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Vecchio 03-05-2004, 23.07.29   #1
Kninos
Ospite abituale
 
Data registrazione: 25-04-2003
Messaggi: 117
Il tempio

Nel tempio si trovano a pregare due zingari: uno dice:
ma perchè siamo qua?
Per pregare il buon dio, dice l'altro.
Ma chi ti ha detto che dio esiste? dice il primo.
Me l'ha detto il prete, dice l'altro.
E se il prete sbagliasse, dice il primo.
Lascia stare, replica ancora l'altro, se a noi piace stare qui, siamo poveri zingari senza casa, non facciamo del male a nessuno.
Se il prete ha ragione, avremo una ricompensa, se non è vero...pazienza, questo tempio, te lo dico sinceramente, sai, mi fa sentir bene.
Il primo dice: ma sai che mi hai convinto.

E se i due zingari non fossero entrati mai in quel tempio?
Però ci sono entrati, e questa è la verità.
Kninos is offline  
Vecchio 04-05-2004, 10.57.11   #2
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Re: Il tempio

Citazione:
Messaggio originale inviato da Kninos
Nel tempio si trovano a pregare due zingari: uno dice:
ma perchè siamo qua?
Per pregare il buon dio, dice l'altro.
Ma chi ti ha detto che dio esiste? dice il primo.
Me l'ha detto il prete, dice l'altro.
E se il prete sbagliasse, dice il primo.
Lascia stare, replica ancora l'altro, se a noi piace stare qui, siamo poveri zingari senza casa, non facciamo del male a nessuno.
Se il prete ha ragione, avremo una ricompensa, se non è vero...pazienza, questo tempio, te lo dico sinceramente, sai, mi fa sentir bene.
Il primo dice: ma sai che mi hai convinto.

E se i due zingari non fossero entrati mai in quel tempio?
Però ci sono entrati, e questa è la verità.

Interessante! Questo aneddoto è stato già proposto tempo fa sulle pagine del forum, ebbi modo di commentarlo e non ottenni alcun riscontro; vediamo ora se ci sarà un seguito; sono andato a recuperare il commento di allora.
Mi pare che emergano due diversi livelli di verità: l'una relativa ai due soggetti, che potrebbe anche differire da quella effettiva (l'esistenza di Dio), argomento più volte discusso, per cui evito di addentrarmi in noiose ripetizioni. Emerge anche un altro elemento, che forse inerisce più che altro alla psicologia piuttosto che alla spiritualità o filosofia. L'uomo è portato, per sua natura, ad effettuare continui 'adattamenti' nel suo continuo relazionarsi con le 'cose'. Tant'è che i due protagonisti della novellina decidono di non indagare oltre in merito alla possibilità che Dio esista o meno; scelgono, piuttosto, di adeguarsi alla condizione più vantaggiosa; in poche parole, dopo una frettolosa e breve analisi dei pro e dei contro, operano una scelta utilitaristica senza curarsi della possibilità che la loro azione, quella di pregare, possa essere priva di significato. La loro unica verità, in quel momento, non è tanto l'esistenza o meno di Dio, quanto invece la mancanza di un tetto sotto il quale trovare rifugio (forse fuori pioveva), e il loro atto è semplicemente un'apertura di credito in bianco nei confronti di un terzo, insomma una delega ed un transfert effettuato scientemente nei confronti del prete… pare un po’ la storia dell'ipocrisia cattolica… non vi pare?
Se i due zingari non fossero entrati in chiesa, forse mancherebbe l'occasione e lo spunto per la loro riflessione; ma anche in assenza dello spunto, le cose suppongo non sarebbero mutate troppo, infatti non è il loro ingresso nel tempio che determina la riflessione, al più la agevola, penso che l'unica ragione e motivo della riflessione sia semplicemente la confidenza del prete ad uno dei due protagonisti… la riflessione, dunque, si sarebbe imposta comunque… il palcoscenico il cui si svolge l’azione (il tempio) penso rappresenti solo un pretesto. Ne deriva che l'unica verità che emerge da questo aneddoto è che i due zingari sono entrati nel tempio, tra l’altro esplicitamente dichiarata nell’ultima frase del racconto : < Però ci sono entrati, e questa è la verità.>


visechi is offline  
Vecchio 04-05-2004, 14.03.24   #3
Lukra
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Data registrazione: 08-11-2002
Messaggi: 103
Re: Re: Il tempio

