Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Spiritualità
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali


Vecchio 05-08-2004, 21.48.14   #81
nicola185
al di là della Porta
 
L'avatar di nicola185
 
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da shakespeare
Iris tu dici:

se un anima vive d'amore e cresce nell'amore non rimane limitata ma effonde la sua luce anche ad altre anime che vivono nell'oscurità, che libera dalle loro ombre, quelle dell'egoismo e delle virtù negative; nessun canto di morte, quando siamo in Cristo Dio che è vita e amore infinito.


Cosa hai fatto, o cosa stai facendo affinchè la tua anima viva e cresca nell'amore? Insisto nel dire che portando la propria esperienza si dà peso alle proprie parole. Altrimenti appaiono solo per quello che sono: parole Nicola
nicola185 is offline  
Vecchio 06-08-2004, 00.19.46   #82
shakespeare
Utente bannato
 
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
la mia esperienza nicola?
perchè non mi dici invece perchè un esperienza, qualsiasi essa sia non debbono averla chi senza colpa, è dovuto morire prima ancora di sapere di essere?
non ti credere, non sei l'unico che ha sofferto su questa terra;
ma proprio per questo vorrei che ad ognuno fosse data la possibilità di soffrire, di odiare, di amare , di lacerarsi e magari uccidersi, ma con la consapevolezza e il proprio libero arbitrio.
Se hai sofferto molto dovresti sapere di cosa sto parlando, e del reale significato di amore, che contempla anche la disperazione, la solitudine e l'abbandono; ma se contempla la morte è la rinuncia all'amore che è alla base della vita e da cui non può essere scisso.
shakespeare is offline  
Vecchio 06-08-2004, 00.32.24   #83
nicola185
al di là della Porta
 
L'avatar di nicola185
 
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da shakespeare
la mia esperienza nicola?
perchè non mi dici invece perchè un esperienza, qualsiasi essa sia non debbono averla chi senza colpa, è dovuto morire prima ancora di sapere di essere?
non ti credere, non sei l'unico che ha sofferto su questa terra;
ma proprio per questo vorrei che ad ognuno fosse data la possibilità di soffrire, di odiare, di amare , di lacerarsi e magari uccidersi, ma con la consapevolezza e il proprio libero arbitrio.
Se hai sofferto molto dovresti sapere di cosa sto parlando, e del reale significato di amore, che contempla anche la disperazione, la solitudine e l'abbandono; ma se contempla la morte è la rinuncia all'amore che è alla base della vita e da cui non può essere scisso.

Certo ognuno ne avrebbe diritto. Ogni essere umano. Lo condivido in pieno questo. Io sono stato fortunato, credo di averlo detto, so bene di non essere l'unico ad aver sofferto, anzi al contrario, credo e vedo, nel frequentare le persone, che il mondo è pieno di gente che soffre Shakespeare. L'amore contempla la morte per chi rimane certo non per chi ci lascia. Perchè anche dalla morte, o dallo subire l'assassinio di un proprio genitore, si può trarre amore, ma bisogna attraversarla quell'esperienza, attraversare l'inevitabile odio che giustamente, (facendo riferimento alla moglie e al piccolo figlio del carabiniere ucciso da Luciano Liboni) stanno provando i familiari del carabiniere ucciso da Liboni. E dall'odio, ci si deve passare, almeno questo mi insegna la mia esperienza, per poi arrivare al perdono. Non sei certo tenuto a raccontare il tuo dolore, ma io sono fermamente convinto che sia così prezioso, (come lo è quello di ogni essere umano, - perchè in ogni essere umano c'è -) che se ce ne regalassi qualche goccia arricchiresti tutti. Con affetto Nicola
nicola185 is offline  
Vecchio 06-08-2004, 02.52.53   #84
shakespeare
Utente bannato
 
