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Vecchio 10-08-2004, 15.09.08   #301
Gianfry
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x Leo 82

Concordo pienamente con quanto hai scritto. Non solo non fa torto alla ragione ma non fa torto per me neanche ai sentimenti e neppure a quanto mi ispira la mia anima.
Gianfry
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Vecchio 10-08-2004, 15.45.09   #302
Gianfry
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Messaggi: 401
Vorrei rivolgere alcune domande a tutti coloro che sono intervenuti finora in questa tematica.

1) Vorrei sapere perché si parla una volta di Gesù, un’altra volta di Cristo e un’altra ancora di Gesù Cristo. Chi era Gesù veramente? E chi era Cristo?
2) Si da per scontato che Cristo sia risorto, ma quali prove storiche abbiamo di ciò? Bastano i soli vangeli a dimostrarlo?
3) se è vero che Cristo è risorto, perché i cristiani continuano a tenerlo appeso sulla croce?

Ringrazio in anticipo chi può e voglia darmi una risposta.

Gianfry
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Vecchio 10-08-2004, 15.58.50   #303
paperapersa
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Gesù il Cristo

Allora Gesù è l'uomo che incarnatosi si è preparato con un periodo di purificazione ad accogliere in sè il Cristo, cioè
la "manifestazione dell'Amore Divino" e quindi quella che viene
considerata "il Figlio" di Dio, in questo senso ha indicato a tutti noi
"FIGLI DEL pADRE" a seguire il suo esempio nella via che conduce a tornare nella "Casa del Padre".
Infatti egli è il Figlio prediletto e non l'Unico, e noi come Lui ha detto "faremo le stesse cose che fece Lui ed anche di più grandi"
se avremo fede.
"La resurrezione è provata solo dai Vangeli ed in ogni caso si parla anche lì di Corpo di Luce, o Corpo di Gloria (vedi San Paolo quando parla del nostro futuro corpo di resurrezione che sarà il Corpo di Luce o il Sè Spirituale realizzato.) e quindi non credo che dovremmo credere in un corpo di materia in ogni caso è un tipo di materia ancora a noi sconosciuto, che forse si realizzerà
se veramente "il Regno di Dio" scenderà sulla terra come dice il Padre nostro e tutte le dottrine esoteriche
Non tutti i cristiani tengono Gesù appeso ad una croce.
Gli ortodossi lo rappresentano nel Suo corpo di Gloria sopra una croce, senza sangue e chiodi.
Non è esauriente ma io me lo spiego così
paperapersa is offline  
Vecchio 11-08-2004, 12.23.31   #304
Gianfry
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x paperapersa

Anzitutto grazie per le tue risposte!
Non capisco tuttavia che tipo di purificazione doveva fare Gesù. Egli, quale figlio primogenito di Dio, era immacolato, no? Allora di che cosa doveva purificarsi? Non aveva nessun karma negativo, cioè non aveva mai fatto del male a nessuno. Quindi Gesù non aveva nessun motivo per essere crocifisso. Se poi intendi che Gesù abbia scelto di andare sulla croce per “redimere” (cancellare) i peccati dell’umanità, allora sorge un’altra domanda. Perché mai il figlio di Dio avrebbe dovuto cancellare i peccati degli altri suoi fratelli e sorelle ? Che senso avrebbe? Non ha forse detto: “Ciò che seminate, raccoglierete? ”. Questa è la legge del karma. Il che vuol dire che nessuno raccoglie quello che ha seminato un altro, altrimenti dov’è la giustizia? E se uno non prova sulla propria pelle quello che ha fatto agli altri, come potrà mai comprendere la vita? Dal che si deduce che Dio, anche se può, non cancellerà mai il karma (peccati) dei suoi figli, ma dovranno essere essi stessi a cancellarlo riconoscendo i propri errori e cambiando atteggiamento o modo di pensare. Inoltre, se veramente Gesù avesse redento l’umanità dai suoi peccati, gli esseri umani sarebbero dovuti diventare più buoni, no? E invece in questi ultimi 2000 anni i cristiani si sono macchiati delle più atroci efferatezze della storia cristiana. Non ti sembra che ci sia una distorsione in tutto ciò?

Altro punto. Che bisogno aveva Gesù di andare sulla croce per “accogliere in sé il Cristo, cioè la manifestazione dell’Amore Divino”, quando Lui stesso incarnava già in sé l’Amore Divino del Padre? E chi è poi questo Cristo? Dai documenti storici emerge che un certo Cristos fu crocifisso e nessuno può provare che sia risorto. Allora un’altra domanda: se Gesù non è andato sulla croce, mentre un certo Cristos risulta esserci andato, si tratta forse di due persone diverse? E se fosse così chi ha avuto l’interesse (e perché) a fondere le vite di queste due persone in un’unica persona col nome di Gesù-Cristo?