Citazione:
Messaggio originale inviato da visechi
Interessante! Questo aneddoto è stato già proposto tempo fa sulle pagine del forum, ebbi modo di commentarlo e non ottenni alcun riscontro; vediamo ora se ci sarà un seguito; sono andato a recuperare il commento di allora.
Mi pare che emergano due diversi livelli di verità: l'una relativa ai due soggetti, che potrebbe anche differire da quella effettiva (l'esistenza di Dio), argomento più volte discusso, per cui evito di addentrarmi in noiose ripetizioni. Emerge anche un altro elemento, che forse inerisce più che altro alla psicologia piuttosto che alla spiritualità o filosofia. L'uomo è portato, per sua natura, ad effettuare continui 'adattamenti' nel suo continuo relazionarsi con le 'cose'. Tant'è che i due protagonisti della novellina decidono di non indagare oltre in merito alla possibilità che Dio esista o meno; scelgono, piuttosto, di adeguarsi alla condizione più vantaggiosa; in poche parole, dopo una frettolosa e breve analisi dei pro e dei contro, operano una scelta utilitaristica senza curarsi della possibilità che la loro azione, quella di pregare, possa essere priva di significato. La loro unica verità, in quel momento, non è tanto l'esistenza o meno di Dio, quanto invece la mancanza di un tetto sotto il quale trovare rifugio (forse fuori pioveva), e il loro atto è semplicemente un'apertura di credito in bianco nei confronti di un terzo, insomma una delega ed un transfert effettuato scientemente nei confronti del prete… pare un po’ la storia dell'ipocrisia cattolica… non vi pare?
Se i due zingari non fossero entrati in chiesa, forse mancherebbe l'occasione e lo spunto per la loro riflessione; ma anche in assenza dello spunto, le cose suppongo non sarebbero mutate troppo, infatti non è il loro ingresso nel tempio che determina la riflessione, al più la agevola, penso che l'unica ragione e motivo della riflessione sia semplicemente la confidenza del prete ad uno dei due protagonisti… la riflessione, dunque, si sarebbe imposta comunque… il palcoscenico il cui si svolge l’azione (il tempio) penso rappresenti solo un pretesto. Ne deriva che l'unica verità che emerge da questo aneddoto è che i due zingari sono entrati nel tempio, tra l’altro esplicitamente dichiarata nell’ultima frase del racconto : < Però ci sono entrati, e questa è la verità.>
Ciao VIsechi,
è sempre bello leggere i risultati delle tue riflessioni, tuttavia stavolta non sono tanto d'accordo sulla tua affermazione riguardo la non -importanza dell' "essere nel tempio".
Noi non sappiamo se i 2 si conoscessero anche all'esterno del tempio (e perciò avrebbero potuto parlare di quello che secondo te è il motivo iniziatore della nostra discussione:la confidenza del prete ad uno di loro).
Nel caso non si conoscessero precedentemente e non si fossero incontrati dentro il tempio, il primo non avrebbe potuto far confidenza al secondo della confidenza fattagli dal prete...cosa (la confidenza) che non avrebbe potuto avere effetto su l'altra persona.
Se alziamo il livello e parliamo di popolo "storico" io ritengo che il fatto che il popolo vada in chiesa abbia non poca rilevanza in questo discorso:
1. perchè da effetto di una causa
2. ancora più importante: è causa che rende possibile una confidenza gigante fatta dalla chiesa (il prete) verso un popolo (zingari) che hanno bisogno di conferme derivate da bisogni a loro volta stimolati dalla prima confidenza (il tetto).
La storia sarebbe potuta andare avanti col prete che diceva agli zingari di quanto Dio fosse stato magnanimo con loro nell'aver offerto questo riparo (tetto) contro il freddo ed i loro bisogni:quest'aggiunta avrebbe reso stata ancor più realistico l'aneddoto.
Che ne pensi?

Ciao ciao.

Lukra


Lukra is offline  
Vecchio 05-05-2004, 09.49.26   #4
visechi
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Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Re: Re: Re: Il tempio

Citazione:
Messaggio originale inviato da Lukra
Ciao VIsechi,
è sempre bello leggere i risultati delle tue riflessioni, tuttavia stavolta non sono tanto d'accordo sulla tua affermazione riguardo la non -importanza dell' "essere nel tempio".
Noi non sappiamo se i 2 si conoscessero anche all'esterno del tempio (e perciò avrebbero potuto parlare di quello che secondo te è il motivo iniziatore della nostra discussione:la confidenza del prete ad uno di loro).
Nel caso non si conoscessero precedentemente e non si fossero incontrati dentro il tempio, il primo non avrebbe potuto far confidenza al secondo della confidenza fattagli dal prete...cosa (la confidenza) che non avrebbe potuto avere effetto su l'altra persona.
Se alziamo il livello e parliamo di popolo "storico" io ritengo che il fatto che il popolo vada in chiesa abbia non poca rilevanza in questo discorso:
1. perchè da effetto di una causa
2. ancora più importante: è causa che rende possibile una confidenza gigante fatta dalla chiesa (il prete) verso un popolo (zingari) che hanno bisogno di conferme derivate da bisogni a loro volta stimolati dalla prima confidenza (il tetto).
La storia sarebbe potuta andare avanti col prete che diceva agli zingari di quanto Dio fosse stato magnanimo con loro nell'aver offerto questo riparo (tetto) contro il freddo ed i loro bisogni:quest'aggiunta avrebbe reso stata ancor più realistico l'aneddoto.
Che ne pensi?

Ciao ciao.