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
Nicola arricchirei qualcuno se, disperato, avesse bisogno di essere rincuorato e della mia testimonianza per trarre nuova forza a nuova vita; in questo caso pensi che avrei maggior autorità se non fossi passato per chissà quale inferno, nel parlare di certe cose?
sai, quando si parla di disperazione di una donna violata, di un esperienza del genere, chi dice che portare avanti un parto del genere non sia un altra esperienza di eguale se non di portata superiore all'opposto di quella precedente?
come si fa a dire cosa è giusto in materia di vita quando noi non potremo mai essere in grado di poterci enunciare in questo, mai.
Noi dobbiamo andare oltre la sofferenza e la disperazione in questo, altrimenti di quali esperienze andremo parlando, di quale rinascita?
se tu vedi una persona disperata che vuole suicidarsi che fai, le dici che è una sua decisione "consapevole" e la lasci fare, o in qualche modo cerchi dapprima di comprendere il suo dolore, e poi farle capire che c'è ancora speranza e che forse fra qualche anno chissà cosa farà e dove sarà, magari felicemente sposata?
Sicuramente cercherai di farle capire l'inutilità del gesto perchè tu sai che in quel momento non è "consapevole", che la disperazione ha preso il sopravvento sulla ragione;
ed è la stessissima cosa per l'aborto; la disperazione ha preso il sopravvento sulla consapevolezza del gesto, un gesto che metterà fine ad una vita, un gesto che forse un giorno peserà come un macigno e che non riporterà quella felicità persa per la violenza; e allora come per il suicidio si comprenderà il dolore ma si cercherà di far comprendere a sua volta quale altro tipo di gesto aberrante si stia consumando, un gesto che appunto nella disperazione non si è consapevoli fino in fondo.
farle capire che c'è ancora speranza con la vita, che non è altro che amore che rinasce dove prima vi erano le tenebre della disperazione e della morte, anche del cuore.
Se noi ci soffermassimo solo sulla disperazione del suicida o della donna in procinto di abortire, vincerebbe la disperazione.
se davvero crediamo invece che l'amore vinca su tutto, allora l'amore potrà effondersi e salvare il suicida e la vita nel grembo della donna, che proprio per questo tornerebbe a nuova vita e speranza di un domani migliore vissuto con, e per l'amore.
ciao Nicola,affetto ricambiato.
shakespeare is offline  
Vecchio 06-08-2004, 09.53.29   #85
nicola185
al di là della Porta
 
L'avatar di nicola185
 
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da shakespeare
Nicola arricchirei qualcuno se, disperato, avesse bisogno di essere rincuorato e della mia testimonianza per trarre nuova forza a nuova vita; in questo caso pensi che avrei maggior autorità se non fossi passato per chissà quale inferno, nel parlare di certe cose?
sai, quando si parla di disperazione di una donna violata, di un esperienza del genere, chi dice che portare avanti un parto del genere non sia un altra esperienza di eguale se non di portata superiore all'opposto di quella precedente?
come si fa a dire cosa è giusto in materia di vita quando noi non potremo mai essere in grado di poterci enunciare in questo, mai.
Noi dobbiamo andare oltre la sofferenza e la disperazione in questo, altrimenti di quali esperienze andremo parlando, di quale rinascita?
se tu vedi una persona disperata che vuole suicidarsi che fai, le dici che è una sua decisione "consapevole" e la lasci fare, o in qualche modo cerchi dapprima di comprendere il suo dolore, e poi farle capire che c'è ancora speranza e che forse fra qualche anno chissà cosa farà e dove sarà, magari felicemente sposata?
Sicuramente cercherai di farle capire l'inutilità del gesto perchè tu sai che in quel momento non è "consapevole", che la disperazione ha preso il sopravvento sulla ragione;
ed è la stessissima cosa per l'aborto; la disperazione ha preso il sopravvento sulla consapevolezza del gesto, un gesto che metterà fine ad una vita, un gesto che forse un giorno peserà come un macigno e che non riporterà quella felicità persa per la violenza; e allora come per il suicidio si comprenderà il dolore ma si cercherà di far comprendere a sua volta quale altro tipo di gesto aberrante si stia consumando, un gesto che appunto nella disperazione non si è consapevoli fino in fondo.
farle capire che c'è ancora speranza con la vita, che non è altro che amore che rinasce dove prima vi erano le tenebre della disperazione e della morte, anche del cuore.

