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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 28-02-2005, 12.51.33   #11
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
legge

Messa cosi' sembra che debba essere universale, ma è un mezzo per ottenere "qualcosa" quindi adattabile sempre che segua i pricipi che portano alla liberazione dalla soffernza causata dal desiderio
fallible is offline  
Vecchio 28-02-2005, 12.53.47   #12
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
scuse

Mi sono dimenticato di salutare BUONGIORNO
fallible is offline  
Vecchio 28-02-2005, 12.56.14   #13
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
Dharma? (2 ... il ritorno):

La parola Dharma, e qui pare che tutti gli studiosi siano d’accordo, deriva dalla parola indoeuropea DHR che significa “sostenere, mantenere in essere e qualche volta formare”.

Il Dharma è dunque sia qualche cosa di fisso, stabile, saldo come nel Sanatana Dharma (l’eterna regola), sia la forma delle cose, la loro stessa natura, ciò che le fa essere così come sono e non altrimenti.
E’ in base al Dharma che i corpi celesti seguono il loro corso. Il Dharma è la qualità della manifestazione così come la fragranza è un Dharma del fiore.

Il Dharma tuttavia, analizzandolo da un punto di vista a noi più vicino, è legge della natura, ordine sia del cosmo che della vita personale poiché detta le norme del comportamento individuale.

Vivere seguendo il Dharma, il proprio Dharma che è nella coscienza di ognuno, significa andare verso la nostra vera natura, e portare questa in armonia con il Sanatana Dharma (o Dharma universale) è l’essenza stessa della spititualità

Dal punto di vista pratico e umano, il Dharma diventa come un codice di norme, come quello costituito dagli Yama dello Yoga che intendono assicurare sia l’equilibrata coesione sociale, sia la propria salute spirituale.

Gli Yama sono cinque:

Ahimsa - non violenza, prima norma etica, prescrizione che si deve osservare e realizzare per poter proseguire lungo la via della realizzazione.
Satya - veracità. Consiste nella coerenza di parole pensieri ed azioni.
Asteya - astensione dal furto, dal prendere cioè ciò che non ci appartiene ma anche sopprimere in sé addirittura il desiderio di tale appropriazione.
Brahmacarya - controllo dell’istintualità, castità: primo passo dell’itinerario ascetico.
Aparigraha - non avidità, non possesso.
Non tentare di seguire il Dharma significa essere nell’Avidya (parola sanscrita tradotta normalmente con ignoranza). Ma Avidya (come si legge nell’Enciclopedia dello Yoga) è mancata adesione alla verità e quindi mancata adesione a Dio e ciò comporta conseguenze disastrose come ben testimoniato, per esempio nella cultura indù, dagli Ithiasa: Il Mahabharata e il Ramayana, poemi epici antichissimi che assumono grande importanza per chi è alla ricerca di norme comportamentali che si armonizzino con il divino.
Dharma è pertanto un termine sanscrito che riunisce in sé i significati di legge divina ed eterna, dovere religioso e morale, virtù, dottrina vera, giustizia.

Concludo, inoltre, sottolineando che nell’ambito di un contesto sociale evoluto ognuno è meritevole di rispetto proprio perché parte dell’Ente infinito. Ancor più i nemici che, tra l’altro, sono i nostri migliori maestri in quanto cercano di colpirci dove siamo deboli illuminandoci in tal senso.
Affermo che una qualificata società del terzo millennio (se è vero che vogliamo essere migliori) deve essere basata sul rispetto, sulla presa di coscienza della diversità come espressione dell’infinito e dell’esperienza interiore dell’unità. L’esperienza del particolare che si offre all’universale nell’insorgere di una nuova coscienza e si nutre con la luce della verità più oggettiva possibile, bruciando nella fiamma dell’amore.
Una qualificata società del terzo millennio deve tornare a sperare, credere ed avere fiducia nelle realizzazione dei suoi migliori ideali, nutrendosi con la gioia di appartenere a questa manifestazione e lavorare ad un progetto unificante di fratellanza.
Solo così si potrà sperare nell’esperienza dell’”Uno” quella che i laici chiamano esperienza universale ed i mistici esperienza di Dio.

