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Vecchio 20-02-2005, 22.01.54   #1
esperantiano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
a Edali da esperantiano

A proposito della discussione sul metodo per "riconoscere un maestro spirituale".

Ho letto con interesse il tuo intervento.
In effetti inquadri molto bene il sistema iniziatico alla luce degli attuali cambiamenti epocali e, di conseguenza, le necessarie riforme ad essi associati.

Ciò che si chiede ad un novizio è un doppio impegno.
1) l'osservanza di un regolamento disciplinare;
2) l'aumento della propria capacità di autogestione.

Qualcuno potrebbe sospettare una certa dicotomia in ciò, mentre invece si tratta del rapporto tra macrocosmo e microcosmo. All'interno di un sistema di individualità organizzate, deve necessariamente sussitere un'organizzazione disciplinare: si pensi alle cellule di un corpo o agli uomini di un pianeta.

Ognuno poi, considerato come microcosmo è legislatore delle proprie scelte, sempre però da armonizzare con il macrocosmo di riferimento (si pensi, ancora una volta, alle cellule di un corpo o agli uomini di un pianeta).

Le esagerazioni possono avvenire in tutti e due le scale di grandezza. Se il microcosmo si distacca dal "piano divino" del suo macrocosmo si ha un'iniziale supersalute del microcosmo, che però produce una "malattia" nel macrocosmo che, morendo, comporta anche la morte del microcosmo stesso. Si pensi ad un tumore: è così che si comporta gran parte dell'attuale popolazione mondiale; ognuno è centrato esclusivamente sulle proprie vicende personali. L'appartenenza al macrocosmo di riferimento (in questo caso il pianeta Terra) non viene percepito. In questa tipologia si trovano persone, anche intelligenti, che hanno un rifiuto irrazionale verso ogni tipo di strutturazione sociale, associativa: credono che il mondo possa funzionare anche se ognuno bada, in fin dei conti, esclusivamente ai "fatti suoi".

Dall'altro lato l'esagerazione consiste in un collettivismo esasperante, che porta il macrocosmo a schiacciare il microcosmo. Naturalmente il microcosmo finisce per soccombere sotto tale pressione, e con lui, inizia a morire anche il macrocosmo.

Queste esagerazioni si trovano tradotte nelle ideologie assolutistiche, da cui ha origine la guerra, il fanatismo ed altre forme di primitivismo socio-culturale.

L'iniziato è colui che ha capito la necessità di un equilibrio, che ha superato la paura di aggregarsi, e che accetta consapevolmente di contrarre sempre più responsabilità in ragione degli insegnamenti mediante cui viene formato.

Il "relativismo" che tu giustamente esprimi riguardo ai "maestri" deve essere una regola aurea per non scadere nel culto dei nostri simili, elevando al rango divino chi è un semplice istruttore. Per questo noi non utilizziamo il termine maestro, se non perindicare uno dei grandi insegnanti dell'umanità, del calibro di Mohamed, Jeshua, Baha Ullah, Morya, Dante, Giordano Bruno, Platone, Plutarco etc.

esperantiano
esperantiano is offline  
Vecchio 21-02-2005, 00.20.26   #2
edali
frequentatrice habitué
 
L'avatar di edali
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
Devo riconoscere che è un po’ impegnativo il tuo intervento

Mi soffermo su tre punti (per inizio) per spiegare il mio punto di vista.
- “Il piano divino” secondo quanto intendo io, prevede qualsiasi evento.
- “L’iniziato è colui che ha capito la necessità di un equilibrio” e dell'amore
- Il relativismo l’avevo espresso pensando a tutto, non soltanto ai maestri.

La ricerca di un maestro (istruttore) può essere dettata sia dalla necessità di vivere in armonia dentro e fuori, che dai tanti “perché?” che l’essere umano se li sta ponendo, generalmente nei momenti di sofferenza.

Preferisco dire “ iniziati” o anche Grandi saggi oppure Maestri spirituali con rispetto, ma non con attaccamento. Divini siamo tutti in ugual misura.

Grazie per il tuo interessamento

Sarebbe interessante approfondire gli insegnamenti di Pitagora e poi risalire a quelli degli esseni.
edali is offline  
Vecchio 21-02-2005, 01.34.12   #3
esperantiano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
Pitagora - Esseni

Troverei anch'io molto interessante, ed utile, approfondire gli insegnamenti di Pitagora e degli Esseni. Aggiungerei anche Plutarco, riconosciuto quale Grande Sacerdote del Fuoco, che in termini esoterici, equivale ad un altissimo grado di consapevolezza.

Che cosa hai già appreso in proposito?
Un approfondimento di tal genere costituisce uno vero e proprio studio teosofico(*).

esperantiano

(*) - Vorrei ricordare che il termine "teosofia" è oggi generalmente distorto in quanto ritenuto obbligatoriamente afferente alla "Società Teosofica" fondata da Blavatsky ed Olcott.
Tale associazione è invece soltanto una tra mille e mille che si sono succedute sul pianeta, in vari luoghi ed in varie epoche.
Ad un convegno tenutosi nel 2000, durante l'incontro di spiritualità preterconfessionale, il sottoscritto definì "teosofia" come:

"L'insieme delle conoscenze ricorrenti sostanzialmente uguali nelle culture iniziatiche, di ogni tempo e luogo".

A tale recupero di significati io (come biachiara) mi rifersico quando parlo di teosofia, anche conosciuta come "filosofia perenne", "scienza sacra", "scienza della religione", etc.

In tale accezione Pitagora, Plutarco, gli Esseni, così come i Sufi, i Fratelli della Purezza, i RosaCroce, Dante Alighieri, Giordano Bruno, gli Alchimisti, i Magi dell'antichità, gli iniziati dell'Egitto, del Tibet, della Cina, delle terre meriche, Pietro Ubaldi, Sri Yukteswar, Yogananda, Aurobindo, Mario Rodriguez Cobos, Ludoviko Zamenhof, Bruno Vogelmann, Gurdjeff, sono "teosofi", ivi compresi quegli esponenti della tradizione "occidentale" come Guenon, nonostante quest'ultimo avesse esternato motivi di opposizione all'associazione blavatskyana.
esperantiano is offline  

 



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