Non c'è una sola parola, una sola affermazione, che io non condivida rispetto a quello che dici. Ma solo oggi posso affermare che all'odio si deve comunque rispondere con l'amore lo so perchè ho percorso però anche la strada dell'odio. Sarei il primo a cercare di convincere chiunque subisca una violenza a tentar di fargli comprendere che solo attraverso l'amore può trovare delle vie d'uscita. Cercherei con tutte le mie forze di evitare che percorrese la strada del rancore dell'odio o peggio ancora dell'indifferenza. Ma di fronte al fatto compiuto, perchè ahinoi, nessuno di noi è onnipotente, credo che la nostra esperienza di dolore, qualsiasi essa sia, quell'esperienza che non si sia soffermata solo sulla disperazione ma che l'abbia già metabolizzata e superata, possa essere utile per far sentire la nostra vicinanza, senza essere percepiti come giudici ma semplicemente come fratelli a quelle persone che non hanno avuto la forza di andare oltre la loro stessa disperazione (ed è molto umano questo) e si sono lasciate andare a gesti che non hanno fatto altro che aumentarla, per alcune delle quali consapevolmente per altre inconsapevolmente.
Citazione:
[i]
Se noi ci soffermassimo solo sulla disperazione del suicida o della donna in procinto di abortire, vincerebbe la disperazione.
se davvero crediamo invece che l'amore vinca su tutto, allora l'amore potrà effondersi e salvare il suicida e la vita nel grembo della donna, che proprio per questo tornerebbe a nuova vita e speranza di un domani migliore vissuto con, e per l'amore.
ciao Nicola,affetto ricambiato. [/b]

Pienamente d'accordo ma crederci veramente è un percorso durissimo per tutti. Perchè crederci veramente richiede la comprensione e il perdono per tutti, (e quindi anche per noi stessi) sia, come dicevo prima, che essi si chiamino Luciano Liboni o Madre Teresa di Calcutta, sia che stiamo parlando di una donna violata che vuole abortire, sia che stiamo parlando del suo violentatore. Comunque è l'unica strada percorribile consapevoli però che molti non hanno la forza di farlo,
consapevoli che per farci seguire dobbiamo essere di esempio in tutto e per tutto a partire dai piccolissimi gesti di ogni giorno. Ed è realmente una strada difficilissima da percorrere. Sempre con affetto Nicola

Ultima modifica di nicola185 : 06-08-2004 alle ore 10.03.01.
nicola185 is offline  
Vecchio 06-08-2004, 12.42.29   #86
shakespeare
Utente bannato
 