Lukra



Corretta osservazione. Probabilmente se non fossero entrati nel tempio, i due non si sarebbero conosciuti e probabilmente non ci sarebbe stato lo scambio di confidenze che innesca la riflessione. Questo potrebbe voler significare quanto da te posto in evidenza… forse il tempio funge da stimolo per sviluppare una riflessione in ordine al metafisico… ma a ben guardare i due protagonisti non approfondiscono minimamente la discussione, rinunciano, forse perché il tema sarebbe troppo ‘grande’ per le loro menti umane (gli zingari forse rappresentano il consesso umano?), e confidano in quanto risulta al momento più confacente ai propri bisogni e alle proprie necessità, in poche parole confidano (fede) nelle parole del prete.

ciao
visechi is offline  
Vecchio 05-05-2004, 12.39.09   #5
Kninos
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Nel tempio

Bello l'intervento di Lukra...un pò troppo intellettuale...può essere compreso solo da persone di elevatissima conoscenza filosofico-teologica.
Kninos is offline  
Vecchio 05-05-2004, 13.55.33   #6
Lukra
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Re: Nel tempio

Citazione:
Messaggio originale inviato da Kninos
Bello l'intervento di Lukra...un pò troppo intellettuale...può essere compreso solo da persone di elevatissima conoscenza filosofico-teologica.


Grazie Kninos per il "bello" con cui hai definito il mio intervento.
Tuttavia non penso d'aver fatto un discorso intellettuale, poichè sono solo interessato ai temi della filosofia e della teologia, ma non ritengo d'aver una grande cultura al riguardo:ho solo ragionato.

Ciao ciao.

Lukra
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Vecchio 05-05-2004, 14.19.33   #7
Lukra
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Re: Re: Re: Re: Il tempio

Citazione:
Messaggio originale inviato da visechi
Corretta osservazione. Probabilmente se non fossero entrati nel tempio, i due non si sarebbero conosciuti e probabilmente non ci sarebbe stato lo scambio di confidenze che innesca la riflessione. Questo potrebbe voler significare quanto da te posto in evidenza… forse il tempio funge da stimolo per sviluppare una riflessione in ordine al metafisico… ma a ben guardare i due protagonisti non approfondiscono minimamente la discussione, rinunciano, forse perché il tema sarebbe troppo ‘grande’ per le loro menti umane (gli zingari forse rappresentano il consesso umano?), e confidano in quanto risulta al momento più confacente ai propri bisogni e alle proprie necessità, in poche parole confidano (fede) nelle parole del prete.

ciao


Non ho capito un paio di cose:
"forse il tempio funge da stimolo per sviluppare una riflessione in ordine al metafisico"... è una frase che tu pensi sia sottintesa a ciò che ho detto io o la storiella?

E poi....
in che senso gli zingari non approfondiscono la loro riflessione?
Le uniche righe in cui essi non parlano sono le ultime due:mi sembra che,per quanto sia concesso loro da chi ha inventato/divulgato la storia,essi approfondiscano quanto più possibile. essi approdano,tra la'ltro, al famoso punto morto delle discussioni tra due persone che cercano di spiegare la fede e che io ricordo d'aver toccato (non lo nego, con mia grande soddisfazione) in un pomeriggiocon una mia grande amica-credente-speculatrice:

"Se il prete ha ragione, avremo una ricompensa, se non è vero...pazienza, questo tempio, te lo dico sinceramente, sai, mi fa sentir bene.
Il primo dice: ma sai che mi hai convinto."

E' vero inoltre che essi si accontentano di dare sollievo ai loro bisogni-sofferenze, ma se lo rapportiamo alla realtà (e se fosse questo un ragionamento ragionevole), la fede (il tetto-tempio) sarebbe procacciata dalla paura (atavica,radicata...inconscio collettivo direbbe Jung???) dell'inconoscibilità delle possibilità (il freddo-la mancanza di una casa).

Non so...forse ho detto qualcosa di troppo ovvio, ma mi piacerebbe sentire la tua opinione..posto che tu non l'abbia già atto in migliaia di altri post e la voglia sia zero.

Cmq ciao ciao a tutti.
Lukra is offline  
Vecchio 05-05-2004, 21.17.45   #8
Kninos
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Il tempio

La storiella degli zingari l'ho inventata io e si basa su "La scommessa su Dio" di Biagio PASCAL.
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Vecchio 05-05-2004, 21.39.52   #9
Lukra
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Re: Il tempio

Citazione:
Messaggio originale inviato da Kninos
La storiella degli zingari l'ho inventata io e si basa su "La scommessa su Dio" di Biagio PASCAL.

perchè non mi dici qualcosa di più di TUO sull'argomento?Mi piacerebbe sentire cosa ne pensi e di cosa...

grazie

CIao ciao
Lukra is offline  
Vecchio 05-05-2004, 22.58.30   #10
Kninos
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Il tempio

A Lukra.

Fai conto che in quel tempio sia entrato io e il mio alter ego.
Kninos is offline  

 



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