMENTI DOPPIAMENTE ILLUSORI.

esempio:
l'anima non la vedo, non la sento, non mi viene dimostrata se non con ragionamenti FORZATI A PIACIMENTO e dubitabili, QUINDI, non credo nell'anima, ma credo nella BIOLOGIA, nella GENETICA, nelle SCIENZE NATURALI, nelle scienze DELLA VITA, NEL SANGUE CHE FUORIESCE DAL CERVELLO, NEi collegamenti neurali, nelle sinapsi, ... CIOè IN TUTTO CIò CHE è VISIBILE: IN TUTTO CIò CHE SPIEGA (SENZA BISOGNO DI MEFAFISICA) COME SIAMO FATTI:

PERCHè REAGIAMO IN UN CERTO MODO, PERCHè MUORIAMO SE FERITI GRAVEMENTE, PERCHè OGNI COSA CHE FACCIAMO LA FACCIAMO IN QUEL MODO. TUTTO CIò è SPIEGABILE DA UNOMINI DEL NONDO REALE, NEL MONDO REALE, TRAMITE RAGIONAMENTI ATTINENTI AL MONDO REALE.


La scienza potrebbe illudere? la spiritualità potrebbe farlo DOPPIAMENTE.

Viandante, fingi andando contro te stesso per 10 minuti (o 5, o 1) di non essere di questa civiltà, fingi per 10 minuti di non conoscere la religione cristiana e nessun'altra religione, , quindi, di non partire dal pregiudizio che "l'anima esiste".

FINGI PER 10 MINUTI CHE NON VI SIANO IN UN PROGETTO DIVINO. Vai davanti a uno specchio, guarda la tua testa, apri la bocca, guardati i denti, poi giù giù fino alla gola, poi RIFLETTI SU COME è FATTO IL TUO CERVELLO...
C'è BISOGNO DI TEORIZZARE L'ESISTENZA DELL'ANIMA? O BASTA GUARDARSI? O BASTA SPACCARE LA TESTA IN DUE A UNA PERSONA PER vEDERE CHE DENTRO NON C'è NULLA DI SPECIALE. VIVE ANCHE SENZA L'ULTRATERRENO, è UNA MACCHINA A CARNE-SANGUE-IMPULSI.


Chiudo consapevole che queste mie parole non servono a nulla.



Voglio però dire, in ultimo: "PER CAPIRE LE COSE, BASTEREBBE OSSERVARLE".


ciao
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Vecchio 11-03-2004, 17.54.29   #5
Sté-detonator
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Thumbs up

"CARNE-SANGUE-IMPULSI". Si, è così. Alcuni lo vedono riduttivamente o dispregiativamente. Io ne vedo la meraviglia di un essere Unico con una qualità vitale Unica. ...Il battito della Vita.., sta battendo costantemente: se quelli che vogliono a tutti i costi sfuggire da queste concretezze e cercano un oltre astratto e pieno di consolazioni, li invitassimo a chiudersi in una camera insonorizzata in modo da poter sentire 'tutti i movimenti', tutta la vita all'interno del loro corpo, si sorprenderebbero e forse impazzirebbero, ma poi così non avrebbero più bisogno di trovare una collocazione a cose che non ci sono, dentro di loro. Perché c'è già tutto il necessario, perfettamente.
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Vecchio 11-03-2004, 18.36.08   #6
bataki
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C'è tanta metafisica nell'"intuizione matematica" del fisico teorico quanta vè ne nella"trinità" del teologo. Questo perchè il linguaggio stesso ha una profonda e necessaria radice metafisica. Nulla di male. L'importante è valutare che linguaggio e mondo sono "cose" distinte.
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Vecchio 12-03-2004, 09.11.10   #7
deirdre
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Non a caso gli antichi sostenevano che la scienza da sola può poco, idem il misticismo devozionale. Non oso dire che questa possa essere la chiave di lettura ma certamente offre buoni spunti all'apparenza verosimili.
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Vecchio 12-03-2004, 16.06.25   #8
Dunadan
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L'idea dell'esistenza dell'anima non ha vita se non partendo dal pregiudizio religioso che pone l'anima.

Senza il pregiudizio religioso che per molteplici ragioni gira attorno all'idea di anima, questa idea non esisterebbe in un mondo di uomini arrivati alle scoperte odierne, alla tecnologia odierna.

L'idea di anima non esisterebbe se non vi fosse stata un'"""ingenuità""" negli uomini del passato che non avevano il livello conoscitivo di oggi, hanno inventato l'idea di anima per spiegare "il meccanismo della vita" e per spiegare "cosa fosse la coscienza".

