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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 06-02-2005, 11.58.47   #1
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
consapevolezza, quali vie?

non ne so molto, diciamo che la consapevolezza, intesa come presenza mentale, annullamento degli automatismi comportamentali, vuoto mentale, assoluta attenzione passiva in grado di cogliere la realtà al di là dei preconcetti mentali che la distorgono, l'ho provata attraverso il fumo di hashish, modalità che proprio non apprezzo.. ma apprezzando oltremodo la consapevolezza provata, sto tendendo alla sua realizzazione in modo naturale. anche perchè credo che una consapevolezza provocata da droghe non sia in realtà una vera consapevolezza, nel senso che credo che certi stati dell'essere si possano raggiungere pienamente solo attraverso un percorso di maturazione... altrimenti è come trovarsi per aria senza aver prima imparato a volare...

qualcuno sa introdurmi al discorso?
r.rubin is offline  
Vecchio 06-02-2005, 14.19.05   #2
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
ciao!....
lo stato alterato di coscienza provocato dall'uso di hashish o simili, non tratta assolutamente l'avvio alla consapevolezza.
Dimorare nella Consapevolezza non è neanche l'annullamento o il rallentamento di alcuni comportamenti meccanici...ma la loro Comprensione..anche se solo attraverso l'abbandono dei condizionamenti e dimorando in questa nuova umiltà di sé stessi, è possibile far compiere quel salto..quella conversione di energia..lasciando che l'impossibile, ciò che non sospettavamo di noi, possa accadere..diventi possibile.
Quel percorso di maturazione che tu indichi..non è nient'altro che portare a maturazione quel "coraggio" nell'affrontare le nostre zone ombrose (paure-desideri-rabbia ecc..) che risiedono regali dentro ogni essere umano.
Lo stato di pace è solo un "effetto speciale" di questa nuova realtà...

Un saluto caro!

Ultima modifica di atisha : 06-02-2005 alle ore 14.23.39.
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Vecchio 06-02-2005, 14.45.51   #3
Ygramul
Anima Antica
 
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Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Non so...

Quando sento discorsi sulla consapevolezza mi si affollano un'infinità di pensieri e sentimenti molto contrastanti. Da un lato i miei "percorsi" mi hanno portato ad avere delle opinioni al riguardo, che spesso sono piuttosto lontane da quello che leggo; dall'altro mi tremano i polsi perchè le parole che vengono usate, ossia "consapevolezza", "percorsi di maturazione", "crescita interiore", "cammino", e quant'altro, hanno a poco a poco cominciato a diventare dei luoghi comuni e ho difficoltà a usarli ripulendoli dalla sensazione sgradevole che provo quando li sento o li leggo.

Intanto: l'uso di sostanze stupefacenti. Mi colpì molto la storia di Jim Morrison, perchè lui iniziò in giovanissima età a far uso di allucinogeni, attraverso i quali ebbe la precisa sensazione di aver "spalancato le porte della coscienza" (tant'è che è da lì che, notoriamente, deriva il nome del gruppo da lui fondato, "The Doors"). Era sicuramente una persona straordinaria, ed è vero che le sostanze stupefacenti hanno il potere di spalancarti mondi interiori che non immaginavi di avere. Ma te le spalancano per tempi piuttosto brevi. Dopo un pò incominciano a non funzionare più in quel senso, ne provi altre, ed altre ancora perchè sei affascinato da quello straordinario mondo e cerchi ogni volta una chiave adatta per aprire ancora quelle porte.

Le sostanze sono delle sirene ingannatrici. Avvicinarsi ad esse equivale sfracellarsi negli scogli e perdere poi l'uso del proprio cervello, poco o tanto che sia. Jim Morrison è morto a 26 anni, e ne dimostrava più di 40. E' morto gonfio di alcool e di eroina. Era un genio, una persona dalla sensibilità tenebrosa e spiccatissima. Non ha trovato nessuna alternativa per entrare dentro se stesso. Ci è entrato attraverso quelle chiavi e si è perso...

Non dico che non sia possibile utilizzare questa strada per la consapevolezza, ma sono convinta che essa vada usata con modalità di fatto impossibili nel nostro mondo. Da persona curiosa ho letto credo tutti i libri di Castaneda, e già lo sciamano Don Juan considerava pericoloso l'uso rituale degli allucinogeni naturali. Diceva infatti che lo spirito delle piante ti chiede sempre qualcosa in cambio...

Per quanto riguarda il "percorso di crescita", sono profondamente convinta che ognuno abbia il suo, e che al di là del fatto che si possano anche utilizzare degli insegnamenti come traccia, poi di fatto siamo soli a "camminare". Completamente soli. E penso che sia proprio la solitudine un elemento importante per poter imparare davvero qualcosa su noi stessi.