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
Nicola, io non ho affatto parlato di condanna ma di perdono, un perdono che solo l'amore più sconfinato può esprimere, con buona pace di chi si arrovella in leggi karmike spietate senza amore e senza Dio;
certo credere nell'amore è una strada durissima soprattutto quando questo sentimento ci viene strappato violentemente, ma proprio quando una persona si ritrova privata e spogliata di questo meraviglioso sentimento che è il motore della vita e della felicità, è compito dell'uomo che ancora rivestito di questo amore ricopra di calore e di luce di questo amore la persona ferita e lasciata nuda col suo dolore;
ma quando in un dolore così grande in cui l'amore è solo un lumino debole che sta spegnendosi, non si irradia più questa luce e questo conforto, ma si causa ciò che la persona non conosce più(l'amore) e che vuole disfarsi di tutto ciò lo rappresenti(vita), allora in questo non vi è più una completa speranza di rinascita, non vi è amore per la sofferenza della donna, nè per una vita innocente; non vi è amore per entrambe le creature innocenti che invece di essere riabbracciate nuovamente alla vita e all'amore vengono dimenticate e rigettate alla morte gelida e al dolore più cupo.
caro Nicola ti do ragione; l'uomo come un vestito candido, è nato d'amore e per amore, dunque quando accadono cose che vadano contro questo sentimento come potrebbe essere la morte per uccisione di un assassino, nasce in noi una macchia su questo vestito che si può chiamare odio, rancore, invidia, gelosia eccetera;
l'uomo può macchiare questo vestito, ma non può andare tutta la vita in giro con un vestito macchiato dunque dovrà ripulirlo di nuovo con il perdono e ritornare all'amore puro senza macchie nello spirito. Ma vi è un amore più grande di quello umano che ci insegna a non dover macchiare questo vestito nemmeno quando sembra che non vi sia unguento che possa mandare via un certo tipo di macchie, e questo è l'amore supremo, il Cristo di cui parlavo.
Sai, visto che lo hai citato spesso, un paio di giorni dopo l'accaduto mi è capitato di prendere la metro dove fu ucciso Liboni, ed ho provato una contrizione al cuore anche perchè non mi capacitavo del perchè vi sono persone che ricercano non l'amore e la felicità, ma l'odio e la vendetta, il supplizio del proprio spirito e di quello dell'umanità odiata; quando ti allontani troppo da quello che siamo alla nascita realmente, e vai alla ricerca opposta di questo sentimento, la macchia può divenire davvero troppo grande fino a devastarti e cancellare ogni pezzetto di stoffa candida che era rimasta; vivere d'odio, e ricercare l'odio;
ecco, è come la donna ferita all'ospedale in procinto di abortire; non c'è nessuno che ti comprenda e ti faccia capire, ma l'essere lasciati soli nella propria disperazione;
da noi cos'altro potrà venire allora, se non il perdono proprio perchè viviamo di questa luce e di questo amore.
Il perdono è il ritorno all'amore, abbandonato per un certo tempo, ma se facciamo passare troppo di questo tempo corriamo il rischio che quella macchia diventi troppo grande anche per noi;
Se noi dunque viviamo d'amore, non viviamo solo per noi stessi ma ancor meglio per gli altri; chi vive solo per se stesso non vive d'amore ma d'egoismo, e macchia anche le persone che incontra nel suo cammino; chi vive per gli altri, vive la disperazione altrui, conforta e da sostegno e amore affinchè tale sofferenza scompaia e la persona ferita torni alla vita e alla gioia; questo è l'appagamento più grande per chi vive d'amore.
Se qualcuno mi dice allora:"hai mai provato tale disperazione?"
io gli dico:"se l'avessi provata ben saprei di cosa si tratta e farei di tutto per non abbandonare nell'indifferenza di un gelido aborto che non ridà amore e speranza alla persona ma più sofferenza;
se non l'avessi provata farei di tutto lo stesso giacchè vivo d'amore per gli altri, e il mio comportamento non sarà certo nell'indifferenza di dire:che ne sai? lasciala soffrire in pace e fargli fare qualsiasi gesto ha desiderio nel cuore, che sia suicidarsi o uccidere una vita comunque, ma di irradiarle nuova luce nella speranza, nell'amore e nella vita.
Il problema è che l'uomo deve fare i conti con due altri sentimenti opposti: la paura, e il coraggio;
la paura di amare, e il coraggio di amare con tutto il bene e il male che ne consegue.
Noi Nicola, vogliamo essere vinti dalla paura e dall'indifferenza, o abbiamo questo coraggio?
ciao, un caro saluto.
shakespeare is offline  
Vecchio 06-08-2004, 13.15.04   #87
nicola185
al di là della Porta
 
L'avatar di nicola185
 
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da shakespeare
Nicola, io non ho affatto parlato di condanna ma di perdono, un perdono che solo l'amore più sconfinato può esprimere, con buona pace di chi si arrovella in leggi karmike spietate senza amore e senza Dio;