Riassumendo, l'idea di anima è, e nasce, da una non-conoscenza(errore) passata del funzionamento del corpo umano e dal presupposto religioso.

OGGI L'IDEA DI ANIMA, NON HA RAGION D'ESSERE.

Senza il presupposto religioso l'idea di anima è al livello dell'idea dell'esistenza dei fantasmi. Idee, che non hanno riflessione nella realtà, e a cui nessun uomo adulto e razionale crede.

La domanda: "chi ti dice che non esiste l'anima? provami che non esiste"
è allo stesso livello della domanda: "chi ti dice che non esistono i fantasmi?, provami che non esistono".

Entrambe prove impossibili da dare (ammeno che non si dia affidamento agli OCCHI !!!) , entrambe domande che non hanno ragion d'essere.

Saluti

Ultima modifica di Dunadan : 12-03-2004 alle ore 16.08.50.
Dunadan is offline  
Vecchio 12-03-2004, 17.15.32   #9
deirdre
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Perdonami ma trovo il tuo discorso piuttosto ottuso. Di fatto, siamo consapevoli che la sola scienza non può certo dare spiegazioni a fenomeni incomprensibili. Ora, se tutto vorticasse attorno alla sola materialità, non solo, aggiungiamo una sorta di effetto "san Tommaso", allora, l'uomo smetterebbe di sperare, di donare a se stesso qualsivoglia forma di superiore conoscenza che non sia comprovata da sperimentazione materale.
Diciamo che la tua spiegazione può valere se presa con le pinze. E' stato provato un calo di peso corporeo (all'atto della morte)..che non coincide con la fuoriuscita d'aria relativa all'ultimo respiro, gli stessi scienziati non trovano risposta a questo fenomeno, tu, per caso, hai una versione verosimile che vada a precisare con mezzi consoni tal dilemma? Io dubito e persevero in ciò che presumo essere una forma personale di credo, lontano dal tuo modo di pensare e distante anche da qual misticismo che richiama la religione....
deirdre is offline  
Vecchio 12-03-2004, 17.30.13   #10
Rolando
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Caro Dunadan

Penso che quello che in grado più alto esprime l´"ingenuità" di cui parli, sia tu stesso.
Le tue affermazioni sono in realtà completamente infondate e non scientifiche. La tua impostazione materialistica rigida ti impedisce di riflettere sulla questione dell´anima o su qualsiasi altro aspetto della vita.

La vita o l´universo è piena di energie invisibili. Basta visitare www.nasa.gov/home/index.html e guardare per esempio un´immagine infrarossa della "Galassia dell Aquila" ecc (Hubble-telescop) per capire che in realtà tutto l´universo, apparentemente "vuoto", è pieno di energie invisibili. Queste energie costituiscono quindi delle realtà che sono state scoperto solo quando l´uomo è arrivato al punto evolutivo in cui è stato capace di costruire strumenti attraverso cui è stato possibile osservare le energie in questione.
Da questo fatto si deve trarre la conclusione che effettivamente non si può rifiutare categoricamente nessuna idea, solo perché non si è capace di capirla o vederla, ma si deve rimanere aperto per studiarla e usare il buon senso in ogni campo.

Soprattutto non si deve avere paura per scoprire il mondo, e forze soprire che esso costituisce qualcosa molto più grande che quello che si forze pensa. Dunadan, secondo me sei guidato da pregiudizi in cui credi ciecamente, così come credono ciecamente i religiosi nei dogmi religiosi. Essi non pensano loro stessi ma si affidano al prete e alle dottrine.
Ma adesso viviamo nel tempo della ragione e della logica, e l´essistenza dell´"anima" quale ente/oggetto invisibile, dev´essere studiata scientificamente.
Affidarsi a, e credere ciecamente nei dogmi materialistici non è un´impostazione scientifica. Solo circa dieci anni fa, i scienziati dicevano con grand sicurezza e "autorità scientifica", che la terra era l´unico pianeta esitente, ma sono, come sappiamo, stati costretti a cambiare idea.
Tuttora dicono che il nostro pianeta è l´unico abitato da uomini o da esseri viventi, ma anche qui dovranno sicuramente cambiare l´idea.
Riguardo all´idea dell´"anima" trovo molto verosimile che anche qui stiamo per scoprire "energie invisibili" che costituiscono parti normali della natura dell´uomo. E anche queste energie saranno oggetto dello studio scientifico.
Ciao

Ultima modifica di Rolando : 12-03-2004 alle ore 17.36.03.
Rolando is offline  

 



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