Per come la vedo io, la consapevolezza è prima di tutto un fatto psicologico, più che spirituale. Ogni nostro atto è mosso, solitamente, da fattori consci e fattori inconsci, e questi ultimi sono molto potenti, condizionando pesantemente tutto. I fattori consci allora non fanno altro che trovare giustificazioni razionali a quello che succede, creando un garbuglio di razionalizzazioni e scuse, nelle quali restiamo invischiati.
Ciò che condiziona pesantemente il nostro agire e il nostro pensare è legato al mondo emotivo. Paura, rabbia, dolore, invidia e gelosia sono emozioni che spessissimo cerchiamo di eliminare da noi stessi, mentre sono ineliminabili. Penso che diventi importante guardare in faccia a quello che siamo veramente, ossia persone rabbiose, invidiose, permalose, e lasciare che questo nostro guardarci dentro ci susciti una vergogna potente e dolorosissima. Accettando le nostre schifezze si capiscono tante cose...

Ultima modifica di Ygramul : 06-02-2005 alle ore 14.49.12.
Ygramul is offline  
Vecchio 06-02-2005, 15.10.06   #4
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
guardare e vedere

A differenza di quanto afferma la cara Atisha ,credo che qualche canna o qualsiasi altra sostanza psicotropa che alteri lo stato di percezione possa aiutarci ad avere un maggiore conoscenza di te stesso attraverso il superamento delle paure che i tuoi (i nostri ) difetti provocano (odio egoismo superbia ecc) e che possa raggiungere una migliore conoscenza del "se" e quindi una maggiore consapevolezza.......ma solo riguardo noi stessi che è una "consapevolezza" minore legata all'IO.
Noi siamo "abituati" a guardare la realtà che ci circonda, gli alberi l'acqua le montagne i nostri simili le ombre.......dobbiamo imparare a VEDERE con "animo puro" ( privo delle debolezze di cui prima), con una forza che si sprigiona dal nostro ombelico e ci lega in un tutt'uno che ci saprà donare la giusta atittudine al Vivere e la beatitudine dell'Esistenza
fallible is offline  
Vecchio 06-02-2005, 16.17.03   #5
atisha
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la Consapevolezza..

Prima di proseguire qualsiasi tipo di discorso occorrerebbe far chiarezza assoluta sul termine Consapevolezza spesso confuso con l'ordinario essere consapevole di un qualcosa..cioè colui che sa..che ne è informato..
La Consapevolezza intesa nel percorso spirituale è l'essere Coscienti della Realizzazione del Sè (senza tra l'altro doverla considerare un obiettivo lontano, un sogno irraggiungibile.)

La Luce nuova di questa Consapevolezza raggiunta (che spesso indichiamo maiuscola)...diventando il nostro stesso Guru o Maestro, è la percezione sottile e Forte allo stesso tempo (perchè trasforma) di tutti i nostri centri energetici puliti e comunicanti..è quindi energia che si è ri-svegliata (realizzata) in noi...

Per arrivare a ciò (lasciando da a parte gli usi di sostanze di alcune tendenze religiose o giù di lì..) è necessario saper intraprendere quel profondo Viaggio nell'Anima
che trascende la sofferenza..e la comprende, la accoglie senza più identificazione.
Ma....chi non riesce ad avvertire i propri sbagli, le proprie inclinazioni belle o brutte o profonde sofferenze, insoddisfazioni anche se velate, difficilmente potrà liberarsi dal meccanismo stesso e scivolare nel cammino o percorso più o meno lungo a seconda della serietà e "desiderio" (quel fuoco sacro), di questo stato di Coscienza chiamato "superiore"..perchè lo stato ordinario (nello stato di "Sogno" constante in cui ci troviamo) dell'auto-difesa non lo potrà permettere...

Ecco dove deve nascere quel Coraggio..quell'andare oltre lo strato della psicologia ordinaria ed intraprendere un successivo strato di "psicologia" chiamata "Sacra" o "Spirituale".
atisha is offline  
Vecchio 06-02-2005, 17.39.48   #6
freedom
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Il discorso è lungo, complesso,

articolato. Il web non consente di affrontarlo così come converrebbe.

Lasciate che dia un'opinione superficiale e scalcagnata (ma questa non è colpa del web ma del sottoscritto )

L'unica chance di vivere le sostanze stupefacenti in modo positivo, favorevole, insomma vantaggioso, è, a mio avviso, l'uso rituale. Non necessariamente religioso o comunque attinente alla Spiritualità. Anche in senso scientifico dunque sperimentale.

Sono tuttavia convinto che, oggi, non sia possibile, almeno agli uomini comuni come me, affrontare vincendo, cioè traendone beneficio, la compagnia delle "cosiddette" droghe.