Non l'ho mai pensato e se le mie parole lo hanno lasciato fra-intendere è evidente che per me, pur consapevole di percorrerla, la strada del perdono e non della condanna, è ancora lunga.
Citazione:
[i]
Se qualcuno mi dice allora:"hai mai provato tale disperazione?"
io gli dico:"se l'avessi provata ben saprei di cosa si tratta e farei di tutto per non abbandonare nell'indifferenza di un gelido aborto che non ridà amore e speranza alla persona ma più sofferenza;
se non l'avessi provata farei di tutto lo stesso giacchè vivo d'amore per gli altri, e il mio comportamento non sarà certo nell'indifferenza di dire:che ne sai? [/b]

Credo di cuore Shakespeare in quello che dici, credo che faresti l'impossibile per percorrere in ogni caso la strada dell'amore. Ma in quel "Che ne sai" che se non ti ho detto forse io, ma che comunque l'ho pensato, non è contenuta indifferenza, anzi un invito alla riflessione. Provarle sulla propria pelle certe esperienze ci rende meno obiettivi, meno sereni, io non sono donna, conosco la violenza ma non un bambino in grembo causato da una violenza. Io pure sono del parere che chi si trova in questa situazione abbia bisogno di tutto l'amore possibile perchè porti avanti una scelta così ardua, con tantissime incognite, sarei del parere che questo amore glielo potrebbe dare un'altra donna che quella scelta l'avesse fatta, ma di fronte ad una scelta di morte (come giustamente la chiami tu) ho il dovere ( e su questo ho compreso che siamo d'accordo) di perdonare e dare amore comunque.
Citazione:
[i]
Il problema è che l'uomo deve fare i conti con due altri sentimenti opposti: la paura, e il coraggio;
la paura di amare, e il coraggio di amare con tutto il bene e il male che ne consegue.
Noi Nicola, vogliamo essere vinti dalla paura e dall'indifferenza, o abbiamo questo coraggio?
ciao, un caro saluto. [/b]

Lo dobbiamo avere. Sempre. Ora lo posso dire. Altrimenti siamo gia morti. Pur respirando. Un caro saluto anche a te
nicola185 is offline  
Vecchio 06-08-2004, 14.37.42   #88
shakespeare
Utente bannato
 
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
"sarei del parere che questo amore glielo potrebbe dare un'altra donna che quella scelta l'avesse fatta, ma di fronte ad una scelta di morte (come giustamente la chiami tu) ho il dovere ( e su questo ho compreso che siamo d'accordo) di perdonare e dare amore comunque".

quando uno vive d'amore, e in Cristo Dio che è Amore, dà sempre e comunque amore qualsiasi sia la causa o persona gli si presenti davanti;
dando amore insegna anche amore, ed oltre a perdonare insegna a perdonare e a chiedere perdono;
così le ali dell'anima sono ripulite e può di nuovo tornare a volare
nell'amore e nella vita!
l'amore ci chiama a non essere impassibili, la riflessione fa parte di questo processo d'amore ma quando si sta per compiere un gesto irreparabile alla vita e alla rinascita mediante questa di uno spirito che si rischia di perdere a lungo se non per sempre, allora non una riflessione di "abbandono", ma di compresenza e vicinanza, di far capire nell'amore, e un anima materna può ritrovare quello spirito che è la forza che ci chiama a vivere, a sperare e a gioire;
se avviene l'irreparabile la colpa è stata mia, della società, dell'amore che non siamo riusciti a far rinascere in un cuore oscurato dala disperazione, lasciato solo e nudo in mezzo al suo fango, il suo odio, il suo disprezzo, i suoi resti o di quel che ne rimane, che ha trascinato con se la più grande delle disperazioni, la morte!
la colpa è mia, perchè in una società che nella fretta e nell'egoismo della vita ha dimenticato l'amore, quello supremo, e vive solo di gelosie, orgoglio,viltà, io che vivo d'amore non sono stato capace di sovrastare il chiasso del mondo con il mio urlo disperato, urlo che si confonde con quello della donna lasciata sola nella disperazione in una decisione più grande di lei, e che il mio urlo d'amore non ha raggiunto.
quante volte allora dovrei essere io a chiedere perdono, perchè ogni piccola luce che si spegne, si fa sempre un pò più buio in questo mondo che non vede più speranza, perchè ha paura di amare, e perdonare.
con affetto, ciao.
shakespeare is offline  
Vecchio 06-08-2004, 15.28.45   #89
iris_1
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
per shakespeare e nicola

Le vostre sono parole bellissime e concordo con ciò che dite.