c.f.r.:
http://www.archibio.com/index.php?id=629
Mistico is offline  
Vecchio 28-02-2005, 13.48.51   #14
Kannon
Utente bannato
 
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
Re: Dharma? (2 ... il ritorno):

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mistico


Concludo, inoltre, sottolineando che nell’ambito di un contesto sociale evoluto ognuno è meritevole di rispetto proprio perché parte dell’Ente infinito. Ancor più i nemici che, tra l’altro, sono i nostri migliori maestri in quanto cercano di colpirci dove siamo deboli illuminandoci in tal senso.
Affermo che una qualificata società del terzo millennio (se è vero che vogliamo essere migliori) deve essere basata sul rispetto, sulla presa di coscienza della diversità come espressione dell’infinito e dell’esperienza interiore dell’unità. L’esperienza del particolare che si offre all’universale nell’insorgere di una nuova coscienza e si nutre con la luce della verità più oggettiva possibile, bruciando nella fiamma dell’amore.
Una qualificata società del terzo millennio deve tornare a sperare, credere ed avere fiducia nelle realizzazione dei suoi migliori ideali, nutrendosi con la gioia di appartenere a questa manifestazione e lavorare ad un progetto unificante di fratellanza.
Solo così si potrà sperare nell’esperienza dell’”Uno” quella che i laici chiamano esperienza universale ed i mistici esperienza di Dio.


"Concludo, inoltre, sottolineando che nell’ambito di un contesto sociale evoluto ognuno è meritevole di rispetto proprio perché parte dell’Ente infinito. Ancor più i nemici che, tra l’altro, sono i nostri migliori maestri in quanto cercano di colpirci dove siamo deboli illuminandoci in tal senso."


Questa, è un ottima cosa da "imparare"!


"Affermo che una qualificata società del terzo millennio (se è vero che vogliamo essere migliori) deve essere basata sul rispetto, sulla presa di coscienza della diversità come espressione dell’infinito e dell’esperienza interiore dell’unità. L’esperienza del particolare che si offre all’universale nell’insorgere di una nuova coscienza e si nutre con la luce della verità più oggettiva possibile, bruciando nella fiamma dell’amore."


Le fiamme, bruciano solo nell'astrale! Attenzione, l'Amore, è un altra cosa!


"Una qualificata società del terzo millennio deve tornare a sperare, credere ed avere fiducia nelle realizzazione dei suoi migliori ideali, nutrendosi con la gioia di appartenere a questa manifestazione e lavorare ad un progetto unificante di fratellanza.
Solo così si potrà sperare nell’esperienza dell’”Uno” quella che i laici chiamano esperienza universale ed i mistici esperienza di Dio."

E' vero. Tanti nomi, uniche "esperienze"!


Ciao.
Kannon is offline  
Vecchio 24-05-2005, 10.04.28   #15
La_viandante
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ma.. darma non era la compagna di greg?
La_viandante is offline  
Vecchio 27-05-2005, 17.18.11   #16
Rakuga
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Il Dharma è la legge.. E' la sostanza immutabile di cui tutti gli esseri sono composti.. Ma detto così non ti dirà sicuramente nulla .. Lascia che ti dica che la definizione di dharma non può ne potrà mai essere completa solo scrivendo la definizione trovata su google o su uno zanichelli .. Il dharma è la legge.. Questa è l'unica parola che può descrivere "materialmente" la parola dharma.. tutto il resto che c'è dietro, si può capire solo seguendo questa legge.. Il Dharma c'è, esiste anche per le persone che non conoscono questa parola, basta solo ascoltarlo perchè, come legge universale, il suo richiamo è costante ed eterno e porta tutti gli esseri pronti ad ascoltarlo e ad affidarsi a lui (nel buddhismo si dice "Trovare rifugio nel Dharma", il secondo dei 3 corpi di legge) a trovare la protezione e l'illuminazione eterna... Questo è Dharma.. So che è difficile capirlo ma per capirlo veramente devi ascoltarlo... Trovarlo... Sentirlo... Viverlo...



Paolo
Rakuga is offline  

 



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