Elevatissimo se non inevitabile il rischio di cadere nell'abitudine. Tralasciando gli evidenti problemi di tossicodipendenza ed eccessi affini, anche un uso...come dire........"equilibrato" di certe cose come cannabis e derivati ed anche l' Lsd stesso tolgono più di quanto donano. E' riscontrabile nella stragrande maggioranza di coloro che ne fanno uso abituale una diminuita capacità sportiva (durante l'effetto e per diverse ore dallo svanire dello stesso e, spesso, anche il giorno dopo), concentrazione, volitività, voglia di comunicare. Tutto diminuito.

Quello che donano è benessere, ovviamente. Di vario tipo e diverso anche da persona a persona. Spesso è anestesia quello che si cerca. Se c'è qualcosa a buon prezzo e senza conseguenze clamorosamente negative come cannabis e derivati il gioco è fatto: la sua diffusione è capillare.

Ma, Spiritualmente parlando, non ho mai sentito di grandi benefici apportati dalle Sostanze. In Occidente le puoi ritrovare tra le Acque Corrosive degli Alchimisti ma essi stessi raccomandano grandissima prudenza nel "maneggiarle". E se raccomandavano prudenza penso proprio sia opportuno crederci. In Oriente so di qualcosa, anche attuale, tra i mendicanti sacri indiani (sadhi?), alcuni antichi culti animisti, i misteri Eleusini (riscoperti dall Beat Generation) insomma oggi come oggi sembrerebbe che tale approccio non trovi alcun sostenitore. Quantomeno pubblico e pubblicato.

In definitiva trovo che esse rallentino e depistino dalla Meta.

Ciao

Ultima modifica di freedom : 06-02-2005 alle ore 17.53.56.
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Vecchio 06-02-2005, 18.31.16   #7
fallible
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Messaggi: 1,774
Trasgressione dal3d

[b] Sono tuttavia convinto che, oggi, non sia possibile, almeno agli uomini comuni come me, affrontare vincendo, cioè traendone beneficio, la compagnia delle "cosiddette" droghe.
[B/]

Tu stesso usi un termine inappropiato "droghe per definire sostanze che alterano le percezioni le acuiscono se usate in un certo modo che potremmo definire "rituali" le distruggono se sei alla ricerca di ciò che nel Corano viene definto "Nasha" (è la pronuncia, non so scrivelo) cioè stordimento.
E' passato tanto tempo da quando ero alla ricerca con quei mezzi,ora so che è possibile raggiungere certi obbiettivi anche con la volontà e il "piacere" di migliorarsi.
In Italia e dove queste sostanze sono vietate sono più deleterie in quanto ti allontanano dal sociale
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Vecchio 06-02-2005, 19.20.38   #8
Mistico
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L’uso di sostanze capaci di alterare lo stato della coscienza potrà anche avere qualche applicazione terapeutica, non sta a me dirlo, ma il cammino verso la consapevolezza, mentre può sembrare agevolato da sostanze, in realtà ne è ostacolato.

Quando giochiamo una partita a carte possiamo vincere più facilmente se in qualche modo ci riesce di barare, da una tale vittoria ne avremo qualcosa in tasca che non durerà granché e quel qualcosa sarà tutto quello che avremo ottenuto. Non ci sentiremo più bravi in quel gioco. Nessuna nostra buona qualità ne sarà esaltata.

La ricerca della consapevolezza spirituale esige onestà e piena presenza di ogni nostra qualità tanto quanto di ogni nostro difetto. Solo così i nostri vari ed opposti aspetti avranno modo di affrontarsi reciprocamente. Nessuno può seriamente gioire di una vittoria sapendo che l’avversario battuto era temporaneamente debole o malato o impedito; la vera vittoria si sente nel vincere un avversario nella sua migliore forma possibile.

Non si può avere conoscenza nello spirito se prima non si riesce a conoscere sé stessi. Dobbiamo imparare ad essere per noi il più spietato, distaccato ed obiettivo giudice che esista. Dobbiamo riuscire a presentarci a quel giudice nudi ed esposti come un oggetto tra le sue mani, senza riserve, autoinganni, meschine giustificazioni. Dobbiamo imparare la misura e la qualità delle nostre capacità e limiti, dei nostri aspetti di forza e debolezza. Quando finalmente avremo compreso ciò che siamo, allora, fatalmente, avremo scoperto anche quanto errata fosse la nostra nozione del mondo, e saremo pronti a riconoscere cose che prima ci ostinavamo a guardare sempre senza vederle realmente.
Mistico is offline  
Vecchio 06-02-2005, 21.16.11   #9
gyta
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Re: consapevolezza, quali vie?

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
..credo che certi stati dell'essere si possano raggiungere pienamente solo attraverso un percorso di maturazione... altrimenti è come trovarsi per aria senza aver prima imparato a volare..