Se la resurrezione poi riguarda il cosiddetto Corpo di Luce, allora è “stata scoperta l’acqua calda” perché il Corpo di Luce è l’anima (e quindi Spirito) che non ha alcun bisogno di risorgere in quanto essa, per sua natura, è perfetta ed eterna (ad immagine e somiglianza del Padre).

E’ vero che Gesù venne sulla terra quale messaggero del Padre per annunciare la prossima venuta del Regno di Dio sulla Terra e diede l’esempio vivente di come si realizza anzitutto il Regno di Dio dentro di sé e poi manifestarlo nella realtà esteriore. Non ha forse detto: “Voi siete il tempio di Dio…Il Padre ed il regno dei Cieli è dentro di voi….Siate perfetti come il Padre vostro che è nei Cieli?”. Questo è stato il vero ed unico motivo della venuta di Gesù.

Tu dici. “Non tutti i cristiani tengono Gesù appeso ad una croce.” E’ vero, ho visto molte persone che portano al collo la sola croce, ma è anche vero che il papa va in giro per il mondo portando con sé la croce con inchiodato il corpo del Cristo. Lo trovo quantomeno di cattivo gusto.

Non pensi che nella dottrina della chiesa e nel suo atteggiamento ci sia molto da obiettare?

Gianfry
Gianfry is offline  
Vecchio 11-08-2004, 13.39.57   #305
shakespeare
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Gianfry, quel che non intendi con la tua legge karmika è che non stai affatto parlando della dottrina della Chiesa, ma della tua, nella quale si, c'è molto da obiettare.
La Verità è semplice e si è rivelata, ma voi l'avete nascosta al vostro cuore!
shakespeare is offline  
Vecchio 11-08-2004, 14.18.52   #306
Gianfry
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x shakespeare ed altri

A proposito della dottrina della chiesa allego qui di seguito un articolo illuminante tratto da varie ricerche di studiosi.

Come vennero tramandati i vangeli?
Tratto da: «La Chiesa che mente» di Karlheinz Deschner