Caro shakespeare.... devi ammettere che il tuo modo di porti riguardo a questo argomento è cambiato rispetto all'inizio... e ne sono felice.
Continuo a consigliarti di cercare di comprendere, proprio come fa nicola... ma è solo un consiglio derivato da un'impressione che può anche essere sbagliata.
Nell'ultimo post in cui mi riferivo al tuo giudicare, non era più rivolto (come invece hai fatto nei primi post) al giudizio verso una donna che sceglie di abortire, ma al giudizio rivolto nei confronti dei professionisti che lo praticano.
Non puoi dire che essi praticano l'aborto senza cercare di comprendere, parlare... probabilmente la maggior parte fa come dici tu, ma ti prego di non generalizzare e fare di tutta l'erba un fascio, perché non è così.
L'amore è stupendo, l'amore è giusto, ma la realtà è ben diversa e non ha senso cercare di imporre un ideale, un'utopia. Dovremmo invece cercare di comprendere gli altri... chi pratica l'aborto, chi è violentato, chi violenta, chi uccide, chi viene ucciso ecc... senza distinzioni, ma anche questa è un'utopia, perché è la modalità con cui si realizza il vero Amore, non possiamo fare altro che cercare di tendere il più possibile ad essa, ma con la consapevolezza che non potremmo mai raggiungerla... questa consapevolezza ci porterebbe automaticamente a non cercare di imporre l'Amore... è paradossale il tentativo di imposizione di un qualcosa che dovrebbe derivare da noi stessi.
Si può parlare dell'Amore, di come vorremmo raggiungerlo, di come vorremmo che fosse, ma non è giusto cercare di convincere qualcuno a praticarlo... non spetta a noi questo compito, perché noi stessi non siamo capaci di provarlo nella sua completezza... non dovremmo mai avere la presunzione di sapere quale è la cosa più giusta, perché siamo uomini e solo un individuo al di sopra di tutto ha la capacità di 'sapere'.
Mi rendo conto che ciò che dico può essere di difficile comprensione, ma mi è dispiaciuto vedere come tu abbia frainteso le mie parole; sicuramente è anche colpa mia perché il 'tono' delle mie risposte non era tra i più pacifici.
Cmq credimi... non avevo nessuna intenzione di aggredirti.
Ciao
iris_1 is offline  
Vecchio 06-08-2004, 15.51.43   #90
paperapersa
Ospite abituale
 
L'avatar di paperapersa
 
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
L'Amore non giudica, non dà consigli non richiesti,non suggerisce
, non è insomma il Grillo parlante.
Non si impedisce a nessun di fare l'esperienza, anche la più dolorosa, lasciando l'individuo libero anche di commettere
errori gli si dà la possibilità di crescere, di affrontare con maggior
consapevolezza eventuali altre esperienze della vita. A volte
le esperienze più orrende ai nostri occhi, sono le più proficue
per una crescita dello spirito. Non sta a noi giudicare e parlare
di salvezza dell'anima. Sappiamo troppo poco del mondo spirituale
per atteggiarci a giudici o maestri.
Comprensione, rispetto e assenza di giudizio, nella consapevolezza che tutti potremmo o abbiamo commesso
in altre vite anche cose peggiori!! Il perdono e l'Amore
sono sicuramente lì che attendono qualunque anima e
gli effetti delle azioni più repellenti a volte sono immediati
e si capovolgono in azioni sublimi di amore per il prossimo
di compassione, di sacrificio.
A noi spetta solo l'aiutare chi ci chiede aiuto, il comprendere
chi ci chiede comprensione e non giudicare mai nessuno.
paperapersa is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it