Sì.. Lo penso anch'io!
In questo trovo molto complementari il discorso di Atisha ed Ygramul ed in un certo senso sintetizzati da Mistico..
Penso proprio che quest'accostarsi sia equilibrato e privo di ombre..
Personalmente la mia strada fu segnata prima da Fromm (avere o essere), poi da R. Bach (illusioni), quindi da Tagore (le sue poesie d'amore) e Capra (il Tao della fisica)ed in questo lungo periodo seguivo sia un percorso di terapia pscicanalitica sia di persoanale 'meditazione' servendomi anche di testi come l' i king, il tao tè ching ed altri 'taoisti' ed un valido complementare approccio alla loro comprensione mi venne poi solo più tardi da alcuni scritti di discorsi di Osho Rajneesh del quale ti consiglio la lettura dei "discorsi sul tao te ching" veramente, veramente delicati ed accurati.. un po' come esser presi per mano.. (devo però ammettere d'essere di parte poiché trovai molti stimoli nel modo sibillino dell'accarezzare e del lasciarti 'solo' di Lao tzu..)
Molto però del mio percorso lo debbo molto anche ad un 'fortunato' incontro con una persona che viveva profondamente su di un' 'altro piano' di realtà e sai quanto l'esempio può far molto nell'indirizzare la nostra anima verso porte sospettate ma difficile a credersi 'reali' od alla 'portata'..
Ora io non sono né Osho né Fromm, non scrivo come Tagore eppure ognuno di questi incontri ha fatto sì ch'io divenissi ciò che sono ed ancora in cammino.. Poiché ammesso mai si possa dire d'esser giunti in un certo senso 'a casa' ancora non sento piena la mia 'solidità', molti i punti da 'smussare', molti i problemi coi quali scontrarmi e specchiarmi e 'mutarmi'.. E così sono qui ad assorbire ed a rilasciare ciò che ad altri in minima parte può gia essere utile spunto d'inizio..
Francamente devo dire che molto, ma veramente molto impatto trovai in 'illusioni' ma di sicuro quel libro era li ad aspettarmi da chissà quanto tempo e quando fui 'pronta' (e ti garantisco che quando lo lessi mi sentivo tutto fuorché capace d'intendere!!!) lo trovai o meglio sarebbe dire.. lui trovò me, come ogni altro incontro in/di vita.. Eppure altri lessero il medesimo libro, i medesimi libri e non vi trovarono quelle 'rivelazioni' che a me sconvolsero alle radici la mia esistenza.. Che dire.. Segui sottile il tuo 'istinto' quello che ti diede sentore di Via/Vita attraverso quella percezione passeggera che poteva essere un poco di fumo dietro una canna, poiché non la sostanza ma il desiderio profondo portò alla coscienza quel sentore sopito.. Molte le 'generazioni' passanti attraverso pochi che seppero farne strada di 'Strada' e comprendere che quella vista non era legata al 'fumare' ma al proprio possente desiderio.. e si sa niente può più di ciò che profondamente si desidera.. ( e se il desiderio è quello 'giusto'.. cioè concorde alla Radice dell'anima..)
Piccolo detto dell' i king (una delle mie prime scoperte!! )
"Chi mai non resta
chi col cuore e col sangue
medita cose impossibili
vince"

Buon Cammino.. (il.. <Tuo>Cammino..!)

Un Bacio!


Gyta

Ultima modifica di gyta : 06-02-2005 alle ore 21.24.08.
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Vecchio 07-02-2005, 07.50.49   #10
atisha
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Un'Apertura....

<La funzione di un Maestro si riassume in questo: trasformare un crollo in un'apertura. Lo psicoterapista si limita a rimetterti insieme - questa è la sua funzione. Il suo compito non è trasformarti: hai bisogno di una metapsicologia, la psicologia dei buddha.

Sperimentare un crollo consapevolmente è una delle più grandi avventure nella vita. È il rischio più grande che ci sia, poiché non ci sono garanzie che il crollo diventi un'apertura. Lo diventa, ma non sono cose che si possono garantire. Il tuo caos è antichissimo - per una infinità di vite sei stato nel caos, è spesso ed è denso, in pratica è un universo in sé. Pertanto, quando ci entri, con le tue fragili capacità, ovviamente è pericoloso. Ma senza confrontarsi con questo pericolo, nessuno si è mai integrato, nessuno è mai diventato un individuo, indivisibile.

Lo Zen, o la meditazione, è il metodo che ti aiuterà ad attraversare il caos, a passare attraverso la buia notte dell'anima, con equilibrio, disciplina, presenza attenta. L'alba non è molto lontana, ma prima che tu la possa raggiungere, devi attraversare la buia notte dell'anima. E ricorda: man mano che l'alba si avvicina, la notte diventerà sempre più oscura.>

(Osho Walking in Zen, Sitting in Zen Chapter 1)
atisha is offline  

 



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