Non solo non esiste nessun Vangelo nel testo originario - anche se fino al XVIII secolo si è affermato di possedere l'originale del Vangelo di Marco, e precisamente a Venezia e a Praga - ma anzi non si è conservato nessun libro neotestamentario, e neppure alcun libro della Bibbia, nella sua originaria stesura autografa. Di più, non esistono nemmeno le prime trascrizioni. Ci sono soltanto copie di copie di copie: trascrizioni di manoscritti greci, di vecchie traduzioni latine, siriane, copte, nonché da citazioni neotestamentarie fatte da Padri della chiesa, riferite sovente a memoria... all'incirca 18.000 in un autore come Origene! (50) Senza contare che le opere degli stessi Padri della chiesa sono state a loro volta tramandate con livelli di attendibilità assai differenti.
La riproduzione scritta dei Vangeli non avvenne comunque senza errori. Per più di due secoli, infatti, essi furono esposti agli interventi intenzionali o involontari dei copisti. Nel corso della loro diffusione, attraverso l'uso pratico cui erano sottoposti, i testi subirono per dirla coi teologi Feine e Behm - «molteplici mutamenti, del tutto spontanei, epperò anche ampliamenti e accorciamenti premeditati. «Redattori, commentatori e glossatori ecclesiastici - come dimostra il teologo Hirsch - hanno seguitato a lavorarci, ovvero hanno limato», «completato», «armonizzato», «ripianato» e «migliorato», di modo che in ultima analisi - come scrive il teologo Lietzmann - «ne risulta una giungla di varianti, di aggiunte e omissioni in contraddizione le une con le altre. Di conseguenza noi, spiega il teologo Knopf, «in molti luoghi non possiamo determinare con certezza, ma neanche solo con probabilità, il testo primigenio»(51). Il quale è oltretutto scarsamente originale, come tante altre cose nel Cristianesimo. Perché nella stessa maniera già gli antichi Egizi avevano migliorato le loro sacre scritture (52)
Ciò nondimeno, il teologo cattolico Alexander Zwettler afferma (con licenza di stampa dell'Ordinariato arcivescovile di Vienna) che «nessun libro della letteratura mondiale fu tramandato ai posteri con tanta accuratezza quanto la Sacra Scrittura: illusione o inganno ne rimasero esclusi»(53). Alois Stiefvater, presidente della Società Kolping, giunge a stimare una percentuale della credibilità biblica: «Nella Bibbia tutto è in regola al 99 per cento» (54)
Il contrario è certamente più vicino al vero. Con una certa impudenza, Stiefvater chiama in causa la moderna esegesi biblica, per porre il problema: perché mai la Bibbia dovrebbe essere stata mutilata d'un tratto? E risponde: «Ma la Bibbia è tramandata anche più scrupolosamente e accuratamente di altri libri. Eppoi, la critica biblica moderna ha fatto sì che la Bibbia fosse studiata con precisione scientifica... Le si può senz'altro prestar fede» (55).
In realtà, nel copiare i Vangeli, e specialmente nei primi decenni, si procedette tanto più disinvoltamente in quanto - per quasi un secolo - essi non vennero affatto considerati come testi sacri e inviolabili. Difatti, non si possedeva ancora un Nuovo Testamento, ma si faceva uso, in mancanza di una propria scrittura sacra, di quella dell'ebraismo. Solo nella seconda metà del II secolo - quando la tradizione orale assunse forme sempre più inverosimili - i Vangeli vennero equiparati all'Antico Testamento, finendo con l'esser preferiti ad esso.
Solo dalla medesima epoca si cominciò inoltre a preferire i quattro Vangeli - che in seguito verranno canonizzati - ai molti Vangeli «apocrifi», facendo di quei quattro il «Vangelo» per antonomasia. Per lungo tempo, tuttavia, essi non vennero ritenuti ispirati. Infatti, tranne l'autore dell'Apocalisse (peraltro assunta a stento nella Bibbia), nessun autore neotestamentario ebbe a dichiarare la sua produzione come divina o ispirata da Dio: né Paolo, né gli autori delle altre epistole, né gli evangelisti medesimi. Al contrario, la stessa assicurazione di Luca, di avere «accuratamente indagato tutti i fatti fin dalle origini», dimostra, più e meglio di altre considerazioni, quanto poco il compilatore si ritenesse estasiato da divine illuminazioni. E neppure credeva di fare qualcosa di eccezionale. Piuttosto, fin dal primo verso, confessa che «già molti» prima di lui avevano compilato simili narrazioni. Ma queste non lo avevano soddisfatto, per cui era sua intenzione di migliorarle (56)
Quello di migliorare i Vangeli fu pure - senza alcun dubbio - il proposito dei loro innumerevoli copisti. I quali cancellarono e inserirono, paragrafando e profondendosi nella coloritura di dettagli. In generale, riassunsero e adattarono, più che fornire corrette riproduzioni. «Il testo originale - spiegano i teologi Hoskyns e Davey - scompare sempre di più; si rilevano le contraddizioni, che diventano via via più numerose, tra i manoscritti di differente derivazione, mentre si cerca di appianarle e di compensarle: il risultato è il caos» (57)
Fino all'anno 200 circa, i testi del Nuovo Testamento soggiacquero - secondo il teologo Julicher - «ad un parziale imbarbarimento formale»(58), giacché si trattavano i Vangeli secondo i gusti o le necessità del momento(59). Ma altri amanuensi, anche posteriori a quel l'epoca, hanno incluso nuovi miracoli oppure hanno ingrandito quelli preesistenti (60).
Per por fine all'inaudito imbarbarimento, il vescovo Damaso di Roma chiamò nel 383 il dalmata Girolamo, falsario e calunniatore privo di scrupoli (tanto che il mondo cattolico lo elevò con sicuro istinto a patrono delle facoltà teologiche), incaricandolo di stabilire un testo unitario delle bibbie latine, delle quali non ce n'erano due che concordassero in passi di una certa lunghezza. Di conseguenza, il delegato papale tramutò la lezione del modello da lui usato come base per la sua «rettifica» dei quattro Vangeli - in circa 3.500 punti. Questa traduzione di Girolamo, conosciuta col nome di Vulgata, quella generalmente diffusa - benché rifiutata per secoli dalla Chiesa stessa - fu dichiarata l'unica autentica solo nel XVI secolo dal Concilio di Trento.
Tuttavia, come nessuno dei manoscritti latini della Bibbia concorda pienamente con un altro, così anche tra quelli greci (nel 1933 si conoscevano ben 4.230, nel 1957 già 4.680 manoscritti greci del Nuovo Testamento) non ce ne sono due con l'identico testo. Una concordanza di tutti i codici si riscontra appena nella metà delle parole. Ciò accade nonostante che, o piuttosto proprio perché nella tradizione manoscritta si sono equiparati e allineati i Vangeli tra di loro. Si stima il numero di queste varianti, ovvero delle diverse lezioni e modi interpretativi, intorno a una cifra di 250.000. E dunque, il testo della Bibbia - oggi diffusa in più di 1.100 lingue e dialetti - risulta degenerato senza speranza e mai più ripristinabile, nemmeno in maniera approssimativa.
E non basta, dato che tuttora si continua a falsarlo e a modificarlo. In piena ufficialità.
Lutero, ad esempio, nella sua traduzione relativa ai prigionieri di guerra di Davide, aveva scritto: «Ma il popolo là rinchiuso/ ora egli fece uscire/ lo strinse sotto seghe/ ed ascie di ferro/ e lo bruciò nelle fornaci di mattoni».
Orbene, dopo la Seconda guerra mondiale, questo metodo del «divino Davide» rammentava un po' troppo i metodi di Hitler. Ed ecco che la Bibbia stampata nel 1971 «secondo la traduzione tedesca di Martin Lutero» dal Consiglio della Chiesa evangelica dì Germania - in sintonia con l'Unione delle Società bibliche evangeliche in Germania, autorizzata nel 1956 e nel 1964 - trasforma così il passo citato come segue: «Ma egli condusse fuori il popolo colà riunito, collocandoli come servi alle seghe, ai picconi e alle asce di ferro, e facendoli lavorare ai forni di mattoni» (63)
Oppure, dove Lutero aveva tradotto il corrispondente passo del I Libro di Cronache, 20,3 «Fece uscire gli abitanti ch'erano nella città, e li fece a pezzi con delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri», ecco mutato il tenore del medesimo passo nella Bibbia «secondo la traduzione di Martin Lutero» autorizzata dal Consiglio delle Chiese evangeliche: «Fece uscire gli abitanti e li adibì ai lavori forzati con seghe e scuri di ferro». E ancora; se Lutero scrive di «cinquantamilasettecento» persone che Dio fa morire perché avevano rimirato l'Arca dell'alleanza, la Bibbia del suddetto Consiglio (Ekd) ne ricava la modica quantità di «settanta uomini»(65).
La falsificazione è sistematica. Nella redazione revisionata nel 1975 della Bibbia di Lutero, appena due terzi risalgono direttamente a Lutero stesso. Almeno una parola su tre è stata cambiata, talvolta leggermente, talaltra pesantemente. (66)

Note:
48) Rathgeber 66
49) Lietsmann (1953) vol.2, 94
50) Knopf (1930) 47 sg.
51) Deschner (1962) 142
52) Cfr Leipold/Morenz 53 sgg.
53) Zwettler 195
54) Stiefvater (1961) 16
55) Ididem 15 sg.
56) Luca 1,1 sgg.
57) Hoskyns/Davey 29 sg.
58) Jülicher 591
59) Ibidem 581; Knopf (1930) 63
60) Karnetzki 180
61) Dettagliatamente su Girolamo: Deschner (1986[2]) 169 sgg, specialmente 179 sg.
62) Deschner (1962) 142 sg.
63) Cfr La Bibbia 368 con Lutero vol I, 591. Il corsivo è mio
64) Cfr La Bibbia 484 con Lutero vol I, 773. Il corsivo è mio
65) Cfr La Bibbia 321 con Lutero vol I, 517
66) L. Schmidt 345 sgg.; inoltre Krause 75 sgg.


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Gianfry is offline  
Vecchio 11-08-2004, 16.14.13   #307
shakespeare
Utente bannato
 
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caro fratello, si vede che non hai mai letto(forse), o capito i Vangeli, perchè se falsificazione vi fosse stata, non certo a favore di chi li trascrisse e a loro vantaggio sarebbe andata;
in moltissimi punti in effetti gli evangelisti sembrano darsi più zappe sui piedi per chi dovrebbe indurre a credere, se non adirittura arrivare al "masochismo" proprio nel punto fondamentale dove si regge tutto il costrutto cristiano;
senza poi saper spiegare perchè, se menzogna vi fosse stata, si siano fatti uccidere e martirizzare in quel modo.
Le "esegesi" che mi tiri fuori ben le conosco, e ben son state già sconfessate e già parlai del perchè i Vangeli canonici sono stati prescelti dalla Ecclesia a sfavore degli apocrifi.
Già da anni è stato visto anche da studiosi che inizialmente andavano contro, di come i canonici non si contraddicono ma sono credibili proprio perchè sono raccontati da persone di cultura e ceto diverso ma che non si allontanano affatto dal racconto che fanno e che risulta simile nei modi, nei miracoli e quant'altro.
Ne ho anch'io di esegesi ed articoli "illuminanti" di studiosi che potrei farti vedere, migliaia di pagine che si possono trovare al giorno d'oggi anche su internet, ma il problema per chi non crede rimane sempre perchè il Cristo non può essere visto all'orgoglio e la fittizia sapienza umana(che in realtà solo domande si pone senza saper dare risposta alcuna, dunque chiamarla sapienza è sì questa falsificazione sistematica), come il Figlio Risorto per la redenzione umana.
<Costui è quel Gesù che Dio ha risuscitato: noi tutti ne siamo testimoni>(At. 2,32).
shakespeare is offline  

 



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